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rassegna stampa alcol e guida del 14 settembre 2005

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


ASAPS
FRANCIA, TORNA A SCENDERE IL LIVELLO DI SINISTROSITÀ NEL PAESE: NETTO MIGLIORAMENTO DEI DATI NEL MESE DI AGOSTO, ESATTAMENTE COME IN SPAGNA. COSCIENZE SUBITO TOCCATE E GENDARMI IN PRIMA LINEA, CONTRO ALCOL E VELOCITÀ ECCESSIVE
di Lorenzo Borselli.

PARIGI — Il miglioramento è netto (-12,5% dei morti), ed ora a Parigi tirano tutti un sospiro di sollievo. Avevamo infatti raccontato, nelle scorse settimane, di quanto fosse cresciuta l’apprensione attorno all’improvvisa inversione di tendenza, resa ancora più bollente dall’infervorarsi della polemica politica attorno al nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti francese. Attorno a lui, il consiglio dei ministri aveva fatto quadrato, pur riparando ad alcune esternazioni che gli erano costate pesanti critiche, facendo forse ridere sotto i baffi le opposizioni ed anche alcuni quadri della maggioranza. Poi, la lancetta del barometro è tornata a segnare qualche raggio di sole, pur con la terribile constatazione che "i morti restano sempre troppi", come tengono a sottolineare le associazioni francesi che si occupano di contrasto alla violenza stradale. Ma vediamo i dati, che potrebbero essere soggetti a variazioni in considerazione del fatto che alcuni dei feriti, che versano in gravi condizioni, potrebbero andare incontro a morte nelle prossime settimane, e per questo le cifre non possono dirsi, purtroppo, definitive. Gli esperti francesi, infatti, hanno per convenzione stabilito di attendere 30 giorni dall’evento per smettere di seguire le vicissitudini di una vittima ospedalizzata. In questo lasso di tempo, ogni ferito viene contabilizzato nel BAAC, acronimo di Bollettino di Analisi per gli Incidenti stradali con lesioni, che viene aggiornato ogni 4 mesi. Questo tipo di analisi è precursore di un accordo europeo, che prevede di armonizzare i dati dell’incidentologia, parola brutta ma prossima ad entrare nel linguaggio tecnico comune (in Francia, accidentologie) dell’intera unione europea. Secondo lo stesso accordo, il ferito che dovesse essere trattenuto più di 24 ore in ospedale diviene statisticamente ospedalizzato, mentre chi dovesse prolungare il ricovero oltre il sesto giorno, viene considerato ferito grave. Nel mese di agosto appena passato, sono morte in Francia 441 persone, 63 in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando le bullettin annotò la scomparsa di 504 vite, facendo segnare un miglioramento del 12.5%. Scendono anche i feriti, anche se in proporzione minore: 8.160 quest’anno, mentre nell’agosto del 2004 erano stati 8.874. Si tratta di 714 soggetti in meno, che statisticamente significano il -8%. Il terzo dato che ha reso più tranquilli i sonni di Dominique Perben, ministro delle Infrastrutture, è quello relativo alla sinistrosità complessiva, sempre relativa ad eventi con lesioni o morte. Nel complesso sono stati rilevati 6.220 eventi, 372 in meno rispetto all’agosto dello scorso anno, quando invece furono 6.592 (-5,6%). Abbiamo elaborato i dati nella tabella 1. Dunque, è con il mese di agosto, uno dei più trafficati degli ultimi 10 anni, che la Francia torna a rispettare la propria tabella di marcia, che dovrebbe consentirle di centrare l’obiettivo di dimezzare la mortalità entro il 2010. Luglio solo un bruttissimo ricordo? Tutti sperano di sì, anche se brucia davvero aver visto crescere improvvisamente la mortalità del 7%, interrompendo così un trend positivo che era ininterrotto dal 2002.
