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Rassegna alcol e guida del 7 febbraio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

CORRIERE DELLA SERA

Sull’autostrada A4 nel raccordo di Sistiana
Trieste: ubriaco su Tir contromano uccide padre e figlioletta di 17 mesi
L’autista, di nazionalità turca, è risultato positivo all’alcol-test. Coinvolte molte auto, tre i feriti
MILANO, 06 febbraio 2011 - Ubriaco alla guida di un Tir contromano. Sarebbe questa, secondo i primi accertamenti, la causa del grave incidente stradale nel quale domenica sera hanno perso la vita un uomo e la figlia di 17 mesi sull’autostrada A4 nel raccordo Sistiana-Trieste. Ad accertare lo stato di alterazione dell’autista, V. B., 55 anni, di nazionalità turca, è stato il risultato dell’alcol-test al quale è stato sottoposto in ospedale dove era stato portato subito dopo l’incidente e dove si trova ora in stato di fermo.
DINAMICA - La dinamica dello scontro nel quale hanno perso la vita il triestino M. G., 36 anni, e la piccola figlia, è stato in gran parte ricostruito grazie alle telecamere del tratto di autostrada in cui è avvenuto l’incidente. Le telecamere hanno infatti registrato il passaggio di un Tir contromano pochi istanti prima del grave incidente che ha coinvolto numerose autovetture e il ferimento di almeno altre tre persone. Il camion - ha spiegato un portavoce dall’Anas - si è immesso in senso contrario e probabilmente arrivava dal vicino interporto di Fernetti. I tecnici della sala di controllo dell’Anas hanno notato il passaggio del Tir, ma era troppo tardi per intervenire. Le registrazioni saranno ora a disposizione per chiarire con precisione la dinamica del sinistro che ha creato una fila di alcuni chilometri.


IL PUNTO A MEZZOGIORNO

Ubriaco alla guida spezza la vita di una 20enne e ferisce altri tre giovani
Dramma nella notte ad Alatri dove una ragazza di 20 anni ha perso la vita e una 18 enne è in gravissime condizioni per un incidente che si è verificato in via Mediana. Un gruppo di quattro giovani, tra cui le due ragazze, a mezzanotte circa, stava viaggiando su una Fiat Punto percorrendo la strada statale quando, mentre svoltavano ad un incrocio, l’utilitaria è stata centrata in pieno sul lato guida da un’Alfa 159 che sopraggiungeva a fortissima velocità. La Punto, a causa della violenza dello scontro, è stata lanciata a circa 40 metri dal punto di contatto mentre gli occupanti sono stati sbalzati fuori tranne I.G. 20 anni, di Ferentino. I vigili del fuoco hanno estratto la ragazza dalle lamiere ancora agonizzante. Morirà poco dopo il trasporto in ospedale. Una 18enne, invece, è stata trasportata d’urgenza in un ospedale della Capitale. Feriti anche gli altri due giovani. Uno scenario da incubo si è presentato ai soccorritori. Un lungo tratto di strada era seminato di rottami e i feriti sono stati soccorsi a molta distanza l’uno dall’altro. Nulla da fare per la ragazza. Illeso, invece, il conducente dell’Alfa. Si tratta di un giovane rumeno da anni residente in zona. Gli uomini del dirigente Bruno Agnifili, all’alcooltest, gli hanno riscontrato un valore alcolemico di tre volte superiore a quello consentito. Per questo è stato denunciato per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza.
Er. Amedei

