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Notizie brevi 25/06/2012

Attentato a campo di addestramento
Un carabiniere morto e altri due feriti
Le condoglianze dell'ASAPS

L'esplosione ad Adraskan provocata probabilmente da un razzo proveniente dall'esterno. La vittima aveva 30 anni, lascia la moglie ventottenne e un bambino di otto mesi. Gli altri due militari non sono in pericolo di vita. Sono 51 i nostri connazionali deceduti dall'inizio della missione
Il carabiniere scelto Manuele Braj - Foto Ansa

ROMA - Un carabiniere è morto e altri due sono rimasti feriti alle gambe in un'esplosione avvenuta questa mattina in un campo per l'addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia occidentale di Herat. Lo Stato maggiore della Difesa ha reso noto che l'attentato è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. Dopo i primi accertamenti pare probabile che la deflagrazione sia stata provocata da un proiettile proveniente dall'esterno, presumibilmente un razzo Rpg.

La deflagrazione ha coinvolto quattro militari dell'Arma appartenenti al Police Speciality Training Team (PSTT) uno speciale nucleo addestrativo della polizia afgana. Il carabiniere scelto Manuele Braj, trentenne di Galatina (Lecce), effettivo del 13° Rgt. "Friuli-Venezia Giulia" è morto sul colpo. Lascia la moglie di 28 anni e un bambino di appena otto mesi. Il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani), effettivi alla seconda Brigata mobile di Livorno e del 7/o Reggimento 'Trentino Alto Adige', sono rimasti feriti gravemente alle gambe ed elitrasportati all'ospedale militare americano di Shindand: non sono in pericolo di vita. Illeso il quarto carabiniere. I familiari sono stati informati.

 

> VIDEO -  Afghanistan, 51 le vittime italiane

> VIDEO - Portavoce esercito: ''Un attentato con un razzo''



Con la morte di Braj sono 51 i militari italiani che hanno perso la vita nella missione multinazionale Isaf in Afghanistan, iniziata nel 2004. E sono sei quelli morti nel 2012.

Il cordoglio delle istituzioni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato in cui ha oggi perso la vita un carabiniere e altri due sono rimasti gravemente feriti, mentre svolgevano i propri compiti operativi nella missione internazionale Isaf in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese". Il Capo dello Stato "formula l'accorato auspicio che i militari feriti nell'attacco possano superare questo critico momento".

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha espresso ai familiari del militare caduto il suo "più profondo e sincero cordoglio". "Il mio pensiero - ha detto - va alla famiglia di Braj e all'Arma dei carabinieri, impegnata nell'importante missione di addestramento delle forze di polizia afgane. Voglio augurare una pronta guarigione ai due carabinieri rimasti feriti nell'attentato". "Il nostro Paese - ha aggiunto il capo del governo - sta facendo uno sforzo molto grande in Afghanistan a sostegno della stabilità e della sicurezza contro il terrorismo internazionale".

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente del Senato Renato Schifani e quello della Camera Gianfranco Fini. Cordoglio unanime da parte delle forze politiche, alcune delle quali sono tornate a chiedere il ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan, al momento composto da 4.000 militari più un piccolo nucleo che cura l'addestramento della locale polizia di frontiera. In questo senso si sono espressi tra gli altri il leader dell'Idv Antonio Di Pietro e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

 

da Repubblica.it

 

L'ASAPS esprime tutto il suo dolore alla famiglia e ai colleghi del Carabiniere Manuele Braj per l'ennesimo lutto che ha colpito le l'Arma, le forze armate e il Paese.

Lunedì, 25 Giugno 2012
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