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Rassegna stampa alcol e guida del 9 agosto 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-Insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


 

IL GAZZETTINO (Udine)

 

Dal premio " Merit furlan"un forte richiamo alla resistenza dei valori locali

 

Rive d’Arcano- (im)«Il risvolti della globalizzazione ci impongono ulteriori sforzi per la difesa dell’identità, lingua e cultura friulana». È il messaggio forte rimbalzato a più riprese nel corso della cerimonia di consegna del 22° premio "Merit Furlan", svoltosi nella splendida cornice del medioevale Castello D’Arcano. L’iniziativa che è patrocinata da Regione (era rappresentata dai consiglieri Roberto Molinaro e Paolo Menis), Provincia (dal presidente della Giunta, Marzio Strassoldo), Consorzio della Comunità Collinare (dal consigliere Elia Tomai) e Comune di Rive d’Arcano (dal sindaco, Gabriele Contardo), è un riconoscimento a persone che in Friuli e nel mondo si sono particolarmente distinte nel mantenere viva la cultura, le tradizioni e la lingua friulana. La 22 ma edizione del "Merit Furlan" ha baciato cinque protagonisti, tutti rimasti nei rispettivi campi ad operare in Friuli. Luciano Floramo (*) (era rappresentato dal figlio - triestino di nascita sandanielese d’adozione ove è stato anche sindaco. Nel 1970 ha avviato la prima scuola italiana sull’alcolismo. Diego Franzolini (udinese, componente decano dell’orchestra mandolinistica "Titta Marzuttini" nonchè autore di testi musicati da Oreste Rosso e Albino Perosa). Gemma Nodale (Sutrio, appassionata di cultura e tradizioni carniche nonchè scrittrice in madre lingua. Anna Bombig (Farra d’Isonzo, personaggio polidietrico nelle vesti d’insegnante di musica e scrittrice. Rino Cozzarin (Cordenons, autore del vocabolario "Folpo" (dal friulano folpea, ovvero calpestare la terra) che ha trascritto tutte le tradizioni orali della propria terra. trasmesse in forma orale).

 

 

 

(*) Nota: ci piace cominciare la rassegna di oggi con quest’omaggio all’amico Luciano Floramo, presidente onorario dell’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento, destinatario di questa rassegna stampa fin dal primo giorno in cui è stata ideata e spedita.

 

CORRIERE.IT

 

Il camionista è scappato ma è stato rintracciato dalla polizia

 

Si ferma per aiutare una ragazza Un Tir lo uccide sull’autostrada

 

A Ladispoli arrestato un polacco ubriaco che era fuggito dopo aver investito due ragazzi: aveva bevuto una quantità di alcol cinque volte più alta del limite di legge (*)

 

Due pirati della strada sono stati fermati l’altra notte dalla polizia e dai carabinieri perchè fuggiti dopo aver provocato altrettanti incidenti stradali, uno dei quali mortale, vicino Roma. Il primo ad essere stato bloccato dalle forze dell’ordine è un camionista romano di 40 anni, A.F., denunciato a piede libero per omicidio colposo e omissione di soccorso. L’uomo, al volante del suo camion, ha investito e ucciso Cesare Mastroddi, 41 anni, di Tagliacozzo, sull’autostrada A/24 nei pressi di Roviano, in direzione L’Aquila. Intorno all’1.30 la vittima si era fermata con l’auto sulla corsia d’emergenza per soccorrere una ragazza rimasta in panne sul ciglio della carreggiata. E’ stata proprio la giovane a descrivere agli agenti della Polstrada la dinamica dell’incidente. Secondo la versione della testimone, Mastroddi, che stava tornando a casa dopo aver finito di lavorare a Roma, ha avuto soltanto il tempo di scendere dalla sua vettura prima di essere travolto dal mezzo pesante. L’autista del Tir ha poi proseguito la sua corsa senza fermarsi ma è stato rintracciato più tardi dagli investigatori della sottosezione L’Aquila Ovest delal Polstrada in un’area di servizio nei pressi del capoluogo abruzzese. Mastroddi, purtroppo, è morto sul colpo.
Poco prima un cittadino polacco, Artur Zochowski, 29 anni, era stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia dopo essere incappato in un posto di blocco dei militari nei pressi di Ladispoli. Il giovane è stato trovato ancora alla guida della stessa Bmw con la quale aveva investito due ragazzi di 15 e 18 anni vicino Cerenova, nel comune di Cerveteri. Il test dell’etilometro ha dimostrato che Zochowski, che abita alla periferia di Cerveteri, aveva bevuto una quantità di alcol cinque volte superiore al limite massimo previsto dalla legge. «Non mi sono accorto di aver investito dei passanti», si è giustificato il polacco, in evidente stato confusionale, con i carabinieri. Per lui le accuse sono omissione di soccorso e lesioni aggravate. I giovani sono stati medicati e dimessi dall’ospedale.

