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Notizie brevi 10/01/2012

Giro di vite sulle scorte, il Viminale taglia le auto

ROMA - Il documento, due paginette appena, è arrivato subito dopo Capodanno sulle scrivanie dei 103 questori e dei 103 prefetti di tutt’Italia. È una circolare, voluta con convinzione dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, per «rendere più funzionale il servizio di protezione ravvicinata». Dietro il gergo burocratico, il ministero ha voluto dettare alcuni correttivi all’attività, sempre più onerosa, delle scorte che oggi seguono centinaia di persone tra magistrati, politici, sindacalisti, funzionari pubblici, giornalisti.

La polemica sulle auto blu e i tagli. È il clima da crisi economica e rigore a giustificare le innovazioni, secondo il credo del governo Monti. Ma hanno influito sull’iniziativa anche le polemiche, che montano ormai da mesi, contro l’uso pretestuoso ed eccessivo delle auto blu blindate da parte di chi non ne avrebbe poi tanto bisogno. Nella circolare si specifica che si introducono correttivi al decreto ministeriale del 2003, ultimo provvedimento legislativo a fornire disposizioni sul servizio scorte in Italia. Esclusi i primi due livelli di protezione, quelli più gravi per cui c’è bisogno di non meno di due auto blindate con tre agenti di scorta in ognuna, la circolare ministeriale riguarda il terzo e quarto livello. Vale a dire: quello per cui è prevista un’auto blindata con due agenti (il terzo) e quello con auto non blindata unita alla presenza di due agenti di vigilanza (il quarto).

Le novità. Qual è l’innovazione? Lo scortato potrebbe avere l’obbligo a sue spese di provvedere all’auto e all’autista per spostarsi, mentre il ministero dell’Interno dovrà disciplinare l’attività dei due agenti di scorta, i loro turni, la loro presenza.
Da quando sarà operativa la modifica? La circolare non entra nel merito dell’assegnazione delle scorte, che spetta alle decisioni del comitato operativo che si riunisce periodicamente nelle singole Prefetture italiane. Non parla, insomma, di riduzioni o limitazioni. Ma spiega che dalla prima riunione utile del comitato, volta per volta, dovrà essere applicata la nuova regola. Alla rigidità delle nuove disposizioni sono previste eccezioni e, tutto sommato, a prevalere è sempre il criterio dell’interpretazione sul singolo caso.

Le eccezioni. Per i magistrati, ad esempio, è già da tempo previsto che le loro auto da scortare siano fornite dal ministero di Giustizia da cui dipendono. Ora lo stesso criterio dovrà essere seguito per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione: auto del Parlamento per parlamentari, ad esempio. Cosa accadrà, invece, per scortati non dipendenti pubblici, come giornalisti o sindacalisti? Qui non ci sono certezze interpretative.

 

di Gigi Di Fiore
dailmessaggero.it

 

Martedì, 10 Gennaio 2012
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