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Rassegna alcol e guida del 10 settembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

L’ADIGE

Lettere

Che effetto ci fanno i numeri nella nostra quotidianità?

Se ci pensiamo bene siamo davvero bombardati da numeri e statistiche. Quasi una noia e un perenne confronto con il tempo preso a riferimento. Consumi pro capite, consumi pro die, redditi per anno e via dicendo. Poi i morti per la raccolta funghi, i due morti al giorno sul lavoro. Cifre che ci fanno spesso rabbrividire, ci fanno riflettere per il tempo necessario a girare la pagina. Troppo poco però, troppo esiguo il nostro tempo dedicato ad una seria riflessione. Ma certe statistiche e certi dati non li troviamo spesso sui giornali o nei tg, certi dati meglio non farli conoscere. Pochi sanno che ogni ora in Italia muoiono 3 persone per problemi legati all’alcol. Tumori correlati, patologie varie (l’alcol ne provoca almeno un’ottantina), incidenti stradali, omicidi, suicidi. Un dato allarmante e tenuto nascosto con varie strategie. Ha fatto scalpore la morte di Jessica per un incidente alcol correlato, abbiamo provato tutti un grande dolore eppure era una tra le 75 vittime di quel giorno, di ogni giorno dal lunedì alla domenica. Settantacinque funerali, settantacinque famiglie distrutte dal dolore, padri , madri, figli. Ma, ironia della sorte, di alcol non si muore soltanto, si vive, anche se in qualche modo. Per parlare ancora con le cifre alla mano diciamo che in Trentino ben diecimila famiglie vivono (male) con un problema di alcol tra le mura. E gli abitanti , mi pare di ricordare, sono forse cinquecentomila. E questo stride con i caroselli delle cantine in fila come al bancomat per prelevare dalla Provincia-Pantalone che oggi paga per piantare e domani ripaga per estirpare. Magari poi eccelle in quanto a leggi sul consumo e la somministrazione ai minori ma anche questo è il risultato di una politica che accontenta tutti , priva di una visione di insieme orientata alla salute senza se e senza ma. Penso solo, lasciatemelo fare tanto non costa nulla, che se amici e famigliari delle settantacinque persone morte decidessero di scegliere di non bere più per ricordare e per” rabbia” nei confronti di una sostanza corresponsabile rispetto a quanto accaduto. Già, perché in fondo l’alcol non è un problema, il problema è sempre e solo l’uomo. Ho impiegato venti minuti a mettere assieme queste poche righe…. Pensiamo a quella persona che non c’è più, pensiamo ad una famiglia che potrebbe fare scelte importanti se solo lo volesse.

Baldo Franco

SICURAUTO.IT

Alcol zero: nella proposta iniziale c’erano anche gli over 65, ma poi sono spariti...

Mentre in Italia circa il 74% dei morti ha più di 30 anni, la scienza dice che l’alcol zero deve essere esteso agli over 65 e i giovani sono sempre meno presenti nella vita politica del nostro paese, il Parlamento approva una legge discriminatoria per i giovani sotto lo sguardo inerme e distratto di chi, invece, dovrebbe tutelarli.

Lo abbiamo sentito più volte, i giovani sono i più massacrati del nuovo codice della strada, per loro tantissime restrizioni e poche aperture di credito (vedi foglio rosa a 17 anni). La norma più severa riguarda l’alcol zero alla guida dallo scooterino fino ai 21 anni. Tuttavia un’inchiesta di SicurAUTO.it ha scoperto che ad essere inclusi in questa tolleranza zero dovevano esserci anche gli over 65, poi magicamente spariti.

La notizia è di quelle forti perchè è l’ennesima riprova che in Italia la sicurezza stradale si affronta a convenienza. Ad agosto, mentre i politici facevano a gara per rilasciare interviste sul nuovo codice della strada e l’alcol zero, noi, indignati per la disparità di trattamento verso i giovani, abbiamo voluto vederci chiaro. Così abbiamo contattato la Società Italiana Alcologia, promotrice dell’emendamento sull’alcol zero, e discutendo delle motivazioni alla base dell’alcol zero abbiamo scoperto che nella loro proposta erano inclusi anche gli over 65.

Nel documento ufficiale, scaricabile dal loro sito, si legge testualmente: "E’ da ribadire, peraltro, che se si accetta il criterio di una maggiore vulnerabilità giovanile agli effetti di quantità pur moderate di alcol e di conseguenza si scelga di adottare il limite zero sino ai 21 anni è allora indispensabile adottare tale livello anche al di sopra dei 65 anni di età, età in cui si riduce drasticamente la capacità di metabolizzare l’alcol".