Molti fanno notare che se agosto ha espresso un verdetto favorevole, ciò lo si deve anche alle favorevolissime condizioni meteorologiche, che sono state praticamente perfette. Altri hanno invece tenuto a precisare che da una parte i francesi sono stati subito informati di quanto accadeva, e le coscienze hanno subito dato il proprio contributo, consentendo di registrare una diminuzione della velocità media, ma dall’altra sono tornati ad aumentare i controlli da parte di Gendarmeria, Polizia Nazionale e Locale, ancora più numerosi in strada. Complessivamente, il numero di controlli effettuati circa l’eccesso di velocità e guida sotto l’effetto di alcol e stupefacenti risulta aumentato del 18% rispetto al 2004. si consideri poi, che nonostante le pressioni degli amanti della velocità, 850 delle nuove postazioni fisse per il rilevamento della velocità sono già state installate, mentre le altre entreranno in funzione entro la fine dell’anno. Nel 2006, ne seguiranno altri 500. Questa politica della Tolleranza Zero, ormai stabile in Francia da due legislature, consente di abbassare del -2,5% il tasso di mortalità estiva, notoriamente la peggiore di tutto l’anno. All’indomani del verdetto nero di luglio, i Prefetti francesi si sono messi subito all’opera, commissionando un’inchiesta che aveva attribuito al rilassamento dei conducenti francesi l’improvvisa escalation di vittime. Secondo i ricercatori, infatti, l’impennata era dovuta all’inattesa mattanza sulle strade urbane, dove la peggio l’avevano avuta i conducenti di veicoli a due ruote. Per le associazioni, molto del peggio e del meglio è dipeso dai messaggi arrivati dallo stato: le nuove campagne e la constatazione che sulla strada non c’è tolleranza, spiegano la caduta e il miglioramento. L’obiettivo del governo, dunque, torna ad essere quello di scendere al più presto sotto la soglia dei 5mila morti all’anno, mentre dal mondo delle associazioni molti cominciano a guardare alla Gran Bretagna con grandissimo rispetto. Ricordiamo, infatti, che sulle strade inglesi la mortalità è scesa nel 2004 sotto le 3.500 vittime. Un dato che ci svantaggia davvero tanto, e che dimostra che se c’è un terzo mondo della sicurezza stradale, noi ci siamo ancora dentro.
Mese                      Eventi con lesioni o morte                  Morti      Feriti
Agosto 2005 (provvisorio)                  6.220                     441         8.160
Agosto 2004          6.592                     504                         8.874
Differenza 2005/2004                          372                         63           714
Evoluzione 2005/2004                         -5.6%                    -12.5% -8%
Tabella 1: Fonte: Ministero delle Infrastrutture francese. Elaborazione Il Centauro/Asaps.

