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Rassegna stampa del 29 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

The impact of introducing a minimum price on alcohol in Britain

Al seguente link potete trovare il testo inglese di questo importantissimo studio

http://www.ifs.org.uk/bns/bn109.pdf

CORRIERE ALTO ADIGE

«Alcol alla guida, pene alternative impossibili»

Il giudice Busato lancia l’allarme: sistema al collasso, pochi gli enti convenzionati

Circa 50 le richieste «congelate». La Croce Bianca non rinnoverà il rapporto con il tribunale per accoglierle Il magistrato: «Inasprire la sanzione è utile ma ha creato problemi di applicazione»

BOLZANO — Le nuove sanzioni del Codice della Strada per la guida in stato di ebbrezza sono inapplicabili. L’allarme viene dal Tribunale di Bolzano, che negli ultimi due mesi ha registrato un boom di richieste di conversione della pena detentiva in lavori di pubblica utilità. Si tratta di una possibilità prevista dal comma 9 bis dell’articolo 186 del Codice della Strada in vigore dallo scorso agosto, che in queste settimane si trova alle sue prime richieste di applicazione pratica. Risultato: almeno 50 domande di conversione della pena giacciono «congelate» sulle scrivanie dei giudici i quali, in assenza di enti convenzionati per lo svolgimento del servizio, non sanno come dirimere la questione. «Il problema si è presentato dall’inasprimento della sanzione, con il sistema che si trova praticamente al collasso: i richiedenti sono tanti e i posti disponibili sono meno nella metà rispetto al necessario» spiega il giudice Carlo Busato.

Con l’entrata in vigore delle nuove norme il Codice ha conservato le tre fasce di applicazione della legge modificando la pena prevista. Per la prima, che va da 0,5 g/l a 0,8 g/l, la pena è stata attenuata: essere sorpresi alticci alla guida è diventato un semplice illecito amministrativo da reato che era, e viene punito con una sanzione da 500 a 2.000 euro. Invariata la pena per chi rientra nella seconda fascia, da 0,81 g/l a 1,5 g/l. Inasprite invece le misure contro chi supera questa soglia. Se prima i guidatori ubriachi dovevano scontare l’arresto da 3 mesi a un anno ora il minimo è passato a sei mesi. La patente viene sospesa e l’auto confiscata.

La possibilità di convertire la pena detentiva in sanzione pecuniaria è nel frattempo diventata però troppo esosa per la maggior parte della popolazione. Se prima ogni giorno di arresto o reclusione valeva 38 euro (un mese era convertito nel pagamento, anche a rate, di 1.140 euro), dopo l’entrata in vigore della legge 94 del luglio 2009 si è passati a un corrispettivo di 250 euro: per un mese fanno 7.500 euro. L’innalzamento della pena pecuniaria ha portato praticamente tutti i guidatori a chiedere di poter svolgere un lavoro di pubblica utilità. Oltre all’estinzione del reato, portare a termine positivamente «un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale» permette di revocare la confisca del veicolo sequestrato e di dimezzare il tempo di sospensione della patente.

La conversione è così diventata estremamente conveniente, al punto che dal 1 agosto le richieste arrivate al tribunale sono praticamente una al giorno (una cinquantina in tutto). Peccato che gli enti convenzionato siano appena sei, di cui quattro in scadenza a dicembre. Tra questi la Croce Bianca, che dovrebbe decidere di non prolungare il rapporto. Risultato: i posti disponibili sono praticamente un decimo rispetto alle richieste pervenute. In questi giorni stanno partendo dalla direzione del tribunale le lettere con le proposte di convenzione a tutti gli enti che operano nel settore: dal Comune alla Provincia, dalla Croce Rossa agli enti comprensoriali. Un nuovo caso è stato accolto dalla Caritas. Problemi analoghi si sono presentanti anche al Tribunale di Trento, dove però le convenzioni sono state ristrette ai soli enti operanti nei settori dell’alcolismo e della sicurezza stradale.


AGI

MORTE IN CULLA: RISCHIO MAGGIORE QUANDO I GENITORI BEVONO

New York - Una recente ricerca rivela che il rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) e’ maggiore se i genitori o le babysitter bevono. I ricercatori dell’Universita’ della California - San Diego, autori dello studio, hanno scoperto che i casi di SIDS si verificano con un’incidenza maggiore del 33% a Capodanno, momento in cui molte persone bevono piu’ alcool rispetto agli altri giorni dell’anno. (*)

(*) Nota: a Capodanno si beve di più, tutti i problemi alcolcorrelati hanno un picco.