Gli esperti della SIA sono stati molto chiari: se si accetta l’alcol zero per gli under 21, bisogna assolutamente estendere tale limitazione agli over 65. Ed invece i politici hanno ascoltato solo ciò che gli conveniva. Come mai le due commissioni di Camera e Senato hanno stralciato questa parte della proposta? Il dubbio che abbiano voluto escludersi dall’alcol zero (tanti politici sono over 65 o vicini a quell’età), e che non abbiano voluto approvare una norma troppo anti-popolare, è forte. Mente i giovani, che in Italia contano meno di una moneta da 3 euro, possono essere facilmente castigati. Tanto i media ci marciano parecchio sulle stragi del sabato sera e a tutelare i loro diritti non c’è nessuno.

A dir la verità ci sarebbe il Forum Nazionale dei Giovani che nasce con l’obiettivo di "ottenere il pieno riconoscimento legislativo di un organismo istituzionale di rappresentanza giovanile all’interno dei meccanismi di formulazione e implementazione delle politiche pubbliche con una ricaduta sui giovani, nonchè rappresentare gli interessi e le istanze comuni delle organizzazioni giovanili, a livello locale, nazionale, europeo e internazionale presso enti pubblici, società private e altre organizzazioni economiche e sociali" (vedi descrizione del FNG).

Tuttavia in questi mesi non sono state prese posizioni forti dal Forum che, a parte qualche comunicato radio, non ha per nulla battagliato contro tale norma. Neanche una protesta pubblica, nemmeno un comunicato stampa sul sito della campagna nazionale Bastaunattimo o del suo Presidente Carmelo Lentino.

Da noi contattato Lentino dichiara: "abbiamo fatto varie interviste alla radio nei giorni di approvazione del DDL 120/10, non siamo d’accordo su questa discriminazione, ma più di questo non potevamo fare". Informato sulla questione degli over 65 risponde: "sinceramente non lo sapevo, se così fosse la cosa è ancora più grave perchè la discriminazione sarebbe più evidente". Tuttavia nemmeno questa notizia sembra accendere in lui una voglia di protesta, ci dice solo che ad ottobre lanceranno una nuova campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale, ma nessuna iniziativa che possa tutelare gli interessi, ormai lesi, dei giovani.

Sembra assurdo che a battagliare per loro, scrivendo delle disparità subite, ci sia praticamente solo SicurAUTO.it (per quanto personalmente ho 31 anni suonati...), mentre un soggetto istituzionalmente forte (?) come il Forum Nazionale dei Giovani nemmeno era a conoscenza di tale "magheggio" parlamentare. Ma dove stavano i loro esponenti durante l’iter parlamentare della legge 120/10 visto che sono finanziati dallo Stato per stare "all’interno dei meccanismi di formulazione e implementazione delle politiche pubbliche con una ricaduta sui giovani"? (*)

(*) Nota: questo articolo è molto interessante, lo suggerisco alla vostra attenzione.

Sono d’accordo, è vero che c’è stata una discriminazione: andava accolta la proposta della Società Italiana di Alcologia di estendere l’alcolemia zero anche agli over 65.

C’è però a mio parere un errore di fondo in questa riflessione: questa discriminazione non penalizza affatto i giovani, ma li tutela.

Questa discriminazione penalizza gli over 65, che potendo continuare a guidare con alcolemia fino a 0,5 sono esposti a maggiori rischi.


WINENEWS

FIVI, LA FEDERAZIONE ITALIANA VIGNAIOLI INDIPENDENTI, PROPONE UNA RIFLESSIONE SU UN RAPPORTO CORRETTO TRA IL VINO E L’INFORMAZIONE. PER SOTTOLINEARE LE DIFFERENZE TRA VINO E ALTRI ALCOLICI, PER UN CONSUMO CORRETTO E RESPONSABILE

Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti, condotta da Costantino Charrère, ha indetto una conferenza stampa, di scena il 15 settembre a Milano, per sensibilizzare sul rapporto fra il vino, visto come elemento positivo, portatore di valori di cultura, tradizione, legame con il territorio e con il suo cibo, e la forte campagna di informazione sull’assunzione di alcol in atto, per fare maggior chiarezza sul consumo di bevande alcoliche in rapporto al vino.

L’incontro si prefigge l’intento di proporre progetti di educazione per promuovere una coscienza critica ed un consumo responsabile. Ma soprattutto per evitare generalizzazioni e demonizzazioni, cercando di sottolineare le differenze tra prodotti come vino e superalcolici, così diversi fra loro. Per questo parteciperanno scienziati, medici, sociologi, osservatori delle dinamiche di consumo di alcol ed esperti di disagio giovanile.

I relatori saranno Michael Hlastala, professore in fisiologia, biofisica e medicina dell’Università di Washington; il professor Giancarlo Trentini, presidente dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol; Stefano Ciatti, presidente di Vino e Salute; Giampaolo Pioli, presidente delle Città del Vino; Xavier de Volontat, presidente della Confédération Européenne des Vignerons Indépendants; Stefano Raimondi, responsabile della Linea Vini Ice Roma. (*)

(*) Nota: il professor Hlastala è popolare tra i produttori di vino perché sostiene l’inaffidabilità dell’etilometro (http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=3885&lang=ita ).