ITALIA OGGI
 
Sotto la lente del Giurì la pubblicità della vodka trasmessa da Radio Deejay (*)
Keglevich non tutela i minori
Stop al messaggio in fm: troppi richiami all’eros
Di Filippo Unnia

Lo spot radiofonico della vodka Keglevich, diffuso da stock su Radio Deejay, è stato sanzionato dal Giurì perché non tutela adeguatamente i minori e gli adolescenti (art. 11 del codice di autodisciplina pubblicitaria c.a.p.) per questo ne è stata disposta la cessazione nella fascia oraria radiofonica fra le 14 e le 20.
            La decisione, la prima del suo genere a toccare un messaggio radiofonico, segna un significativo passo avanti nello sviluppo delle sanzioni che l’Autorità emette nei confronti della pubblicità che, per il loro contenuto e per il mezzo di diffusione impiegato, possono arrecare pericoli su target specifici. Nello spot in questione, la protagonista era in preda a continue e irrefrenabili pulsioni erotiche. Il Comitato di controllo ha deciso così di presentare ricorso, sostenendo che le campagna violava le regole del c.a.p.. In particolare, l’operazione di advertising offendeva la dignità della donna (art 10), era indecente e volgare 8art 9) oltre che pericolosa per i minori (art 11) potendo inibire e disorientare le sensibilità. Infine, promuoveva modelli di consumo non ispirati a misura, associando l’alcol al sesso (art 22). Da parte sua l’azienda produttrice ha risposto alle accuse insistendo sul carattere umoristico, irreale e non certo volgare del messaggio.
            Il giurì le ha dato ragione e ha optato per l’assoluzione dello spot sotto tutti i profili, fatta eccezione per quello che tiene conto dei minori. Pur constatando il cattivo gusto presente in alcune di queste scene, così come d’altronde in molta della pubblicità attuale, il Giurì ha confermato che sul tema del cattivo gusto occorre molta prudenza nella valutazione. Stesso discorso per il rispetto della dignità umana e l’immagine della donna, in questo caso trattata ai limiti del consentito. Quanto al rapporto tra sesso ed alcol, l’Autorità ha ritenuto che nei radiomessaggi firmati Stock non fosse identificabile un effetto promozionale scorretto.
            La pubblicità, invece, è stata bocciata solo per la parte che, secondo il Giurì, non tutela i più piccoli. Questa la motivazione: la connessione tra volgarità del linguaggio, doppi sensi e sfera sessuale, divenuti famigliari presso il pubblico adulto, può essere in contrasto con una visione corretta del sesso da parte di bambini e adolescenti. Questi, proprio in virtù della loro età,  ma, al tempo stesso, fortemente curiosi e attratti dall’erotismo, possono rischiare di leggere in modo distorto, diseducativo e psichicamente dannoso ciò che invece è accettabile per gli adulti.
            Non riduce la portata scorretta del messaggio il fatto che sia stato diffuso attraverso la radio, mezzo tradizionalmente seguito da un target giovanile. Anzi su questo punto il Giurì ha ricordato che la radio, lasciando molto più spazio alla fantasia dell’adolescente, si presta (ancora più della televisione in cui gli avvertimenti sono rappresentati visivamente) a elaborazioni distorte di ciò che in radio viene solo udito. Pertanto, alla luce dell’impegno assunto spontaneamente dalla Stock, che aveva programmato la campagna fuori dalla fascia protetta, il Giurì ha ritenuto opportuno estendere il periodo in cui il messaggio non debba più essere trasmesso dalle 14 alle 20. Un orario in cui i minori, specialmente quelli al di sotto di 14 anni, possono ascoltare la radio in modo incontrollato.
 
(*) Nota: in fondo alla rassegna è riportato il testo del Giurì della pubblicità

LA PROVINCIA DI CREMONA
 
Droga e alcol sul lavoro Convegno al Sert

L’Asl della provincia di Cremona organizza un Convegno dal tema: ‘Nuovi consumi e mondo del lavoro: quando ecstasy, marijuana e alcol timbrano il cartellino. Progetto di prevenzione alle sostanze in ambito lavorativo’. L’appuntamento è per domani 16 settembre 2005 Centro Pastorale Diocesano Via S. Antonio del fuoco, 9/a Cremona. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Sert Cremona, Crema e Casalmaggiore, Comune di Cremona, Comune di Crema, Provincia di Cremona.

IL GAZZETTINO (Belluno)
 
Fermato per la quinta volta per guida in stato di ebbrezza

Montebelluna
(G.Z.) Fermato per la quinta volta in cinque anni per guida in stato di ebbrezza; da due anni inoltre guidava con la patente "sospesa"; gli è stato sequestrato anche il veicolo. Protagonista di questa situazione limite, M.P. 60 anni di Montebelluna che è stato fermato l’ultima volta domenica poco prima della mezzanotte a S.Vito d’Altivole. Al volante della sua Mercedes l’uomo guidava contromano proprio perché in stato di ebbrezza. Gli agenti della Polizia Stradale di Castelfranco lo hanno fermato e poi hanno contestato il reato. Nei successivi controlli effettuati però, hanno scoperto che l’uomo era stato fermato altre quattro volte e sempre per lo stesso motivo. La prima volta il 15 maggio del 2000 dalla Polstrada di Castelfranco; il 12 gennaio 2003 dai carabinieri di Asolo e poco più di un mese dopo il 24 marzo ancora dalla Polstrada. Sempre nel 2003, che è stato il suo "anno nero" è stato fermato il 4 novembre dalla Polizia Municipale di Montebelluna. In questa occasione gli è stata anche sospesa la patente e per riaverla doveva sostenere un esame-visita medica di idoneità fisica che non ha mai effettuato. Ultima "impresa" di M.P. domenica notte ma questa volta le conseguenze non saranno lievi. Infatti per la seconda volta la Polstrada ha provveduto a mettere in anno il "provvedimento Fojadelli" che prevede, in casi eccezionali e reiterati il sequestro anche del mezzo come disposto appunto dal Procuratore della Repubblica di Treviso Fojadelli per cercare di limitare proprio i casi come questo. La Provincia di Treviso infatti è l’unica in Italia che applica questo genere di restrizione anche verso soggetti a rischio e per quanto riguarda la Polstrada di Castelfranco è la seconda volta che lo applica.