Qualcuno lo dovrebbe spiegare ai nostri legislatori.


LEGGO (Roma)

Ancora sangue sulle strade di Roma…

Ancora sangue sulle strade di Roma. Complice l’alcool, con tutta probabilità, visto che chi ha causato l’incidente, stavolta, si è rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro. Teatro dell’ennesima tragedia, che si è consumata intorno all’una della scorsa notte, la via Aurelia, all’altezza del civico 377. Sull’asfalto è rimasto il corpo di una ragazza di 22 anni, Manila Barreto Gasparri, abitante in via di Val Cannuta: la ragazza era a bordo del suo scooter 150 quando una Panda proveniente dalla corsia opposta l’ha centrata in pieno, provocandole l’amputazione della gamba e un’emorragia che l’ha fatta morire in pochi istanti. L’automobile, guidata da un 36enne che ora è stato denunciato per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, ha sbandato dopo aver urtato una Ka parcheggiata, il cui conducente stava chiudendo lo sportello.


IL TIRRENO del 28 settembre 2010

Ubriaco finisce contro l’autobus lui è grave, ferito anche l’amico

PISA.

Completamente ubriaco, di notte, finisce con l’auto sotto un bus in sosta e resta gravemente ferito. I medici si sono riservati la prognosi su un’automobilista livornese di 32 anni che ieri, per una serie di fratture, è stato sottoposto ad un delicato intervento.

Nello scontro è rimasto contuso anche un amico del giovane, un altro livornese, che ha 35 anni.

L’incidente è avvenuto nella notte fra domenica e lunedì alle 3 e un quarto a Calambrone, all’altezza dell’Hotel Regina del Mare.

Il trentaduenne era alla guida di una Chevrolet Matiz su cui trasportava l’amico, quando ha perso il controllo finendo contro un pullman tedesco parcheggiato vicino all’hotel. Soccorsi, i due sono stati trasportati al Santa Chiara. Sull’automobilista i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

Sono intervenuti i carabinieri e per l’uomo, che è risultato positivo all’alcoltest, è scattata una raffica di denunce: per aver provocato un incidente sotto l’effetto dell’alcol e in base al nuovo codice, con l’aggravante dell’orario notturno, compreso fra le 2 e le 7 del mattino.

Al giovane, che dovrà affrontare il processo penale, è stata sospesa la patente da cui verranno decurtati dieci punti, mentre deciderà la prefettura il periodo di sospensione.


CORRIERE DEL VENETO

MESTRE

Importuna transessuali in un bar, muore bengalese durante una lite

Il bengalese aveva fatto apprezzamenti pesanti su tre trans scatenando una rissa. Il 22enne, spinto da un romeno, ha battuto la testa. Arrestato l’aggressore

MESTRE - Un giovane bengalese è morto battendo la testa sull’asfalto durante una lite con un coetaneo romeno. Degli apprezzamenti pesanti nei confronti di tre transessuali sarebbero la causa della lite, tra ubriachi, sfociata nell’omicidio. Il fatto è accaduto martedì notte a Mestre all’esterno di un bar gestito da cinesi. Sia la vittima che il suo presunto assassino avevano 22 anni. Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile della Questura di Venezia, due bengalesi avrebbero fatto apprezzamenti sui trans scatenando una discussione animata con un romeno e un marocchino.

Alterati dall’alcool i quattro avrebbero alzato sempre più la voce e un bengalese, Juel Dhali, di 22 anni, e un romeno, Ioan Miculaiciuc, di 22, sono venuti alle mani all’esterno del locale. Il romeno avrebbe tirato un pugno al collo del bengalese che è caduto a terra pesantemente battendo la testa, morendo pressochè all’istante. Scattato l’allarme, in pochi attimi sono arrivati gli agenti delle volanti che hanno bloccato poco distante il romeno. Sul posto gli agenti della squadra mobile e la scientifica, assieme al Pm di turno e al medico legale, che hanno ricostruito la vicenda raccogliendo le testimonianze. Il romeno è in carcere con l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale mentre il Questore sta valutando l’ipotesi della chiusura temporanea del bar gestito da cinesi per irregolarità nella mescita di alcolici. (Ansa)


ADNKRONOS

Roma, trovato cadavere alla stazione La Storta: indagano i Carabinieri

Roma, 29 set. - (Adnkronos) - E’ stato trovato questa mattina presto il cadavere di un uomo alla stazione de La Storta, a Roma. Sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia Carabinieri Roma Cassia e dalle prime informazioni l’uomo, un polacco di 51 anni, sarebbe morto per abuso di bevande alcoliche tanto che vicino al corpo e’ stata ritrovata una bottiglia di superalcolici. La salma e’ stata portata al Policlinico Gemelli ed e’ stata, comunque, disposta l’autopsia.