Il professor Trentini è presidente di un Osservatorio strettamente legato a Unione Italiana Vini e Assobirra (http://www.alcol.net/index.php?option=com_content&task=view&id=6&Itemid=33 ).

Gli altri esperti sono parte di associazioni che rappresentano il mondo del vino.

Se la fanno e se la raccontano tra loro, guardandosi bene dal confrontarsi con gli esperti degli organismi più autorevoli nella materia di cui propongono una “correttezza” di informazione (OMS, SIA, ISS…).


YAHOO.COM

Citta’ Di Castello: Ubriaco Investe Due Giovani, Denunciato 38enne

(ASCA) - Citta’ di Castello (Pg), 9 set - Un operaio 38enne di Citta’ di Castello, che alla guida di un Suv ha investito la scorsa notte due ragazzi, di 17 e 18 anni, in sella al loro scooter, e’ stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Conseguentemente all’incidente, avvenuto intorno alle 1,00 della notte appena trascorsa, i ragazzi, caduti a terra, sono stati soccorsi da un’ambulanza e trasportati al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato lesioni guaribili in 15 e 25 giorni. Il conducente del Suv, al pronto soccorso e’ stato sottoposto agli accertamenti di rito, evidenziando un tasso alcolemico di quasi cinque volte superiore al consentito. Per la sua dinamica, spiega una nota dell’Arma, l’incidente avrebbe potuto avere conseguenze molto piu’ serie. Nonostante le continue campagne medianiche, si legge ancora, ed il forte inasprimento delle sanzioni, sono ancora numerose le persone che si pongono alla guida del tutto ubriache. Il denunciato, al quale e’ stata ritirata la patente (il periodo di sospensione va da 1 a 2 anni), con tutta probabilita’ non rivedra’ il suo mezzo, dal valore di circa 40.000 euro, per il quale verranno avviate le procedure per la confisca e la successiva vendita.


IL TIRRENO del 9 settembre 2010

Ballo ma non Sballo 

Serata a base di cocktail analcolici per promuovere un divertimento più sano 

 GROSSETO. Tutto pronto per l’evento di oggi che si svolgerà dalle ore 21 alla Cavallerizza a Grosseto e che coinciderà con l’inizio delle operatività sulla campagna “Ballo ma non Sballo”, progetto di Comunicazione sociale che parlerà degli stili del divertimento adottati dalle fasce più giovani. Un intervento promosso dal Cesvot e voluto e organizzato dall’associazione culturale “L’Isola che non c’è, c’era due volte” di Grosseto che inizia un percorso di comunicazione divertente, ma al tempo stesso impegnativo che nel suo start up prenderà inizialmente come riferimento i territori di Follonica e Grosseto.

 Il progetto, spiegano gli organizzatori, è stato rimodellato nella scelta dei periodi di svolgimento utilizzando come inizio la coda dell’estate 2010 in quanto migliore e potenzialmente ricca di occasioni di incontro e visibilità da parte del pubblico stanziale. Una maggiore attenzione e collaborazione da parte dei tanti partner: enti pubblici, locali e associazioni che hanno aderito con interesse al progetto.

 Nello specifico l’iniziativa si inserisce come “promo” di una serie di eventi che verranno realizzati nella nostra provincia nell’ambito del progetto “Ballo ma non sballo”. Si tratterà sostanzialmente di una serata analcolica a base di cocktails preparati con frutta fresca, serviti e presentati da uno staff di barman appositamente scelti come partner al progetto.

 L’iniziativa verrà presentata all’interno del “Festival dei popoli”, ovvero una serata all’insegna dell’integrazione culturale promossa dal Comune di Grosseto, che a sua volta è partner di “Ballo ma non sballo”; si tratta sostanzialmente di un concerto dove si alterneranno gruppi etnici a gruppi che stanno emergendo nel panorama musicale giovanile grossetano. A fianco del palco verrà installato un banco di lavoro dove lo staff proporrà drinks e frullati appositamente studiati per la serata e che saranno poi il leit motiv di tutti gli eventi futuri.

 Vista la massiccia partecipazione giovanile prevista, concludono gli organizzatori dell’iniziativa, si intende sensibilizzare i giovani, attraverso buoni cocktails che non prevedono gradazione alcolica, ad uno stile di vita che miri al divertimento sano e senza abusi.


IL TIRRENO del 9 settembre 2010

Pena detentiva per un operaio

Sorpreso due volte alla guida in stato di ebbrezza non paga l’ammenda

 LUCCA. Sorpreso due volte in meno di un anno al volante in stato di ebbrezza un operaio trentenne di Capannori è stato condannato a una pena detentiva per non aver pagato la sanzione amministrativa stabilita dal giudice in base al codice. È uno degli effetti meno conosciuti dell’inasprimento delle pene per chi si mette al volante con un tasso alcolemico superiore a 0,80 grammi per litro.

