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Editoriali 04/07/2011

Vasco non mi conosce e non accetta il mio tono paternalistico
Io lo conosco bene come cantante e non accetto le sue affermazioni pericolosissime

Biserni replica alla rockstar

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Provate, provate a toccare S.Vasco da Zocca e vi beccherete tutti gli anatemi che mi sono beccato io, leggete nella mia pagina FB o su quella di Vasco Rossi, tutte le giustificazioni che vengono sollevate alle affermazioni della rockstar nazionale, che rivolgendosi a me dopo la pubblicazione su Il Resto del Carlino delle mie osservazioni in una sorta di (non richiesta) sfida alle sue disinvolte parole dice: io non conosco questo personaggio e non accetto il suo tono paternalistico.
Se fossi stato ancora più polemico avrebbe sicuramente detto: io non conosco questo personaggio e non accetto le sue critiche feroci ecc.
Ci tengo a precisare però che non pochi fan e ammiratori di Vasco esprimono le loro perplessità su quelle infelici esternazioni al concerto di Milano del 16 giugno scorso e, con realismo, non ci stanno a mettermi proprio sul rogo.
Certo che non mi conosce il cantautore (se fosse andato solo su Google magari avrebbe visto che pur non essendo una rockstar al mio nome corrispondono 30.500 voci), io non canto e non scrivo canzoni bellissime, però ho cercato di fare qualcosa di utile con tutti i miei 25.000 amici e soci dell’Asaps (che lui giustamente non sa neppure cosa sia) per fermare la mattanza stradale specialmente nelle notti dei fine settimana. E in buona parte ci siamo riusciti caro Vasco, visto che quando è stata fondata questa associazione si contavano circa 8.000 morti l’anno sulle strade, (cioè 22 al giorno) e oggi siamo scesi a 4.000 (cioè 11 al giorno, che sono sempre tanti) e a questo bel risultato un pochino abbiamo contribuito pure noi. Per questo non possiamo permettere che il serio lavoro di tante associazioni, delle forze di polizia, degli insegnanti, degli operatori della sanità, possa essere sgualcito da affermazioni come: Le leggi che puniscono chi guida ubriaco sono una vergogna, e via di seguito. Alcuni giovani potrebbero prenderle per buone.
Lui questo personaggio non lo conosce, certo. Magari se avesse letto La Repubblica supplemento In Auto di questa settimana, martedì 28 giugno, avrebbe visto una intera pagina intitolata Gli angeli custodi, con una mia lunga intervista. Forse ci sarà un motivo no?
Mentre il nostro cantautore faceva concerti oceanici io facevo parte di quelle divise che negli anni ’80 e ’90 cercavano di portare un po’ di sicurezza sulle strade, molte volte senza riuscirci. Tante volte dovendo andare a bussare ad una porta di casa alle 5 del mattino per dire che per un ragazzo o una ragazza il concerto della vita era finito per sempre. E già Vasco. Una tragica emozione che non auguro di provare a nessuno!!
Allora se Vasco non mi conosce pazienza. Noi lo conosciamo bene e lo apprezziamo tantissimo come cantante, però se dice cose assurde e pericolose abbiamo il diritto di contestare e il fatto che in tanti ci saltino addosso non ci spaventa per niente. Noi siamo abituati ai fischi.
Però fra gli altri 60 milioni di cittadini, genitori e figli, sono sicuro che in tanti la pensano come me. Certe affermazioni te le potevi anzi te le devi risparmiare Vasco. Anzi sono convinto che per molti vale lo slogan della nostra campagna: E’ meglio che torni a casa un figlio senza patente che una patente senza figlio".
E ora se volete fischiate di nuovo, io sono ancora qua.


Giordano Biserni


Lettera a Vasco Rossi
Ti prego smentisci queste fregnacce che avresti detto
"Le leggi che puniscono chi guida ubriaco sono una vergogna"
No il tema alcol e strada Non l’hai mica capito e non Hai ragione tu
E già! Altrimenti questa volta non canti solo tu, ma te le cantiamo anche noi!

Lunedì, 04 Luglio 2011
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