 

 

 

(*) Nota: …ma non ancora abbastanza alta, secondo i nostri senatori, per vedersi revocare la patente in caso di incidente mortale (vedasi anche la lettera successiva).

 

IL GAZZETTINO (Treviso)

 

LETTERE

 

Treviso

 

Su quella legge ha ragione Fojadelli

 

Leggo con orrore e grande dolore del tragico incidente successo a Treviso per mano di un automobilista ubriaco e già responsabile di un incidente mortale, ricordando anche i casi precedenti di tante vittime uccise da chi nella strada, pur abusando di alcool/droghe continua imperterrito a guidare. Il Senato ha votato quasi all’unanimità un emendamento secondo il quale chi provoca un incidente mortale guidando ubriaco incorrerà nella revoca definitiva della patente, pochi però sanno che questa normativa riguarda solo chi sarà trovato con alcolemia pari o superiore a 3,0 g/l, sei volte il limite previsto dalla legge per poter guidare!! Dice bene il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli che con questo tasso alcolico si è sulla soglia del coma etilico!!! La quasi totalità delle persone non è nemmeno in grado di mettersi al volante perché ha già perso conoscenza! Chiedo allora ai nostri politici chi sia il vero responsabile,se colui che guida in stato di ebbrezza o la nostra legge permissiva che lascia in mano la licenza di uccidere a chi soprattutto è già recidivo. Voglio pensare che si sia trattato di una svista da parte dei nostri parlamentari e chiediamo di apportare le necessarie modifiche a questo provvedimento a dimostrazione che c’è una reale volontà di fermare la strage stradale.

 

Ciao Melania, piccolo angelo vittima della società.

 

Pierina Guerra

 

ass. fam. Vittime della strada

 

LA SICILIA (Catania)

 

palagonia

 

«Datemi i soldi o scateno l’inferno» denunciato dai genitori: arrestato

 

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, i carabinieri hanno arrestato Gaetano Fagone (39 anni, residente a Palagonia) con l’accusa di estorsione.
Secondo il gip del Tribunale di Caltagirone, che ha emesso il provvedimento restrittivo, l’indagato ha perseguito una chiara strategia intimidatoria nei confronti dei genitori, ai quali avrebbe imposto, da oltre due anni, la consegna di varie somme di denaro.
Fagone avrebbe detto: «Se non mi date il denaro, scateno l’inferno in questa casa». Dopo ogni diniego e tentativo di reazione, percosse e minacce avrebbero «piegato» le volontà di padre e madre. Con inaudita violenza, l’accusato avrebbe pure danneggiato suppellettili e arredi domestici, creando un «abituale clima» di terrore in famiglia.
La triste vicenda si è conclusa con una denuncia dei genitori ai militari di Palagonia, che hanno quindi trasmesso vari elementi probatori ai magistrati calatini. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, Fagone (incensurato, separato) sarebbe fra l’altro dedito al consumo di bevande alcoliche. Per lui si sono adesso così schiuse, in contrada «Noce», le porte del carcere circondariale di Caltagirone.

