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Rassegna alcol e guida dell’11 marzo 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

UNA SEMPLICE MA INTERESSANTE LETTERA CHE SOTTOLINEA UNA VISIONE PARTICOLARE DEL GOVERNO AI PROBLEMI ALCOL-DROGA CORRELATI 

TARGATOCN 

Lo spot del governo sulla droga e l’(ab)uso di alcol 

Giandomenico Racca: "Oggi il messaggio che passa è ’Se non guidi, ubriacati pure. Basta che non ti droghi’"

Gentile direttore,

ho sentito per radio lo spot del Governo, contro l’uso della Droga. Uno spot che vorrebbe rivolgersi soprattutto ai giovani. Uno spot che ha però un linguaggio che suona vecchio persino a me, che giovane non sono più. Finirlo con Nek che canta, è il colpo di grazia. Possibile che non abbiano trovato un paio di ventenni a cui chiedere, se non altro, consulenza su quale cantante poteva essere maggiormente accattivante?

Mi pare espressione di grande ignoranza anche e soprattutto la visione del fenomeno droga. Leggo giusto oggi (sul Fatto Quotidiano) che “Ogni anno in Italia muoiono 40 mila persone per cause collegate all’alcol. E ne muoiono 500 per tutte le altre droghe, eroina, cocaina, eccetera.” Il dato è impressionante. Almeno per me.

Vero che molto è stato fatto nei controlli del tasso alcolemico per chi guida, anche da questo Governo. Ricordo che, proprio su TargatoCn, c’era chi se ne lamentava pure, ipotizzando l’apocalisse economica delle Aziende vinicole delle nostre zone, causata dai "cattivi" poliziotti armati di etilometro. Ma, proprio perché si è deciso (giustamente) di responsabilizzare l’(ab)uso dell’alcol con multe e sanzioni per chi si mette al volante, non era forse meglio indirizzare le poche e mal gestite risorse per contrastare il fenomeno oggettivamente più grave ? Anche perché, oggi il messaggio che passa è: “Se non guidi, ubriacati pure. Basta che non ti droghi”.

Non vorrei che, le lamentele che abbiamo letto, siano arrivate lontano ed abbiano influenzato chi dovrebbe tutelare realmente la salute di tutti noi. Non solo quella degli imprenditori…

Giandomenico Racca, liberospaziomentale


RIPORTO QUESTO ARTICOLO SOLO PER LE ULTIME DUE RIGHE: E’ MOLTO TRISTE LEGGERE CHE BEN SEI CASI DI COMA ETILICO NON HANNO ROVINATO IL CLIMA GIOIOSO DELLA FESTA, COME SE L’IMPORTANTE FOSSE PROPRIO POTERSI DIVERTIRE SENZA ESSERE DISTURBATI DA QUALCUNO CHE SOFFRE O CHE ADDIRITTURA CI STA RIMETTENDO LA PELLE. 

LA NUOVA SARDEGNA 

Giù il sipario sul carnevale dopo l’abbuffata di stelle: sono 49 quelle infilzate 

10 marzo 2011 — pagina 02 sezione: Oristano 

ORISTANO. È volata via come un soffio di vento. Meno gelida di altri anni per via del sole quasi primaverile, assai più rovente di altre volte per le numerose emozioni che ha saputo regalare e che ad ogni istante sembrano più intense e più forti dell’attimo precedente. 

Il giorno dopo non è mai un giorno dopo qualunque. È il giorno che chiude un capitolo e ne apre immediatamente un altro. È quello delle considerazioni sulla Sartiglia appena terminata, quello delle immancabili polemiche e del coro di voci di commenti, quello di chi già immagina la giostra che dovrà venire. E poco importa se manca ancora un anno. 

Quella appena andata in archivio è stata però anche la Sartiglia dei record. Uno su tutti inevitabilmente brillerà più degli altri: quello delle ventotto stelle infilzate dai cavalieri nelle discese di via Duomo di martedì. 

