Soccorre il ciclista investito in via Tuscolana
Era a lavoro, è stato licenziato
Si chiama Massimo Cibelli, ha 25 anni, e lavorava "da 6 mesi in nero presso un chiosco vicino ad un McDonald's", da anni un punto di ritrovo per i giovani della zona, quando davanti ai suoi occhi ha visto una Citroen grigia non fermarsi al rosso e tamponare ad alta velocità un suo coetaneo che rientrava a casa su una bicicletta, trascinandolo per circa venti metri lungo la strada.
"In quel momento c'erano moltissime persone intorno a me" - racconta il giovane soccorritore - ma "nessuno è intervenuto. Allora mi sono fatto coraggio e sono andato ad aiutare Marco, il ciclista, che nel frattempo aveva perso conoscenza e riportava ferite gravissime. Oggi so che è ricoverato in ospedale con i polmoni perforati, il fegato distrutto dall'impatto e fratture multiple".
Il ciclista in seguito all'incidente è stato immediatamente trasportato in codice rosso al San Giovanni, operato d'urgenza dai medici del primo soccorso e indotto a coma farmacologico. Per molti, oggi Massimo è un eroe, ma non per il responsabile del bar dove lavorava che l'indomani lo ha licenziato in tronco, dicendogli di non avere bisogno di gente come lui e liquidandolo con 1/3 del salario che gli spettava.
"Lavoravo in quel bar da quasi 30 giorni dopo 6 mesi di disoccupazione. Al momento dell'incidente sono stato fuori il locale per appena 40 minuti, fino all'arrivo dell'ambulanza e dei carabinieri", giunti sul posto per svolgere i rilievi necessari.
Il giovane ha confidato all'agenzia Asca di lottare.