IL MESSAGGERO
 
Motorini, Pisanu difende la confisca
Il ministro: «No all’alleggerimento della sanzione auspicato da Lunardi».

ROMA - Il ministro dell’Interno Pisanu è per la linea dura: è vero, dice, la confisca del motorino è una norma severa, ma sta funzionando, non tocchiamola. Difende, il ministro, la legge del 23 agosto, quella che sta mandando nel panico i ”centauri” italiani. Chi viene sorpreso senza casco, in due o tre sul sellino, ubriaco o ”sballato”, con pacchi grandi così tra le gambe deve dire addio al motorino. Confiscato, messo all’asta, perso per sempre. E se il ministro dei Trasporti Lunardi non si sbilancia nella difesa della legge ”168”, «il Parlamento può modificarla», dice per tranquillizzare i motociclisti infuriati, Pisanu si schiera col partito del rigore. «Penso che anche i napoletani siano in larga parte soddisfatti dell’applicazione della norma, quidi la manteniamo», sostiene il ministro intervenuto a Napoli all’assemblea pubblica dell’Unione degli industriali. E’ con lui il sindaco della città, Rosa Russo Jervolino che dice di non condividere la linea ”morbida” del ministro dei Trasporti, «non sono d’accordo con Lunardi». Senza dubbio, ammette il sindaco di Napoli, «la confisca è una misura pesante», ma c’è la criminalità da combattere e anche la vita dei giovani da difendere e dunque ben venga «anche una misura drastica», come quella della confisca.
Per il sindaco di Roma «è giusto trovare una soluzione diversa», non così estrema e perdipiù difficile da applicare quale la confisca, «credo che ci possano essere altre sanzioni», spera Veltroni. «Una buona via di mezzo tra permissività ed eccessiva rigidità», in questo confida il sottosegretario all’Interno, Antonio D’Alì. La parola passa al Parlamento. Domani il governo presenterà un decreto-legge sulla sanatoria per la patente a punti. «In sede di conversione di questo decreto, in Parlamento - ha spiegato Lunardi in una lettera al presidente della Federazione motociclistica italiana - sarà possibile introdurre norme che razionalizzino il sistema delle sanzioni». In altre parole, si potrà fare marcia indietro sulla confisca. Bisognerà vedere adesso quale atteggiamento avranno le Camere nei confronti di un provvedimento che è stato votato anche da una parte dell’opposizione.

L GAZZETTINO (Belluno)
 
SANTA GIUSTINA Un pensionato di 47 anni è ai domiciliari per aver tentato un approccio intimo con una minorenne
Arrestato per violenza sessuale
Il fatto è avvenuto in pieno giorno a Bivai. Il "padovano" sarà sentito dal Gip venerdì.

Starà agli arresti domiciliari fino al 27 di questo mese l’uomo di Santa Giustina che due settimane fa avrebbe messo le mani addosso a una diciassettenne, che in seguito all’accaduto l’ha denunciato. E l’accusa nei confronti di Ferruccio Lionello, 47 anni, residente in località Bivai, è di quelle gravi: violenza sessuale su una minorenne. L’uomo avrebbe abbracciato la giovane, toccandole il seno e tentando di avere con lei un rapporto più intimo.
Il pensionato è stato arrestato dalle forze di polizia, che si sono presentate all’alba nella sua abitazione, a distanza di due settimane dal fatto, su ordine di custodia cautelare emesso dal Gip Carlo Sangiorgio su richiesta del sostituto procuratore Gianni Griguolo. Dovrà rimanere in casa senza uscire per nessuna ragione, fatta eccezione per venerdì prossimo quando dovrà presentarsi a Palazzo di giustizia di Bellunpo per essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari. È difeso d’ufficio dall’avvocato Valentino de Castello.
Originario di Torreglie, in provincia di Padova, Lionello è conosciuto in paese con il soprannome de "il padovano". Celibe, abita con il fratello e la madre nel piccolo borgo di Bivai, ad alcuni chilometri da Santa Giustina, nei pressi della Villa patrizia che si trova nel centro del paesino. E proprio qui, accanto alla costruzione antica sarebbe accaduto il fattaccio.
L’incontro tra l’uomo e la ragazza dovrebbe essere avvenuto nel primo pomeriggio, circa una quindicina di giorni fa. Il tentativo di approccio nei confronti della giovane, da parte dell’uomo, è avvenuto mentre quest’utimo probabilmente tanto lucido non era: aveva insomma alzato un po’ il gomito. Anche in altre occasioni Lionello era stato segnalato alle forse dell’ordine per "disturbi" a causa dell’effetto provocato dall’alcol, ma non certo per effetti di questa portata e con conseguenze di questa gravità.
La ragazza aggradita, impaurita, si sarebbe subito divincolata e fuggita lontana dall’aggressore. Più tardi avrebbe raccontato la brutta avventura ad un famigliare che l’avrebbe consigliata di denunciare il fatto. E così è stato.

