Sabato 20 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 19/01/2012

"Un bagliore e il colpo, ho sparato per difendermi"
Parla il poliziotto spezzino che ha ucciso il tunisino

I magistrati sul luogo del conflitto a fuoco

La Spezia, 18 gennaio 2012 - E’ apparso tranquillo ieri mattina: nessun segno di cedimento, l’agente spezzino in servizio alla polizia stradale di Pontremoli, che nella notte ha sparato il colpo mortale uccidendo Karim Azoz, il 21enne tunisino in fuga con un altro complice nei campi di Bradiola. «L’ho fatto per difendermi — avrebbe ripetuto più volte — ho visto un bagliore, ho sentito i colpi di arma da fuoco. Ho sparato solo dopo». Probabilmente l’agente temeva non solo per la sua vita ma anche per quella dei colleghi vicini. Uno di loro ha sparato in aria, evidentemente anche lui ha visto quel bagliore ed ha ascoltato i colpi, altrimenti non avrebbe avuto motivo per premere il grilletto. L’altro agente ha invece abbassato la mira, con tutta probabilità la sua intenzione era quella di sparare alle gambe e bloccare le persone in fuga, invece il proiettile è stato fatale per quel ragazzo di appena 21 anni che non è morto sul colpo, ma poco dopo in ambulanza.
 

La tragedia dopo lo spettacolare inseguimento a folle velocità sull’autostrada: quella Volvo bianca non si era fermata al posto di blocco ma le pattuglie della polizia stradale di Pontremoli erano riuscite a bloccare i fuggitivi. Avevano capito che si trattava di spacciatori di droga notando quel sacchetto gettato dal finestrino durante la fuga, ma anche di aver a che fare con gente pericolosa visto che subito dopo, come avviene in altri casi del genere, non si erano fermati. I poliziotti avevano però raggiunto un importante risultato nel corso dell’operazione. Due componenti della banda (che pare abbia anche cercato di speronare una pantera della polizia prima di fuggire) erano rimasti all’interno della vettura e sono stati subito bloccati e ammanettati dagli agenti. Rimanevano altri due che hanno tentato la fuga nei campi. C’erano molte possibilità di arrivare alla loro identificazione, attraverso le indagini ma anche con l’interrogatorio dei due fermati. Alla vista degli altri due in fuga il senso del dovere ha portato i poliziotti all’inseguimento a piedi nel cuore della notte, in una zona buia, impervia, affrontando gravissimi rischi. Pensavano di acciuffarli, naturalmente senza usare le armi. Poi hanno visto quel bagliore. «Ci sparano addosso» avranno sicuramente pensato e urlato. Solo a quel punto dopo aver avuto la sicurezza di essere attaccati sono partiti i colpi.
 

Uno ha centrato quel ragazzo, rimasto agonizzante sull’erba. Per lui non c’è stato nulla da fare nonostante i disperati tentativi dei medici del 118. Ora saranno le indagini degli uomini della squadra mobile della Spezia, dirette dal vice questore aggiunto dottor Girolamo Ascione, e gli accerttamenti della polizia scientifica a stabilire come sono andati realmente i fatti. Oggi o al massimo giovedì verrà effettuata l’autopsia da parte della dottoressaSusanna Gamba per stabilire con esatezza il punto d’entrata e di uscita del proiettile. Restano alcuni importanti dubbi.


da amicipolstrada.blogspot.com

Giovedì, 19 Gennaio 2012
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK