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Rassegna stampa alcol e guida del 20 luglio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

 

FINALMENTE HO TROVATO UN ALTRO GIORNALE CHE RIPORTA LA NOTIZIA
FAI INFORMAZIONE

Alcol, sulle bottiglie l’etichetta “Nuoce gravemente alla salute”
20/07/2011 - 16.50  La proposta viene da Assoutenti: "Come avviene già per i pacchetti di sigarette". Pronta una causa giudiziaria contro le aziende produttrici di alcolici. Una donna ha contratto il tumore: "Non ha mai fumato", spiegano i legali. "I medici hanno escluso predisposizione genetica, ma è stata una bevitrice sostenuta. Se ha preso il cancro l’ha preso bevendo, ma nessuno l’aveva informata del rischio che correva"


COMPLIMENTI E BUON LAVORO ALL’ARCAT MARCHE


IL CORRIERE ADRIATICO

La festa è ancora più bella se l’allegria è analcolica
Grande successo per l’associazione Club Alcologici Territoriali.
mercoledì, 20 luglio 2011
Campofilone Un grande successo andato oltre ogni più rosea aspettativa quello ottenuto dalla terza edizione della Festa analcolica, manifestazione organizzata dall’associazione Arcat Marche (Club Alcologici Territoriali) in collaborazione con Amministrazione comunale e Pro Loco locali svoltasi presso il Giardino d’estate di Campofilone. Nel contesto dell’evento e a puro scopo di sensibilizzazione nei confronti dell’alcol anche una gara podistica competitiva e non denominata “Della Sobrietà” che ha visto l’adesione di circa 100 iscritti con premi e medaglie ricordo per tutti i partecipanti. Un messaggio incisivo diretto a questa grave piaga che, numeri alla mano, non può non far riflettere, come ha spiegato Roberto Amadio, presidente dell’associazione Club Alcologici Territoriale metodo Hudolin, che oggi conta nelle Marche ben 17 club di cui 8 nel Fermano. Uno di questi è la Rondine con sede a Marina di Altidona.
Un lavoro duro, difficile a volte, pressante nei confronti di chi è coinvolto direttamente nel problema dell’alcol dipendenza quello svolto da Amadio e i suoi collaboratori. Numeri confortanti, ma c’è ancora molto da fare, ha continuato Amadio, e con l’aiuto delle famiglie, delle strutture e soprattutto dell’informazione si è riusciti a risolvere davvero tanti casi. Ciò non può che rappresentare un segnale positivo per la collettività, un messaggio ottimistico verso la concreta possibilità di riuscire e vincere la propria battaglia personale contro l’alcol. Una regione, le Marche, segnalata come una di quelle con un altissimo consumo di bevande ad alta gradazione rispetto a tante altre. Ma il problema, in particolar modo per i giovani, nasce dal disinteresse dei famigliari nei confronti dei propri figli. Informazione e prevenzione quindi a tutto campo da parte dell’associazione stessa che nel frattempo istituisce anche corsi di sensibilizzazione ed aggiornamento per la formazione di nuove figure preposte al dialogo ed un importante progetto nel cassetto relativo all’organizzazione di un congresso nazionale proprio nelle Marche (mai fatto prima) per sensibilizzare ulteriormente anche gli enti locali. Alla manifestazione era presente anche Franco Marcomini, rappresentante dell’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriale che non è voluto mancare proprio a Campofilone dove il lavoro dell’associazione Arcat si fa davvero sentire, non solo nel piccolo borgo ma anche nelle zone limitrofe del territorio fermano.
Naturalmente non poteva mancare il piatto tipico locale ovvero i maccheroncini e così dopo la bella faticata della maratona lunga 13 km gli atleti hanno avuto la possibilità di rifocillarsi con un bel piatto di pasta e bibite a volontà, tutte rigorosamente analcoliche, naturalmente.  fab.fer.,


UN RICHIAMO ALLA RESPONSABILITA’ DI OGNUNO: TUTTI SIAMO RESPONSABILI DI TUTTI

LA REPUBBLICA.IT  di Genova

Crepet: "Bisogna punire prima di spiegare
questi raduni non possono essere tollerati"
Lo psichiatra accusa: "C’è la complicità dello Stato, delle leggi, dell’educazione e dei genitori. Francamente non capisco quali siano le remore a bloccare eventi del genere"
di GIUSEPPE FILETTO
Paolo Crepet
"Bisogna punire prima di spiegare - sentenzia Paolo Crepet - non capisco quale sia la remora dello Stato, dei sindaci, dei presidenti delle Regioni, di tutte le istituzioni ad impedire raduni del genere e a tollerare quello che si fa in un rave party". È un intervento pesante e spietato, quello del noto psichiatra, chiamato a dare una interpretazione sociologica, spiegare le motivazioni che spingono migliaia di giovani a riunirsi "senza organizzazione" (lo dicono loro) e in un luogo non assistito e non controllato da ogni punto di vista. "I ragazzi vengono a sapere tramite Internet che c’è un raduno dove si possono fare cose che da altre parti sono vietate - ripete Crepet - oppure si possono assumere tutte quelle robacce comprate dal primo marocchino del porto di Genova. C’è la complicità dello Stato, delle leggi, dell’educazione e dei genitori".
Già, le famiglie, che secondo il professore non vigilerebbero sui figli e sarebbero diventate troppo indulgenti: "Un ragazzo di 16 anni non può permettersi di andare via di casa il venerdì sera e tornare il lunedì senza dire dove va e con chi va". Lo psichiatra ricorda la vicenda accaduta due mesi fa in Toscana: quattro giovani, di cui solo una ragazza maggiorenne, hanno massacrato due carabinieri, riducendone uno senza un occhio e l’altro con metà di cervello. Un violento episodio condannato dal presidente della Regione, Enrico Rossi, che detto basta ai rave party.
Per Crepet "non basta, però, dire basta, perché altrimenti si perde la credibilità; o si dice viva questi raduni, oppure si dica no a chi affitta questi posti, e se è su un suolo privato ne risponda il proprietario, se è su un terreno pubblico ne rispondano i sindaci o chi per loro". Ed a chi occupa abusivamente? "Si abbia il coraggio di chiamare la Celere, come si fa quando c’è uno sciopero non autorizzato; o far intervenire i carabinieri come quando c’è un ubriaco che guida ed ammazza le persone. Se queste feste diventano uno spaccio di droga 24 ore su 24, occorre vietarle, ma mi sembra che non ci sia questa volontà".
Non soltanto le responsabilità delle istituzioni, si chiamano in causa anche i genitori, "coloro che dicono tanto noi siamo stati a Woodstock ed anche noi ci siamo fatti le canne; coloro che alzano le spalle. Questo cinismo da parte degli adulti ci porta inevitabilmente al dramma".
È un Crepet inusuale, di solito sempre pronto a dare una spiegazione psicologica, sociologica a comportamenti anomali e borderline. Questa volta le sue considerazioni sui rave non riescono a camuffare le sue componenti conservatrici e reazionarie. "Sarò anche reazionario - risponde lui - ma da 30 anni mi sono rotto a contare i morti e non voglio far parte del ventre molle di questa società; qualcuno deve vietare queste manifestazioni. Per non attendere il prossimo funerale".