ASAPS

E ora, se avete coraggio, leggete la drammatica testimonianza di un agente della Stradale che è intervenuto nell’incidente di Trieste e che ha visto…
Una risposta a quanti ritengono che in fin dei conti con il contrasto all’alcol si esagera...
Caro Giordano,
non so più cosa pensare... la bimba all’arrivo della pattuglia della Stradale era ancora viva e gridava, aveva una profonda ferita alla testa... era legata e ancorata regolarmente al seggiolino ma è sbalzata ugualmente fuori dal veicolo. I colleghi giunti sul posto, e padri come me di bambini, sono ancora sgomenti stamattina e non hanno dormito niente. L’ucraino l’ho portato a fotosegnalare e successivamente in prigione... era ancora ubriaco e non stava in piedi... non so... tutti noi e io specialmente abbiamo delle giornate in cui crediamo a certe cose, ai valori al servizio verso la collettività che svolgiamo, al servizio Istituzionale, a quello che la STRADALE è, ma tante volte mi rattristo e mi demoralizzo e penso: "ma cosa ci stiamo a fare noi su strada? Non basta il nostro impegno, non bastano le persone come te che per tutta la vita combattono per la sicurezza e la legalità... purtroppo non basta"… e non ho né soluzioni, né risposte per venirne fuori.
Scusami sarò stanco della notte ma questo è il mio pensiero-sfogo.
Ora vado a dormire, i miei bimbi stanno andando a scuola, dai un bel bacino alla tua nipotina e che Dio ci protegga tutti.
E’ stata dura stanotte, spero di riposare e dopodomani si ricomincia 19/01... on the highway in the line of duty... mi dicevano i miei amici CHIPS....
Ciao presidente e buona giornata.
Mail firmata

Caro Amico,
ho letto le tue parole e quasi mi sentivo male, pensando a quella bimba. No non dovete, non dobbiamo mollare, il nostro lavoro è importantissimo. Tante cose sono cambiate. Se in Italia si è passati da 7.000 morti nel 2000 a poco più di 4.000 nel 2009 gran parte del merito è proprio delle forze di polizia e delle associazioni che si battono senza interessi particolari da difendere se non la sicurezza.
Certo dopo un’esperienza come quella che avete vissuto voi a Trieste le domande che nascono sono tante.
Intanto quando si decideranno a rafforzare questa Polizia Stradale che manca ancora di quasi 2.000 agenti in organico, e potrebbe creare sponde più alte nella sicurezza anche in ingresso in Italia, specie in autostrada e nelle zone vicino alle frontiere, attivando una vera funzione di filtro e di disinnesco di mine come quella di quel delinquente che con 3,1 g/l di alcol nella pancia ha disintegrato una famiglia.
C’è da scommettere che passata l’emozione ricominceranno le solite lamentele dei rivenditori di alcolici per i troppi controlli, dei conducenti che faranno ricorso perché l’etilometro non poteva funzionare "per il troppo freddo, per il troppo caldo, perché non era omologato, perché non era revisionato, perché non era tarato". Tarati siamo noi che permettiamo, nella quasi indifferenza, che continuino ad accadere episodi nei quali un disgraziato incosciente può entrare in Italia in quello stato (ma sono tanti anche gli italiani in quelle condizioni!) e può condannare a morte una famiglia fatta di persone incolpevoli, ammazzando un giovane papà che guidava tranquillo, una bimba regolarmente legata sul suo seggiolino (ma che ci fai in uno schianto contro un Tir in contromano), con una mamma ancora viva che ora preferirebbe morire. Con dei nonni che sono già morti, lì in quel maledetto tratto di autostrada insieme alla loro nipotina.
Vedrai Alessandro di questo energumeno al volante presto si perderanno le tracce. Uscirà fra pochi giorni dal carcere. Tornerà tranquillo nel suo paese. E magari presto tornerà in Italia con un’altra patente bella fresca d’inchiostro.
C’è da dire solo buona fortuna a chi lo incrocerà.
Non gli auguro del male. Vorrei solo che le grida di quella bimba di 17 mesi che hanno sentito sull’asfalto gli sgomenti agenti della Stradale, gli rimbombassero per tutta la vita nelle orecchie giorno e notte. Ma lui forse non le sentirà perché l’alcol a 3,1 g/l rende anche sordi!
Buon lavoro ragazzi che, con tutte le divise, siete sulle strade a costruire sicurezza Fatelo per tutti noi. Se nessuno vi dice grazie è lo stesso.
Siamo con voi.
Giordano Biserni - Presidente Asaps