 

LUCIO GAMBERA

 

IL TEMPO

 

Venerdì sera esplosivo con Dj Osama e il cocktail Kamikaze

 

MILANO — Nella Milano d’agosto si cerca di conoscere meglio la cultura araba, tentando di usare il sorriso per esorcizzare qualsiasi paura. Una pizzeria-trattoria di periferia, il venerdì sera, si trasforma in discoteca sulle note del dj Osama e al banco si possono ordinare cocktail dai nomi che vorrebbero essere ironici ancorché inquietanti: Kamikaze, Cintura, Bum! (*). L’Osama in questione, però, è marocchino, di cognome fa El Kerrichi e la sua «tana» è un locale in zona Corvetto, dove venerdì si è tenuto il primo «OrientalDjSet», serata a base di pop egiziano e rai algerino. Dopo l’esperimento di alcuni giorni fa in uno dei ritrovi più alla moda della città, il Bar Bianco al Parco Sempione, la serata di venerdì è stata frequentata soprattutto da famiglie. In gran parte italiane ma che hanno mostrato di gradire le musiche orientali e lo spettacolo delle danzatrici vestite di veli che si sono esibite in una sala addobbata con qualche «occidentalissimo» festone e uno striscione con una scritta di buon compleanno. «Naturalmente con questo tipo di clientela abbiamo servito pochi cocktail», ha ammesso la titolare del bar che verso mezzanotte ne aveva preparati appena cinque. Drink dai nomi bizzarri, se così si può dire, e di facile presa quelli scelti dagli organizzatori di queste serate, nient’affatto islamici a giudicare dal loro contenuto alcolico: il «kamikaze», ad esempio, è un mix a base di gin, vodka e Martini. Così come sembra avere poco a che fare con la cultura islamica la macarena che ha contribuito ad allietare la serata.

 

 

 

(*) Nota: di fronte a tale mortificazione dell’intelligenza, dell’umanità e del buon gusto non si sa davvero che cosa commentare.

 

IL TEMPO

 

Proibizionismo finito Nei pub torna l’assenzio

ROMA — A mò di sorbetto al sapore d’anguria; shakerato con ghiaccio, zucchero e super alcolici per cocktail dissetanti; percolato attraverso sculture di ghiaccio in moda da poterlo bere freddo e diluito con l’acqua. Quest’anno l’assenzio si gusta così e diventa il nuovo trend dell’estate 2005, dedicato ai palati più raffinati. A conferma del fatto che anche nel nostro Paese cresce il consumo della «fatina verde», fino a pochi anni fa proibita a causa dei suoi effetti allucinogeni e oggi tornata alla ribalta come ingrediente «ricercato» per cocktail e ricette sfiziose. Un ritorno, quello dell’assenzio, iniziato già negli anni scorsi in Inghilterra e nei bar londinesi, i primi a diffonderne la moda.

 

IL QUOTIDIANO.IT

 

Ubriaco sfascia due macchine e assalta due poliziotti

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Ieri notte in Via dei Mille. Per i due agenti prognosi di otto giorni

 

di Carmine Rozzi

 

Ieri notte, verso la mezzanotte, in Via Dei Mille, una volante della Polizia interveniva perchè un cittadino sambenedettese, di circa 40 anni , in evidente stato di ebbrezza, aveva causato un incidente su due auto in sosta.

 

Con l’aiuto dei colleghi dell’Arma cercavano di ricondurre alla calma il soggetto il quale , eccitato dall’alcool, reagiva in modo violentissimo mandando al Pronto Soccorso due poliziotti della Questura dove venivano medicati con una prognosi di otto giorni.

 

Il protagonista di questo atto di violenza nei confronti di pubblici ufficiali non è del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine avendo avuto a che fare con il soggetto in altre precedenti occasioni.

L’ARENA

In Bra

 

Rissa tra alcuni clandestini Arrestati i colpevoli

Una rissa tra immigrati albanesi e moldavi è finita con un paio di arresti. La notte tra domenica e lunedì poco dopo le due, un gruppo di albanesi pare abbia aggredito senza motivo alcuni moldavi che transitavano dal Liston.
La lite pare essere nata da futili motivi visto che gli albanesi
erano anche alterati dall’alcol.
Sta di fatto che dalle parole s’è passati ai fatti e sono voluti pugni e calci. L’allarme è arrivato alla pattuglia delle volanti che è subito corsa in zona a verificare che cosa stesse accadendo, ma vedendo i lampeggianti il gruppetto si è dileguato.
Non è andato molto lontano i tre albanesi, uno regolare e due con il permesso di soggiorno in rinnovo sono stati fermati alla Gran Guardia e poi riconosciuti dai moldavi che erano stati aggrediti.
Per loro è scattato l’arresto per rissa aggravata. I due moldavi hanno riportato una prognosi d’una settimana. (a.v.)