TRENTINO

Ubriaco alla guida, evita il maxipagamento

L’incidente lo scorso anno, avrebbe dovuto versare 8500 euro

ROVERETO. Quando i carabinieri hanno raggiunto la sua Opel Tigra incidentata, sulla statale della Vallarsa, attorno alle 3 del mattino del 14 novembre 2009, l’auto era per metà fuori dalla carreggiata e lui, A.K., 35 anni, uscito indenne dall’incidente, aveva serie difficoltà a parlare e persino a stare in piedi. «Puzzava in maniera evidente di alcol» ha spiegato ieri in aula uno dei militari che lo hanno recuperato.

Il sospetto che fosse ubriaco è stato confermato dall’etilometro: due misurazioni a distanza di dieci minuti una dall’altra hanno registrato 1,81 e 1,79. Il tasso alcolemico era oltre tre volte superiore ai limiti di legge. Così, per A.K., è scattata anche la confisca dell’auto. Ma la vera mazzata è stato il decreto penale di condanna emesso dalla Procura: 8500 euro da pagare per la guida in stato di ebbrezza. Il giovane, tramite il proprio legale, ha fatto opposizione al decreto penale e ieri mattina il giudice Corrado Pascucci lo ha condannato a tre mesi e 10 giorni di reclusione, più 1600 euro di multa. Il difensore, l’avvocato Nicola Canestrini, ha ottenuto anche la sospensione condizionale della pena, riuscendo a limitare i danni per il suo cliente. Che per qualche bicchiere di troppo ci ha già rimesso la macchina.


BRESCIAOGGI

IL CASO. Alessia Parrone è scappata da casa venerdì scorso

Scomparsa una sedicenne

famiglia da giorni nel panico

C’è una famiglia in angoscia: un padre in Calabria che chiama incessantemente la figlia Alessia scomparsa da venerdì; una madre, residente in via Ducco, a Brescia, che setaccia palmo a palmo la città nella speranza di intercettare la figlia. Dalla stazione ai parchi, dalle fermate degli autobus ai luoghi che, nella sua immaginazione, la figlia potrebbe frequentare.

Alessia Parrone è scomparsa da casa sua venerdì pomeriggio: ha 16 anni, è alta 1 metro e 60, ha capelli neri, non frequenta più la scuola. Venerdì mattina, insieme a due amici, ha trascorso qualche ora a casa, mentre la madre era al lavoro: i due ragazzi avrebbero esagerato con l’alcol, l’ubriachezza avrebbe preso il sopravvento sulla ragione tanto da spingerli a distruggere il salotto. Quella che doveva essere una mattinata tra amici si è trasformata in un gioco vandalico. Impaurita per il giudizio della madre e per le possibili conseguenze, Alessia si è poi allontanata da casa. Ma quella che sembrava una «passeggiata« per evitare la ramanzina si è trasformata in una fuga vera e propria.

IL PASSARE DELLE ORE ha cadenzato l’aumento della preoccupazione da parte della famiglia: solo il padre, una volta, è riuscito a farsi rispondere al telefono cellulare. Alessia gli ha detto che non voleva più tornare a casa. La madre, intanto, ha presentato una denuncia ai carabinieri della stazione di Sant’Eustacchio: nel tentativo di recuperare Alessia si è rivolta, senza successo, anche al fidanzatino, che dovrebbe passare un po’ di tempo insieme a lei: un ragazzino biondo alto un metro e 65.

«Sono sicura che Alessia è ancora in città - si sfoga la mamma. Camilla Tosini - : vorrei dirle di tornare, perchè niente è irreparabile e tutto può risolversi. Quel che è stato è stato, il dialogo può appianare ogni problema. Noi le vogliamo molto bene».

Oggi la famiglia, con l’aiuto dei carabinieri, spera di sentire Alessia, nella speranza che non abbia peggiorato la situazione prendendo un treno per allontanarsi da Brescia. Chi avesse notizie può contattare la famiglia al 3482726315.


