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Notizie brevi 18/06/2012

Beccato l’Usain Bolt delle infrazioni
Un ragazzo di vent’anni commette in sette minuti tante infrazioni per 180 punti: che sia prevista una nuova disciplina olimpica per London 2012?

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) Sinceramente alla prima lettura pensavamo di esserci sbagliati e che i punti tolti al giovane scooterista fossero “solo” 18.
Già ci parevano tanti in sette minuti e, invece, ad una seconda scorsa ci siamo davvero convinti che il ragazzo è, nel suo genere, un vero “fuoriclasse delle infrazioni”.
180 punti in sette minuti: questo è quanto hanno sanzionato gli agenti della polizia locale dopo essere riusciti a fermare il giovane Usain Bolt, la freccia umana, la saetta della Brianza.
Tutto è cominciato quando il giovane è stato visto transitare con il suo scooter  nella pista ciclabile lungo la Monza-Saronno da una pattuglia della Polizia Locale. Quando si è accorto di essere stato notato dagli agenti della Polizia Locale ha aperto il gas ed ha iniziato la sua gara privata contro le regole del codice e del tempo: tre precedenze non date, due contromano, tre semafori rossi, due stop saltati e velocità pericolosa.
Non male, tanto che gli stessi poliziotti hanno deciso, per non creare pericoli alla viabilità ordinaria, di non inseguire il puledro imbizzarrito, ma di avvertire una seconda volante che si è trovata nel posto giusto al momento giusto.
Il giovane è stato così fermato ed è iniziata la lista delle infrazioni che, come dicevamo, hanno determinato la decurtazione di 90 punti che, con il jolly giocato dallo stesso per il fatto di essere neopatentato, sono immediatamente raddoppiati: 180 punti e 1.000 euro di multa.
Peccato, peccato davvero che il codice della strada non preveda che i punti vengano tolti a credito e, quindi, per lui è scattato “soltanto” il ritiro della patente per aver perso il tetto massimo di 20 punti, il fermo dello scooter, oltre ai mille euro di multa che, ovviamente, saranno a carico del povero (forse) ignaro genitore che deve mettere mano al portafogli dopo, speriamo, aver messo voce ad una bella lavata di capo.
Una considerazione a margine: il ragazzo alla domanda del “perché” un atteggiamento così spregiudicato ha risposto che la noia lo stava divorando e per divertirsi un poco ha pensato di “correre” la propria gara. Su questa risposta vogliamo sorvolare e stendere un velo pietoso perché abbiamo ancora il sano ottimismo per pensare che gli altri giovani siano diversi, migliori e interessati ad altre cose: lo richiede la nostra società ora in evidente difficoltà. (ASAPS)

 

Lunedì, 18 Giugno 2012
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