LA PROVINCIA DI COMO

 

Como Abuso di alcol: strage di patenti

Como. Venti comaschi sorpresi dalla Polizia Stradale con un tasso alcolico superiore alla norma, dovranno rinunciare alla patente per un bel pezzo. E’ il risultato, inquietante prima ancora che sorprendente, del servizio antistragi finalizzato, per l’appunto, a prevenire incidenti stradali. E le ristrettezze dei limiti non c’entrano nulla: dalla prova del palloncino alla quale gli agenti hanno sottoposto gli automobilisti fermati ai posti di blocco è risultato anche che c’era chi aveva anche 3 milligrammi di alcol in corpo. Un pericolo, per loro e per chi si fosse trovato sulla loro strada. Per questo i controlli della Stradale continueranno mentre la Polizia locale raddoppierà i suoi, nei giorni di sabato e domenica. Si tratta di un servizio voluto dagli assessori Francesco Scopelliti e Umberto D’Alessandro che sarà attuato in agosto e in settembre, nelle ore serali, con due pattuglie in più sulla strada. La prima uscita è avvenuta lo scorso fine settimana.

 

LA PROVINCIA DI LECCO

 

Calolziocorte Una magia degli alpini: dalla fontanella uscirà il vino

CALOLZIOCORTE Gli alpini trasformano l’acqua (della fontana di viale Marconi) in vino. Non è un delirio di onnipotenza che ha colpito, magari complice il sole d’agosto, le penne nere nostrane. Si tratta invece di una più concreta e folkloristica idea che si realizzerà in occasione della grande adunata alpina in programma per domenica 11 settembre nel capoluogo della Valle San Martino. La sezione di Bergamo ha infatti assegnato al gruppo guidato da Carlo Viganò l’onore di ospitare il raduno sezionale, che proietterà a Calolzio diverse migliaia di penne nere dal Lecchese e dalla Bergamasca in particolare. E, nel novero – davvero ricco e variegato, tra mostre, concerti, concorsi – di attività e manifestazioni promosse nell’occasione, i membri del locale gruppo Ana hanno deciso di sorprendere «veci», «bocia» e concittadini. Dalla fontanella installata una manciata di anni fa dagli alpini nel parco a loro stessi dedicato, per tutta la giornata dell’adunata sezionale sgorgherà vino, al posto della più consueta e tradizionale acqua. Per mettere a punto il progetto, il gruppo si avvarrà della collaborazione dell’Ausm di Calolzio e della fornitura di un produttore lombardo.

 

BRESCIA OGGI

 

SONICO.

 

Amareggiati gli alpini. Il sindaco stigmatizza l’episodio e promette interventi

 

I vandali non conoscono la storia

 

Giovani ubriachi hanno danneggiato il monumento ai caduti

 

Rabbia e amarezza: sono i sentimenti prevalenti in queste ore tra gli alpini di Sonico, alle prese con l’atto vandalico messo a segno, probabilmente nella notte tra sabato e domenica, da alcuni giovani ubriachi reduci dalla festa di San Lorenzo. Obiettivo dei vandali il monumento ai caduti, che si trova a pochi passi dal Municipio.
Qualche anno fa, le penne nere avevano posizionato ai piedi delle lapidi un piccolo cannone realizzato da alcuni soci: un simbolo per ricordare l’epopea degli alpini che avevano combattuto sull’Adamello, in Russia e sugli altri fronti nel primo e nel secondo conflitto mondiale.
«Il danno non è purtroppo riparabile: dovremo costruirne un altro - commenta un membro del gruppo di Sonico -. Siamo amareggiati per il gesto, che secondo noi dimostra l’ignoranza dei valori del passato che prevale tra le nuove generazioni».
Dopo aver condannato l’accaduto, il sindaco Fabio Fanetti ha assicurato che l’amministrazione comunale si farà carico di ricollocare sul monumento un nuovo cannoncino: «Lo riteniamo un simbolo importante per tutta la nostra comunità, ma soprattutto vogliamo dare una risposta a quanti hanno calpestato il ricordo di tutti i militari che hanno sacrificato la loro vita al servizio della Patria».