LA PROVINCIA DI SONDRIO

Arriva «Morbegno in cantina»

Il Comune frena gli alcolici

MORBEGNO

Pane fresco tutte le domeniche di ottobre e di dicembre o con due festività consecutive.

È questa una delle principali novità che accompagnerà la XV edizione della manifestazione "Morbegno in cantina", che si concretizza in un’ordinanza ad hoc, firmata in questi giorni dal sindaco della città del Bitto Alba Rapella che va ad aggiungersi al divieto di vendita e di asporto di alcolici in bottiglia nelle serate di sabato 2 e di sabato 9 ottobre. (*)

(*) Nota: si vocifera che per una prossima edizione di “Morbegno in Pizzeria” il Comune stia valutando restrizioni sulla vendita delle pizze.


CORRIERE ALTO ADIGE

Lampis: «Troppi divieti, scene da Medioevo»

L’ordinanza «anti-vetro» divide. Planer critico. Berti: legittima, ma va spiegata

Il bilancio della polizia dopo un’estate di controlli «Dal punto di vista operativo, lo strumento si è rivelato utile»

BOLZANO — Oltre cento sanzioni, di cui sette nell’ultimo week-end. Questo il bilancio ufficioso (fornito dalla Polizia) della prima estate vissuta in piazza Erbe e dintorni con la controversa ordinanza «anti-vetro». Il provvedimento (voluto dal sindaco Gigi Spagnolli) che vieta di girare fuori dai locali con bicchieri o bottiglie in mano continua però a dividere: utile strumento di prevenzione contro il degrado o eccesso di zelo?

A rilanciare il dibattito il caso (sollevato su Facebook) da Andrea Marcellino, candidato dei Verdi alle ultime Comunali e portavoce degli «skater» bolzanini. È lo stesso Marcellino a raccontare la sua disavventura: «Ultimo drink da Martini. Al banco ci dicono: "solo birra in bottiglia". La prendiamo. Siamo in due davanti all’entrata sotto un ombrellone che ci ripara dalla pioggia. Il proprietario ci ordina di andarcene perché è chiuso. Obbediamo e veniamo subito fermati dalla polizia: 100 euro a testa per avere la bottiglia in mano». A Marcellino, che medita il ricorso al giudice di pace, arriva la solidarietà di tutto lo stato maggiore dei Verdi, da Riccardo Dello Sbarba a Brigitte Foppa, a Tobias Planer. Quest’ultimo, neo-consigliere comunale con esperienza da «barman», esprime dubbi sull’ordinanza. «Riconosco l’esistenza del problema. Ma le multe a raffica — sostiene Planer — al la fine non servono. Meglio cercare altre soluzioni: per esempio la cauzione per i bicchieri. Oppure l’uso di contenitori di plastica dura, lavabili, al posto del vetro: più ecologici dei bicchieri usa e getta». D’accordo con Planer anche Teresa Fortini (Cinquestelle)

Critico Antonio Lampis, direttore della ripartizione cultura in Provincia. «Non entro nel merito della singola ordinanza — precisa —. Ma noto, in generale, una sorta di ritorno al Medioevo con un proliferare di regole e sanzioni. Il livello di tolleranza è sempre più basso. Le città devono rimanere vive, anche la sera. Giusto prevenire il degrado, ma chi pretende la quiete assoluta si trasferisca in campagna: io stesso abito in centro storico, e se c’è fracasso mi giro dall’altra parte».

Franca Berti, capogruppo del Pd ed esperta di disagio giovanile, difende almeno in parte la misura. «I ragazzi — osserva — devono accettare l’esistenza di alcune regole. La limitazione sul vetro, in particolare, si usa in molte altre città europee. Tra i motivi, c’è anche quello di evitare che una persona in preda ai fumi dell’alcol possa usare i cocci come arma durante una lite. Semmai, il problema è che l’ordinanza doveva essere spiegata meglio e condivisa con i ragazzi». Max Berloffa, consigliere del Pdl e colonna del Festival studentesco, chiede di andare oltre. «L’ordinanza anti-vetro — afferma — può essere utile per prevenire il degrado, anche se la multa da cento euro forse è eccessiva. Resta il fatto che ai ragazzi si dovrebbero anche offrire alternative: ma sulle politiche giovanili, negli ultimi cinque anni la giunta Spagnolli non ha fatto praticamente nulla».