Dopo la splendida giornata vissuta da Giuseppe Catapano, componidori del gremio dei contadini, quella di Andrea Zucca, capocorsa del gremio dei falegnami è stata, se possibile, ancora più ricca di gioie. Quasi normale, visto che i cavalieri hanno l’esperienza della domenica alle spalle. 

Poco cambia. Il giorno dopo è per Andrea Zucca fantastico come quello precedente: «Sono stanco - racconta -, giuro che non ce la faccio più. Sono stati mesi veramente intensi, ma è stata un’esperienza davvero splendida». Sono le parole del componidori che inizia a riordinare nella sua mente il giorno da re della città. 

«Adesso aspetto di essere scelto dai contadini - scherza Andrea Zucca -, ma non prima di essermi riposato per bene, perché sono state settimane molto intense. Fortunatamente, al di là del record di stelle infilzate, è andato tutto come avevo sognato che andasse». 

Il momento più carico di gioia è stato quello della stella centrata al termine della discesa con la spada, ma non è certo l’unico di un giorno unico. «Mi porterò appresso i festeggiamenti che ho ricevuto da tutti i cavalieri - prosegue - e voglio fare i complimenti ai miei compagni di pariglia, Marco Mura e Giovanni Utzeri. Hanno superato se stessi». 

Poi un grazie al gremio e al suo presidente Umberto Atzei, prima di voltare pagina per davvero e ritornare alla vita di tutti i giorni. 

Anche la città pian piano sta riprendendo il suo aspetto normale. Via transenne, tribune, sabbia e rifiuti con la pulizia che verranno completati in questi giorni. Anche al pronto soccorso termina il via vai piuttosto intenso del dopo festa. Solamente nella serata di martedì gli interventi per i casi di coma etilico legati all’eccesso di alcol sono stati sei e tutti hanno riguardato giovani.

Episodi che comunque non hanno rovinato il clima di grande gioia che per tutti questi giorni ha regalato le solite pulsazioni infinite figlie della Oristano che fu.

- Enrico Carta 


MOTO E BIRRA E FIUMI, UN BINOMIO PERICOLOSO CHE DA LAVORO ALLE FORZE DELL’ORDINE, AGLI OSPEDALI, AI CARROZZIERI, AI BECCHINI…  

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IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE PER AFFRONTARE I PROBLEMI DERIVATI DAL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

IL RESTO DEL CARLINO

L’alcol ’gira’ in auto: strage di patenti in un giorno

Dati allarmanti dai controlli dei carabinieri nel Reggiano: sette patenti ritirate, due macchine sequestrate e due conducenti denunciati; protagonisti sono soprattutto i giovani

Reggio Emilia, 10 marzo 2011 - Vedendo le tragedie che sono causate da conducenti ubriachi, dovrebbe essere chiaro che gli alcolici non vanno d’accordo con il volante. Eppure il numero dei feriti e morti sulle strade continua a essere enorme. Neanche i controlli della polizia e dei carabinieri o l’inasprimento delle pene per i trasgressori sembrano aver scoraggiato l’assunzione di alcol da parte dei conducenti. Questo sottolinea il rapporto dei carabinieri della compagnia di Reggio Emilia, che in collaborazione con i colleghi di Guastalla hanno impiegato l’intera giornata di ieri per fare centinaia di controlli sulle principali strade della bassa reggiana.

Ecco i numeri allarmanti dei controlli: sette patenti ritirate per guida in stato d’ebbrezza, due macchine sequestrate, perché i conducenti, un 40enne di Reggio Emilia e un 50enne di Poviglio, non avevano la patente e un centinaio di punti patente tolti. Il gruppo dei sette denunciati per guida in stato d’ebrezza è composto da cinque reggiani, un mantovano ed un parmigiano, tutti tra i 25 e i 33 anni, che avevano un tasso alcolemico tra i 0,8 ed 1,5. La stragrande maggioranza di loro aveva passato la serata in locali notturni, dove secondo le norme attuali sostanzialmente sarebbe vietato vendere alcolici.

