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Rassegna stampa alcol e guida del 02 gennaio 2006

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.


Nota: la rassegna stampa di oggi dimostra come, ancora una volta e come avevamo previsto, in tutta Italia la più importante urgenza sanitaria del capodanno non sono stati i botti, come sembrerebbe dall’osservazione dei telegiornali, ma le conseguenze del consumo di vino, birra e altri alcolici.

Senza dimenticare che sono alcolcorrelati anche molti tra gli incidenti legati ai botti.

Prosit.

L’ADIGE

Troppi brindisi per Capodanno

Capodanno all’insegna degli eccessi per molti trentini. Numerosi i minorenni che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per smaltire la sbornia. Decisamente alterati anche i due turisti che si sono scontrati in val di Fiemme con le rispettive auto. Entrambi sono risultati positivi all’alcoltest. Recidivo un 30enne di Trento che circolava brillo senza patente: gli era stata sequestrata per guida in stato di ebbrezza.

L’ADIGE

BRILLI IN STRADA

A Pinzolo, una ragazza è rimasta ferita in una rissa ed è stata medicata all’ospedale di Tione

Incidente fra due ubriachi a Campitello

Trentenne di Trento al volante nonostante la patente sospesa

Minorenni soccorsi dal 118 dopo aver bevuto

I brindisi per dare il benvenuto al 2006, per qualcuno, sono stati davvero troppi. è il caso di due turisti che si trovavano in val di Fiemme ed hanno concluso i festeggiamenti con un incidente, per fortuna senza gravi conseguenze. Lo scontro è avvenuto ieri mattina alle 5 sulla statale di Campitello. La Toyota condotta da un turista di 39 anni che viaggiava verso Canazei, si è scontrata con l’Alfa 156 di un 25enne che si immetteva sulla statale dalla strada della "Cantineta". Sull’auto condotta da quest’ultimo viaggiavano anche altri due passeggeri, che sono rimasti lievemente feriti. I due guidatori sono risultati positivi all’alcoltest ed i carabinieri di Cavalese hanno ritirato ad entrambi la patente di guida. Decisamente recidivo anche l’automobilista fermato ieri mattina dai carabinieri del nucleo radiomobile di Trento, risultato positivo all’alcoltest. Si tratta di un 30enne di Trento, C. V. le iniziali, che viaggiava a bordo di una Mercedes. L’uomo è stato fermato alle 7 di ieri mattina, probabilmente al termine di una nottata piuttosto spumeggiante. Alla richiesta dei militari di consegnare la patente, però, l’uomo non è stato in grado di presentare alcunché, pertanto è stato multato anche per mancato possesso del documento e dovrà sborsare 35 euro. La sua posizione verso la legge è comunque destinata a peggiorare. I controlli dei carabinieri hanno infatti accertato che, non solo l’uomo era brillo, ma il trentenne viaggiava nonostante la patente gli fosse stata sospesa proprio per guida in stato di ebbrezza. Ma gli automobilisti pizzicati dalle forze dell’ordine non sono stati gli unici ad eccedere con i brindisi di fine anno. Anche tra i minorenni sono stati più d’uno coloro che hanno decisamente passato la soglia, tanto da richiedere un intervento dei sanitari del 118 in seguito a malessere causati dall’assunzione di alcolici. All’ospedale di Tione è stata accompagnata la scorsa notte anche una ragazza rimasta, suo malgrado, coinvolta in una rissa in un locale di Pinzolo. L’episodio è avvenuto nella notte nei pressi del bar del bocciodromo, quando una discussione è degenerata in rissa dopo che uno dei contendenti aveva pensato bene di risolvere la disputa con una bottigliata. Altre persone sono rimaste coinvolte nell’episodio, nel tentativo di riportare la calma, ma l’operazione è riuscita solo con l’intervento delle forze dell’ordine. Fra gli interventi dei vigili del fuoco, da segnalare l’uscita con le pinze idrauliche per soccorrere un automobilista, per fortuna non grave, che si è ribaltato in tangenziale all’altezza della Motorizzazione. I carabinieri sono stati chiamati all’una di notte presso la stazione di Mezzocorona per lo scoppio di petardi che hanno causato danni alla cassetta della posta.

