Sono passati otto anni da quando Stefano Biondi ci è stato portato via
Il ricordo dell'ASAPS per un grande servitore dello Stato, Medaglia d'Oro al Valor Civile
E una lettera per Lui
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(ASAPS) Sono passati 8 anni da quando in quel drammatico pomeriggio del 20 aprile 2004 una maledetta Porsche nera con a bordo dei trafficanti di droga, investì volontariamente e uccise il nostro Stefano Biondi agente della Polizia Stradale della Sottosezione di Modena Nord, reparto di frontiera nel contrasto al crimine oltre che per la sicurezza stradale.
Oggi ricordiamo quel giorno e quelli dopo con il suo funerale di Stato, con il dolore immenso di mamma Loredana, papà Luciano e la sorella Marzia, così come ricordiamo nitidamente il dolore di tutti i suoi colleghi e colleghe, giovanissimi, smarriti, ma determinati a cominciare dal comandante Giancarlo Alberti e dal vice Gabriele Gibellini, un'altra bellissima persona che ci ha lasciato prima del tempo e ha raggiunto Stefano.
Unico fascio di luce buona dopo quello strappo è stata la conferma in cassazione della condanna all'ergastolo e a 14 anni per i due assassini di Stefano. Uno dei quali per altro ottenne proprio lo scorso anno un permesso dal carcere e occupò quel tempo, troppo generosamente concessogli, facendo un'altra rapina, ma venne intercettato e arrestato dalla Volante di Bologna. Stefano ovviamente sa tutto, anche perché noi ci premurammo di scrivergli una lettera per comunicargli l'accaduto.
Stefano, ora mi rivolgo direttamente a te, ti prego di non chiederci a distanza di 8 anni cosa rimane... Ci metteresti in profondo imbarazzo. Rimane il dolore inesorabile e insopportabile della tua cara mamma, di tuo papà e di tua sorella. Rimane la tristezza dei tanti amici e colleghi della polizia e dell'ASAPS che come me ti hanno voluto molto bene.
Stefano sapessi (ma lo sai) quante cose sono cambiate in questi 8 anni, tantissime e, purtroppo tutte in peggio! Ti prego di non chiedermi nulla di come va la gestione della sicurezza e l'attenzione verso le forze polizia, ti dovrei raccontare cose deludenti, anzi mortificanti per i tuoi colleghi e ancora di più per te che lo Stato lo hai servito senza riserva alcuna, vita compresa.
Non mi chiedere come va l'economia, ti dovrei dire (ma tu lo sai) che a parte le forze di polizia che sono con mezzi e tecnologie al lumicino è proprio tutto il Paese che se la passa male, molto male. Il lavoro (escluso quello dei delinquenti) cala, la miseria (esclusa quella dei delinquenti) cresce. Le famiglie sono più povere, persino il clima è cambiato, in peggio.
Poi dovrei parlarti anche della politica, però non te la prendere, ma non posso proprio! Non insistere non posso!!
A una medaglia d'Oro come te caduta eroicamente (a turno di servizio scaduto) per difendere la legalità del nostro Paese certe cose non si possono raccontare, no! (tu secondo me le sai pure queste!!).
Ma allora cosa rimane mi chiederai. Rimane tanta gente onesta che ha voglia di far ripartire questo Paese, che ha voglia di costruire un futuro decente per i propri figli e nipoti che, quasi persi, annaspano alla ricerca di un lavoro, pulito, onesto, così come eri pulito e onesto tu.
Poi rimane un mare immenso di affetto per te che ti pensiamo come un simbolo e un punto di riferimento anche con la speranza che questo Paese torni a meritarti: oggi, non me ne volere Stefano, non è così! E tu lo sai...
Buona strada lì dove sei amico mio e a rivederci...
Giordano Biserni
Presidente ASAPS