"Si può certamente parlare di allarme sicurezza stradale", si legge nel comunicato dei carabinieri dove viene ricordato che i controlli sono stati effetuati in un giorno lavorativo e solo nella provincia di Reggio. "Al confronto di questi dati è giunto il momento di interrogarsi su come riuscire a risolvere un fenomeno che troppo spesso è alla base delle disgrazie che insanguinano anche le strade della nostra provincia"


TELEREGGIO

Schiavo dell’alcol, picchiava la moglie

giovedì 10 marzo 2011

Per anni ha picchiato e minacciato la moglie, l’ultima volta le ha lanciato un coltello ferendola. I carabinieri hanno arrestato un operaio di 26 anni di Castelnovo Monti con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Sarebbero stati il vizio del gioco e soprattutto l’uso smodato di sostanze alcoliche da parte del giovane a rendere la vita della donna un incubo.

Un matrimonio di cinque anni di continue violenze e soprusi(*) durante i quali la giovane si è trovata talvolta nella condizione di non poter mangiare perchè lui spendeva tutti i soldi nel gioco e nell’alcol. In una occasione tornando da Bologna è stata costretta a chiedere l’elemosina per se e per i figli. Le botte avvenivano spesso sotto gli occhi della suocera che consigliava al figlio di non lasciare segni sul corpo della moglie. L’ultimo episodio lunedì sera quando lui l’ha aggredita, le ha rotto il telefono, e le ha lanciato un coltello procurandole una ferita guaribile in una settimana. Dicendo di dover uscire per fare una visita medica, la donna è andata in ospedale e ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri. Il marito è stato raggiunto e arrestato.

(*)Nota: ecco uno dei tanti ALTRI problemi alcolcorrelati.


CORRIERE ADRIATICO

Litiga con un tassista Un giovane picchiato

Serata movimentata nel centro di Bologna

11.3.11 Ascoli Si è conclusa con due denunce la movimentata serata di tre giovani ubriachi, due di Trieste e uno di Ascoli, che la notte scorsa hanno litigato con un tassista in piazza Re Enzo, nel centro di Bologna. Ma all’arrivo della polizia, i protagonisti del litigio - oltre ai tre, un tassista e una guardia giurata - hanno dato versioni diverse dei fatti. I ragazzi hanno detto che la discussione era nata dopo che il tassista si era rifiutato di farli salire.

Dopo le loro rimostranze, il ventiduenne ascolano sarebbe stato aggredito e picchiato dal vigilante. Per il tassista, invece, i tre, visibilmente ubriachi, sarebbero saliti sul taxi senza rispettare la fila e quando la guardia giurata è intervenuta per allontanarli, il giovane sarebbe scivolato provocandosi lievi ferite.


SALERNONOTIZIE

Evasione dai domiciliari e giovane denunciato in stato di ebbrezza dalla Polizia

11.3.11 Salerno; Nel corso della serata di ieri, i Poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Salerno, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno arrestato una persona per evasione dagli arresti domiciliari e denunciato un giovane per guida in stato di ebbrezza alcolica.

Intorno alle ore 23.00, in zona trincerone a Salerno, gli Agenti hanno fermato G. M., nato a Salerno ed ivi residente, di anni 54, mentre si trovava per strada, nonostante fosse attualmente detenuto agli arresti domiciliari.

G. M. è stato pertanto arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Poco più tardi, intorno alla mezzanotte, una Volante della Polizia è intervenuta in Via S. Allende a Salerno, a seguito di un incidente stradale con feriti, all’altezza della Pizzeria Salernitana.

I Poliziotti hanno accertato che un giovane, poi identificato per D. M., salernitano, di anni 22, aveva perso il controllo della sua autovettura Fiat 600 ed era andato ad impattare contro tre auto parcheggiate sul lato destra della strada, danneggiandole seriamente e rimanendo leggermente ferito a seguito del sinistro.

