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Comunicati stampa 16/07/2011

Week End col record di morti sulle strade
40 le vittime del secondo fine settimana di luglio, di cui ben 25 sui veicoli a 2 ruote pari al 66%

15 gli incidenti mortali di notte con 17 vittime, 42%

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Foto di repertorio dalla rete

(Asaps) Il secondo di luglio è stato il peggior fine settimana dell’anno con 980 incidenti, 827 feriti e ben 40 morti. Un numero così elevato di decessi non era mai stato toccato nel 2011 e neppure in tutti i week end del 2010. E parliamo dei soli dati degli incidenti rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri e forniti dal Servizio Polizia Stradale, ai quali poi si dovranno aggiungere tutti quelli rilevati dalle Polizie Locali.
Record anche per le vittime fra i conducenti e trasportati dei veicoli a due ruote che sono state 25, pari al 66% dei decessi totali. In questo caso solo nel primo fine settimana di giugno 2010 (4-6 giugno) si era superato questo numero, con 27 motociclisti deceduti.
Una serie di dati assurdi e imbarazzanti se incastonati in un contesto ad andamento molto positivo che continua dal 2009/2010, ma che in questo fine settimana ci ha riportato di fronte alla cruda realtà.
Aggiungiamo anche che 10 di queste quaranta vittime, cioè il 25%, avevano meno di 30 anni. Altro dato significativo è che 17 dei 40 lenzuoli bianchi sono stati stesi sotto i fari, nella notte. Una percentuale del 42% di vittime nelle ore tragiche che vanno dalle 22 alle 6 del mattino, un dato assolutamente sproporzionato rispetto al volume del traffico di quelle ore a maggior rischio.
Anche sul versante della sinistrosità notturna c’è ancora molto da lavorare. Forse non saranno sufficienti le pur potenziate iniziative di contrasto al solo alcol, però si deve capire bene anche qual è la cifra dell’assunzione di droghe di chi è al volante.

Pesa poi anche il fattore stanchezza ma qui entra in gioco il modello del divertimento ad oltranza.
Da questo Week End di sangue si deve ricavare l’indicazione che l’incidentalità dei veicoli a due ruote è assolutamente ancora fuori controllo e senza una serie di interventi specifici su questo segmento, con controlli mirati, formazione e informazione e - ci si passi il gioco di parole - messa in sicurezza delle barriere di sicurezza (guard-rail) e della infrastruttura stradale in genere, i prossimi obiettivi di abbassamento della mortalità sulle strade rimarranno sulla carta. L’Asaps solidarizza con quei Moto Club che con serietà si pongono il problema della sicurezza, partendo innanzi tutto dai comportamenti alla guida, evidenziando però anche i doveri degli enti proprietari delle strade per la messa in sicurezza delle strutture. La serie continua di tagli ai bilanci sta portando la situazione delle nostre statali e provinciali e comunali extraurbane ad un indice di pericolosità ormai intollerabile.

Giordano Biserni
Presidente Asaps

© asaps.it
Sabato, 16 Luglio 2011
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