 È accaduto all’inizio di settembre quando, nel giro di una settimana, i carabinieri del radiomobile hanno effettuato una serie di controlli a Porcari, Capannori e sulla circonvallazione. Dal primo al cinque settembre sei gli automobilisti sorpresi al volante con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge. Tra di loro due donne tra cui anche un medico che tornava a casa dal lavoro. Per tutti patente ritirata e 10 punti in meno oltre alla sanzione amministrativa. Denunciato per guida in stato di ebbrezza anche un tecnico di laboratorio poco più che quarantenne sorpreso da una pattuglia durante i controlli effettuati a Lucca, Porcari e Altopascio nella serata di martedì. Nel corso dei controlli - a cui hanno partecipato 20 militari e le unità cinofile - è stato denunciato anche un albanese di 29 anni perchè, in seguito a una segnalazione, è stato trovato in possesso di monete da 2, 1 euro e 50 centesimi per un valore complessivo di 100 euro rubate poco prima da una macchinetta distributrice di bevande all’interno della Central Carta in via XXV aprile ad Altopascio.

 Nei guai per furto aggravato di energia elettrica anche un nomade di 36 anni, disoccupato, reo di essersi allacciato abusivamente alla rete e denunciato alla procura.


IL TIRRENO del 3 settembre 2010

Badante si ubriaca e molesta novantenne 

I vicini hanno sfondato la porta e l’hanno trovata nuda sul letto 

 MASSA. Quella ragazza nigeriana era entrata in casa loro con tanta educazione. Doveva accudire una vecchietta ultranovantenne. La giovane aveva avuto anche delle ottime referenze e quindi la famiglia dell’anziana era più che tranquilla. Anche perché i modi della badante erano gentili. Insomma, credevano di aver avuto un colpo di fortuna a trovarla.

 Invece per la nonnina stava per cominciare un incubo. In questa storia non ci sono angherie o sevizie come successo alcuni mesi fa a Montignoso, ma c’è di più. Una serata folle che ha visto la donna protagonista di un gesto che non si può neppure immaginare. Completamente in preda ai fumi dell’alcol l’africana si è lasciata andare fino al punto di molestare sessualmente la povera ultranovantenne. Sembra un’invenzione da quanto è poco credibile la vicenda. Ma è la cruda realtà, come ben sanno le persone che abitano poco distante dalla casa della nonnina. I vicini che sono intervenuti quando l’hanno sentita lamentarsi. Credevano che stesse male, qualcuno pensava che la nigeriana la volesse picchiare. Hanno sfondato la porta e hanno dovuto guardare più volte per convincersi che non avevano avuto una allucinazione: la bandante era completamente nuda e ballava sullo stesso letto dove era adagiata la vecchina. Anche lei senza vestiti. L’aveva anche graffiata sul petto e sulle gambe.

 Appena si sono ripresi dalla sorpresa gli uomini che avevano buttato giù la porta hanno afferrato la ragazza africana e l’hanno bloccata sul pavimento. Era completamente fuori di sé per gli alcolici che aveva trangugiato. Continuava a ridere e a urlare. Non si rendeva conto di quello che aveva combinato, senza nessun ritegno e senza nessuna pietà per una vecchietta. La vittima di quel sopruso era sotto choc. E lo è ancora adesso (l’episodio è accaduto qualche giorno fa). Era arzilla e parlava con tutti, da quella sera invece si è chiusa in se stessa.

 Sull’episodio stanno indagando i carabinieri, anche se sono stati avvisati in un secondo momento. Per ora non risultano neppure denunce nei confronti della nigeriana, anche se la famiglia dell’anziana non escludono di presentare un esposto. L’africana ha fatto perdere le sue tracce. Ma è rimasta in città. E pensare che quel posto di lavoro lo aveva avuto grazie all’interessamento di un amico di famiglia. Volevano aiutarla dopo che era stata colpita da un lutto. Lei invece, dopo aver fatto vedere la sua immagine migliore, si è ubriacata e ha molestato una ultranovantenne. È davvero difficile aggiungere dell’altro, anche se forse una cosa si può dire: la badante deve essere segnalata alle forze dell’ordine, altrimenti potrebbe rifare un gesto simile.


LA STAMPA

Lettere al giornale

Chi è ubriaco si paghi l’ambulanza

Da questo mese, in Alto Adige, essere trasportati all’ospedale con l’autoambulanza dopo aver «alzato il gomito» costerà 200 euro. Lo ha deciso la giunta provinciale, che ha escluso dai casi considerati urgenti - e che darebbero diritto al trasporto gratuito - quelli relativi all’abuso di alcol.

