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Notizie brevi 01/06/2012

Un altro poliziotto muore in sella alla propria moto fuori dal servizio
Arriva la bella stagione e le moto iniziano a mietere vittime: questa volta colpita in pochi giorni la Polizia di Stato che perde due suoi uomini

L'agente Daniele Paolozzi - Foto da amicipolstrada.blogspot.it

(ASAPS) Con l’arrivo dell’estate ricomincia la puntuale e devastante “conta” delle morti per incidente con le moto.
Questa volta, però, oltre alla considerazione ormai scontata della pericolosità di certi percorsi sulle due ruote, colpisce il fatto che nel giro di pochi giorni due appartenenti alla Polizia di Stato  abbiano perso la vita mentre erano, fuori servizio, alla guida della propria moto.
L’ultimo episodio è accaduto all’Agente Daniele Paolozzi, 32 anni, che si è schiantato nei pressi di Cassino contro un camion che procedeva in senso inverso di marcia.
Nell’urto il poliziotto, in quel momento libero dal servizio, ha anche urtato violentemente un palo della illuminazione rimanendo riverso a terra privo di conoscenza.
Trasportato immediatamente in condizioni disperate all’ospedale di Cassino, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico che, però, non è servito a evitare la sua morte.
Daniele Paolozzi era un agente di polizia in servizio al Viminale a Roma, ma spesso veniva distaccato alla Sezione di Polizia Stradale di Cassino per brevi periodi.
Pochi giorni prima un simile episodio aveva coinvolto un altro poliziotto in servizio alla Stradale di Pratola Peligna.


L'agente Antonello Angelone, questo il nome dello sfortunato poliziotto, viaggiava sulla sua moto da turismo quando una delle borse laterali urtava una vettura provocando il repentino sbandamento del mezzo a due ruote che invadeva la corsia opposta andandosi a schiantare contro una macchina che proveniva dalla direzione opposta.
Inutile ogni tentativo di soccorso e non è servito neanche il casco integrale regolarmente indossato a salvargli la vita.
Per chi tratta certi argomenti è impegnativo e doloroso parlare di queste morti soprattutto se si pensa che sono quasi sempre il triste epilogo di giornate organizzate per lo svago, il divertimento e il relax dopo una settimana di lavoro.
Se poi, come in questo caso, la fatalità vuole che sia colpita la specialità della Polizia Stradale che rimane orfana in pochi giorni di due preziosi operatori, allora si assapora anche il gusto aspro della beffa perché nel pensare comune il “Centauro” ha imparato prima ad andare sulla moto che a camminare sulle proprie gambe.
Ma la moto, ormai lo abbiamo imparato, non guarda in faccia a nessuno e vuole rispetto e attenzione, quella che troppe volte manca in quelle calde domeniche di inizio estate quando l’aria tiepida e il sole in faccia fanno pensare a tutto all’infuori che al buio.
E queste parole non sono diverse perché a lasciarci sono stati due stradalini, le parole sono sempre e comunque le stesse: attenzione e rispetto delle regole perché la moto e la vita lo pretendono. (ASAPS)

 

 


 

Venerdì, 01 Giugno 2012
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