IL GAZZETTINO Venezia

Capodanno, i vandali in piazza San Marco

Vetri rotti dopo la mezzanotte e festeggiamenti poco ortodossi, ma la mattina era tutto già perfettamente pulito

Ieri mattina piazza San Marco, complici anche la pioggia e l’acqua alta, era quasi uno specchio. Nessun segno dei vetri rotti e degli eccessi degli scalmanati che durante la notte hanno trasformato il "salotto del mondo" in un accampamento di selvaggi. Le fotografie scattate da Gigi Costantini di Fotoattualità evidenziano in modo drammatico ciò che è accaduto. Bottiglie infrante dappertutto e atti vandalici gratuiti in barba alle ordinanze anti-bottivolute dall’assessore al decoro urbano Augusto Salvadori. C’è da dire, comunque, che il personale di Vesta ha fatto un buon lavoro, raccogliendo tra i cinque e i sei metri cubi di vetro abbandonati sul selciato e nei bidoni durante i festeggiamenti facendo pensare a chi non ha assistito agli eventi della notte che la piazza sia rimasta sempre deserta.

In realtà, migliaia di persone si sono riversate a San Marco probabilmente pensando di trovare qualcosa di simile a ciò che le altre capitali del turismo organizzano per la fine di ogni anno, compresi i fuochi artificiali. Non trovando nulla, se non un discreto numero di sorveglianti, hanno fatto festa per conto loro, alcuni brindando con la loro bottiglia e accendendo qualche stella filante. Alcuni, meno civili, hanno fatto scoppiare petardi e obbligando le forze dell’ordine e i vigili ad un continuo lavoro di inseguimento e sequestro di materiale pirico. Altri, infine, veri selvaggi in preda all’alcool, abbandonandosi all’istinto primordiale del danneggiare le cose altrui. è ciò che hanno fatto alcuni vandali che nella notte hanno rovesciato i grandi carrelli per i rifiuti sistemati da Vesta per poter pulire celermente la piazza, ballandoci sopra seminudi e mostrando il fondoschiena alla gente. Certo, sono stati fermati, ma il fatto che siano riusciti a portare a termine la loro "impresa" significa che la sorveglianza non era sufficiente. Per la cronaca, sette persone, tra le quali alcuni cittadini americani, sono stati multati per aver utilizzato materiali esplodenti. Soddisfatto nonostante le polemiche è l’assessore Salvadori, che ha deciso di passare la notte "sul campo" invece che con la famiglia per tenere sotto controllo la situazione.

"Non è il caso di fare delle polemiche - ha detto - perché di atti vandalici sui monumenti non ce ne sono stati, se si eccettuano le intemperanze di qualche scemo che si è divertito a saltare sui cassonetti e per le bottiglie rotte. Queste persone c’erano, ma c’erano anche quelli, ed erano molti, che dopo aver brindato all’anno nuovo hanno riposto la bottiglia e i bicchieri nei bidoni sistemati in tutta la piazza. Tenere sotto controllo migliaia di persone è impossibile, ma volevamo lanciare un segnale e credo che ci siamo riusciti dal momento che i vetri raccolti sono un quinto della quantità raccolta l’anno prima. Gli insulti alla città non saranno tollerati e noi continueremo la nostra battaglia per il rispetto e il decoro di questa città".

Non è d’accordo con questa interpretazione il presidente della Regione, Giancarlo Galan, il quale ha parlato di "scene di ordinaria e gratuita violenza" puntando l’indice su una sorveglianza che ritiene carente.

"Non credo - ha commentato Galan - che vi sia responsabilità da parte dell’amministrazione anche se minimizzare episodi gravi di vandalismo e oscena stupidità non aiuta di certo la maturazione di una coscienza collettiva rispettosa dell’arte e della storia di Venezia. Trovo inoltre discutibile il silenzio delle istituzioni su un episodio (quello dei cassonetti, ndr) che le forze dell’ordine avrebbero ben diversamente dovuto affrontare".

Galan, infine, ha polemizzato anche sulla mancanza di eventi a Venezia.

"A mio parere - ha concluso il governatore del Veneto - non è da sottovalutare la voglia consolidata di festeggiamenti da parte della gente. Qualcosa va studiato, come accade in tutte le altre capitali del turismo, in cui sono le città che danno il via ai festeggiamenti per non lasciare le piazze in mano all’iniziativa della gente".