Chi, dopo un viaggio al pronto soccorso, verrà trovato ubriaco, dovrà pagarne il costo. Giusto, come sanzionare gli esercenti che somministrano alcolici senza preoccuparsi dell’età. Perché la società dovrebbe farsi carico dei capricci di pochi sconsiderati? Le tasse che noi tutti paghiamo devono servire ad assistere quanti ne hanno realmente bisogno, perché colpiti da qualche malattia o vittime di un incidente, e non a mantenere vizi e cattive abitudini.

R.B.

IL TIRRENO del 2 settembre 2010

Picchia e morde i carabinieri 

Noto fornaio fermato. Sfrecciava alticcio alla guida 

 FOLLONICA. Ha preso contromano via Bicocchi in piena notte, sfrecciando proprio davanti alla caserma dei carabinieri. Se ce ne fosse stato bisogno, i militari avevano a disposizione anche il filmato delle telecamere di sicurezza installate lungo il perimetro della Tenenza. Diramate le ricerche, l’auto è stata ritrovata poco dopo sotto casa del proprietario. Il quale ha dato in escandescenze, prendendo a botte e morsi i due carabinieri di pattuglia: «Chi vi manda? Berlusconi?».

 «Ho fatto una c... - dice dopo l’udienza di convalida dell’arresto Carlo Nelli, 44 anni, conosciutissimo titolare di un forno nella cittadina - Avevo bevuto troppo...». E a vederlo così, fuori dall’aula, tranquillo, cordiale con gli stessi carabinieri, e di statura non certo elevata, sembra impossibile che abbia mandato al pronto soccorso i due militari, uno dei quali molto ma molto più alto di lui. Sette giorni e tre giorni le prognosi. All’appuntato spinte, calci e pugni. Al carabiniere scelto graffi al collo, spintoni, un morso al braccio, calci, pugni e addirittura la camicia strappata. Resistenza a pubblico ufficiale con lesioni l’accusa per la quale è comparso davanti al giudice Sergio Compagnucci. Il quale ha convalidato l’arresto e ha mitigato la richiesta del pm Alessandro Leopizzi (arresti domiciliari, a causa dei precedenti): per Nelli obbligo di dimora con divieto di allontanarsi di casa dalle 21 alle 24 di tutti i giorni, proprio per consentirgli più tardi di andare al lavoro al forno. Nella notti tra sabato e domenica (quando il pane non si produce) invece dovrà restare a casa, dalle 21 alle 7. Il suo difensore, l’avvocato Davide Novelli, ha chiesto e ottenuto che il procedimento venga discusso martedì prossimo.

 Tutto è cominciato all’1,50 della notte tra martedì e mercoledì. A quell’ora una Audi A7 ha percorso via Bicocchi, ha travolto lo spartitraffico e ha proseguito la corsa contromano, transitando davanti alla Tenenza. L’episodio non è passato inosservato all’Arma, che ha dato avvio alle ricerche. Pochi minuti dopo, una pattuglia ha rintracciato l’auto, in via Amendola. A bordo c’era il passeggero, un follonichese di 37 anni estraneo all’arresto; poco più tardi è sopraggiunto Nelli, tra l’altro conosciuto dai militari. Quando gli sono stati chiesti i documenti, è successo il finimondo: «Che c.... volete? Chi vi manda, Berlusconi? Vi prendo a martellate in testa» e altre frasi di questo genere mentre mulinava braccia e gambe, mordendo anche. C’è voluto l’intervento di una seconda pattuglia per renderlo inoffensivo.


CORRIERE DI BOLOGNA

«Un uomo distrutto per la ragazza uccisa»

Incidente sui viali: al poliziotto l’accusa di omicidio colposo e guida in stato d’ebbrezza

E’ indagato per omicidio colposo e guida in stato d’ebbrezza il poliziotto di 52 anni che martedì notte ha provocato la morte di Francesca Mazzilli, 26 anni, con una manovra azzardata su viale Pietramellara.

«L’uomo— riferiscono gli amici dell’ispettore — è un uomo distrutto, anche lui è padre di due figli, una ha quasi la stessa età di quella ragazza.

Il padre della giovane: «Non lo considero nè un ubriaco nè un criminale, ma ha commesso una leggerezza che ha provocato un’immane tragedia. Ora ognuno porterà la sua croce».

È il giorno della formalizzazione delle accuse per l’ispettore della Polaria che martedì sera ha provocato l’incidente in cui ha perso la vita Francesca Mazzilli, la studentessa bolognese di 26 anni morta mentre percorreva viale Pietramellara a bordo del suo scooter. Non sembrano esserci più dubbi sulla dinamica dell’incidente: l’uomo ha compiuto una manovra vietata, imboccando per un tratto il viale contromano e la ragazza, nel tentativo di evitarlo, ha frenato ed è stata sbalzata dal motorino.

