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Notizie brevi 20/08/2012

A1 Frosinone
Dentro all’auto ferma in corsia di emergenza due bambini in lacrime: il padre di uno di essi li aveva lasciati sul posto per andare a cercare un distributore. Interviene la Stradale

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Ogni anno nel periodo dell’esodo estivo, nonostante i ripetuti e sempre uguali avvertimenti, succedono cose che riescono benissimo ad evidenziare la stupidità di certe persone.
Il 17 agosto una pattuglia della Polizia Stradale A1di Frosinone, allertata dalla presenza di un’auto con le frecce accese ferma sulla corsia di emergenza, si è avvicinata e ha notato, con sorpresa, la presenza all’interno della vettura di due bambini visibilmente scossi e spaventati.
Il padre di uno di essi, un campano di 36 anni, rimasto in panne con la macchina per mancanza di carburante, si stava recando a piedi verso un distributore che, in quel caso, distava una trentina di chilometri.
Incurante della normale prassi che, in questi casi prevede la chiamata al 113 o l’utilizzo delle colonnine SOS presenti sul percorso autostradale, il padre ha pensato bene di intraprendere un pericoloso viaggio alla ricerca del carburante, con le prevedibili difficoltà e pericoli per se stesso, per i bambini e per quanti in quel momento transitavano sull’arteria autostradale.


La pattuglia della Stradale ha così accompagnato i bambini in caserma, l’uomo è stato rintracciato e denunciato per abbandono di minore.
Un episodio che fa riflettere anche e soprattutto in ragione del fatto che, così come evidenziato dall’Osservatorio ASAPS, nei primi sette mesi del 2012, su un dato complessivo di 155 morti sull'intera rete autostradale, ben 32 sono risultati i pedoni travolti, vale a dire il 21%. L'Osservatorio ha inoltre accertato che 16 vittime (il 50%) erano scese dal veicolo per una avaria al veicolo come un guasto al motore, una foratura, o addirittura perché la vettura era rimasta senza carburante. Dieci vittime stavano camminando a piedi lungo l'autostrada (spesso stranieri scesi da autocarri) o stavano correndo per prestare soccorsi in precedenti incidenti (31%). Sei vittime sono definite nella casistica «superstiti da altro evento» (19%): in sostanza si tratta di persone incorse in un precedente incidente e che, scese dal veicolo in stato confusionale o sotto choc (spesso passeggeri del veicolo coinvolto nel sinistro), sono state travolte da un altro mezzo.
Insomma certi comportamenti superficiali non devono essere figli di questi tempi in cui anche un normale trasferimento può diventare fonte di insidie e pericoli per se stessi e per le altre persone che si incontrano sul percorso. Se poi si condivide il viaggio con dei bambini certi comportamenti sono ancora di più da evitare e da perseguire con rigidità. (ASAPS)

 

 

 



 

Lunedì, 20 Agosto 2012
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