Biciclette
Parere positivo del Ministero delle Infrastrutture per la circolazione nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico
Favorevole anche l'ASAPS con l'auspicio di specifici interventi per la sicurezza dei ciclisti
L'ASAPS esprime il suo parere favorevole alla decisione del Ministero delle Infrastrutture di autorizzare la circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico che abbiano particolari caratteristiche. In un momento nel quale la benzina costa di più di un litro di vino proletario ben venga ogni agevolazione al risparmio di carburanti.
Secondo l'associazione sarà però opportuno che tutta la materia della mobilità delle due ruote a pedale venga rivista con una norma a valore di legge.
Insieme alla possibilità di circolare nei due sensi di marcia nei sensi unici delle Zone 30, con l'installazione della specifica segnaletica verticale di preavviso del senso unico con il cartello aggiuntivo di eccezione delle bici, si potrebbe esaminare anche la proposta già sperimentata in Francia di autorizzare la svolta a destra dei ciclisti anche col rosso negli incroci semaforizzati.
Da valutare anche l'obbligo del casco obbligatorio almeno per i ciclisti minori.
Ricordiamo che anche nel 2010 (ultimi dati disponibili) hanno perso la vita sulle strade 265 ciclisti, come dire quasi due gruppi ci corridori del Giro d'Italia perduti sull'asfalto delle nostre strade.
Ecco i dettagli.
Il parere positivo alla circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico arriva dalla direzione generale per la sicurezza stradale del ministero Infrastrutture e Trasporti, accogliendo una proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Una soluzione tecnica che può essere applicata «su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante». Praticamente nella stragrande maggioranza dei centri urbani delle cittá. «Siamo veramente soddisfatti e ringraziamo il ministero per questa apertura verso la mobilitá ciclistica. Ha finalmente prevalso il buon senso», dice Antonio Dalla Venezia, presidente della federazione che da anni chiede di consentire, nei centri urbani, il doppio senso di marcia nelle strade a senso unico.
«Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia - sottolinea Dalla Vecchia - hanno introdotto giá questa soluzione che consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri molto più lunghi. Praticamente una maniera per scoraggiare l'uso della bicicletta». La novitá si basa sulla tesi, portata avanti dalla Fiab, secondo la quale in attesa di un aggiornamento normativo fosse possibile promuovere la conversione di alcuni sensi unici a doppio senso limitato alle biciclette, concedendo una direzione a tutti i veicoli e due esclusivamente alle biciclette.
In Europa la pratica è diffusa e prevede, sulla segnaletica stradale delle vie a senso unico, l'applicazione di un cartello integrativo con la scritta «eccetto bici». In Italia alcuni comuni hanno giá adottato tale soluzione, ma si tratta di mosche bianche.
«Il Ministero, finalmente, dando parere favorevole alla nostra proposta, pur con prescrizioni compatibili con i contesti urbani, di fatto ha offerto alle amministrazioni locali un nuovo strumento a favore del traffico ciclistico - spiega Enrico Chiarini, responsabile area tecnica della Fiab - Ma non è tutto. L'applicazione di tale soluzione consentirá il completamento a basso costo della rete ciclabile urbana di molti comuni italiani e di fatto offrirá al ciclista interessanti alterative a strade fortemente trafficate».