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Ubriaco al volante con il vecchio Codice riesce a farla franca grazie alla riforma

Il caso limite di un automobilista che condannato per guida in stato di ebbrezza nel 2008 è riuscito a farsi “condonare” l’illecito grazie alle nuove disposizioni di legge

Foto Coraggio archivio Asaps

(ASAPS), 28 aprile 2011- Con la riforma del Codice della strada, chi viene sorpreso alla guida alticcio, con un tasso alcolemico compreso fra 0,5 e 0,8 g/l – è noto - non viene più sanzionato con un’ ammenda penale ma unicamente con una sanzione pecuniaria che può andare da un minimo di 500 a 2mila euro. La modifica ha così aperto la strada ad una sorta di amnistia nei confronti di chi era stato fermato prima del luglio 2010 e nel frattempo aveva fatto ricorso.
E’ il caso di un automobilista, fermato nel 2008 da una pattuglia dei Carabinieri per un controllo etilometrico, che rifiutò di sottoporsi all’alcoltest. I militari stabilirono ugualmente lo stato di ebbrezza solo sulla base degli indici sintomatici ma il conducente fece ricorso al Tribunale di Gela, che, nello stesso anno, lo condannò al pagamento dell’ammenda prevista per guida in stato di ebbrezza attribuendogli un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro.
Il legale dell’imputato decise di ricorrere in appello, sostenendo che al momento dell’intervento dei Carabinieri alla guida del mezzo non si trovasse il suo assistito bensì il figlio, e che non poteva considerarsi accertato il tasso non essendo stato utilizzato l’etilometro. La Corte di Appello di Caltanissetta però, rifiuta il ricorso e condanna l’imputato al pagamento della sanzione. L’uomo non si arrende e decide di ricorrere in Cassazione sollevando il fatto che la corte territoriale avrebbe dovuto trasmettere gli atti alla Corte di Cassazione (cosa che non ha fatto). La Suprema Corte, sulla base degli incartamenti decide così di riconsiderare il ricorso fatto dall’automobilista e abolire la sentenza di condanna, per "abolitio criminis" in quanto il fatto non costituisce più reato. In sostanza secondo il principio del "favor rei", l’imputato va processato in base al diritto che gli è più favorevole, in questo caso applicando gli aggiornamenti del Codice della Strada, nonostante al momento dell’illecito la legge in vigore fosse un’altra e nonostante punisse il comportamento in questione.
Come dire in questo caso una norma, la legge 120 del 2010, che è nata per rendere più severo il percorso di chi beve, con la previsione del valore alcolemico zero per i neopatentati e i conducenti professionali, si sta rivelando un benefit per alcuni assuntori che erano risultati positivi nella fascia 0,5 – 0,8. Allegria! (ASAPS)

© asaps.it
Giovedì, 28 Aprile 2011
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