Tra i più impegnati nei controlli, gli uomini della Polizia. Il capo di gabinetto della questura Stefano Mamani, dopo tre mesi di attività, si limita a un giudizio tecnico: «Dal punto di vista operativo, l’ordinanza si è rivelata uno strumento utile di prevenzione».


CORRIERE ALTO ADIGE

Koler: «È più pericoloso se si beve di nascosto»

BOLZANO — «La società non può pretendere dai giovani l’astinenza quando poi il "piacere" dell’alcol è ammesso per la gente matura: si deve scegliere la direzione da prendere per tutti».

Il responsabile del Forum Prevenzione, Peter Koler, chiede una chiarezza «definitiva».

Koler, torna la polemica sull’ordinanza anti-alcol. Un dibattito infinito, non le sembra?

«Si continua a pensare che magicamente la repressione da sola funzioni contro gli abusi».

Le multe non bastano?

«Basta vedere le statistiche e magari cosa accade negli Usa. I ragazzi finiscono anche in carcere per una sera se li trovano a bere prima dei 21 anni, E nonostante tutto laggiù hanno molti più problemi di noi qui».

Quindi?

«Bisogna scegliere: vogliamo una società che si orienta verso l’astinenza come modello? Bene, allora i controlli si fanno ovunque».

Oppure?

«Oppure, legati come siamo alla cultura europea che "ammette" il piacere del consumo moderato di alcol, ci impegnamo a fare in modo che la società possa "gestire" il consumo di alcolici. Di certo, non si può solo chiedere ai giovani di non bere, quando poi la società adulta fa l’opposto».

In sintesi?

«La prevenzione rimane la prima cosa, esiste un’efficacia nella prevenzione perché i controlli non possono coprire tutto. C’è il divieto a bere per strada, ma poi un ragazzo per acquistare dell’alcol non è che deve spostarsi di chilometri, o cambiare città. Ci vuole sempre un mix, tra l’autoresponsabilità e i controlli».

Si beve da giovanissimi...

«E infatti c’è da discutere bene su quale età porre il divieto. In Trentino, per esempio, lo hanno fatto fino ai 18 anni. Ma teniamo conto che, secondo le statistiche, l’80% dei quindicenni ha già avuto un contatto con l’alcol».

E magari non in strada...

«Più controlliamo i giovani e più loro si nascondono. Non vanno più nei pub o alle feste ufficiali ma bevono nelle cantine, perfino nei boschi. È peggio: lì non ci sono più nemmeno gli adulti pronti, se succede qualcosa».


BENEVENTO.BLOGOLANDIA.IT

Incontro di sensibilizzazione

Alcol piacere di conoscerti

Si terrà il 7 ottobre 2010 a Benevento, presso la sede del CESVOB (Centro Servizi Volontariato), in viale Mellusi 68, si terrà un incontro di sensibilizzazione dal tema: Alcol.… Piacere di conoscerti!

L’iniziativa, promossa dall’ARCAT (Associazione Regionale Club Alcolisti in Trattamento), dal CAT (Club Alcolisti in Trattamento) “Il Sorriso”, attivo a Benevento dal 2005, e dal Centro di Solidarietà “Vivere Dentro” (centro di ascolto per le dipendenze sito in Benevento), nasce dal desiderio di alcune persone coinvolte nella realtà dei Club alcolisti in trattamento, di sensibilizzare la comunità sulla problematica alcol, ma soprattutto di far conoscere il metodo dei CAT come possibilità di aiuto e sostegno alle persone e alle famiglie che, a causa dell’alcol, hanno sofferto o che soffrono ancora, mettendo a rischio i propri legami affettivi, oltre che la propria stessa vita.

Parteciperanno all’incontro: Luigi Perna, servitore insegnante del Club “Insieme” di Avellino, nonché medico responsabile U.O.S. Alcologia ASL AV, che parlerà dell’aspetto, per così dire, medico, degli effetti negativi causati dall’alcol; Anna Coppola, servitrice insegnante del Club “La Rosa di Gerico” di Napoli, che relazionerà sull’approccio ecologico-sociale e familiare cui si fondano i club alcolisti in trattamento, spiegandone appunto la metodologia e i valori propri dei CAT; le famiglie dei CAT di Benevento, Napoli ed Avellino che, con la loro testimonianza, dimostreranno come sia possibile un percorso di cambiamento del proprio stile di vita legato al bere. Coordinerà l’incontro Antonella De Figlio, servitrice insegnante del club “Il Sorriso” di Benevento.