Dopo aver consentito il trasporto del ferito presso il locale Ospedale ed aver proceduto ai rilievi del caso, i Poliziotti, avendo notato lo stato di alterazione psico – fisica del giovane, lo hanno sottoposto all’alcol test che ha dato risultato positivo.

D. M., pertanto, è stato denunciato per guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcol. Il giovane è stato poi contravvenzionato ai sensi del Codice della Strada per guida in stato di ebbrezza e per eccesso di velocità e gli è stata inoltre ritirata la patente di guida.


CORRIERE VENETO

Botte, cinturate e fiumi di vino e birra

Alla festa de la Renga scattano le manette

Due in cella: anche una donna. Spaccato il dente a un agente. Doppio processo per direttissima in tribunale. Il 25enne che ha ferito il poliziotto: «Avevo bevuto troppo»

VERONA - Ad avere la peggio, alla fine, è stato il malcapitato poliziotto che si è ritrovato con un dente staccato a colpi di... cintura. Non sono bastati il divieto di commercializzare superalcolici e neppure quello di vendere alcolici dopo le 20, alla festa de la Renga che come da tradizione ha suggellato il gran finale del Bacanal a Parona, per impedire che gli eccessivi fumi di vino e birra (ma in un banchetto sono stati segnalati anche grappe e liquori) aizzassero qualche «bollente spirito». E così, alla fine, il bilancio delle forze dell’ordine parla di due arrestati oltre a carabinieri e poliziotti rimasti variamente contusi nella almeno due colluttazioni scoppiate durante i festeggiamenti a base di (non solo, purtroppo...) aringa sott’olio.

In carcere a Montorio si sono ritrovati costretti a passare la notte una donna moldava e un venticinquenne di Bussolengo. E’ stato proprio quest’ultimo, D. R., ad aver rimediato la duplice imputazione di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni per aver ferito (due i giorni di prognosi) un poliziotto che, insieme ad altri agenti, era intervenuto per sedare una zuffa a suon di cinturate tra il giovane ed altri ragazzi. In aula, nella tarda mattinata di giovedì, assistito dall’avvocato di fiducia Anastasia Righetti ha ammesso di aver esagerato con l’alcol e di non essersi reso conto che stava colpendo a suon di cinghiate proprio un agente. Si è anche detto disponibile a risarcire interamente il danno e così, alla fine, ha potuto ottenere l’immediato ritorno in libertà e la possibilità di patteggiare concordando con il pubblico ministero Giovanni Pietro Pascucci la pena finale di otto mesi con il beneficio della sospensione condizionale.

Prima di far ritorno a casa, però, non si è potuto sottrarre alla reprimenda del presidente del Tribunale collegiale: «A che pro questi eccessi? - lo ha rimproverato il giudice Sandro Sperandio - Ringrazi il pm e il suo avvocato: ha rischiato di restare in cella fino a Pasqua...» Altro giudice, stavolta la collega Giuditta Silvestrini, e altro processo (ma sempre con rito direttissimo) per una donna di origine moldava arrestata per mano dei carabinieri: anche lei, stando alla ricostruzione accusatoria tracciata dal pm di turno Francesco Rombaldoni, aveva alzato troppo il gomito alla festa de la Renga, inducendo alcuni partecipanti ad allertare i militari dell’Arma perché stava dando loro fastidio. Invitata dai carabinieri ad andarsene, aveva opposto resistenza ritrovandosi automaticamente prima dietro le sbarre e, ieri mattina, all’ex Mastino.

Laura Tedesco


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

BRESCIAOGGI

Molesta ragazza per strada, arrestato

11/03/2011 BORGOSATOLLO. Finisce in manette un cittadino indiano di 26 anni: l’aggressione l’altra sera attorno alle 23.

