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Stati Uniti d’America
Non ha colpe chi invia un Sms a una persona che sta guidando
Se chi riceve il messaggio causa un incidente la responsabilità ricade solo su di lui

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) In America sono stati chiari e la sentenza della Corte Suprema, riunita per discutere una causa per incidente, non ha lasciato dubbi: “se si invia un Sms ad una persona intenta alla guida di un veicolo e la stessa provoca un incidente, la responsabilità del sinistro ricade esclusivamente sul “lettore” del messaggio e non sull’”autore” del testo.
Per capire la situazione bisogna andare a ritroso nel tempo quando nel settembre del 2009 una coppia di fidanzati, evidentemente fortemente “motivati”e pieni di argomenti, nell’arco della giornata si sono scritti ben sessantadue Sms. L’ultimo fu inviato dalla ragazza ventenne alle ore 17,48, dopo 44 secondi la risposta del fidanzato che, in quella occasione, era alla guida di un camion.


Dopo otto secondi dalla risposta veniva effettuata dal cellulare del ragazzo una chiamata al numero di soccorso 911 per segnalare un incidente che lo vedeva coinvolto: con il camion aveva investito una coppia di cinquantenni alla guida di una moto provocandogli ferite così gravi da richiedere per entrambi l’amputazione della gamba sinistra.
Una volta superata la traumatica fase ospedaliera i coniugi hanno fatto causa al guidatore del camion che aveva ammesso di essersi distratto alla guida perché intento alla lettura di un Sms e, per questo, era stata condannato a pagare una multa e a prestare servizio presso una comunità con il compito di raccontare nelle scuole superiori i rischi legati all'uso del telefono mentre si guida.
Successivamente i coniugi hanno pensato di estendere la causa anche alla fidanzata del camionista colpevole, secondo loro e secondo l’avvocato, di avere distratto il fidanzato che in quel momento era impegnato alla guida.


La studentessa si è difesa dichiarando di non sapere cosa stesse facendo in quel momento il suo ragazzo, anche se forse era immaginabile vista la professione dello stesso.
Fatto è che la Corte le ha dato ragione sentenziando che la responsabilità è esclusivamente di chi guida che non è obbligato a leggere immediatamente il messaggio e può comodamente aspettare la situazione giusta e, soprattutto, in sicurezza.
Questa sentenza si somma alle tante altre occasioni nelle quali si dibatte sull’uso del cellulare e, soprattutto, sulla pericolosità del suo utilizzo quando si è impegnati nel traffico cittadino.
Studi particolari hanno dimostrato che parlare mentre si guida distrae anche se la telefonata viene effettuata con tutti gli strumenti adeguati e previsti dalla legge (viva voce, bluetooth, ecc.).


Immaginate (e lo sforzo non è assolutamente improbo) la pericolosità determinata dalla lettura o dall’invio di un Sms che, comunque, richiede la distrazione della vista dal luogo naturale per chi sta guidando: la strada.
Diciamo che gli stimoli per modificare questo pericoloso costume vengono offerti quotidianamente, peccato che siano recepiti in modo casuale, sporadico e con breve memoria.
Se non credete mettetevi fermi ad un incrocio e guardate i conducenti delle auto: al mattino, appena usciti di casa, una media altissima di loro è già con l’orecchio appoggiato al cellulare: pochi parlano di lavoro, molti lo fanno perché “così fan tutti”. (ASAPS)
 

Giovedì, 31 Maggio 2012
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