IL GAZZETTINO (Pordenone)
 
I SOSTENITORI GRECI
«Tutto bello, potevate dircelo»

Udine? «Piccola, carina, pulita, accogliente». I friulani? «Disponibili, gentili e mediterranei».
Ecco come i greci ci vedono. Tutto bello, tutto positivo o quasi... peccato infatti che Udine sia conosciuta in Grecia "solo" per l’Udinese. Il Tocai? Il prosciutto San Daniele? Friuli Doc? Tutti fanno facce strane e chiedono "What?" E se a qualcuno spieghi che quest’oggi si apre una bella kermesse all’insegna dell’enogastronomia e della cultura, dove tutta Udine, tutta la Provincia è in festa molti dicono che «se lo avessimo saputo potevamo prolungare almeno di un giorno le nostre vacanze». Come Petros, che esclama: «Vengono pubblicizzate tante città attraverso giornali, radio e tv e perché non Udine? Qua è tutto bello, è una città a misura d’uomo. Ho visitati tanti posti e guardate che Udine non ha nulla da invidiare a questi. Vi parlo di Milano, Torino. Anzi qua si sta in pace!». «Siete ben organizzati - gli fa eco l’amico Nikos - siamo arrivati senza difficoltà in centro grazie alle segnaletiche. Via Mercatovecchio è bellissima con questa pavimentazione».
La birra scorre a fiumi nei bar del centro. Di vino neanche l’ombra. Gli ultras sono comunque tallonati dalla polizia: «Ce n’è tantissima. - dicono una decina di tifosi -. Non siamo abituati a questo trattamento prima della partita». La città è soprattutto invasa da studenti che in Italia vivono da tempo. C’è chi viene da Parma, chi da Urbino: «La Champions è un’occasione per fare festa, per viaggiare. La consiglio a tutti i giovani come me», dice il ventisettenne Michael. Poche, pochissime le famiglie. Dionisis è con mamma, papà e lo zio e afferma: «Siamo in Italia da due giorni e siamo arrivati qui due ore fa. Udine mi ha sorpreso, non credevo che fosse così bella. Inoltre è pulita e la gente sa dare le indicazioni anche in inglese. In Spagna, tanto per fare un esempio, a Madrid nessuno ci rivolgeva la parola in inglese. L’unico neo? I parcheggi. Costano troppo». E della partita, dell’Udinese di Cosmi, del Panathinaikos? «Vinceremo - questo è l’urlo comune -. Abbiamo esperienza in campo internazionale. L’Udinese è una squadra di metà rango, non è Milan, Juve, Inter, Lazio o Roma. E poi noi abbiamo Malsani; il nostro mister ci porterà alla vittoria».

IL MESSAGGERO
 
Roma, nella casa famiglia dove le ragazzine vengono portate dopo le retate: per loro, un’ora di colloquio con assistenti sociali e specialisti
«Lo faccio per un po’, poi torno a casa e mi sposo»
I sogni e la rabbia delle baby prostitute con gli psicologi: «E comunque io guadagno più di te»
di MARCELLA SMOCOVICH