L’extracomunitario è stato rintracciato, in evidente stato di ebbrezza in un bar del paese

I carabinieri hanno arrestato il presunto molestatore di Borgosatollo

Un indiano in manette per violenza sessuale: una ragazza italiana inseguita, molestata ma «salva» solo grazie alla paura provocata dalle sue urla nei confronti del suo aggressore.

La violenza si è consumata l’altra sera attorno alle 23: i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brescia sono intervenuti a Borgosatollo ove una donna aveva segnalato l’aggressione della figlia ad opera di un cittadino extracomunitario di possibile nazionalità indiana.

La vittima, mentre stava raggiungendo la propria abitazione a piedi, è stata raggiunta alle spalle dall’uomo che, nonostante la decisa reazione della donna, la toccava nelle parti intime, desistendo dai suoi intenti solo per paura che le urla della ragazza facessero arrivare qualcuno in suo soccorso.

Le precise indicazioni fornite dalla vittima hanno permesso ai militari di rintracciare poco dopo, all’interno di un bar poco distante, un cittadino indiano, in stato di ebbrezza alcolica, che rispondeva alla descrizione e che stava creando disturbo agli avventori. In Caserma l’uomo è stato riconosciuto dalla vittima mentre casualmente lo incrociava negli uffici. Pertanto G.S.A. 26enne pakistano residente a Borgosatollo, già noto alle Forze di Polizia, è stato arrestato per violenza sessuale.D.B.


AGENPARL

MONREALE (PA): MALTRATTAMENTI TRA LE MURA DOMESTICHE, ARRESTATO DAI CARABINIERI UN UOMO CHE PICCHIA LA MOGLIE INCINTA

Scritto da com

Venerdì 11 Marzo 2011 10:02

- Monreale, 11 mar - L’arrivo di due pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Monreale ha posto fine all’incubo vissuto, per ironia della sorte proprio la notte dell’otto marzo, da una giovane incinta di cinque mesi che è stata aggredita dal marito D.L. f. 30enne, residente a Monreale, che è stato immediatamente tratto in arresto.

Era la tarda serata, quando l’uomo disoccupato è rientrato in casa, palesemente ubriaco, e, non appena la moglie gli ha chiesto, dove fosse stato, ha iniziato a picchiarla, provocandole lesioni giudicate guaribili in 3 giorni, davanti agli occhi dei figli, tutti piccolissimi, ma anche della suocera. Quest’ultima è immediatamente intervenuta in difesa della figlia, ma l’uomo non ha esitato a colpire anche l’anziana donna, tanto che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 2 giorni.

A quel punto l’uomo, dopo aver rotto con un pugno il portone d’ingresso, si è allontanato sulla strada dove è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione di Monreale, mentre stava prelevando un giravite dalla propria autovettura per aggredire nuovamente i familiari.

I militari, hanno invitato l’uomo a calmarsi, ma questi, al contrario, ha iniziato a spingere e colpire sulle braccia anche il personale dell’Arma provocandogli lesioni, fino a quando non è stato successivamente bloccato e dichiarato in stato di arresto con l’ausilio anche di altri militari della Compagnia di Monreale giunti prontamente sul posto.

La giovane moglie, inoltre, giunta presso la sede della Compagnia Carabinieri di Monreale ha iniziato a raccontare al personale specializzato nel contrasto ai reati contro i minori e le donne, tutte le sevizie e le angherie subite nel corso degli ultimi tre anni di matrimonio, tanto da far comprendere che i fatti della serata dovessero essere considerati semplicemente l’ultimo anello di una lunga catena di sofferenze.

L’uomo, nel frattempo, è stato tradotto presso la Caserma di Monreale, dove è rimasto fino alle prime luci dell’alba del giorno successivo, quando è stato condotto, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica Alessandro Picchi, presso il Tribunale di Palermo, per la celebrazione del processo per direttissima, al termine del quale il giudice ha disposto la sua custodia cautelare in carcere considerandolo responsabile non solo della resistenza ai militari ma anche di maltrattamenti in famiglia.