L’ispettore, 52 anni, una carriera senza macchia alle spalle, è indagato per omicidio colposo dal pm Enrico Cieri che gli contesta anche la guida in stato di ebbrezza. Dopo l’incidente è infatti risultato positivo, seppur di pochissimo, al test dell’etilometro (0,52 grammi per litro). Ma è soprattutto, ancora, il giorno del dolore per Carlo Mazzilli, il papà della ragazza. Un dolore enorme, eppure senza livore. Non c’è traccia di odio nelle parole dell’ingegnere chimico che in una notte ha perso per sempre il suo angelo: «Non si può dire che fosse ubriaco ma ha fatto una manovra azzardata, una leggerezza che ha provocato una immane tragedia. Non provo rancore verso di lui, non lo ritengo né un pazzo né un criminale, anche se quello che è successo mi segnerà per sempre— dice con tono pacato — Mi rendo conto che anche lui sta attraversando il suo dramma. Ognuno porterà la sua croce». Una croce che il poliziotto, a un passo dalla pensione, sta già portando. I colleghi che in queste ore sono riusciti a parlargli dicono che è prostrato, divorato dai sensi di colpa: «È un padre di famiglia, ha due figlie e una ha quasi l’età di quella ragazza. Non riesce a non pensare a lei e al dolore dei suoi genitori. È una persona perbene, irreprensibile, con grandi qualità umane e professionali. Sul lavoro è sempre disponibile ad aiutare chi ha un problema. Questa tragedia l’ha distrutto, annientato», dicono in coro i colleghi. Come sempre accade in questi casi, la polizia gli ha messo a disposizione un supporto psicologico: «È un episodio tragico che è accaduto fuori dal servizio. C’è una famiglia distrutta e un uomo affranto che non sa come porsi nei confronti di quel papà che la perso una figlia così giovane», dice il dirigente della Polaria Ciro Milite. Ancora non è stato deciso il giorno dei funerali, prima si dovrà osservare il triste rituale che sempre accompagna queste tragedie: «Oggi ci sarà il riconoscimento e dobbiamo aspettare che la magistratura ci dica qualcosa», dice papà Carlo che ricorda la passione della figlia nel lavoro: «Aveva venduto nove appartamenti in tre mesi, era molto soddisfatta. Era fidanzata da due anni e forse si sarebbe sposata, ma non lo sapremo mai».

Il pm Cieri deve decidere se effettuare o meno l’autopsia. Poi l’inchiesta farà il suo corso. Nel verbale della municipale l’unica discrepanza è relativa ai fari della Citroen. Un testimone sostiene che fossero spenti, l’agente giura il contrario. Non è un punto decisivo, così come non è rilevante se Francesca avesse o meno il casco allacciato. Sicuramente lo indossava e quasi certamente allacciato. Forse è stato aperto durante i soccorsi.


CORRIERE DELLA SERA (Roma)

Sicurezza, ogni giorno 6 pedoni investiti

Esercenti in rivolta contro le macchinette per l’alcol-test: non le vogliamo pagare noi

Un morto a settimana e sei pedoni investiti al giorno solo a Roma. Per arginare quella che si configura come una vera strage quotidiana, la Regione ha annunciato che investirà 4,7 milioni del terzo Programma annuale del piano nazionale sulla sicurezza stradale per ridurre il numero di incidenti nel Lazio.

Il progetto, che prevede da una parte una campagna di sensibilizzazione e informazione ai giovani e dall’altra interventi per modificare la viabilità nei punti più a rischio della rete, è stato presentato ieri dalla governatrice Renata Polverini e da Luca Malcotti, assessore regionale ai Lavori pubblici. «Dobbiamo anche favorire una nuova cultura della sicurezza stradale e intervenire nei tratti più pericolosi», precisa la Polverini. Intanto sugli etilometri da installare nei locali notturni, come previsto dal nuovo codice della strada, gli esercenti sono perplessi: «Chi paga i costi?». Enrico Gasbarra, deputato Pd, propone di «aumentare il numero di ore di guida pratica, magari anche su strade extraurbane e autostrade, per chi ha il foglio rosa». Un morto a settimana e sei pedoni investiti al giorno solo a Roma. Per cercare di arginare quella che ha le dimensioni di una strage quotidiana, la Regione ha annunciato che investirà 4,7 milioni di euro del terzo Programma annuale del piano nazionale sulla sicurezza stradale per ridurre il numero di incidenti nel Lazio. Il progetto, che prevede una campagna di sensibilizzazione e informazione ai giovani e interventi per modificare la viabilità nei punti più a rischio della rete, è stato presentato ieri dalla governatrice Renata Polverini e da Luca Malcotti, assessore regionale ai Lavori pubblici.

