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Un autocarro investe un ciclista: ma la colpa dell’autista deve emergere chiaramente

Devono emergere chiaramente elementi che consentano di rinvenire nella condotta dell’imputato profili di colpa, generica o specifica

Il caso
Una rotatoria, un autocarro e una bicicletta. Quest’ultima viaggiava alla destra dell’autocarro, percorrendo la rotatoria. Il mezzo a motore, svoltando a destra, urtava la bicicletta, cagionando la caduta del conducente, che rimaneva senza vita sull’asfalto. La tragedia si trasforma in una accusa per omicidio colposo, aggravato dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Come prevedibile, l’assoluzione dell’imputato nei due gradi del giudizio di merito per assenza di colpa, generica o specifica, non soddisfa le parti civili. Non sono emersi elementi che consentano di rinvenire nella condotta dell’imputato profili di colpa. I giudici della Cassazione (sentenza 30955/12), però, non modificano la decisione dei colleghi di merito e rigettano il ricorso. Anche a parere degli Ermellini, infatti, ritengono che, nei giudizi di merito, non erano emersi elementi che consentissero di rinvenire nella condotta dell’imputato profili di colpa, generica o specifica, «bensì elementi in segno contrario, essendo stato certamente accertato che egli, prima di impegnare l’incrocio, si era fermato, aveva avviato la manovra di svolta a destra a velocità moderata, necessariamente discostandosi, con la parte anteriore dell’automezzo, dal ciglio destro della carreggiata, non si era potuto avvedere della presenza del ciclista, postosi in una posizione che non lo aveva reso visibile».

 

da lastampa.it

 

 


 

Venerdì, 21 Settembre 2012
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