IL GAZZETTINO

Festino a base di alcol

Venerdì 11 Marzo 2011,

Prima il forte vociare, poi le urla di dolore e il trambusto che proviene dall’appartamento. Alcuni vicini di via Montello, martedì sera dopo le 20.30, hanno pensato che vi fosse una violenta lite in famiglia. I Carabinieri, subito allertati, hanno presto chiarito: non era una lite, ma un festino a base di alcool tra nordafricani. All’interno dei locali c’erano infatti 4 marocchini, tra i 27 ed i 33 anni, tutti visibilmente alticci: stavano festeggiando, a modo loro, il Carnevale. A terra pezzi di vetro e chiazze di sangue. L’urlo sentito distintamente dai vicini di casa era per l’incidente occorso a un 27enne che aveva rotto con un pugno la porta finestra, ferendosi. Il giovane, Ajib Yoness, ha riportato due profondi tagli, all’avanbraccio e alla coscia destra: all’arrivo dei militari stava ancora sanguinando e sul posto è giunta un’ambulanza del Suem che l’ha trasportato in ospedale: se la caverà in 10 giorni. Aver fatto bagordi con gli amici gli costerà caro: già colpito lo scorso 25 gennaio da decreto di espulsione è stato arrestato per inosservanza e rilasciato in attesa dell’espulsione.

Uno dei marocchini partecipanti alla festa, un 35enne è stato invece denunciato per resistenza a pubblico ufficiale: alla vista dei militari ha cercato di aggredirli con spinte e strattoni.


CONTINUANO LE ORDINANZE DEI SINDACI PER AFFRONTARE I PROBLEMI LEGATI AL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

CORRIERE.IT DI BARI

Pub, linea dura su alcol e movida Emiliano chiarisce “Tutelo i residenti”

10.3.11

Il sindaco Emiliano l’ha definita l’ordinanza “per le notti tranquille”. E da ieri ha stabilito che davanti a cinque locali di Bari non ci si potrà più radunare e bere alcolici. La misura riguarda i pub Stile libero, Demetra, Storie del vecchio Sud, Marrakesh, Tropicana. Emiliano lo ha scritto sulla sua pagina Facebook, scatenando una valanga di proteste, e qualche consenso. I gestori dei locali già annunciano ricorso al Tar. Ma il sindaco replica: “Nessuna misura punitiva, solo il desiderio di tutelare il sonno dei residenti di quelle strade”.


IN PROVINCIA DI TREVISO LE AMMINISTRAZIONI CE L’HANNO CON I BARISTI CHE NON RISPETTANO LA LEGGE: MI SEMBRA CHE ESISTANO ANCHE LE FORZE DELL’ORDINE CHE HANNO IL COMPITO ISTITUZIONALE DI FAR RISPETTARE LE LEGGI!

LA TRIBUNA DI TREVISO

Villanova: «I baristi fermino le stragi»

10 marzo 2011 — pagina 27 sezione: Provincia

PIEVE DI SOLIGO. Giovani che si vomitavano addosso, una ragazza ferita dai cocci di vetro, superalcolici sui tavolini. Scene da girone dantesco alle quali, al bar «Mixer», hanno assistito alcuni genitori.

La sedicenne ricoverata al pronto soccorso di Conegliano per «eccesso alcolico», tenuta sotto osservazione per qualche ora e dimessa all’alba di martedì, è stata solo la punta dell’iceberg della festa di carnevale pievigina che ha lasciato sgomenti amministratori pubblici, operatori sanitari e genitori. Alla vigilia di martedì grasso, al bar «Mixer» di viale degli Alpini l’alcol ha cominciato a scorrere ben prima della mezzanotte e, complice l’affluenza di minorenni, le conseguenze sono state devastanti. «Io, ovviamente, non ce l’ho con tutti i baristi - precisa l’assessore alle attività produttive e alla sicurezza, Alberto Villanova - ma con chi è senza etica o non rispetta la legge». Legge che impone il divieto per l’esercente di un locale pubblico di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Ma Villanova pone l’accento sui riflessi che una serata del genere, senza l’assunzione di responsabilità da parte degli adulti, può avere sui giovani. «Non ci si rende conto che oggi questi minorenni giocano con la loro salute - tuona l’assessore leghista - ma tra due anni, quando avranno la patente, giocheranno con la vita. Sono stufo di aprire il giornale del lunedì e di trovarmi i resoconti delle stragi del sabato sera. A questa deriva si può porre fine solo con la prevenzione e la collaborazione di tutti. Collaborazione che però non c’è stata da parte dei gestori dei bar pievigini». Un caso emblematico si è verificato un anno fa: alla presentazione del progetto «Sibilla» per promuovere il «bere intelligente» tra i giovani, non si è presentato nessun esercente di Pieve(*).