 

Lino Febbrari

 

L’ADIGE

 

Oggi e domani eventi enogastronomici in paese
Torna oggi «Calici di stelle»
Isera festeggia San Lorenzo
calici di stelle a Isera

 

ISERA - Torna anche quest´estate il consueto appuntamento con la manifestazione «Calici di Stelle». Oggi e domani Isera apre le porte del borgo per salutare, calici alla mano, l´incantevole pioggia di stelle che da millenni emoziona l´umanità intera.
Insieme ai più di duecento centri italiani che, come Isera, si fregiano del titolo di «Città del vino», il comune lagarino celebra l´anniversario della notte di San Lorenzo con un occhio ai luminosi doni del cielo e uno ai prodotti genuini della terra.
E proprio per consentire la degustazione della vigna eccellente e della buona cucina locali le associazioni del comune allestiscono, in occasione della manifestazione, cinque originali locande: la Dolce osteria, l´Osteria delle Stelle e quella di Montagna, le osterie dello Speziale e del Filò. L´intrattenimento dei presenti è assicurato da un programma vario di eventi musicali e teatrali. Pezzo forte, nella prima serata di oggi, è l´esibizione del veneto Gruppo Piccionaia: gli attori si avvicenderanno sul palcoscenico di piazza San Vincenzo rievocando con maestria le gag del più genuino teatro di varietà degli anni Quaranta e Cinquanta. Da Petrolini a Totò, da Walter Chiari a Campanini: la compagnia fa omaggio ai numeri e alle caricature che dettero fama agli artisti del cabaret dell´epoca. Poco più tardi, nel parco di Isera, Manuela Maffei e Diego Riolfatti intratterranno i presenti con il loro «Ballo che sballo». E ancora musica per le strade e nelle locande, con le esibizioni itineranti dei fratelli Franchini e del trio Brun, Cobbe e Speccher.
Iniziano, invece, con un´ora di anticipo gli spettacoli di domani sera. Alle 20, nella piazza centrale, Marsilli, Brun, Tovazzi e Amendola andranno a proporre una serie di «Canzoni in swing», mentre più tardi, di nuovo nel parco, sarà la volta della replica di «Ballo che sballo». Si svolgerà alle 20.45, nel parcheggio della locanda delle Tre Chiavi, l´intermezzo teatrale di Maurizio Zanghielli «Dino il pilota sopraffino»: esilarante performance di travestimenti bizzarri e sketch comici dedicata a grandi e piccini.
S.B.ISERA - Torna «Calici di Stelle». Oggi e domani Isera apre le porte del borgo alla pioggia di stelle. Per consentire la degustazione della vigna eccellente e della buona cucina locali, sono state allestite cinque originali locande: Dolce osteria, osteria delle Stelle, della Montagna, dello Speziale e del Filò. L´intrattenimento è assicurato da un programma di eventi musicali e teatrali. Pezzo forte, oggi, è l´esibizione del Gruppo Piccionaia in piazza S. Vincenzo. Dopo, nel parco, Manuela Maffei e Diego Riolfatti con il «Ballo che sballo». E ancora musica per le strade e nelle locande, con le esibizioni itineranti dei fratelli Franchini e del trio Brun, Cobbe e Speccher.

 

IL GAZZETTINO (Rovigo)

 

Ha provocato …

 

FIESSO UMBERTIANO -(L.I.)

 

Ha provocato un incidente e si è ritrovato senza patente. Aveva alzato il gomito F.Z., l’operaio ventunenne di Fiesso, che l’altra notte ha perso il controllo della sua Ford Fiesta mentre viaggiava in direzione di Santa Maria Maddalena. L’incidente si è verificato alle tre di notte lungo il tratto di strada denominato via Cesare Battisti. Nell’affrontare una curva, forse a causa dell’eccessiva velocità, F.Z. non è riuscito a mantenere in carreggiata l’utilitaria che ha iniziato a sbandareper poi invadere la corsia opposta proprio mentre sopraggiungeva una Fiat Punto, alla cui guida si trovava F.B., 44 anni, di Villanova del Ghebbo.