Michele Fullin

IL TEMPO Lazio Nord

File in ospedale ma per indigestione

I botti non provocano incidenti. In casa Oddi ultimo fiocco azzurro 2005

di ELIANA DI LORENZO

IL primo bilancio dell’anno si chiude in attivo per i reatini. Nella notte tra il 31 dicembre ed il primo gennaio, non c’è stato nessun ferito "da fuochi d’artificio" che ha ingrossato le file del pronto soccorso del De Lellis. Un passo avanti non indifferente se si pensa ai bollettini di guerra degli altri anni, dove purtroppo si era soliti registrare incidenti più o meno gravi causati dai "botti" per salutare l’arrivo del nuovo anno. Una maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini che hanno recepito alla perfezione anche il significato delle campagne di sensibilizzazione delle forze dell’ordine, che da sempre a ridosso del Capodanno lanciano i loro appelli per la sicurezza e si adoperano sul campo per eliminare dal mercato i fuochi d’artificio illegali o pericolosi. Ai veri e propri "botti" con tanto di miccia, si vanno poi sostituendo a poco a poco i veri e propri fuochi artificiali che liberano colori nell’aria e che stanno prendendo posto nel cuore e negli spazi dei reatini, sulla scia della festa pirotecnica che ogni 31 dicembre anima anche piazza Cesare Battisti. Ogni medaglia ha però il suo rovescio. Abbiamo detto reatini prudenti con i giochi di pirotecnica, ma decisamente più rilassati col bicchiere in mano. Se la fila al pronto soccorso del nosocomio reatino non è stata intasata dai feriti appassionati delle micce, a prendere parte al Capodanno in corsia c’erano coloro che hanno esagerato con l’alcol, e si sono rivolti alla struttura pubblica perché colpiti da malore. "In molti si sono rivolti a noi - dicono al De Lellis - perché hanno esagerato col bere e col cibo e poi si sono spaventati". Insomma, ai fuochi d’artificio si preferisce la bottiglia, complice anche l’atmosfera goliardica e lasciva della fine dell’ anno. Nell’ultimo giorno del 2005 c’è anche chi ha deciso di affacciarsi alla vita. Per la gioia della famiglia Oddi, alle 18,24 del 31 è nato un bel maschietto, 3 chili 170 il peso. Il piccolo reatino non ha ancora un nome, ma guadagna da subito il primato di ultimo nato del 2005. Ed il primo del 2006? Bisogna avere ancora pazienza per dare a lui o a lei un volto ed un nome.

BRESCIA OGGI

Lo investe e scappa Preso un’ora dopo

Il pensionato Stefano Cucinotta non è grave

Polizia stradale di Iseo e vigili urbani denunciano un automobilista ubriaco che non aveva prestato soccorso in via Chiusure

Alle 8.45 aveva ancora in circolo l’alcol assorbito durante la notte e guidava l’auto. Un tasso elevato: 2.40 %, cinque volte superiore al limite fissato dalle legge.
V.V., 59enne di Brescia, che in passato ha già avuto problemi di alcolcome confermato al comando dei vigili, all’incrocio semaforico tra via Colombo e via Chiusure ha investito Stefano Cucinotta, pensionato di 79 anni che, appena uscito di messa, con un amico si stava dirigendo a piedi verso casa. La "Fiesta" guidata dal 59enne ha urtato l’anziano con lo specchietto facendolo cadere a terra. V.V., si è fermato. Ha fatto rialzare l’anziano ripetendo più volte "io non c’entro, io non c’entro" e dopo aver recuperato da terra pezzi dello specchietto andato in frantumi si è allontanato.
Ma all’incidente ha assistito un autista dell’Asm che è riuscito a leggere tre numeri della targa e a comunicarli ad una pattuglia dei vigili urbani. Una preziosa collaborazione che ha permesso un’ora dopo agli agenti della polizia stradale di Iseo di individuare e bloccare l’automobilista che si stava aggirando ancora nella zona dell’incidente. Immediatamente sono scattate le ricerche dell’automobilista "pirata" con segnalazioni diramate dalle centrali alle pattuglie che operavano tra città e hinterland.
V.V., è risultato positivo alla prova dell’alcol test: denuncia penale per guida in stato di ubriachezza, decurtazione di dieci punti e ritiro del documento di guida. I poliziotti hanno accompagnato l’automobilista al comando dei vigili in via Donegani. Conclusi gli accertamenti il 59enne è stato anche denunciato per essersi allontanato dopo l’incidente e non aver fornito le proprie generalità.
Stefano Cucinotta che abita nella zona di via Chiusure ed è legato da vincoli di parentela con l’attrice Maria Grazia (un fratello lavora come postino in città e abita a San Polo) è stato visitato al pronto soccorso della clinica Sant’Anna. Nulla di preoccupante. Solo alcune botte rimediate in seguito all’urto e all’impatto sull’asfalto. Sotto shock anche l’amico che si trovava con lui ieri mattina in via Chiusure.
E sempre la polizia stradale alle 13 dell’ultimo dell’anno ha ritirato la patente ad un ventiseienne di Roncadelle. Percorreva la tangenziale ovest con un tasso alcolometrico nettamente superiore al limite e il modo di guidare pericoloso per sè e gli altri automobilisti ha insospettito gli agenti. Anche per lui denuncia e patente di guida sospesa.
f.mo