E’ LO STESSO ARTICOLO DI IERI MA QUESTA VOLTA E’ RIPRESO DA WINENEWS E SECONDO ME E’ MOLTO SIGNIFICATIVO CHE UN SITO DEDICATO AL VINO PARLI DEL CANCRO PROVOCATO PROPRIO DAL VINO, DALLA BIRRA E DALLE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE.

WINE NEWS

L’ALCOL E IL CANCRO: UN BINOMIO SOTTOVALUTATO CHE, INVECE, STA ASSUMENDO PROPORZIONI ALLARMANTI. NEL 2008 SONO STATI OLTRE 6.000 I MORTI PER TUMORE ATTRIBUIBILI ALL’ALCOL. LO RIVELA L’OSSERVATORIO NAZIONALE ALCOL DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
ROMA - 19 LUGLIO 2011, ORE 18:32
L’alcol e il cancro, un binomio sottovalutato che invece sta assumendo proporzioni allarmanti (e un tema su cui Winenews ha raccolto, nei giorni scorsi, il parere di voci autorevoli): non solo le sigarette, anche la bottiglia è cancerogena, e i dati parlano chiaro. Nell’ultimo anno monitorato, il 2008, si contano 6.356 decessi per tumori maligni attribuibili all’alcol, il 4,4% del totale. E per alcune neoplasie i dati sono ancora più allarmanti: il 36% dei casi di tumore alla bocca, oltre uno su tre, è “colpa” dell’alcol, così come il 36% dei tumori al fegato, il 43% all’esofago, addirittura il 49% dei casi di tumore alla laringe, in pratica la metà. “Dati allarmanti, se si pensa che in Italia abbiamo oltre 9 milioni di consumatori a rischio, e che di questi uno su cinque ha meno di 16 anni di età”: è l’allarme lanciato da Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità.
È di pochi giorni fa la notizia di una donna che a Genova ha fatto causa alle aziende produttrici di alcolici perché colpita da un tumore al seno che lei ritiene alcolcorrelato. Potrebbe essere un precedente significativo, come avvenne in America per le cause milionarie contro i giganti del tabacco. “Ormai sono anni che abbiamo evidenze scientifiche che correlano l’alcol all’insorgenza del cancro - spiega Scafato - eppure è un tema di cui si parla poco o niente, soprattutto in Italia, per motivi culturali ma anche economici. Il 4,5% di tutti i tumori alla mammella sono dovuti agli alcolici, ma altri tumori, come quello alla laringe, sono percentualmente ancora più ricollegabili al bere. Nel complesso un caso di tumore su dieci è dovuto non al fumo, allo smog, all’ereditarietà o chissà a cos’altro, ma proprio all’alcol. Tanto che l’istituto americano Iarc ha posto come limite un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini: oltre questa soglia aumenta il rischio di cancro”. A questo punto, si chiede Scafato, “perché non fare come per i pacchetti di sigarette, e scrivere chiaramente sulle bottiglie che quello che si sta bevendo può causare il cancro?”. Una proposta-provocazione, che in Italia può sembrare una boutade ma in altri paesi è già legge: “In Australia è stato approvato l’obbligo di “warning” sulle bottiglie - spiega Scafato - e in Gran Bretagna per ora è prevista la possibilità di farlo. Da noi? Basta pensare che il Parlamento europeo ha approvato di recente la legge sull’etichettatura degli alimenti, per tracciarne la provenienza e garantirne la sicurezza, che comprende tutto tranne...le bevande alcoliche. Questo la dice lunga. D’altra parte parliamo di un giro d’affari di 12 miliardi di euro(*). Se ci sarà una “class action” in Italia, dovrebbe essere proprio sull’alcol. Solo così forse cambierà qualcosa”.  Fonte: Agi

(*)Nota: perché nell’ultima manovra finanziaria del 2011 non è stato imposto qualche balzello anche sull’alcol?

PROTEGGIAMOLI ANCHE DAL CANCRO ALLORA!!! NON INSEGNAMOLI A BERE UNA SOSTANZA CANCEROGENA!!!

WINENEWS

L’ETILOMETRO? LO PORTO CON ME! ARRIVA ETILOK, IL KIT “ANTI-SBALLO”: 3 ETILOMETRI MONOUSO E UNA GUIDA INFORMATIVA PER DIFFONDERE LA CULTURA DEL BERE IN MODO CONSAPEVOLE
ROMA - 19 LUGLIO 2011, ORE 18:30
Sono molti i modi per contrastare l’abuso di alcol tra i giovani. Cultura del bere responsabile, ma anche strumenti più “materiali”. Oppure entrambi questi elementi, come fa EtilOk, un kit con 3 etilometri monouso e una guida informativa, in uscita a settembre sul mercato (sarà in farmacia al prezzo indicativo di 8 euro).
L’idea è nata dalla Fondazione Umberto Veronesi, in prima linea nella lotta al consumo eccessivo di alcolici, ancora oggi una delle principali cause di morte tra i giovani. È per questa ragione che la Fondazione Umberto Veronesi ha pensato a un’iniziativa che cercasse di sensibilizzare il mondo giovanile sulla questione e di diffondere delle buone norme comportamentali per bere in modo consapevole. Perché, come dice Veronesi, “i giovani sono il nostro futuro, una risorsa insostituibile, da sostenere, proteggere, aiutare nel lungo e complesso percorso di crescita”.