«Questa è una risposta importante anche alla luce dei recenti tragici incidenti— spiega la Polverini —. Vogliamo promuovere interventi per ridurre il numero delle vittime e intervenire per fare crescere la cultura della sicurezza stradale con azioni nei luoghi di aggregazione frequentati dai giovani e nelle scuole». Nel bando, pubblicato in accordo con il ministero dei Trasporti, i progetti andranno presentati entro il 13 ottobre: «Dobbiamo anche favorire una nuova cultura della sicurezza stradale verso studenti, adulti e tecnici — precisa la presidente della Regione— e sviluppare la capacità di governo su questa delicata materia presso gli enti locali».

Secondo Malcotti «i Comuni avranno quote di cofinanziamento che variano a seconda di una classifica di danno sociale causato dagli incidenti: più alto il coefficiente, più alto il cofinanziamento regionale » . «Con l’assestamento di bilancio— sottolinea la Polverini— i Comuni potranno utilizzare altre risorse». Tra gli interventi finanziabili, attività di formazione, campagne di sensibilizzazione, messa in sicurezza della viabilità nella aree urbane, progetti destinati alla sicurezza delle due ruote e al pendolarismo. La Regione cofinanzierà i progetti con fondi tra i 200 e i 600 mila euro a progetto. Nel Lazio la gravità della situazione è dimostrata dai dati di Aci, Istat e Ania: nel 2008 sono stati registrati 5 mila incidenti con 183 morti e 3.136 feriti, numeri da record negativi rispetto alle altre regioni italiane. Tra le strade più pericolose la Pontina, il tronchetto dal Gra a Portonaccio, il Raccordo Anulare, con 17 morti e 1.358 feriti, e la Nettunense.

Malcotti annuncia anche che nei prossimi mesi nascerà un «Centro di monitoraggio sulla sicurezza stradale» realizzato grazie a 3 milioni di euro, «fondi assegnati sei anni fa, ma mai utilizzati dalla Regione». A queste risorse «va aggiunta una quota regionale di 1,3 milioni — fa notare l’assessore — per studiare quando, come e dove si verificano gli incidenti e rispondere con interventi più mirati ed efficaci sulle tratte più a rischio».


CORRIERE DELLA SERA (Roma)

«Metteremmo l’etilometro, ma chi lo paga?»

Chi vende gli alcolici non vuole affrontare i costi economici dell’installazione delle macchinette

La macchinetta che misura il tasso alcolico preoccupa i proprietari di bar, di locali notturni e da somministrazione. Il «precursore alcolemico», così si chiama l’apparecchio che dovrà essere presente, secondo il nuovo codice della strada, nei locali per misurare quanto alcol hanno bevuto i clienti, dovrebbe debuttare in maniera obbligatoria il13 novembre.

La macchinetta dovrà essere presente in tutti i locali, ma la clientela non sarà obbligata ad usarla, ovvero la verifica del tasso alcolico sarà facoltativa a discrezione del cliente. Ma le associazioni di categoria sollevano qualche perplessità, perché se da una parte sono favorevoli a riservare una parte del proprio locale ad un’area dove fare questo controllo, ma non vogliono che i costi economici ricadano completamente su di loro.

«L’obbligo di installazione della macchinetta ricade sui locali che sono aperti dopo le 24 - ha precisato Nazzareno Sacchi, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi - ovviamente questi locali avranno un costo d’esercizio in più rispetto agli altri, e in un momento come questo di crisi economica risulta particolarmente pesante».

Le attrezzature hanno un costo che supera almeno i quattrocento euro se vengono acquistate, e circa 200 euro l’anno se vengono prese in noleggio. Poi c’è anche la soluzione del comodato d’uso, ma per utilizzarle il cliente dovrà versare un euro per misurare il proprio tasso alcolico. Anche se quest’ultimi strumenti non funzionano bene e non sono conformi alle richieste del codice della strada.

Sono parecchie migliaia i locali che a Roma si dovranno adeguare, in totale quelli per somministrazione sono più di settemila, ma quelli colpiti (per lo più nel centro storico e nelle zone a vocazione turistica o notturna) dall’obbligo saranno poco più di un migliaio.

«È una norma che potrebbe essere migliorata - ha precisato Liborio Pepi, presidente di Confesercenti Roma - perché colpisce anche bar che magari chiudono mezz’ora dopo mezzanotte o all’una. Noi vogliamo chiedere al più presto una proroga per queste tipologie di esercizi, per poi arrivare alla sospensione completa di questa norma. Che invece dovrebbe riguardare esclusivamente le grandi discoteche, i locali che raccolgono centinaia di persone, i grandi eventi. Anche perché il costo di quest’operazione ricade esclusivamente sui titolari di bar e locali».

 


ILPICCOLO.NET

Vino e volante vanno d’accordo

Vino e motori possono andare d’accordo? Se lo chiedono in molti di questi tempi in Italia, ma soprattutto in una zona come quella novese dedita alla produzione vinicola di qualità, dopo le nuove disposizioni in materia di sicurezza stradale che rendono ancor più severe le sanzioni per chi è sorpreso alla guida sotto l’effetto dell’alcool.