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ASAPS

Tutti i numeri dei contromano secondo l’Osservatorio il Centauro – Asaps - 225 eventi, con 20 morti e 166 feriti nel 2010 Alcol prima causa 26,2% Conducenti stranieri spesso protagonisti 23,5%
Trieste, contromano letale: TIR condotto da un ucraino ubriaco (3,1 g/l) imbocca l’A4 nella direzione opposta e cancella un’intera famiglia: morti una bambina di 17 mesi e il padre di 36 anni. Sotto choc la madre
di Lorenzo Borselli

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TRIESTE, 7 febbraio 2010 – È ancora una volta l’alcol, lo “sconosciuto” fattore killer che ormai figura solo nelle statistiche della sinistrosità dell’Asaps, l’indiziato numero uno nell’ennesima sciagura della strada, costata la vita, stavolta ad una bambina di 17 mesi ed al papà di 36 anni. Si tratta di un contromano letale, che ha avuto come teatro il raccordo Sistiana-Trieste della A4, nei pressi dell’interporto di Fernetti: secondo le prime indagini, un camion straniero, condotto da un conducente ucraino in stato di ebbrezza, (sarebbe meglio dire ubriaco fradicio con 3,1 g/l nel sangue!!), si è immesso nella prima serata di ieri sulla A4, imboccando lo svincolo nella direzione opposta a quella consentita. In queste condizioni ha percorso oltre due chilometri, distanza ragionevolmente lunga per compiere una strage ed eccessivamente corta per consentire alla Stradale di bloccare la folle corsa. Il mezzo pesante si è lanciato sulla carreggiata “Trieste” impattando con tre autovetture: è stato un impatto violentissimo: l’auto su cui viaggiava la famiglia, una Citroen Berlingo, è andata completamente distrutta: l’uomo è morto sul colpo, la bimba durante il trasporto all’ospedale infantile Burlo Garofolo. Ferita anche la madre, in stato di choc al pronto soccorso di Cattinara, mentre l’autotrasportatore, un ucraino di 55 anni, è uscito illeso dallo schianto: sottoposto all’ etilometro dalla Polizia Stradale, è risultato in stato di ebbrezza alcolica. Ferito un quarto automobilista.
Rispetto al 2008, anno in cui l’osservazione ha assunto una certa scientificità, le vittime sono diminuite: tra la rilevazione del 2010 e quella del 2009 registriamo però una sola vittima in meno, segno che se molto è stato fatto, molto lo si deve ancora fare, soprattutto perché il numero di eventi continua ad aumentare.