(*)Nota: come si fa a bere in modo consapevole una sostanza che anche a piccole dosi mi può provocare il cancro?

… E PROTEGGIAMOLI ANCHE DA QUESTE VIOLENZE: L’ALCOL NON E’ PERICOLOSO SOLO NELLA GUIDA!

L’ALTO ADIGE

Violentata a 14 anni: giovane indagato
Disposto il test del dna. La ragazzina accusa: «Ha abusato di me due volte». Alla fine la 14enne ha raccontato tutto alla madre che ha presentato denuncia in Procura
violenze sessuali, indagato, minorennibolzano
20 luglio 2011 - BOLZANO. L’avrebbe convinta ad andare a casa sua per offrirle da bere. Poi l’avrebbe trascinata nella camera da letto, violentandola. Pochi giorni dopo, sotto la minaccia di raccontare tutto alle amiche della ragazzina, l’avrebbe costretta a tornare nell’appartamento, per abusare nuovamente di lei. Ma alla fine la 14enne ha raccontato tutto alla madre che ha presentato denuncia in Procura.
L’uomo, un albanese di 25 anni, è indagato per violenza sessuale. Un caso delicato quello che sta seguendo il sostituto procuratore Luisa Mosna: la presunta vittima è una quattordicenne, che è tuttora sotto choc e a fatica riesce a spiegare cosa le è accaduto. I fatti risalgono a sei mesi fa. Questo il racconto della quattordicenne, che si è costituita parte civile con l’avvocato Nicola Nettis: sei mesi fa, durante il fine settimana, la minorenne sarebbe uscita con le amiche per bere qualcosa e fare un giro per i bar del centro storico di Bolzano.
Ad un certo punto le si sarebbe avvicinato un albanese di 25 anni. Il giovane, dicendole di non avere soldi a disposizione per invitarla fuori, avrebbe convinto la ragazzina ad andare a casa sua. Un po’ per ingenuità, un po’ perché il giovane sembrava tranquillo, la minorenne è entrata nell’appartamento dell’albanese.
Quest’ultimo l’avrebbe prima fatta sedere in salotto, poi portata in cucina, costringendola a bere super-alcolici, ed infine, violentata in camera da letto. Come se non bastasse, qualche giorno dopo, l’albanese avrebbe costretto la quattordicenne ad un altro rapporto sessuale ricattandola. Se si fosse rifiutata, infatti, lui avrebbe raccontato tutto alle amiche dell’adolescente. Ma la ragazzina non ce l’ha fatta e sotto choc ha raccontato tutto alla madre.
Ed è lì che è scattata la denuncia: la quattordicenne, insieme alla madre, ha deciso di presentarsi in Procura per denunciare il fatto alle autorità giudiziarie. Con sé aveva una maglietta sulla quale gli esperti dovranno effettuare degli esami, per cercare tracce biologiche dell’albanese. Lo straniero - che da anni vive e lavora nel capoluogo altoatesino - è stato identificato e denunciato.
E’ difeso dall’avvocato Federico Fava. L’uomo ha ammesso di avere conosciuto la minore in un bar. Ma per quanto riguarda la violenza sessuale nega di avere abusato di lei. Anzi, secondo lui, la ragazza era d’accordo ad avere un rapporto sessuale. Nel frattempo è stato fissato l’incidente probatorio.

DISTRIBUIRE ALCOLTEST HA UN VALORE RELATIVO: E’ COME DISTRIBUIRE PRESERVATIVI AI MALATI DI AIDS

PADOVAOGGI

Giovani e alcol in piazza: il 70% comincia prima dei 15 anni
Il Comune ha svolto assieme all’associazione Fuori Target un’indagine in piazza delle Erbe, luogo di ritrovo per eccellenza per i ragazzi padovani. 210 le prove etilometriche effettuate: 112 oltre il limite di 0,5 grammi per litro previsto dalla legge, con un tasso medio di 1
di Redazione 19/07/2011
A 15 anni hanno già preso la prima sbronza. Il 70% ha già bevuto almeno una volta prima di questa età. A serata, bevono anche più di quattro bicchieri di alcolici. Il 60% non è consapevole del proprio tasso alcolemico, magari prima di mettersi alla guida.
L’INDAGINE. È l’istantanea fotografata dall’indagine promossa dall’assessorato alle Politiche sociali del comune di Padova in collaborazione con l’associazione Fuori Target il mercoledì sera in piazza delle Erbe. Quattro le uscite dei ragazzi dell’associazione tra aprile e maggio, nell’ambito dell’iniziativa "Che piazza", per un totale di 210 prove etilometriche: 112 sono risultate oltre il limite di 0,5 grammi per litro previsto dalla legge, facendo registrare un tasso alcolemico medio di 1. I ragazzi sottoposti ad alcoltest hanno un’età media di 24 anni: è stato chiesto loro anche di compilare un breve questionario.
SENSIBILIZZAZIONE. "I dati che abbiamo raccolto sono in linea con quelli nazionali - riferisce l’assessore alle Politiche sociali Fabio Verlato - che ci dicono che almeno il 70% dei ragazzi comincia a bere prima dei 15 anni. Un dato molto preoccupante, perché sappiamo che in un adolescente l’alcol produce più danni rispetto che in un adulto. Nel momento in cui abbiamo informato i ragazzi dei rischi correlati nel caso ad esempio si fossero messi alla guida, abbiamo osservato una modifica del comportamento: hanno deciso di aspettare che il tasso di alcol nel sangue scendesse o di far guidare altri. E l’efficacia di questa azione di sensibilizzazione l’abbiamo registrata nel calo del numero degli incidenti alcolcorrelati e delle patenti ritirate nelle serate in cui siamo stati in piazza”.
ETILOMETRI E ALTERNATIVE. “Ritengo sarebbe utile diffondere l’uso dell’etilometro nei locali, nelle discoteche – ha aggiunto l’assessore - per fornire ai ragazzi una percezione corretta del proprio stato. È certamente più complesso riuscire a farli smettere di bere: dobbiamo dare ai ragazzi delle alternative, delle opportunità d’impegno”.

