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Guida in stato di ebbrezza
In caso di condanna è un diritto commutare la pena in lavori di pubblica utilità

Foto di repertorio dalla rete

La quarta sezione penale della Cassazione, con sentenza 4927 del 2 febbraio 2012, ha sancito che in caso di condanna per guida in stato di ebbrezza, chi ha commesso il reato ha diritto di commutare la pena in lavori di pubblica utilità e spetta al Tribunale trovare la struttura dove “scontare” la pena.
L’articolo 186 del codice della strada, infatti, recita che purché il comportamento della persona trovata con un tasso alcolico superiore a 0,5 grammi per litro non abbia causato un incidente, la pena pecuniaria e detentiva può essere commutata, previa accettazione da parte del condannato, in lavori di pubblica utilità.
Questi consistono nello svolgimento di un’attività inerente alla sicurezza e l’educazione stradale da svolgersi presso le strutture ritenute idonee (Stato, Regione, Provincia Comune), o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle varie dipendenze.
Il lavoro di pubblica utilità ha la stessa durata della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria in giornate quantificando in euro 250 ogni giornata di lavoro.
Scontata la pena nelle suddette modalità lavorative il giudice fisserà una nuova udienza per dichiarare estinto il reato, disponendo una riduzione della sanzione della sospensione della patente e revocando la confisca del veicolo sequestrato.
La Cassazione nella citata sentenza ha accolto il ricorso di una persona condannata che aveva chiesto la conversione in lavoro di pubblica utilità della pena di quindici giorni di arresto. La corte d'Appello di Torino aveva negato il diritto in quanto il Tribunale che aveva emesso la sentenza di primo grado non aveva convenzioni con Enti presso cui poter far svolgere al condannato la pena sostitutiva.
Aspettando la decisione di una seconda sezione d’Appello, i Tribunali di tutta Italia saranno senz’altro chiamati a riflettere su questa sentenza e a verificare la disponibilità sul territorio di strutture presso le quali poter procedere con la commutazione della pena, sperando, per il bene della sicurezza stradale, che questi sui generis “posti di lavoro” rimangano il più a lungo possibile non occupati. (ASAPS)

 

 



 

Venerdì, 17 Febbraio 2012
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