L’alcolismo è un fenomeno sommerso, un problema che si scontra con l’indifferenza e il silenzio ma, a volte, anche con l’accettazione sociale che fa sì che, tale fenomeno, aumenti sempre più. Oggi molte persone confondono il “bere” con un semplice atteggiamento comune a tutti, una “moda” da seguire più per conformarsi ad uno stile di vita che, magari, non gli appartiene affatto. Quanto sia sottile il filo che separa il semplice consumo dalla dipendenza è, invece, troppe volte sottovalutato. La pubblicità contribuisce infatti a mantenere il desiderio sociale di bere bevande alcoliche nascondendo i rischi sulla salute individuale e pubblica, ponendosi sempre in contraddizione con gli obiettivi della promozione e della protezione della salute. La stragrande maggioranza dei giovani che consumano bevande alcoliche lo fa in compagnia, certamente il comportamento dei coetanei, insieme alla pubblicità, alla disponibilità di bevande alcoliche e al loro prezzo, così accessibile a tutti, influenzano gli “stili” del bere, non solo dei giovani ma anche di tutti gli altri consumatori. Sono necessarie politiche ed iniziative educative rivolte e tutti, in quanto un’informazione corretta ed una scelta consapevole e responsabile nei confronti dell’alcol da parte delle persone, possono, nel tempo, modificare la cultura sociale e sanitaria della comunità e dei giovani.

Il CAT (Club di alcolisti in trattamento), è un’associazione privata, una comunità multifamiliare inserita nella comunità locale; essa si occupa del trattamento dei problemi alcol correlati e complessi ma si apre alla possibile combinazione tra questi e uso di altre sostanze, disturbi psichici, comportamenti autodistruttivi o violenti. Inoltre i CAT rispecchiano quelle che sono le caratteristiche dei gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, ossia il supporto emotivo, condivisione, bisogni e obiettivi comuni, parità, volontarietà, gratuità, interazione faccia a faccia, assunzione delle responsabilità, coinvolgimento e partecipazione personale. I CAT nascono grazie ad uno psichiatra croato, Vladimir Hudolin, che per primo ne ha sperimentato la valenza e la loro efficacia. Grazie ai CAT l’alcolismo non è più considerato una malattia o un vizio, ma uno stile di vita che può essere modificato attraverso la volontà della persona e l’influenza della famiglia e del gruppo in cui essa è inserita.

La comunità è invitata a partecipare anche solo per saperne di più su una dipendenza, quale quella dell’alcol, appunto, così subdola perche il bere, si sa, è accettato socialmente e si rischia di sottovalutarne gli effetti negativi che causa in famiglia, nel mondo del lavoro e nella società stessa.

“La famiglia e la comunità locale sono viste come risorse e sono responsabili di proteggere e promuovere la propria salute. Tutti noi non lavoriamo solamente per l’astinenza, ma per la famiglia, per la sobrietà, per una vita migliore, per una crescita e maturazione e infine per la pace. La pace non può essere conquistata se prima di tutto non siamo in grado di averla dentro di noi: Una pace nel cuore”(Vladimir Hudolin, 1996).


AGI NEWS

VINO: BANDO OCM, DA ASSOVINI PROGETTI PER 1, 7 MLN IN SICILIA

(AGI) - Palermo, 29 set. - Nei prossimi mesi per le aziende Assovini si preannuncia un consistente pacchetto di azioni promozionali nei paesi extraeuropei ed europei. In risposta al bando Ocm Vino, che prevede la possibilita’ di cofinanziamento dell’Unione europea e dell’assessorato regionale Risorse Agricole per azioni di promozione nei paesi terzi, oltre a monitorare cinque progetti di aziende socie elaborati singolarmente, Assovini ha presentato come associazione temporanea di imprese sette progetti cui hanno aderito in media una quindicina di aziende socie. Le iniziative riguardano il Brasile, la Cina, il Giappone, il Canada, la Svizzera, la Russia e gli Stati Uniti per un impegno finanziario complessivo di circa 1 milione e 700mila euro che saranno finanziati al 50% con fondi europei. La graduatoria dei progetti approvati sara’ resa nota entro la fine di ottobre. Le azioni previste sono degustazioni guidate, gala dinner, materiale promozionale e iniziative nei punti vendita, pubblicita’ sui media e incoming di operatori, partecipazione a fiere e workshop. Per quanto riguarda invece la Misura 133, che prevede la possibilita’ di attivita’ promozionale nei paesi europei, Assovini a supporto della produzione enologica delle aziende associate sta predisponendo progetti per la partecipazione delle aziende socie alle principali fiere europee di settore: al Vinitaly, al Prowein di Dusseldorf e a Vinexpo di Bordeaux. In questo caso, i progetti approvati godranno di un contributo pari al 70% della spesa. Assovini infine, nell’ambito dell’Accordo di programma Ice - Assessorato regionale delle Risorse agricole, sta definendo per le aziende associate una missione promozionale in Russia che si svolgera’ alla fine di quest’anno e tocchera’ le citta’ di Mosca, San Pietroburgo e Sochi, sede della prossima Olimpiade invernale. (*) (AGI)