LA RISPOSTA DI ASCOM E CONFESERCENTI

IL GAZZETTINO

«Colpa dei baristi? No, mancano le regole»(*)
Zilio: «Questo è un modello di società che ha del tutto fallito»
Rossi: «Non ci sono punti di riferimento. Famiglia compresa»
Mercoledì 20 Luglio 2011,
«I ragazzini si sbronzano a 15 anni? Beh, dove sarebbe la notizia. A 15 anni ormai hanno già provato tante cose: la prima sbornia, la prima sigaretta, il primo spinello e magari anche la prima ragazza. Il problema a questo punto non è più lo spritz, ma un modello di vita senza regole».
A commentare l’indagine effettuata dal Comune, attraverso l’assessorato ai Servizi sociali, e dall’associazione Fuori Target è il presidente cittadino dell’Ascom, Fernando Zilio.
«Qui c’è poco da guardare ai baristi - riprende Zilio - la realtà è che vanno ripristinate delle regole basilari nei comportamenti, perché ormai si tollera tutto e questo non può più funzionare. Va rivisto un modello di società che ha creato solo problemi. È un intero modello sociologico che ha fallito e ora i nostri ragazzi ne stanno pagando le conseguenze sulla loro pelle».
Lo sballo infatti avviene sempre più precocemente e molti minorenni nemmeno si rendono conto del livello alcolico raggiunto durante una serata in cui in piazza si arrivano a bere anche cinque, sei spritz se non più. E l’analisi del presidente dell’Ascom trova concorde anche il responsabile di Confesercenti, Nicola Rossi: «Il problema è ormai sociale. Noi abbiamo anche provato a mettere in pratica alcuni progetti in collaborazione con i baristi, ma la questione adesso è ben più ampia e travalica quelle che possono essere le responsabilità dei baristi».
«È andato in crisi un intero modello e sistema di società - aggiunge Nicola Rossi - a partire dalla famiglia. Ai ragazzi sono venuti meno dei punti di riferimento fondamentali. Prima c’erano i genitori, le parrocchie, le società sportive. Adesso è saltato tutto. Ed è troppo facile prendersela esclusivamente con i baristi».
Anche perché secondo il presidente cittadino di Confesefcenti molti ragazzi che frequentano le piazze le bevande alcoliche nemmeno le acquistano al bar(*).
«Infatti - conferma Nicola Rossi - il più delle volte se le portano direttamente da casa quindi eliminando il problema alla radice. E poi i baristi, in particolare quelli del centro storico, non vendono alcolici ai minorenni. Che si arrangiano da soli. Ripeto il nocciolo della questione sta nei valori che si sono persi. Occorre rieducare i ragazzi e avere il coraggio e la pazienza di saper ritornare a determinati principi che invece oggi sono stati accantonati perché pare non facciano tendenza».

(*)Nota: se tutti i baristi osservassero le leggi vigenti non ci sarebbero tanti ubriachi in giro!
(**)Nota: la solita scusa. Se tutti i ragazzi portassero le bevande alcoliche da casa, i baristi potrebbero chiudere bottega, ma non chiudono!!!

MI RITORNA IN MENTE UNA VECCHIA FRASE:
“TUTTI DICONO CHE BISOGNA FARE QUALCHE COSA, MA POI NESSUNO FA NIENTE!”

GIORNALE DI REGGIO

Carla Portioli, vicepresidente Associazione familiari e vittime della strada: “I sindaci non dovrebbero dare il patrocinio”
“L’ipocrisia delle feste delle birra”
L’accusa: “Danno soldi per gli ospedali ma sono complici degli incidenti stradali dei giovani”
LUZZARA – «Chi organizza le feste della birra è complice degli incidenti stradali che vengono provocati dai ragazzi che vi prendono parte». La luzzarese Carla Mariani Portioli, vicepresidente dell’Associazione familiari e vittime della strada non fa molti giri di parole. La signora nel 1997 ha vissuto il dramma della perdita del figlio di 18 anni Raffaele in un incidente stradale: da allora ha trasformato il suo lutto in un impegno a favore dell’educazione dei più giovani.
Da alcuni anni la vicepresidente polemizza con gli organizzatori delle varie feste del lambrusco e della birra che popolano l’estate reggiana.
Ma il suo bersaglio polemico sono anche gli amministratori e le Ausl. «I sindaci non dovrebbero dare il patrocinio per feste che utilizzano nel loro nome le bevande alcoliche.
Alle Ausl, gli ospedali e le associazioni che ricevono i soldi raccolti durante queste feste dico che è inutile lanciare l’allarme alcolismo da settembre a maggio e poi chiudere un occhio in estate».
La vicepresidente Portioli conduce contro le feste a base d’alcol una battaglia sostanzialmente solitaria, anche se negli ultimi anni la consapevolezza sulle stragi stradali è aumentata. «Il problema resta culturale. Per aggregare dei giovani l’unica ricetta valida escogitata dagli adulti sembra essere è quella di servire loro della birra. Pensi che in una festa della zona c’era una grapperia. Le sembra il caso di dare della grappa d’estate a dei ragazzi? E poi si giustificano: “I soldi li diamo in beneficenza”.
Beneficenza ad associazioni che combattono contro le malattie, alcune delle quali provocate proprio dall’abuso di alcol».
Solitamente alla vicepresidente Portioli viene replicato che «se la gente vuole bere può farlo anche fuori da queste feste. Altri invece ammettono che se chiamassero la festa in modo differente i giovani non ci andrebbero». A queste prese di posizione la signora Portioli risponde: «Sapete che l’alcol è tra le principali cause di morte sulla strada? E se avete dei figli vi sentite a vostro agio a proporre questo genere di divertimento?».

