Svizzera: un terzo degli infortuni sul lavoro sono incidenti stradali e le conseguenze per l’economia sono pesanti.
L’UPI appronta un manuale destinato alle aziende
(ASAPS) GINEVRA, 9 ottobre 2012 – Ogni anno, in Svizzera, più di 100mila persone restano coinvolte in un sinistro stradale: un terzo di loro è sul percorso tra casa e il luogo di lavoro. Sono i cosiddetti infortuni sul lavoro in itinere, tenuti sotto stretta osservazione dall’UPI, l’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni: gli esperti elvetici hanno così scoperto che quella fetta di infortuni non ha solo conseguenze fisiche e psicologiche, ma ha effetti devastanti per l’economia nazionale. Secondo il servizio centrale statistico delle assicurazioni, le vittime di incidente nel tragitto casa-lavoro, quelle che hanno diritto all’indennizzo, restano mediamente assenti dal proprio impiego per 60 giorni. In termini assoluti, significa pagare stipendi a vuoto per 400 persone che ci sono ma che non vanno mai a lavorare.
Per aiutare le imprese a ridurre il numero di questi incidenti, l’UPI ha ideato e prodotto un manuale, presentato nelle scorse settimane in giro per la confederazione, realizzato sulle linee guida messe a punto dall’ETSC, l’European Transport Safety Council. Il testo parla di alcol, di droghe e medicinali, sostanze psicoattive che rappresentano, insieme a velocità e stanchezza, i fattori killer della strada. Non sarebbe male pensarci anche in Italia… (ASAPS)