BRESCIA OGGI

Festeggiamenti in tono minore anche per il maltempo. Otto feriti, nessuno particolarmente grave: la prognosi varia tra i dieci e i 30 giorni

Meno "botti", e i feriti sono in calo

La neve ha ridotto gli spettacoli pirotecnici. Ma non sono mancati danni e disagi

Di Franco Mondini

Sarà per il martellare dello spot in tv degli attori-poliziotto de "La squadra", che invitava alla prudenza e a non usare fuochi proibiti o pericolosi. Sarà forse per la crisi economica che ha costretto molti bresciani a tagliare sul superfluo. Sarà, forse, per la neve che ha diradato gli spettacoli pirotecnici fai da te. Sta di fatto che la fine d’anno ha fatto registrare meno spettacoli pirotecnici e un minor numero di feriti da petardo.
In calo, rispetto al passato, anche il numero di fuochi proibiti sequestrati dalle forze dell’ordine. Non sono comunque mancati i grossi petardi fatti esplodere in strada, negli ingressi dei condomini, nelle cassette della posta e nei cassonetti che hanno provocato danni e disturbo. Decine le chiamate al "112" e al "113" o ai vigili urbani. Ieri mattina alle 5 i carabinieri di Salò sono dovuti intervenire a Toscolano dopo che alcuni giovani avevano lanciato petardi vicino alle case. Festeggiavano con cinque ore di ritardo la mezzanotte. Ma alla vista della pattuglia sono fuggiti. Rischiavano una pesante multa e una denuncia. Scene che ore prima si sono ripetute un po’ ovunque nel Bresciano.
Fortunatamente nessun incidente grave con danni permanenti alle mani o alla vista. Decine le persone che hanno rimediato leggere ustioni agli arti o al volto perché colpite dai petardi appena accesi e solo otto i bresciani che sono stati costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso.
Due i feriti in città. Tre in Valle Camonica (uno a Borno e due a Corteno Golgi), uno a Botticino, uno a Gardone Valtrompia e uno a Castenedolo. Cinque sono italiani e tre stranieri: tutti i feriti, sette uomini e una donna di 62 anni di Brescia feritasi a Borno, volevano festeggiare l’arrivo del nuovo anno e dare l’addio al vecchio con uno spettacolo pirotecnico.
"Nulla di grave, fortunatamente. La prognosi non supera i trenta giorni" ha affermato ieri mattina il funzionario Giunta in servizio alla questura di Brescia.
Il pericolo non è cessato. Ora sono a rischio i ragazzini che potrebbero cercare di far esplodere quei petardi potenti che non sono scoppiati la notte di Capodanno e sono rimasti in strada o nei giardini. E’ pericolosissimo cercare di accendere le micce parzialmente consumate dal fuoco. E tra i tanti interventi che il "118" di Brescia ha effettuato tra la notte di Capodanno e ieri mattina - oltre 250 le chiamate alla sala operativa che gestisce le emergenze su tutta la provincia - anche quelli legati ai malori da ...festeggiamento. Mal di pancia per il troppo cibo, ma soprattutto per l’eccesso di bevande alcoliche.
Un’ambulanza, alle 23.55 di sabato, è intervenuta a Montichiari per un’intossicazione da alcol. Un ragazzo di 17 anni che era ospite di amici è collassato a causa del troppo bere. Intossicazione da alcol la diagnosi con immediato trasporto in ospedale dove si è ripreso. E numerosi sono stati alla fine i malori da alcol e in tanti, nonostante le condizioni meteo avverse e il troppo alcol nel sangue, si sono ugualmente posti al volante per raggiungere gli amici o per far ritorno a casa.
Rischiando di finire fuori strada. Numerosi gli incidenti sulle strade, ma nessuno fortunatamente grave. Il primo incidente dell’anno si è verificato alle due del mattino ad Azzano con tre persone contuse. Un 2006 iniziato male per tre giovani