… INVECE CONTINUANO AD ORGANIZZARE FESTE PER BERE SEMPRE DI PIU’...

IL TIRRENO

Alcol e qualche scazzottata. Ma giovani e Comune promuovono il Circo Nero
Festa in spiaggia, via 8 patenti e sequestrate 4 auto
MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011
ROSIGNANO. Non sono mancati gli intoppi (parcheggi, alcol e qualche scazzottata), ma per l’organizzazione il bilancio della grande festa del Circo Nero alle Spiagge Bianche è ok. Si farà il bis? Molto probabilmente sì.
Il bilancio del Comune. «È andata bene - dice Luca Agostini, assessore al turismo - da tutti i punti di vista: un aspetto molto importante è la pulizia della spiaggia, che stamani (ieri, ndr) era già molto pulita e nei prossimi giorni continuerà ad essere settacciata». Molto importante per la buona riuscita dell’evento, secondo l’assessore, è stata la durata, che si è protratta lungo tutto l’arco della giornata. «In questo modo si è permesso un ricambio continuo di persone, sia per coloro che andavano alla festa sia per quelli che andavano al mare, tale da non creare un ammasso di persone. In questo modo l’affluenza è stata più regolare». Si stima che il flusso totale di persone alle Spiagge Bianche durante la giornata di domenica «abbia raggiunto la cifra di 40.000 accessi», dice Agostini, che mette in evidenza due aspetti da migliorare: «È entrata qualche bottiglie di vetro di troppo, anche a causa di venditori abusivi. Ma come prima volta siamo soddisfatti».
Volontariato. Molto importante per la buona riuscita dell’evento, il lavoro svolto da una quarantina di volontari della Bassa Val di Cecina coordinati dalla Pubblica assistenza di Rosignano, presente sul posto con un’ambulanza con medico e infermiere e i mezzi dell’antincendio.
Via 8 patenti. Nella marea di persone che ha invaso le Spiagge Bianche c’è chi ha esagerato con l’alcol. È così i carabinieri, durante uno specifico servizio di controllo, domenica notte hanno ritirato 7 patenti e una carta di circolazione e sequestrato 4 macchine. Tra i casi più singolari, quella di una rosignanese di 30 anni beccata alle 3,30 con un tasso alcolemico superiore di 3 volte al consentito. La ragazza, dopo avere provocato un incidente in via Gigli, in un primo momento si è allontanata per poi ripensarci e tornare sul punto dell’impatto. Qui tra le lei e gli occupanti dell’altra macchina è scoppiata una lite, sedata dall’arrivo dei militari, che hanno trovato la ragazza positiva all’alcol-test.

GAZZETTA DI PARMA

La festa della birra ha chiuso con il botto
20/07/2011 - PARMA
La festa della birra ha chiuso con il botto. E’ calato il sipario sulla 18ª edizione del «Bevi&Godi Festival», tradizionale kermesse musicale e gastronomica di Sorbolo. Anche quest’anno il «Gruppo Arcipelago» con il circolo Arci «Quadrifoglio» è riuscito a regalare una «tre giorni» di divertimento a tantissima gente. L’organizzazione composta da molti ragazzi del paese, uno «zoccolo duro» che da anni allestisce la festa, ha dato anche quest’anno una prova di grande coesione nel perseguire un successo che dura ormai da oltre dieci anni. La festa, con ingresso gratuito, ha registrato un afflusso di più di 6 mila persone, che hanno cenato con grigliate e tanto altro e bevuto ettolitri di birra. L’apertura della rassegna musicale ha visto il trionfo dell’esplosivo rocker Pino Scotto, che ha richiamato sull’ex campo da baseball quasi tremila persone. Un concerto di quasi due ore, molto apprezzato dai fan anche per alcune «cover» finali. Quest’anno c’era grande attesa anche per la performance dei torinesi «Linea 77». La band, assente da qualche anno dalle scene emiliane, ha «attaccato» verso le 23 per un concerto della durata di quasi un’ora e mezza, nel quale i «Linea 77» hanno riversato sul numeroso pubblico tutta la potenza dei loro brani.
La serata «clou» è stata quella finale. Una serata targata «Parma», nella quale si sono susseguite sul palco tre band di casa nostra. Hanno aperto i sorbolesi «BlumaNila», bravi interpreti del «pop funk», apprezzati soprattutto per la voce femminile di Annasara Verdicchio. I «BlumaNila» hanno fatto ballare il pubblico insieme ai «Jack Trivella and the Brandinas», gruppo che si è esibito successivamente per un’ora di scatenato «swing». Infine, alle 23, per il gran finale, sono saliti sul palco gli «Antonio Benassi Band», seguitissimo gruppo parmigiano: alcune delle loro «hit» sono diventate dei classici per il pubblico ducale.P.C.