 

Fortunatamente nessuno dei due conducenti ha riportato serie conseguenze nell’impatto. Trasferiti entrambi con l’ambulanza del Suem al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo, sono stati medicati e dimessi. Hanno riportato un lieve trauma trachide cervicale e contusioni di vario tipo. Si ristabiliranno in una decina di giorni. Dei rilievi del sinistro si sono occupati i carabinieri della stazione di Fiesso Umbertiano. Come di prassi l’automobolista che ha provocato l’incidente é stato sottoposto al test dell’etilometro. Per ben due volte l’esame ha fornito un responso positivo. Nel sangue del ventunenne operaio è stato riscontrato un tasso alcolemico di 1,63 grammi/litro. I militari dell’Arma gli hanno ritirato la patente prima di inoltrare una denuncia alla Procura della Repubblica per guida in stato di ebbrezza.

 

BRESCIA OGGI

 

LENO. Nello studio di «Giallo 1» faccia a faccia fra il papà della vittima e la moglie di Giovanni Erra

 

L’omicidio Desirè in televisione

 

«Sul delitto non è stata detta tutta la verità: chi sa ora deve parlare»

 

Un duro faccia a faccia televisivo che ripropone inquietanti interrogativi sul delitto di Desirè Piovanelli.
Il confronto fra il padre della vittima e la moglie di Giovanni Erra, l’unico adulto del branco condannato per l’omicidio della studentessa 14enne di Leno, si consumerà durante la trasmissione Mediaset «Giallo 1». La seconda puntata del programma condotto da Irene Pivetti e Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo, andrà in onda stasera alle 21,05 su «Italia 1». Oltre a cercare di scoprire i risvolti inconsci e le motivazioni che hanno spinto gli assassini ad agire, il programma si propone di analizzare gli elementi determinanti o trascurati dalle inchieste. In studio ci sarà il papà di Desirè Maurizio Piovanelli e Carla Santini la moglie di Erra che parleranno dell’assassinio del 28 settembre del 2002. Desirè, durante un tentativo di violenza, fu massacrata a coltellate nell’ala abbandonata della cascina Ermengarda. Per quel delitto sono stati condannati tre minorenni, Nico, Nicola e Mattia ed Erra. E l’attenzione della trasmissione si concentra sulla figura dell’operaio 37enne di Leno in attesa del giudizio di appello «bis». Il processo si celebrerà a ottobre a Milano dopo che la prima sentenza che riduceva la pena dall’ergastolo a 20 anni è stata annullata dalla Cassazione. «Mio marito è innocente - afferma con convinzione Carla Erra -: non dico che non abbia avuto nessun ruolo ma sostengo che il pomeriggio del delitto lui non è uscito di casa. Il nostro matrimonio era in crisi:
sapevo dei suoi problemi con l’alcol e della relazione che intratteneva con una straniera ma se mi sono presentata in televisione è soltanto perchè quel pomeriggio ero a casa e lui era con me».
«Mi chiedo perchè iniste così - afferma il papa di Desirè rivolgendosi alla moglie di Erra -. Sa benissimo che suo marito è colpevole: ha confessato e poi ritrattato ma ha raccontato particolari che solo una persona che era nella cascina poteva raccontare. Mi domando se non voglia tenere nascosto qualcosa di più grande che non so. Prima o poi la verita salterà fuori». Una verità che secondo Carla Santini i processi non avrebbero ancora portato alla luce nella sua completezza. Per questo ha lanciato un appello: «Chiedo ai tre ragazzi che quel giorno erano nella cascina Ermengarda di dire che cosa realmente accaduto prima e dopo il delitto».
La stessa famiglia Piovanelli pochi mesi fa ha chiesto a uno dei suoi legali, Enrico Forghieri di proseguire gli accertamenti per verificare eventuali collegamenti fra il delitto ed altri episodi avvenuti in paese che hanno avuto come vittime degli adolescenti del paese. Nulla al momento sarebbe emerso dalle «indagini» parallele dell’avvocato.
Carla Santini ha espresso il desiderio di «chiedere perdono alla famiglia Piovanelli per aver urtato il loro dolore con la mia presenza e alla comunità di Leno e alla mia famiglia».
«Non si può chiedere perdono e negare la verità» ha replicato Piovanelli . n.s.