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Nel corso del 2010 siamo stati in grado di osservare 225 eventi, 122 dei quali in carreggiate unidirezionali. Parliamo di viabilità di tipo maggiore, interessata – a livello assoluto tra il 2009 e il 2010 – da un aumento del 37,1%. È, questo, un dato estremamente importante perché riporta la maggioranza degli eventi, dopo un 2009 meno incisivo su questo aspetto, in ambito autostradale.
Infatti, nel 2008 l’incidenza dell’autostrada era prevalente (54,9%); nel 2009 aveva rappresentato solo il 46,8% dei casi, ma nel 2010 si torna al 54,2%.
In Italia questa manovra resta un fenomeno scarsamente investigato, sul quale l’ASAPS può a ragione rivendicare un primato: quello di aver attirato, con inchieste pubblicate sulla propria rivista ufficiale “Il Centauro” fin dal 2001, l’attenzione dei media e degli addetti ai lavori.
In tutti i tratti di Autostrade per l’Italia, già a partire dal 2007, sono stati apposti segnali di nuova concezione che proprio l’ASAPS fotografò prima in Austria e poi negli stati della Ex Jugoslavia, poi estesi a tutta la rete.
Nel contesto viario della grande viabilità si sono verificati 122 dei 225 episodi (54,2%). Nel 2009 ne contammo 89 su 190, pari al 46,8%, mentre nel 2008 erano stati 79 su 144: il 54,9%. Siamo davanti ad una certa stabilità, soprattutto se consideriamo che nel 2006 le nostre rilevazioni ascrissero alla viabilità maggiore l’89,1% della fattispecie.
Anche su questo fenomeno, il ruolo delle ebbrezze è determinante: nel corso dell’ultimo anno, in questo osservatorio, gli eventi alcol e narco-correlati sono stati in tutto 59, pari al 26,2% del totale. Nel 2009 l’incidenza era del 30,5% (58 su 190), mentre nel 2008 gli eventi associati all’uso di alcol e droghe erano stati 60 su 144, con un’incidenza sul dato complessivo del 41,6%. Stiamo assistendo certamente a una diminuzione dell’incidenza delle ebbrezze, dovuta senz’altro ai molti sforzi che sono stati fatti, almeno fino al 2009, sul fronte dei controlli etilometrici. È pur vero però, che se la repressione ha avuto il suo effetto preventivo, anche la modifica della legislazione ha avuto il suo peso, soprattutto in termini di quello che abbiamo spesso definito l’effetto annuncio. Se la presenza delle divise sulla strada continuerà a diminuire, però, è facile prevedere che questi numeri torneranno presto a salire.
Per il momento, però, restiamo dell’avviso che anche il contromano confermi la sua peculiarità di essere a tutti gli effetti “PAC” (Problema Alcol Correlato), esattamente come la pirateria. La complessità delle procedure per l’accertamento dell’ebbrezza da stupefacenti, ex articolo 187 del CDS, continua a limitare fortemente l’attribuzione di tali manovre all’assunzione di droghe da parte dei conducenti. Su 59 episodi solo in 10 casi si è arrivati alla contestazione prevista, facendo attestare al 16,9% delle ebbrezze l’incidenza di hashish, cocaina e altre sostanze chimiche. A nostro parere un dato da considerare comunque sottostimato. Contro queste forme di trasgressione, bisogna certamente intervenire con l’educazione, ma la presenza delle divise sulla strada è essenziale: nel 50,7% dei casi – 114 episodi su 225 – i conducenti che avevano imboccato l’arteria in “wrong-way” sono stati bloccati dalle Forze di Polizia prima dell’impatto. Questo ci autorizza a valutare l’indice di mortalità non sul numero complessivo degli episodi monitorati, ma su quelli per i quali non è stato registrato un precoce intervento delle Forze dell’Ordine e per quelli classificati “fantasma”, per i quali cioè si sono aperte le procedure d’intervento ma che si sono risolti da soli, con la correzione della manovra da parte di colui che l’aveva innescata o per semplice fortuna (11 eventi pari al 4,9%): dunque, i 20 morti ed i 166 feriti si sono avuti in 100 episodi: 1 morto per ogni contromano dalle conseguenze fatali.
Il ruolo degli stranieri, in tal proposito, non è affatto trascurabile. 53 eventi sono attribuibili al ruolo attivo di forestieri, pari al 23,6%; il dato è, in termini statistici, identico a quello del 2009, anno in cui l’incidenza di patentati esteri venne ascritta al 23,7% della casistica, con 45 episodi. Nel 2008 erano stati in tutto 34 (23,6%), mentre nel 2007 se ne erano contati 37, pari al 27,2%. A livello assoluto, invece, i numeri indicano che i conducenti stranieri sono aumentati del 17,8%.
Attenzione: parliamo di “stranieri” e non di “extracomunitari” o “clandestini”.
Preoccupa, e anche parecchio, l’incidenza degli anziani. Lo scorso anno auspicavamo l’intensificazione dei controlli che, con la nuova normativa in vigore, sono divenuti biennali per gli over ’80: 37 episodi (16,4%) hanno avuto come protagonisti conducenti over 65, molti dei quali ultrasettantenni. Nella rilevazione del 2009 erano stati in tutto 38, con un’incidenza sul dato assoluto di quell’anno del 20%; nel 2008 ne contammo 24 (16,7%), mentre nel 2007 la conta si era fermata a 22 (16,7%), rimasti in larga parte vittime di errori d’interpretazione di segnaletica o in condizioni meteo sfavorevoli.
La localizzazione geografica dei contromano, indica che la regione maggiormente a rischio è ancora una volta la Lombardia, con 31 episodi (13,8%), seguita da Sicilia con 30 (13,3%), Toscana con 24 (10,7%), e poi Emilia Romagna con 22 (9,8%) e Liguria con 16 (7,1%). Ci sono poi Lazio e Venerto con 13 (5,8%), Puglia con 10 (4,4%), Marche e Umbria con 9 (4%), Calabria e Abruzzo con 8 (3,6%), Piemonte con 7 (3,1%), Campania e Sardegna con 6 (2,7%), Trentino con 5 (2,2%), Molise e Friuli con 3 (1,3%) e la Valle d’Aosta con 1 (0,4%). L’unica regione rimasta inviolata, su questo fronte, è la Basilicata, che ripete così il risultato del 2009.

