Pirateria
Un fenomeno ormai fuori controllo.
Col bambino di Torino salgono a 122 le vittime dall'inizio dell'anno in 774 episodi di fuga, che hanno causato anche 895 feriti.
Nel 34% delle piraterie mortali il pirata è ubriaco o drogato. Un pirata su quattro è straniero.
Salgono le bandane rose all'11% degli episodi. 60 i bambini uccisi sulle strade, 5 volte per pirateria
(ASAPS) La tragedia di Torino con la fuga di un pirata che ha ucciso un bambino di sette anni e col grave ferimento di due adulti, probabilmente i genitori, e l'incidente mortale con la fuga di un marocchino ubriaco ieri a Bolzano, ripropongono in tutta la sua drammaticità il problema della fughe dopo un incidente.
L'Osservatorio il Centauro - Asaps sulla pirateria stradale ad oggi ha già registrato 774 episodi di fuga nei quali sono morte 122 persone (in tutto il 2010 erano state 98) e 895 hanno riportato ferite in buona percentuale significative. Un comportamento disgraziato e incontenibile sul quale incidono ancora fortemente l'alcol e la droga, accertati nel 22% dei soli casi in cui il pirata è stato identificato nell'immediatezza del fatto o poco dopo. Scorporando i singoli episodi mortali l'ombra lunga dell'alcol e della droga sale a un drammatico 34%. E' facile proiettare questa percentuale reale su tutti gli episodi ad oltre il 40/50%. Una percentuale assurda che richiama la forte necessità di approvare una ormai non più rinviabile nuova figura dell'Omicidio stradale per il quale l'associazione Lorenzo Guarnieri con Asaps e con l'associazione Gabriele Borgogni - lo ricordiamo - ha già superato quota 54.000 firme per una proposta di legge di iniziativa popolare.
Un altro aspetto che fa riflettere è la frequenza dei pirati forestieri, in pratica uno su quattro. Infatti gli stranieri che si sono dati alla fuga dopo un incidente raggiungono la percentuale del 24%.
In espansione la frequenza delle fughe determinate dalla cosiddetta "scopertura" assicurativa o per la falsità del tagliando. Siamo già oltre l'8 % dei casi in cui è stato possibile investigare questo aspetto.
Sale il numero anche delle bandane rosa, infatti le piratesse sono salite all'11% del totale (una donna ha investito l'altro ieri un agente della Stradale libero dal servizio a Montecatini e si è data alla fuga). Nel 2009 erano al 6%.
Col bimbo di Torino salgono a 60 le piccole vittime della strada da 0 a 13 anni. Cinque i bambini che sono stati uccisi di pirati della strada.
Consola, ma solo in parte, il fatto che nel 71% delle piraterie mortali o gravi il conducente che si è dato alla fuga viene poi identificato e arrestato dalle forze di polizia, con indagini sempre più affinate. In diversi casi l'autore si costituisce quando sa di non poterla far franca e magari ha smaltito i fumi dell'alcol.
La pirateria stradale con questi dati, secondo l’ASAPS, rimane il fianco debole di una sicurezza stradale che ha pur fatto segnare dati positivi negli ultimi anni. Però ora serve una difficile ricostruzione della coscienza dei conducenti di fronte ad un comportamento assolutamente barbaro!
Forlì, lì 3 dicembre 2011
Giordano Biserni
Presidente ASAPS