VARESENEWS

"Malto Gradimento" alla festa di Varesenews
20/07/2011
La festa del nostro giornale propone una nuova iniziativa: il concorso tra mastri birrai amatoriali. Iniziate a preparare i fermentatori!
Una festa senza la birra non è una festa. Per questo la prossima edizione di "Anche Io", la kermesse di VareseNews in programma alla Schiranna dal 2 al 4 settembre prossimo sarà segnata da una nuova iniziativa "ambrata e con le bollicine", dal titolo significativo: "Malto gradimento".
Si tratterà di un concorso aperto a tutti coloro - e sono tanti - che hanno l’hobby del cosiddetto "homebrewing", ovvero che amano fare la birra in casa. Un movimento amatoriale vasto e composito: c’è chi si accontenta di utilizzare i kit già preparati e di seguire le istruzioni, ma ci sono anche i più esperti che amano "pilotare" ogni passaggio della lavorazione e utilizzare ingredienti originali e ricercati.
"Malto gradimento" li chiamerà tutti a raccolta, premiando sia il prodotto finito sia le bottiglie più belle e originali; il giudizio sulla birra sarà dato da un ristretto gruppo di esperti (mastri birrai professionisti e addetti ai lavori), mentre in palio ci saranno premi legati alla mondo di questa bevanda.
Seguiteci nelle prossime settimane: vi daremo tutti i dettagli e le informazioni per partecipare. Per adesso iniziate a preparare i fermentatori e a fare girare la voce: a VareseNews arriva il "Malto Gradimento".
Franz von Martittredazione@varesenews.it

RIVIERA24

Sanremo è birra: al via al Palafiori il festival delle birre artigianali
Dal 21 al 24 luglio.
Mercoledì 20 Luglio 2011 | Ultimo aggiornamento 20:09
Sanremo - Partecipano produttori provenienti da tutta Italia, quattro giorni durante i quali sarà possibile degustare e apprezzare le differenti qualità del prodotto

IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

ATNEWS

Strade e alcol: 45enne di Canale finisce con l’auto contro rotonda
20 LUGLIO 2011 - Sempre più frequenti gli incidenti causati dall’abuso di bevande alcoliche. Nell’ultimo fine settimane tre persone erano finite nelle maglie dei Carabinieri del comando provinciale di Asti
Nella notte l’auto di una giovane donna di Canale d’Alba è finita contro la rotonda posta sulla provinciale San Damiano - Alba nel territorio del comune astigiano. L’incidente si è concluso con danni al mezzo e all’infrastuttura stradale ma senza feriti. I Carabinieri della stazione di Baldichieri, giunti sul posto per compiere i rilievi, hanno accertato che L.D. di 45 anni era in stato di ebbrezza e pertanto è stata denunciata, la patente è stata sospesa.
Nel fine settimana i Carabinieri hanno attuato un serie di controlli straordinari sulle strade dell’Astigiano per contrastare comportamenti pericolosi  che guidano l’auto in stato di ebbrezza.
Anche questa volta non sono mancati i risultati: a San Damiano d’Asti, i militari del Nucleo Radiomobile di Villanova d’Asti hanno denunciato un elettricista di Tigliole, M.A., 22 anni, sorpreso con un tasso alcolico nel sangue superiore di tre volte al consentito. Quasi contemporaneamente, a Castelnuovo Calcea i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Canelli hanno bloccato per lo stesso motivo un agricoltore di Montegrosso, L.G. di 30 anni’ora. Infine a Costigliole d’Asti, nella rete dei militari è caduto un imbianchino romeno abitante nel cuneese, M.D. di 26 anni. Per i tre è scattato il sequestro dell’auto e della patente.
In una nota i vertici del comando provinciale informano "che i servizi preventivi continueranno anche nelle prossime notti, durante le quali il traffico, in concomitanza con numerose manifestazioni estive in provincia di Asti, si manterrà particolarmente intenso e vivace. Guidare dopo aver bevuto è un corportamento pericoloso ma purtroppo sempre più frequente; dalle statistiche si rileva che sono sempre di più i giovani e, in particolare le ragazze, a mettersi al volante dopo aver bevuto".

LA NUOVA SARDEGNA

Strage di patenti all’alba di domenica
Prevenzione della guida in stato di ebbrezza: Stradale al lavoro per 6 ore In azione anche i medici del Sert per i test relativi all’uso di droghe
18.7.2011 - OLBIA. Lunga notte di lavoro per gli agenti della polizia stradale. Domenica mattina all’alba, dall’una alle 7, infatti, quattro auto della stradale di Olbia e Sassari, coordinate dal commissario capo Vittorio La Torre, hanno presidiato alcune strade di Olbia per effettuare decine e decine di controlli: alcoltest e test per individuare persone al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I controlli, che tendono a fungere da deterrente alla guida in stato d’ebbrezza, hanno portato al sequestro di 15 patenti.  Particolare importante del lavoro svolto dalla Stradale domenica mattina è che a un certo punto della notte agli uomini della polizia stradale si sono aggiunti gli operatori sanitari del Sert di Olbia. Un fatto da sottolineare, per ricordare anche che gli agenti possono effettuare gli alcoltest, invitando i guidatori a soffiare nell’apposito apparecchio in dotazione, ma non i test relativi all’utilizzo di sostanze stupefacenti, per i quali debbono essere necessariamente affiancati da personale medico.  E’ quanto è successo l’altra notte: gli operatori del Sert utlizzando la strumentazione di loro competenza hanno sottoposto al test diversi automobilisti. Uno di loro è risultato positivo alla cannabis e anche per lui è scattato il sequestro della patente e la decurtazione di dieci punti. Test molto pubblicizzati ma poco applicati, come invece sarebbe necessario, proprio per la carenza di mezzi.  Da sottolineare, infine, che sono finiti nelle maglie dei controlli della stradale diversi neopatentati. A loro, giova ricordarlo, non è consentito bere neanche un goccio d’alcol. Chi lo fa va incontro, se sottoposto al test, al sicuro sequestro della patente, 5 punti di decurtazione e una multa di 155 euro. (en.g.)

LA GAZZETTA DI MANTOVA

Alticci al volante dell’auto Nel weekend via tre patenti
19 luglio 2011
Ventisette, quarantuno e trentacinque. Non sono numeri da giocare al lotto ma le età dei tre automobilisti pizzicati alticci al volante dalle pattuglie della Polizia Stradale di Mantova nell’ultimo...
Ventisette, quarantuno e trentacinque. Non sono numeri da giocare al lotto ma le età dei tre automobilisti pizzicati alticci al volante dalle pattuglie della Polizia Stradale di Mantova nell’ultimo weekend. I tre, iniziali A. B. O.D. e V. G., sono stati intercettati e controllati tra sabato e domenica, due di loro a Mantova e il terzo a Ostiglia. Avevano tutti e tre una concentrazione di alcol nel sangue tra lo 0,5 e lo 0,8 grammo/litro. Per loro è scattata la sanzione amministrativa di cinquecento euro e la sospensione della patente di guida da tre a sei mesi. In quest’ultimo fine settimana, buon segno, nessun automobilista è stato trovato con un tasso alcolico superiore a 0,8, limite che fa scattare anche il reato penale.