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Nel corso del 2011, invece, abbiamo per ora monitorato 24 eventi, con 4 vittime e 22 feriti.

ASAPS

Giurisprudenza di legittimità
Attendibilità dell’etilometro - verifiche alle quali gli etilometri devono essere sottoposti per poter essere omologati ed adoperati
(Cass. Pen., sez.IV, 21 dicembre 2010, n. 44833)
(omissis)
Fatto e diritto
1. Con sentenza del 5 marzo 2007 il Tribunale di Piacenza condannava tizio alla pena di giorni 10 di arresto ed Euro 172,00 di ammenda (pena detentiva convertita in pena pecuniaria), concesse le attenuanti generiche, in relazione alla violazione dell’articolo 186 del codice della strada per avere guidato una auto in stato di ebbrezza alcolica (tasso del 0,87/0,92 g/l).
Con sentenza del 1 luglio 2008 la Corte di Appello di Brescia confermava al pronuncia di condanna.
2. Avverso la sentenza ha proposto ricorso il difensore dell’imputato, lamentando la violazione di legge, in quanto la corte di appello non aveva tenuto conto che, essendo stato l’etilometro omologato il 10 novembre 1999, e non risultando verifiche ai sensi dell’articolo 379 del regolamento del codice della strada i risultati non potevano essere attendibili, soprattutto tenuto conto che di poco era stata superata la soglia che collocava la violazione nell’articolo 186, lett. b).
Immotivatamente la Corte aveva negato un supplemento istruttorio in relazione all’accertamento della funzionalità del etilometro e alla acquisizione del libretto metrologico.
3. Il ricorso è manifestamente infondato e deve essere dichiarato inammissibile. Questa Corte di legittimità ha avuto modo di statuire che "In tema di guida in stato di ebbrezza, l’articolo 379, commi 6, 7 e 8, del d.P.R. n. 495/1992, (Regolamento di esecuzione ed attuazione del codice della strada) si limita ad indicare le verifiche alle quali gli etilometri devono essere sottoposti per poter essere omologati ed adoperati, senza prevedere alcun divieto la cui violazione determini l’inutilizzabilità delle prove acquisite (Cass. sez. IV, 14 maggio 2008).
Nel caso di specie poi, l’attendibilità degli esiti dell’esame sono stati confermati dalle dichiarazioni dei verbalizzanti, i quali hanno attestato che il tizio al momento del controllo manifestava pesantezza di movimenti, linguaggio sconnesso e che il suo alito emanava un forte odore vinoso.
Tali circostanze, se da un lato avvalorano la correttezza e logicità della decisione del giudice di merito, dall’altro escludono la fondatezza della censura di mancata assunzione di una prova decisiva, tenuto peraltro conto che la stessa difesa, all’atto della presentazione delle richieste istruttorie del 20 febbraio 2007, non aveva avanzato alcuna istanza di controllo di funzionalità dell’etilometro, formulando la richiesta solo in sede di conclusioni all’udienza del 5 marzo 2007.
Segue, a norma dell’articolo 616 c.p.p., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento ed al pagamento a favore della Cassa delle Ammende, non emergendo ragioni di esonero, della somma …a titolo di sanzione pecuniaria.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di omissis
(omissis)