ROMA - Dieci, venti per volta. Le scaricano all’alba, dopo la retata, due volte la settimana, davanti alla nuova casa di accoglienza. Fagotti in minigonna, top di licra, tacchi e trucco. Bambine. Baby prostitute, lolite romene e moldave che ormai riempiono le strade di Roma. Hanno dai 14 ai 18 anni. L’età si è abbassata moltissimo. E’ merce fresca, ricercata dal mercato. Gli operatori sociali che cercano di togliere dalla strada le baby prostitute si arrabbiano di quel bus perché «dietro c’è l’auto del protettore. Che deve solo aspettare che escano». E infatti, dopo l’ora di colloquio molte delle lolite vanno via in macchina.
Si lavora così nella seconda Casa di Fuga del progetto Roxane, per i minori sfruttati sessualmente, voluta dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma. E’ una casa gestita da un’équipe che spesso gira in camper di notte. «Noi viviamo in costante pericolo, perché ogni ragazzina che salviamo dalla strada è un mancato guadagno per gli sfruttatori», spiega uno di loro che subito si domanda: «Ma perché sono tutte romene? Come si fa a chiedere sesso a una bambina di 15 anni?». Intanto dentro la struttura continuano i colloqui. L’imperativo è rimotivare almeno una di loro a recuperare la dignità di una vita. Un interprete, uno psicologo, un operatore sociale. Ora tocca a InuYasha che racconta che non sa dove andare senza protettore perché non ha più nessuno. Un giorno il padre in Romania, ubriaco, ha fatto a pezzi con l’accetta il fratello. Lei ha 16 anni, sulla strada si fa chiamare InuYasha, come la protagonista di un fumetto Manga, che ama come tutti gli adolescenti del mondo. E come InuYasha, sogna di diventare immortale e soprattutto di dimenticare in fretta quello che deve sopportare dai clienti per 50 euro; il doppio se lo fa senza preservativo.  (…).

XAGENA MEDICINA
 
Il consumo di alcol può essere associato a fibrillazione atriale o flutter atriale negli uomini

L’assunzione di alcol può leggermente aumentare il rischio di sviluppare alcune aritmie sopraventricolari e, precisamente, la fibrillazione atriale ed il flutter atriale.
Ricercatori dell’Aarhus University Hospital in Danimarca hanno esaminato la relazione tra assunzione di alcol e fibrillazione atriale tra i 47.949 partecipanti del Danish Diet, Cancer and Health Study.
I partecipanti avevano un’età media di 56 anni, erano nati in Danimarca e non presentavano storia di tumore.
I Ricercatori hanno trovato che il consumo medio di alcol al giorno era di 28,2 grammi per gli uomini e di 13,9 per le donne.
Più della metà delle donne consumava meno di 10 g di alcol al giorno.
La percentuale di uomini e donne, che erano astemi all’inizio dello studio, era del 2,1% e 3%, rispettivamente.
Nel corso del periodo di follow-up ( in media 5,7 anni ), 556 partecipanti hanno sviluppato fibrillazione atriale ( uomini: 374 : 1,7% ; donne: 182 : 0,7% ).
E’ stato osservato un modesto aumento del rischio di fibrillazione atriale, che ha corrisposto ad un aumento del consumo di alcol negli uomini, ma non tra le donne.
Rispetto al quintile più basso di assunzione di alcol ( primo quintile ) gli uomini nel secondo, terzo, quarto e quinto quintile ( con quantità crescenti di assunzione di alcol ) hanno presentato un aumento del rischio di fibrillazione atriale del 4%, del 44%, del 25% e del 46%, rispettivamente.
Rispetto alle donne con il più basso quintile di assunzione di alcol, le donne nel secondo, terzo, quarto e quinto quintile hanno presentato un aumento del rischio di fibrillazione atriale del 9%, 27%, 23% e 14%, rispettivamente.
Le conclusioni di questo studio indicano che il consumo di alcol è associato ad un aumento del rischio di fibrillazione atriale e di flutter atriale negli uomini.
Nelle donne un moderato consumo di alcol non sembra essere associato al rischio di fibrillazione atriale o di flutter atriale.

REPUBBLICA.IT
 
La top model nei guai per le immagini sul tabloid: si droga in uno studio insieme al fidanzanto, il cantante Pete Doherty
Moss, foto shock sul Mirror sorpresa a sniffare cocaina.