In realtà, vino e guida possono coesistere e lo si intuisce chiaramente ascoltando i consigli di operatori del settore che hanno anni di esperienza nella produzione e nella vendita del vino, ma anche di medici ed amministratori pubblici come il sindaco, Lorenzo Robbiano, già componente del consiglio direttivo dell’associazione Città del vino: «A malincuore debbo ammettere che bere e guidare sono due cose in conflitto tra loro e le statistiche ci dicono che gli effetti dell’alcol sugli incidenti stradali sono evidenti. La soluzione, a mio avviso - dice Robbiano - è che chi guida non deve bere e quando si va a cena o ad una festa con gli amici, uno si deve sacrificare, non bere e portare a casa la compagnia». (*)

Approva che il rapporto tra bere vino e guidare è un problema da risolvere il direttore del Consorzio tutela del Gavi, Mauro Delfino: «Io capisco il legislatore ed il dovere di garantire sicurezza, ma al tempo stesso sono convinto che non sono le quattro persone che vanno a cena e si concedono uno o due bicchieri di vino che diventano pericolose per chi viaggia nelle strade. Credo che il vero pericolo arrivi dai superalcolici. È chiaro che le nuove norme del codice della strada stanno creando una sorta di psicosi ed il consumo di vino è diminuito. Se prima quattro amici a cena bevevano una o due bottiglie, adesso succede raramente»

 

(*) Nota: riassumendo: il titolo dice che vino e volante vanno d’accordo, il testo dice che vino e volante vanno d’accordo, e per sostenere questa tesi riporta l’opinione del sindaco Lorenzo Robbiano, il quale dice che vino e volante non vanno assolutamente d’accordo.

 


IL GAZZETTINO (Treviso)

DONNE E ALCOL

Si beve troppo in gravidanza: e c’è anche chi "sballa"

TREVISO - (mzan) Una trevigiana su tre continua ad assumere alcolici anche in gravidanza. Quasi una su cinque beve non più di una volta al mese e solo l’1,8 per cento dichiara di ingerire vino o liquori due o tre volte a settimana. Ma c’è pure un 3 per cento che confessa di aver bevuto, mentre era in dolce attesa, con il preciso scopo di «sballarsi».

      La fotografia è il risultato di un’indagine, condotta dall’Usl 9 in collaborazione con l’università di Trieste, nell’ambito della campagna «Mamma beve, bimbo beve»: intervistate 228 donne e più di 600 tra medici e altri operatori sanitari oltre a studenti e giovani delle autoscuole.

      «Attualmente a livello scientifico non è ancora stata individuata una quantità di alcol sicura in gravidanza», ha sottolineato Patrizia Riscica, del servizio Alcologia dell’Usl, presentando la ricerca durante la giornata di sensibilizzazione sullo «Spettro fetale alcolico». Per questo si raccomanda l’astensione totale.

      Lo studio però ha messo in luce come l’informazione «razionale» sui rischi, in genere, non porti a modificare i comportamenti. Incidono piuttosto altri fattori come ad esempio il numero di figli: le gravidanze successive alla prima si affrontano con più «permissivismo». «Il consumo di alcol è legato ad una dimensione culturale più profonda - ribadisce Giuseppe Battistella -. Ecco anche la ragione di una campagna emozionale (un feto in un bicchiere di spritz, ndr) come quella avviata».


IL MESSAGGERO (Rieti)

Cosa si rischia a guidare in stato di ebbrezza? Anzitutto la vita propria, mettendo in pericolo quel...

LA STAMPA

La vittima aveva 24 anni Alla guida dell’auto un amico risultato positivo all’etilometro

"Mio figlio, morto per colpa di un mondo sbagliato"


LA REPUBBLICA

"le ha tagliato la strada per arrivare prima mia figlia è morta per quei pochi metri" - alessandro cori

i colleghi dell’agente "vorrebbe chiedere scusa" - paola cascella

i colleghi del poliziotto "e’ distrutto dal dolore" - paola cascella

la strage degli incidenti stradali

in un anno più di 4mila incidenti il bollettino di guerra sull’asfalto

"automobilisti troppo distratti al volante e il cellulare è un brutto vizio da combattere"

ubriaco, litiga e investe passante denunciato un impiegato

LA NAZIONE (Umbria)

Con il Suv investe ragazzi in moto Era ubriaco, scatta la denuncia

LIBERTA’

Ubriaco ai carabinieri: «Siete mafiosi» Patteggia sei mesi

LA NUOVA FERRARA

donne al volante con troppo alcol

LA GAZZETTA DI PARMA

Ubriachi si picchiano in piazzale Matteotti

Sabato, 11 Settembre 2010
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