(*) Nota: altro denaro pubblico per promuovere il vino.

Anche in Russia, anche alle Olimpiadi.

Intanto, i russi, …


REPUBBLICA.IT

Russia, folle idea contro la vodka-killer

Ecco come la Stradale russa sta cercando di arginare il fenomeno degli incidenti stradali causati dalla guida in stato di ebbrezza: esporre maxi bottiglie piene di rottami

Gigantesche bottiglie di Vodka, alte 12 metri e del peso complessivo di oltre 8 tonnellate, riempite con carcasse di auto accartocciate. E’ l’iniziativa choc presa in Russia per cercare di frenare il fenomeno degli incidenti stradali causati dalla guida in stato di ebbrezza.

Guidare infatti dopo aver alzato il gomito resta uno dei fattori di letalità più evidenti in tutti gli scenari infortunistici del pianeta. In Russia, però, i problemi legati al consumo di superalcolici sembrano maggiori che altrove: addirittura, secondo le ultime notizie, a mietere vittime ci sarebbe anche un particolare tipo di vodka adulterata, che - rispetto a quella genuina, se così si può dire - uccide in tempi assai più rapidi, anche sulla strada. Infatti chi fa uso della bevanda alcolica nazionale sofisticata, oltre che provocare maggiori danni alla salute, anticiperebbe la soglia dell’ebbrezza, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare.

Le coscienze si stanno però svegliando e uno dei simboli distintivi della "cultura" russa sta decisamente diventando rappresentazione choc della violenza stradale, grazie all’iniziativa della polizia stradale di quel paese, in continua lotta con corruzione e malcostume. La particolarità dell’iniziativa, che molti media hanno definito scioccante, consiste nel fatto che ad ogni incidente mortale alcol-correlato, nella gigantesca boccia saranno aggiunti i rottami dei veicoli coinvolti.



IL RESTO DEL CARLINO (Ravenna)

Tampona auto: era pieno d’alcol e la patente era già revocata

MILANO FINANZA

Chrysler licenzia gli operai beoni

IL GAZZETTINO (Padova)

Nomade ubriaco provoca uno scontro e scappa: scovato

IL MANIFESTO

Giovani, la cultura del bere per limitare i rischi

LA GAZZETTA DI PARMA

«Alcool? No, guido»: lezioni di sicurezza per 1600 ragazzi

IL GAZZETTINO (Venezia)

Ubriaco alle 7.30 di mattina alla guida dell’autocarro

IL GAZZETTINO (Belluno)

Coma etilico, identificati due amici

IL RESTO DEL CARLINO (Ancona)

Sagra dell’uva e rischio alcol, pure spazi tenda a Cupramontana

IL RESTO DEL CARLINO (Rovigo)

Musica martellante e alcol a fiumi Ecco come si organizza una festa underground

LA NAZIONE (Grosseto)

Scontro all’incrocio: un conducente risulta positivo al test dell’etilometro

IL RESTO DEL CARLINO (Rimini)

Ubriaco balla sul cofano di un’auto, il proprietario lo consegna’ alla Polizia

IL GIORNO (Como)

In bici ubriaco, patente ritirata È un errore: sentenza riscritta

IL GIORNO (Sondrio)

Dovrà pagare 16mila euro per guida in stato d’ebbrezza

IL MATTINO DI PADOVA

rissa tra ubriachi in piazzetta gasparotto

GIORNALE DI BRESCIA

Pontevico Ubriaco alla guida aggredisce due carabinieri

IL PICCOLO DI TRIESTE

alcol vietato in strada ai minorenni

© asaps.it
Giovedì, 30 Settembre 2010
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