- Glauco Zuan

(*)Nota: è inutile promuovere una cosa che non esiste!!!!


… NEANCHE SE AVESSERO LETTO IL MIO COMMENTO…

ECCO QUA L’ACCORDO CON I CARABINIERI!

ILGAZZETTINO

Giro di vite contro l’abuso di alcol

Venerdì 11 Marzo 2011, PIEVE DI SOLIGO Vertice in municipio con i militari dell’Arma: controlli rafforzati

Più controlli sul territorio e un nuovo strumento per scoraggiare i giovani dal bere (troppi) alcolici.

«I pievigini possono dormire sonni tranquilli» parola del capitano Giancarlo Carraro, comandante dei carabinieri di Vittorio Veneto.

E ieri nel municipio di via Marconi si è tenuto un vertice tra Carraro, il Maresciallo Bosco della caserma pievigina, il sindaco Fabio Sforza e l’assessore Alberto Villanova per fare il punto sulla «questione sicurezza» in riva al Soligo.

«Non stiamo a guardare», assicura il capitano Carraro, che d’accordo con l’amministrazione pievigina annuncia maggiori controlli sul territorio. Eppure non si parli di «emergenza criminalità».

«I numeri mostrano che i reati predatori non stanno aumentando - spiega l’assessore pievigino alla sicurezza Villanova -. Abbiamo confrontando i dati sui reati di questo tipo compiuti nei primi due mesi del 2010 e quelli dei primi due mesi del 2011. E non sono aumentati, sono assolutamente in linea con gli anni passati».

«Pieve è tranquilla - conferma il capitano Carraro - al di là di qualche caso. Ma le forze dell’ordine sono presenti. Lo dimostra il fatto che gli ultimi tentati furti ai danni d’aziende sono stati sventati dal nostro intervento». Nonostante non ci sia un «allarme» la Giunta Sforza e l’Arma vogliono assicurare una presenza più costante, per scoraggiare i reati e far sentire più sicuri i cittadini. «L’attenzione sarà rivolta in particolare - annuncia Villanova - alla tutela della proprietà privata e alla prevenzione degli incidenti stradali».

E, visto il recente episodio di una giovanissima finita all’ospedale per aver bevuto troppo alcool in un bar del centro, la Giunta Sforza prende le sue contromisure: «Aumenteranno le attività di controllo nei locali, soprattutto durante i fine settimana», fa sapere il capitano Carraro.

Il Comune ha inoltre acquistato un etilometro «precursore» che sarà dato in dotazione alle pattuglie di polizia locale e Carabinieri.

L’intenzione non sarebbe punire i clienti o gli esercenti ma fare prevenzione. Contrastare dunque l’abuso degli alcolici soprattutto tra i giovanissimi.

AD ANCONA VORREBBERO PIU’ SICUREZZA DI NOTTE

CORRIERE ADRIATICO

“Di notte s’incrocia gente ubriaca”

11.3.11 ANCONA “Vorrei più sicurezza di notte”. E’ l’appello che la commerciante Annarosa Leonardi lancia all’amministrazione. “Dovrebbe girare più polizia durante le ore notturne, io ho l’attività in corso Mazzini ed ho riscontrato che la delinquenza è aumentata negli anni. Ci sono ad esempio persone ubriache che fanno i loro bisogni in giro anche perché non ci sono servizi al centro”.


