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Comunicati stampa 03/09/2011

Ora le stragi del fine settimana sembrano funestare più le strade del sud, Puglia e Sicilia in particolare
Le sedici ore maledette delle notti del fine settimana (22/06) continuano a mietere vittime

L’indice medio di mortalità che è pari a 2, nelle strade extraurbane nelle notti del week-end schizza a 6,6

Il tragico incidente avvenuto la notte scorsa in provincia di Bari con 4 vittime, tre delle quali giovanissime, ripropone drammaticamente il dato della sinistrosità con conseguenze letali nelle notti del fine settimana. Con una nuova e speciale  connotazione. Mentre fino alla fine degli anni ’90  e i primi anni del nuovo millennio lo stragismo del sabato sera e del fine settimana in generale sembrava prerogativa delle regioni del nord, in particolare quelle dove si concentrano i locali del divertimento, territori notoriamente d’elezione  anche per il nomadismo notturno, in particolare la riviera romagnola, quella veneta, la zona dei laghi della Lombardia, e della riviera Toscana, oggi il fenomeno sembra concentrasi sempre più spesso nelle regioni del sud, in particolare in Puglia e in Sicilia, quasi che si assista ad un aggiornamento del modello del divertimento e della mobilità in un contesto stradale per altro di assoluto rischio (incroci a raso, poche rotonde, lunghi rettilinei, segnaletica confusa e obsoleta).

L’Asaps ritiene che questo aspetto geograficamente diverso ed evolutivo dell’incidentalità, in particolare quella delle notti del fine settimana, meriti una particolare attenzione. Probabilmente la rete dei controlli delle varie forze di polizia  e la serie delle iniziative come Guido con prudenza attivata della Fondazione Ania con la Polizia Stradale ha dato e dà risultati importanti.  Gli incidenti mortali  delle notti del week end  si sono fatti più rari specialmente nelle zone ad alta vocazione ludica dove il modulo è stato applicato. In altre zone specie del meridione, dove assistiamo ad una controtendenza infortunistica,  è forse anche il modello del divertimento del nomadismo notturno che sta evolvendo.

Alcuni dati. Per individuare la fascia oraria notturna viene convenzionalmente considerato l’orario che va dalle 22 alle 6 del mattino.

Nel 2009 (ultimi dati ufficiali disponibili) in questa fascia oraria notturna, secondo i report  ACI - Istat, si sono contati 27.872 incidenti stradali pari al 12.9% del totale, nei quali 986 persone hanno perso la vita, pari al 23,3% del totale delle vittime. I feriti della notte sono stati 45.242 cioé il 14,7% del dato complessivo.

Sono però le notti del venerdì e sabato a causare il maggior numero di eventi. Si consideri che nelle 16 ore maledette del venerdì e del sabato si sono verificati in totale 12.051 incidenti pari al 43,2% di tutte le notti della settimana, nei quali hanno perso la vita 415 persone (in gran parte giovani) cioé il 42,1% dei lenzuoli bianchi stesi nelle notti di tutta la settimana. I feriti del venerdì e sabato notte sono stati 20.687, pari al 45,6%.
Si può fare per questo pericoloso segmento della mobilità una ulteriore divisione per comprendere la portata del problema.

Le strade in assoluto più pericolose nella notte, e in quelle dei fine settimana in particolare, sono le strade extraurbane, intendendo con questa definizione tutte le strade Statali, Provinciali, Comunali extraurbane, le Autostrade e i raccordi.

Infatti è proprio sulle extraurbane a fronte di un limitato numero di incidenti, 3.639 in tutto, che si è contato il maggior numero di morti: 239 pari al 57% del totale delle vittime di quelle due notti (101 il venerdi notte e 138 il sabato notte) e 20.627 feriti.
Mentre nelle strade urbane si sono contati ben 8.412 incidenti, con 14.020 feriti e un numero più limitato di morti: 176 in totale (82 il venerdì notte e 94 il sabato notte).
In sostanza per evidenziare la maggiore pericolosità delle strade extraurbane possiamo fare riferimento all’indice di mortalità

Sappiamo che l’indice medio è pari a 2. Nelle strade urbane è 1,2. Nelle ore notturne l’indice della mortalità sale a 2,1 nelle strade urbane e schizza a 6,8 nelle extraurbane (6,6 il venerdì e sabato in quanto in quelle notti il numero totale dei sinistri è più alto).
Insomma l’impegno delle forze di polizia, anche con lo strumento delle modifiche al Codice della strada recentemente intervenute, e con l’uso abituale di etilometri e narcotest deve insistere su questo versante. Le notti continuano ad essere le più pericolose, quelle del fine settimana in particolare.

Sabato, 03 Settembre 2011
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