 

Pronuncia n. 118/2005 del 19/7/2005
Parti Comitato di Controllo nei confronti di Stock spa, Euro RSCG
Milano srl
Mezzo radio
Presidente Loi
Relatore Vecchia

Sintesi
Il Comitato di Controllo ha chiesto l’intervento del Giurì nei confronti di vari radiocomunicati relativi alla Vodka Keglevich, appartenenti a un’unica campagna, ritenendoli in contrasto con gli artt. 9, 10, 11, 22 e 1 CAP.
Il Comitato rileva in particolare che i messaggi: a) trattano in maniera provocatoria e sfacciata comportamenti sessuali, in modo tale da risultare marcatamente volgari e da trascendere i limiti del cattivo gusto e i confini della decenza; b) comportano uno svilimento inaccettabile dell’immagine
della donna rappresentata in modo degradante, in preda a continue e irrefrenabili pulsioni erotiche, e di quella dell’uomo descritto come un cinico disinteressato alle sorti della sua partner; c) possono disorientare la sensibilità dei minori che non hanno ancora avuto modo di sviluppare né i meccanismi cognitivi di elaborazione critica di input particolarmente erotici e aggressivi come quelli in oggetto né barriere di protezione nei confronti di stimoli che, non prestandosi a una decodifica ragionata, sviluppano al massimo i loro effetti negativi; d) inducono a collegare il
consumo di una bevanda alcolica al successo sessuale.
La resistente osserva che: a) i radiocomunicati non possono definirsi se non ironici, divertenti, umoristici e paradossali così da porre in secondo piano l’aspetto sessuale; b) posto che è principio pacifico che il Giurì non possa farsi arbitro del buon gusto, il concetto di volgarità ha subìto
un’evoluzione che fa ritenere del tutto normali, oggi, rappresentazioni e linguaggi censurabili fino a pochi anni fa; c) l’amplificata reazione erotica della fidanzata e la stupefacente ingenuità di Ivano non sono offensive poiché chiunque è in grado di coglierne l’aspetto palesemente comico e irreale; d) gli spot sono sempre andati in onda al di fuori della fascia protetta e in ogni caso non inducono i minori a comportamenti riprovevoli né possiedono una capacità suggestiva tale da stravolgere gli
schemi cognitivi e di difesa di cui i giovani sono dotati; e) l’asserita (e peraltro scientificamente errata) relazione causale tra l’assunzione della bevanda alcolica e l’efficienza sessuale non è assolutamente oggetto del messaggio.
Il Giurì, pur sentendosi in dovere di deprecare il tono di cattivo gusto presente in alcune di queste scenette, così come d’altronde in molta della pubblicità attuale, ritiene però che nel caso in esame quel tanto di espressioni volgari siano riscattate dal trattamento e dal tono complessivo dichiaratamente comico e umoristico, elementi che impediscono, altresì, di leggere i comunicati in senso offensivo verso la figura femminile (cfr. pron. 156/96; 258/97; 83/95; 144/99). Sembra, poi, che la struttura dei radiocomunicati sia tale da escludere la contrarietà all’art. 22, essendo assente qualsiasi collegamento fra assunzione della bevanda ed efficienza sessuale, così come qualsiasi richiamo al consumo smodato di alcol. Per quello che riguarda l’art. 11, invece, il Giurì ritiene che la connessione fra volgarità del linguaggio e dei doppi sensi e la sfera sessuale, largamente accettata e metabolizzata da un pubblico adulto odierno, possa essere lesiva di una visione corretta del sesso da parte di bambini e adolescenti, la cui incompleta maturazione del giudizio critico e la spontanea curiosità verso l’erotismo possono rischiare di far leggere in modo distorto, diseducativo e  psichicamente dannoso ciò che invece è accettabile per gli adulti in quanto interpretato come scherzo, sia pure di tipo goliardico. Prendendo atto che già la Stock ha autonomamente
programmato la campagna fuori dalla cosiddetta fascia protetta, il Giurì ritiene tuttavia che tale periodo di silenzio vada esteso a una fascia più ampia (dalle 14 alle 20) in cui è più probabile che i minori, soprattutto quelli al di sotto dei 14 anni, possano avere una fruizione indipendente e
incontrollata del mezzo radiofonico.
Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i messaggi contestati contrastano con l’art. 11 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria e ne dispone la cessazione nella fascia oraria radiofonica fra le ore 14 e le ore 20.



Mercoledì, 14 Settembre 2005
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