UNA CASA COSTRUTTRICE DI ETILOMETRI PRECISA LA PERFETTA QUALITA’ ED EFFICIENZA DEI SUOI PRODOTTI.

ASAPS

Etilometro "non affidabile" ?

La Morgan Italia, distributore dell’apparecchio, precisa che lo strumento risponde a tutti i requisiti tecnici, qualitativi e funzionali stabiliti dal Ministero

(ASAPS), 11 marzo 2011 – In riferimento alla notizia sulla non affidabilità dell’etilometro utilizzato dalla Polizia Municipale di Genova, la Morgan Italia, distributore esclusivo per l’Italia dell’apparecchio, con un suo comunicato ribadisce che lo strumento risponde a tutti i requisiti tecnici, qualitativi e funzionali stabiliti dal Ministero competente. (ASAPS)


TESTIMONIANZE NELLE SCUOLE

BOLOGNA 2000

Carpi: i ragazzi del Meucci a confronto con gli alcolisti

11 mar 11 • Categoria Carpi,Scuola - 16 letture

“E’ vero che si diventa cattivi e violenti con i propri familiari? Io in casa ho mio nonno che è un alcolista e tutta la famiglia gli stava lontano perché era cattivo con tutti fino a quando non è stato operato d’urgenza”. “Mio padre ha vissuto questa situazione è non è stato facile”. “Fino a che punto bisogna arrivare prima di accorgersi di essere diventati davvero alcolisti?”.

Sono “messaggi in bottiglia” affidati dai ragazzi del Meucci di Carpi agli operatori del Alanon (associazione che riunisce i familiari degli alcolisti) che nei giorni scorsi sono stati a scuola per parlare della realtà e dei rischi connessi all’abuso di alcol. Un incontro vivo e toccante (in cui hanno preso la parola anche alcuni ex alcolisti e i loro familiari) al quale hanno partecipato tutte le classi seconde che si inserisce nel progetto di prevenzione promosso dall’”Associazione italiana giovani vittime della strada” che da anni porta avanti iniziative per mettere di fronte i giovani ai rischi che spesso affrontano con leggerezza.

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani e l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti è alla radice di tanti, troppi schianti. Per questo nell’incontro i giovani hanno toccato con mano, nella diretta testimonianza di chi li ha vissuti, i devastanti effetti che l’alcol può produrre sull’organismo. Un camionista ha raccontato come la sua vita sia stata distrutta da un incidente che ha avuto dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. L’incontro ha toccato un nervo scoperto dato che le statistiche parlano di un consumo sempre maggiore e in età sempre più bassa.

Poi gli operatori hanno lasciato la parola ai ragazzi chiedendo loro di scrivere biglietti (non firmati) con le loro domande e le loro esperienze. Sono così emerse le storie individuali, le vicende che gli adolescenti affrontano anche all’interno delle famiglie e che purtroppo vivono ogni fine settimana: “C’è stato un sabato sera – racconta una di loro – che sono uscita con il mio moroso e i suoi amici; ci siamo ubriacati tutti allo sfinimento poi ci siamo fermati a parlare con altri amici. Siccome fumo ho chiesto una sigaretta. Invece mi hanno dato una canna con cocaina da fumare. Da tanto ubriaca che ero non me ne sono resa conta di cosa stavo fumando. Io soffro anche di tachicardia e fortunatamente non mi è successo niente, ma il giorno dopo mi sentivo tanto male. Al termine dell’incontro è stato distribuito un questionario ai ragazzi per valutare l’efficacia dell’iniziativa. “Grazie . ha scritto uno di loro – per averci aperto gli occhi”.


ATTENZIONE ALL’AVIAZIONE INDIANA

ANSA

India: 57 piloti ubriachi in due anni

Sabato, 12 Marzo 2011

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