BRESCIA OGGI

PALAZZOLO. Sabato la rissa tra nordafricani, in caserma uno degli aggressori

Nella notte spuntano i coltelli Un marocchino ferito al torace

"Sono stati i tunisini ad accoltellarmi, ma non so perché". Di più non ha raccontato o voluto riferire ai carabinieri e ai medici del pronto soccorso di Chiari il marocchino ventiseienne rimasto ferito sabato sera - erano le 22.30 - a Palazzolo.
Al "112" era giunta la segnalazione di una rissa tra immigrati nordafricani. Un litigio in strada improvvisamente degenerato con grida e colpi proibiti. E quando la pattuglia dei carabinieri è giunta sul posto uno dei tre immigrati è riuscito a scappare a piedi. I militari hanno soccorso il marocchino che era disteso a terra e perdeva sangue dal torace. Una ferita superficiale per fortuna che i medici del pronto soccorso hanno giudicato guaribile in una decina di giorni. Bloccato e accompagnato in caserma invece uno dei due presunti aggressori.
Da decifrare ancora i motivi del litigio e da individuare il feritore che potrebbe aver usato o un coltello dalla lama sottile o un cacciavite. Il ferito, più volte interrogato, non ha voluto spiegare i motivi del diverbio.
E ieri poco dopo la mezzanotte intervento dei carabinieri a Carzago della Riviera dopo la segnalazione di una rissa in strada che si è conclusa senza feriti gravi. Numerosi sono stai i litigi scoppiati la notte di Capodanno in varie zone della provincia in feste private o in locali notturni: in molti casi è stato l’alcol a surriscaldare gli animi.

f.mo.

BRESCIA OGGI

Attorno a mezzanotte in centro storico si sono accesi focolai di violenza alimentati dall’alcol

Rissa di magrebini in corso Mameli

Ferito e a torso nudo prende a calci la saracinesca di un locale

Non troppa gente in centro, ma abbastanza da accendere qua e là focolai di violenza. Come già altri anni in piazza Loggia e nelle vie circostanti verso il Carmine sono frotte di extracomunitari a creare qualche problema di ordine pubblico. Ubriachi ben prima di mezzanotte prima si sono installati in piazza Loggia incuranti del passaggio delle auto dei residenti, dopo hanno scatenato una rissa all’inizio di via Mameli.
I magrebini - erano infatti soprattutto nordafricani - hanno cominciato in largo Formentone a litigare tra loro e a insultarsi, anche a spingersi. Voce alta, grida forti. Sono circa una quindicina e la lite prosegue fino in via Mameli. All’una e mezza le parole diventano pugni e calci. Un ragazzo colpito in pieno mento finisce a terra dritto come un piombo. Gli altri si menano dandosi colpi scomposti. Coinvolto è perfino un magrebino con le stampelle. Non si sa chi aggredisca e chi faccia da paciere, perchè chi fa da paciere in un attimo si accende e si trasforma in aggressore. I passanti restano poco lontano, timorosi prendono altre strade. Dopo circa quaranta minuti arriva una volante. Il focolaio si spegne.
Ma se ne accende un altro poco lontano. Un uomo, sempre nordafricano, sbraita e inveisce. Ce l’ha, pare, con qualcuno all’interno di un locale gestito da stranieri, circa a metà di corso Mameli. L’uomo è a torso nudo e sulla schiena presenta ampie tracce di sangue, che forse nascondono ferite. E’ infuriato e prende a calci la saracinesca del locale. Anche lÏ interverrà una Volante. Molti cittadini che volevano festeggiare in strada hanno preferito fare marcia indietro. E.b.