da Polnews

IRPINIA NEWS

Avellino, ubriaco al volante provoca incidente: denunciato
Avellino, lunedì 7 febbraio 2011 - Un giovane di 29 anni è stato denunciato dagli Agenti della Sezione Volanti per guida in stato di ebbrezza. Nella circostanza, il giovane dopo aver provocato un sinistro stradale, è stato sottoposto ad accertamenti clinici presso l’ospedale civile di Avellino, dai quali risultava aver assunto una cospicua quantità  di bevande alcoliche. Pertanto è stato denunciato e contestualmente gli è stata ritirata la patente di guida.

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 07 FEBBRAIO 2011
Beccati alticci al volante
Via la patente a tre uomini all’Argentario
ORBETELLO. Tre denunce per guida in stato di ebbrezza. Continuano i controlli dei carabinieri di Orbetello contro le stragi del sabato sera. Ieri notte, i militari hanno allestito due posti di blocco all’Argentario, sulle strade più percorse dalla movida argentarina. Controllate decine di auto di giovani e meno giovani che avevano passato il sabato sera nei locali della costa.
I militari di Orbetello e di Porto Santo Stefano hanno denunciato in totale tre persone, dai 20 ai 40 anni. I tre avevano una concentrazione di alcol nel sangue superiore a 1 un grammo per litro. I tre uomini sono di Orbetello, dell’Argentario e della provincia di Lecce. Per loro è scattata la sospensione della patente e la denuncia a piede libero per guida in stato d’ebbrezza.

AGI

BEVE COME UNA SPUGNA, DEVASTA UN BAR ROMENO ARRESTATO DA CC A ROMA
Roma, 7 feb.- Ha bevuto qualche bicchiere di troppo in un bar di via Tuscolana e dopo aver distrutto alcuni arredi del locale, ha rivolto le sue particolari attenzioni sui passanti, minacciandoli con un palo della segnaletica stradale che ha divelto dall’asfalto. Questa e’ la storia dell’"Incredibile Hulk" romeno di 35 anni arrestato, senza non poche difficolta’, dai Carabinieri della Stazione Roma Quadraro la scorsa notte.
Anche i militari intervenuti, infatti, hanno dovuto fare i conti con il grosso palo che l’uomo faceva roteare pericolosamente, tanto che un Carabiniere, nel tentativo di fermarlo, e’ rimasto colpito ad una gamba riportando, fortunatamente, solo una forte contusione. L’uomo e’ una vecchia conoscenza dei Carabinieri della Stazione Roma Quadraro e non nuovo a gesti cosi’ eclatanti, tutti causati dall’abuso di alcol: lo scorso mese di dicembre, infatti, il romeno, dopo essersi piazzato in mezzo alla strada, blocco’ alcune auto in transito minacciando con delle bottiglie di vetro gli automobilisti. Anche in quel frangente l’uomo fu arrestato, ma la lezione, evidentemente, non gli e’ bastata. Sara’ giudicato con rito direttissimo dall’Autorita’ Giudiziaria a cui dovra’ rispondere delle accuse di danneggiamento, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