ALTOFRIULI

Pontebba, camionista ubriaco
zigzagava per la A23
20/07/2011
Dal controllo alcolometrico e’ emerso che l’autista aveva un valore di 4,27 milligrammi di alcol per litro.
Un camionista ubriaco che viaggiava a zig-zag sull’autostrada A23 nel territorio di Pontebba (Udine) e’ stato fermato e denunciato dalla Polizia stradale dopo un inseguimento di alcuni chilometri lungo l’arteria. L’uomo, Darius Gervinskas, 37 anni, di nazionalita’ lituana, era al volante di un Tir di proprieta’ di una societa’ del suo Paese.
Per fermare il camion sulla corsia di emergenza autostradale, la Polstrada ha dovuto azionare sirene e lampeggianti. Dal controllo alcolometrico e’ emerso che l’autista aveva un valore di 4,27 milligrammi di alcol per litro; e’ stato quindi denunciato per guida in stato di ebbrezza con il relativo ritiro della patente.

IL TIRRENO

Ubriachi alla guida dell’auto, tre denunciati nel weekend
MARTEDÌ, 19 LUGLIO 2011
PORTOFERRAIO. Alla guida dell’auto ubriachi. Un tasso alcolemico tre volte superiore a quello consentito dalla legge quello riscontrato dagli agenti del commissariato di Portoferraio in tre persone incappate nei controlli del fine settimana.
Tutti e tre: un ventisettenne residente a Portoferraio, un trentenne fiorentino e una ragazza rumena, bloccati dalle pattuglie della polizia di Stato, in evidente stato di ebrezza. Nei loro confronti sanzioni che possono arrivare fino a 9mila euro.
Ma non sono stati gli unici automobilisti ad incappare nei controlli lungo le arterie elbane. In totale gli agenti del commissariato di Portoferraio hanno contestato oltre 50 infrazioni al codice della strada, la maggior parte delle quali per un uso non corretto dei telefonici cellulari alla guida del mezzo e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. Il bilancio complessivo è di 250 punti decurtati e una patente di guida ritirata.

CONSEGUENZE DEL CONSUMO, ANCHE MODERATO, DI VINO, BIRRA ED ALTRE SOSTANZE

INCIDENTI
LA GAZZETTA DI MODENA

Ciclista travolto da automobilista positiva all’alcol test
19.7.11 - È stato urtato mentre era in sella alla sua bicicletta. Si tratta di un 85enne ora all’ospedale con diverse fratture: ne avrà per molti mesi. L’incidente è avvenuto domenica sera verso le 22.30 in...
È stato urtato mentre era in sella alla sua bicicletta. Si tratta di un 85enne ora all’ospedale con diverse fratture: ne avrà per molti mesi.
L’incidente è avvenuto domenica sera verso le 22.30 in viale Peruzzi. L’uomo è stato urtato da una Fiat condotta da una 26enne. La giovane è risultata positiva all’alcol test. Per questo motivo le è stata ritirata la patente e dovrà pagare una maxi multa. Sul posto i vigili urbani che dovranno accertare l’esatta dinamica di questo sinistro.

VIOLENZA

LA PROVINCIA DI VARESE

Festa tra alcol e schiamazzi
Denunciati 6 rumeni a Busto
19 luglio 2011 Cronaca Commenta
BUSTO ARSIZIO Schiamazzi, denunciati sei rumeni. Il personale della Squadra Volante del Commissariato di Busto Arsizio ha raccolto delle segnalazioni una delle scorse notti ed è andata in via Ugo Foscolo. Qui alcuni cittadini si lamentavano di schiamazzi provenienti da un appartamento di un condominio in questa via.
Sul posto accorrevano due equipaggi della Squadra Volante, i cui agenti appuravano l’alto volume della musica, oltre a un gran vociare: sembrava essere in corso una festa.
Gli operatori individuato l’appartamento da cui provenivano gli schiamazzi e la musica notavano la presenza di sei uomini di nazionalità romena intenti a festeggiare ed in stato di alterazione fisica dovuta presumibilmente dall’assunzione di alcol viste le diverse bottiglie di alcolici vuote. Sin da subito due dei sei rumeni, assumevano un atteggiamento aggressivo e rifiutavano di  fasi identificare dagli agenti. Gli operatori vista l’aggravarsi della situazione chiedevano l’ausilio sul posto di personale dei carabinieri.
I sei rumeni sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di disturbo del riposo delle persone: tre di questi anche per rifiuto d’indicazione sulla propria identità personale e per resistenza a pubblico ufficiale.

ROMAGNAOGGI

Rimini, ubriaco importuna ragazzine e aggredisce poliziotti
20 Luglio 2011 - 14.01 (Ultima Modifica: 20 Luglio 2011)
RIMINI - Ubriachezza molesta, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Con queste accuse un 38enne di nazionalità bulgara è stato arrestato martedì pomeriggio dagli agenti della Squadra Mobile di Rimini. A dare l’allarme è stato un bagnino che ha sorpreso l’individuo importunare delle ragazzine in spiaggia. All’arrivo della Polizia, l’uomo si è scagliato contro gli agenti, aggredendoli. Ma dopo una breve colluttazione è stato ammanettato e portato al comando.