 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

 

Una festa tra polacchi mette in subbuglio un condominio in via Duca degli Abruzzi. Arriva pure la polizia

 

«Un ladro sul balcone». Ma è un vodka party

 

Un vodka party mette in subbuglio un condominio. Alle 4,45, infatti, un inquilino chiama la polizia segnalando al presenza di un’estraneo sul balcone. Tutta colpa della vodka. A berla, però, non è stato certo il solerte inquilino che temendo il ladro in casa ha chiesto l’intervento della polizia. La vodka, infatti, aveva prodotto strani effetti su un polacco di 29 anni. Nessun ladro, quindi. Ma prima di accertare i fatti, nel condominio di via duca degli Abruzzi si sono vissuti momenti di grande tensione. Ma cominciamo a raccontare la storia dall’inizio, cioè dalla conclusione di una festa privata a base di vodka in casa di polacchi, situata al quinto piano del condominio di via Duca degli Abruzzi. Finita la festa, il fumo dell’alcool annebbia un po’ la vista. E nessuno fa caso al 29enne che si era addormentato sul balcone poi chiuso inavvertitamente. Solo all’alba, quando si sveglia, il polacco fa la spiacevole sorpresa. Ma per lui le cose si complicano. I connazionali (ancora sotto gli effetti della vokda) non lo sentono neppure quando bussa più volte alla finestra. Alla fine, non gli resta che calarsi lungo i pluviali del palazzo e sperare nella «benevola» accoglienza del condomino del piano inferiore. Dal balcone del quinto piano passa a quello sottostante della casa. I rumori, però, svegliano l’inquilino che nota sul balcone la sagoma di un uomo i cui lineamenti sono tipici degli uomini dell’Est. Il padrone di casa temendo l’intrusione di un ladro chiama la polizia. Spetta agli agenti della Volante ricostruire la vicenda e ad accertare l’identità del polacco che, alla fine, si è scusato con la famiglia per l’indesiderata sveglia.

 

CORRIERE.IT

 

Calci, pugni, una bottigliata in testa. Due vigili del …

 

Calci, pugni, una bottigliata in testa. Due vigili del Comando di zona Baggio sono stati aggrediti ieri mattina davanti a un bar di via Palmi, all’angolo con via Forze Armate. Gli agenti erano intervenuti per sedare una rissa tra un cliente del bar e due immigrati marocchini, che sono stati arrestati dalla polizia. I due, non in regola con il permesso di soggiorno, si sono presentati nel bar ubriachi intorno alle 10.30 e hanno iniziato a infastidire i clienti. Insulti e molestie. Un uomo ha reagito e i due immigrati sono usciti in strada impugnando un coltello, una catena d’acciaio e una bottiglia di vetro. È in quel momento che sono intervenuti i vigili, in servizio al mercato di via Palmi. I due marocchini si sono scagliati contro i vigili e sono stati bloccati solo all’arrivo delle volanti. «È la dimostrazione - commenta l’assessore alla Sicurezza, Guido Manca - che gli agenti di polizia locale hanno bisogno di nuovi strumenti di difesa». I vigili sono stati ricoverati all’ospedale San Carlo. Prognosi di 7 e 10 giorni: il primo per una ferita alla testa e contusioni varie, l’altro per un taglio al labbro (curato con 4 punti) causato da un pugno. I marocchini, Hicam L., 25 anni, e Aziz B., 23, irregolari, hanno reagito anche ai poliziotti, danneggiando una volante. Sono in carcere con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo aggredito all’inizio della rissa è stato medicato al Fatebenefratelli.

 

G.San.

 

IL TEMPO

 

Minacce e lesioni a pubblico ufficiale: tre mesi, pena sospesa

È STATO processato con rito direttissimo nella mattinata di ieri presso il Tribunale di Campobasso V.P., il giovane classe 1977 celibe, operaio, residente a Trivento, arrestato un paio di giorni dai Carabinieri della locale Stazione fa presso un ristorante del capoluogo trignino con l’accusa di minacce, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, gravato da precedenti penali, appariva in preda dell’alcool all’arrivo dei Carabinieri: per sottrarsi all’arresto ha procurato lievi lesioni ad un maresciallo e ad un carabiniere scelto, danneggiando inoltre l’auto di servizio. Per lui tre mesi di reclusione pena sospesa.

 

CORRIERE ROMAGNA (Cesena)

 

I giovani contro l’alcol alla guida

 

Mercoledì, 10 Agosto 2005
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