LA STAMPA

TRAGEDIA DAVANTI AI LOCALI I TESTIMONI: «CERCAVA DI NUOTARE, POI E’ SPARITO NEL BUIO»
Si tuffa e annega nel fiume Trovato dopo ore di ricerca
Un giovane romeno si butta dai Murazzi, gli amici stanno a guardare
MASSIMO NUMA
Torino, 07/02/2011 - Ha trascorso la notte di sabato in giro per i locali dei Murazzi, lato corso Cairoli. Poi l’ultima tappa in uno dei più noti. Tre ragazzi romeni, amici e conviventi nello stesso alloggio di via Brindisi 3, decisi a trascorrere una notte a base di alcol. Alle quattro del mattino Bogdan Alexandru Lipai, 26 anni, incensurato, decide di alzarsi dal tavolo e di andarsene. Agli amici farfugliare qualche parola confusa: «Torno a casa, non sto in piedi». Poi esce. (*)
Dopo circa cento metri, in mezzo ancora a tanta gente, il ragazzo si ferma davanti alle scalette che scendono giù, direttamente nel fiume. Pochi istanti e poi si tuffa nelle acque gelide. «Non è stata una caduta accidentale, non è scivolato, s’è proprio gettato, con una certa decisione», racconta uno dei tanti testimoni. Il giovane, immerso nell’acqua, potrebbe aver superato, almeno per un attimo, lo choc provocato da alcol e sostanze. L’hanno visto infatti, annaspare nelle acque mosse dalla corrente, tentare di raggiungere l’arcata del ponte, allungare le mani verso il gradino. E poi, vinto dal freddo e dalla fatica, sparire all’improvviso.
Sconvolti: «E’ annegato sotto i nostri occhi, nessuno ha avuto il coraggio di lanciarsi nel fiume, c’era poca luce, corrente. Nessuno ci ha nemmeno provato». Altri testimoni lo hanno visto quando già era in acqua, credevano si trattasse di un tentativo di suicidio. Ma le deposizioni raccolte dagli agenti della volante del 113, coordinate dal commissario capo Francesco Scognamiglio, un punto, concordano. Bogdan Alexandru Lipai s’è avvicinato alla banchina e poi s’è tuffato, con l’atteggiamento di chi forse, vuole commettere una bravata, un modo per sfidare il destino.
Due squadre di vigili del fuoco sono subito intervenute. Non è appena le condizioni della luce lo hanno permesso, sì è alzato in volo l’elicottero dei vigili del fuoco; poi i sub hanno iniziato a scandagliare il fondale. Il corpo del giovane è stato ritrovato ieri mattina poco dopo mezzogiorno. Addosso, aveva ancora il giubbotto di pelle nera, i blue jeans e le nike. Identificato subito, grazie al passaporto che aveva nella tasca del giubbotto.
Le indagini sono proseguite. La polizia ha sentito gli amici romeni con cui aveva trascorso la serata: «Eravamo allegri, ci eravamo molto divertiti. Lui aveva bevuto tantissimo alcol, forse aveva perso la testa», hanno detto.
Da qualche tempo, le notte dei week-end ai Murazzi fanno registrare episodi di violenza o altro. Domenica scorsa la rapina-aggressione ai danni di un imprenditore, ancor prima rissa e regolamento di conti tra pusher e consumatori di stupefacenti.

(*) Nota: somministrare alcolici a chi già è alterato oppure causare ubriachezza è un reato. Quando queste azioni hanno come conseguenza la morte meriterebbero ancora di più di essere perseguiti o, perlomeno essere oggetto di indagini. Questo non accade quasi mai. Se si considera inevitabile la somministrazione di alcolici si considerano inevitabili anche le sue conseguenze.

SALERNO NOTIZIE

Salerno; ubriaco vuole dormire e sfascia un’auto, denunciato
Un 30enne di Agropoli è stato bloccato ieri sulla Lungoirno dagli Agenti della sezione Volanti della Polizia mentre stava danneggiando un’auto in sosta rompendo i vetri e forzando la portiera per poter dormire al suo interno e smaltire la sbronza. Il tempestivo intervento dei poliziotti ha evitato che la situazione potesse degenerare. L’uomo è stato denunciato per il reato di danneggiamento.