CORRIERE ADRIATICO

Botti e alcol, lavoro al pronto soccorso

JESI - Quattro feriti agli occhi di cui uno molto grave e gli altri tre in modo molto più fortunato, almeno quattro feriti alle mani e alle braccia in modo superficiale, malori "di stagione" e qualche ubriaco malmesso tanto per non farsi mancare nulla. Quella di San Silvestro è forse la notte più impegnativa per il Pronto soccorso da quando botti e giochi pirotecnici segnano la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo. Non ha fatto eccezione quella appena trascorsa. Auto medica e unità mobile della potes jesina del "118" impegnate in continuazione, con medici e operatori sotto pressione. Come i medici e gli infermieri del pronto soccorso che non hanno avuto tregua fino all’alba. Il rito pagano dei "botti" anche quest’anno ha presentato il conto. Pesantissimo a livello nazionale con morti, feriti gravi tra cui numerosi amputati. E anche la Vallesina, per fortuna in modo minore, non ha mancato di pagare tributo. Le forze dell’ordine cercano di prevenire sequestrando tonnellate di spari illegali, ma poi il rito si ripete. E solo la pioggia ha frenato un po’ l’ultima celebrazione. Il pesante tributo è sempre (tranne alcune eccezioni) frutto di approssimazione nel gestire i botti. Perché nessuno insegna il modo corretto di farlo, purtroppo.

CORRIERE ADRIATICO

Schianto, straniero ubriaco

SENIGALLIA - Una tragedia sfiorata: le due auto sono andate totalmente distrutte, ma fortunatamente per gli occupanti delle due macchine sono tanta paura e ferite lievi. Il primo incidente del 2006 è successo ieri mattina alle 6.18 nell’incrocio tra via Cellini e via del Molinello tra una Passat station wagon e una Ford Focus. Uno schianto subito poco l’alba che ha letteralmente disintegrato la parte anteriore delle autovetture. Due i feriti: una ragazza e un cittadino straniero, entrambi trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia. Alla prima i medici hanno diagnosticato ferite guaribili in 30 giorni, al secondo otto giorni. Ma lo straniero sarebbe stato sorpreso in stato di ebbrezza. Sul posto i carabinieri, il 118 ed i vigili del fuoco.

IL PICCOLO DI TRIESTE

grande partecipazione ai funerali della pasqualini

tre feriti per botti e petardi intossicati in dieci dall’alcol

IL MESSAGGERO VENETO

fiori da sposa sulla bara di roberta

LA TRIBUNA DI TREVISO

coma etilico, salvo in extremis

IL RESTO DEL CARLINO (Modena)

Precipita dal primo piano, fratture per un ubriaco

Ubriaco precipita dal balcone di casa e vola in strada dal primo piano: ferito

LA NUOVA VENEZIA

a san marco la notte dei vandali

in piazza san marco la notte dell’inciviltà

ALTO ADIGE

alcol, decine di giovani soccorsi

L’UNIONE SARDA

il fatto Le bottiglie lanciate fra il pubblico

GAZZETTA DI REGGIO

causa incidente, positivo all’alcoltest

L’ECO DI BERGAMO

ubriaco minaccia i medici e danneggia un’ambulanza

LA NUOVA SARDEGNA

tanta festa ma col gomito alzato

IL MATTINO di Padova

per smaltire la sbornia vanno al pronto soccorso

LA GAZZETTA DI MODENA

guida ubriaco, incidente

IL RESTO DEL CARLINO (Rimini)

Tre ubriache fanno a pezzi il Bambinello

Ubriaco schiacciato dall’armadio Ricoverato con le ossa rotte

Bottigliate in discoteca

TRENTINO

cipresso e cassonetto bruciati e alcuni giovani in crisi alcolica

LA NAZIONE Siena

Si sdraia in strada Rischia investimento

LA STAMPA

Ubriaco alla guida finisce contro il guard rail

IL SECOLO XIX

Guida in stato di ebbrezza, 8 denunciati

CORRIERE DEL VENETO

Lavori socialmente utili per gli autisti ubriachi " Occupo il municipio finché non passa la legge "




Martedì, 03 Gennaio 2006
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