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

ILSITODIPRATO

Emergenza alcolismo tra gli adolescenti
Mar, 19/07/2011 - 17:05 — La Redazione
Pare che Prato abbia il primato negativo in toscana per l’abuso di alcolici in giovane età, ma le istituzioni non sono rimaste con le mani in mano. Il Comune e la Asl già da tempo infatti svolgono attività educative in questo senso e per creare un’unica cabina di regia a partire dal prossimo anno scolastico partirà un ciclo di lezioni in 16 scuole superiori della città sui rischi derivanti dall’abuso di alcoolici.(*) In base infatti all’ultimo profilo di salute dell’area pratese e all’indagine sugli stili di vita realizzati recentemente appunto dalla Sds, è emerso che gli adolescenti pratesi hanno il consumo medio giornaliero di alcol piu alto della Toscana: soprattutto i maschi, il 43,5%, riferiscono episodi di ebbrezza, a fronte del 37% dei coetanei toscani, mentre per le femmine la proporzione è molto simile tra pratesi e toscane (24,2% a fronte del 24,5% delle toscane). A Prato comunque la maggior parte delle persone che fa uso di alcolici si concentra nella classe di età piu giovane, tra i 18 e i 34 anni, con il 67,4%.

(*)Nota: forse sarebbe meglio parlare di consumo e non di abuso, visto che già a piccole dosi la droga alcol aumenta il rischio di tumore.

UN’ENNESSIMA ORDINANZA CHE CREA CONFUSIONE: ATTENZIONE AD OLTREPASSARE IL CONFINE COMUNALE!

VITERBO OGGI

Vietati i drink per strada dalle 23 alle 6
di Alessandra Pinna
20/07/2011 - 12:40
Decisione dopo un incontro tra questore, prefetto, sindaco e presidente della Provincia
C’è chi vuol tirare fino a tardi, sorseggiando un drink e chiacchierando con gli amici e chi vuole dormire.
A Viterbo la polemica tra le due fazioni non tarderà ad arrivare. E’ di oggi infatti la notizia che vieta il consumo di alcolici nelle strade pubbliche o aperte al pubblico transito dalle 23 alle 6 del mattino e il divieto di somministrazione o vendita di alcolici per l’asporto e consumo al di fuori del locale e relative pertinenze dalle 23 fino alla chiusura degli esercizi.
La decisione è stata presa a margine di un incontro chiesto dal Questore di Viterbo Gianfranco Urti al Prefetto Antonella Scolamiero, al quale hanno partecipato anche il presidente della Provincia Marcello Meroi e il sindaco Giulio Marini. Le misure – riporta l’ordinanza - sono state prese a seguito delle ‘’frequenti segnalazioni da parte di cittadini che hanno lamentato la presenza di giovani che, a seguito dell’assunzione di sostanze alcoliche, causavano disagi, producendo schiamazzi, e danneggiamenti con compromissione della quiete pubblica, soprattutto durante le ore notturne’’.
Con la nuova ordinanza torna d’attualità il tema dell’uso, spesso sregolato, degli alcolici ma anche l’inevitabile sdegno dei commercianti e dei cittadini che concepiscono la bevuta di un drink come un momento di svago e relax insieme ai propri amici. Intanto qualcuno parla già di popolo della notte in migrazione, pronto a spostarsi nei vicini comuni in attesa del prossimo bicchiere.(*)

(*)Nota: per questo ci vorrebbe una SAGGIA legge nazionale che metta tutti d’accordo!!!

UN’ALTRA ORDINANZA ORIGINALE

LA SICILIA

Alcol vietato anche ai maggiorenni
Mercoledì 20 Luglio 2011Enna,pagina 34e-mailprint
Nicosia. Vertice tra Comune, forze dell’ordine e commercianti per modificare l’ordinanza ritenuta penalizzante
Il sindaco di Nicosia, Antonello Catania Nicosia. Venerdì incontro tra amministrazione, forze dell’ordine ed esercenti per discutere della nuova ordinanza con la quale il sindaco Antonello Catania ha regolamentato oltre agli orari di chiusura di bar, pub, pizzerie e ristoranti, anche quella di vendita degli alcolici. Il provvedimento che potrebbe sollevare proteste da parte degli esercenti è il divieto di vendita di alcolici dopo la mezzanotte anche ai maggiorenni. La vendita di alcol ai minori di 16 anni è vietata da una legge nazionale, ma di fatto l’amministrazione va a regolamentare la vendita anche ai maggiorenni. I problemi che si possono porre sono molteplici, anche se il provvedimento è mirato ad evitare schiamazzi e risse provocate da ubriachi. Le domande che si pongono sono numerose: ad esempio una comitiva di adulti che va a cena fuori e decide poi di andare a prendere un amaro seduti ai tavoli di un bar, non può farlo se è scoccata la mezzanotte. Altra questione riguarda i ristoranti e le pizzerie che dopo la mezzanotte tecnicamente non possono servire vino o birra, né il classico "limoncello" a fine pasto. Quesiti che si pongono e che la riunione di venerdì dovrebbe risolvere.
«Abbiamo prorogato l’orario di chiusura di un’ora - spiega il sindaco - proprio per il periodo estivo. Questo vuol dire che gli esercenti che lo desiderano potranno rimanere aperti fini all’una nei giorni feriali e fino alle 2 nei festivi e prefestivi. Quello che abbiamo vietato è la vendita di alcolici dopo la mezzanotte. Per lo stesso orario deve cessare la diffusione musicale. Si tratta di una questione di ordine pubblico, oltre che di decoro della città». Al momento nessuna reazione da parte degli esercenti, già alle prese con un’estate "fiacca" con poca gente per le strade. I nicosiani preferiscono spostarsi verso le località costiere o riunirsi nelle case di campagna. Solo venerdì si saprà se baristi e ristoratori porranno obiezioni al provvedimento. All’incontro sarà presente anche il commissario capo Daniele Manganaro, dirigente del commissariato di Ps che, proprio nella sua veste di funzionario di pubblica sicurezza esporrà le modalità di controllo che verranno messe in campo per vigilare sull’osservanza della nuova ordinanza del sindaco. Va aggiunto che la maggior parte di bar e locali pubblici chiude intorno alla mezzanotte anche durante queste serate estive e che i locali maggiormente interessati dal provvedimento sono i bar del belvedere e i ristoranti.

Giulia Martorana

 

 

 

 

Giovedì, 21 Luglio 2011
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