QUOTIDIANO DEL NORD

Guida ubriaco ed offende i poliziotti
Bologna - 7 fabbraio 2011 - Ieri notte, la Centrale Operativa ha inviato l’equipaggio di una Volante all’esterno di un locale cittadino per la presenza di una persona che, col suo atteggiamento molesto, disturbava le altre persone e che si era, poi, messo alla guida della sua macchina in evidente stato di ebbrezza alcolica. All’alt intimatogli dagli agenti, il signore ha invece proseguito la sua marcia ed  è stato bloccato solo dopo un breve inseguimento. A bordo dell’autovettura c’era anche una bolognese del ’68. Sia il guidatore, nato in Marocco nel 1987, che la passeggera, gravati entrambi da numerosi precedenti, hanno mostrato un atteggiamento aggressivo ed offensivo nei confronti dei poliziotti. La coppia è stata pertanto denunciata per resistenza a Pubblico Ufficiale e lo straniero, trovato positivo all’alcol test, è stato deferito anche per guida sotto l’influenza di alcol.

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 07 FEBBRAIO 2011
LA CURIOSITA’
Scambia la volante per un taxi e viene denunciato
PRATO. Pretendeva di essere riaccompagnato a casa dalla volante della polizia dopo che gli era stata tolta l’auto e la patente perché trovato al volante in stato di ebbrezza, ma ha esagerato nei toni e ha rimediato una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.
Protagonista del curioso episodio, accaduto la scorsa notte in piazza San Marco, è stato un uomo di 40 anni con numerosi precedenti di polizia.
L’uomo è stato fermato per un controllo da una pattuglia della polizia stradale e trovato positivo al test dell’etilometro. Di conseguenza è scattato il ritiro della patente e il sequestro dell’auto, oltre alla multa.
Sul posto è poi arrivata anche una volante ed è stato a questo punto che la situazione si è complicata. L’automobilista alticcio aveva il problema di tornare a casa e ha insistito perché fossero gli agenti ad accompagnarlo. I poliziotti gli hanno spiegato che non potevano farlo e a questo punto, riferisce la polizia, sono partite pesanti offese all’indirizzo degli agenti. Risultato: l’uomo è identificato e denunciato per oltraggio.
Poi, ovviamente, gli agenti della stradali e quelli delle volanti se ne sono andati e al quarantenne non è rimasto che incamminarsi a piedi verso casa.

SICURAUTO

Bevande antisbornia: pericolosa illusione
I carabinieri dei Nas ne hanno sequestrate ventimila confezioni pochi giorni fa. Le bevande antisbornia sono sempre più utilizzate dai giovani, perché ritenute un antidoto agli eccessi del sabato sera. Sebbene gli esperti dicano che sono inefficaci.
Creano un falso senso di sicurezza - Vendute in discoteca o via Internet, sta aumentando il consumo di bevande che promettono un veloce ritorno alla sobrietà dopo una nottata di eccessi. Un fenomeno pericoloso nato in Francia che è ora approdato anche tra i frequentatori dei nostri locali notturni. Peccato che non ci sia niente di vero in ciò che c’è scritto sulle confezioni di queste bibite: l’agenzia francese per gli alimenti, la salute e la sicurezza sul lavoro ha già emesso il suo parere nel luglio 2010 ritenendo questi claim scientificamente infondati e quindi inaccettabili. Gli esperti rincarano la dose esprimendo un giudizio che non lascia spazio a dubbi "non esistono bevande che possano vantare un effetto anti sbornia, perché non ci sono sostanze in grado di accelerare il fenomeno di smaltimento dell’alcol nel sangue". Si tratta di un mito da sfatare che può indurre i giovani a mettersi alla guida, magari dopo una serata ad alto tasso di alcol, nella convinzione di riuscire ad azzerarne con rapidità il livello nel sangue. Queste bevande, dalla composizione innocua, sono tuttavia pericolose perché creano un falso senso di sicurezza e sono suscettibili di condurre a un consumo di alcol incontrollato, soprattutto prima di guidare.
Bevande non conformi - Il recente sequestro da parte dei Nas ha riguardato un grosso quantitativo di una bevanda antisbornia importata dalla Francia e dalla Svizzera perché ritenuta "non conforme", in base alle regole degli integratori alimentari.
In genere, queste bevande sono composte da acqua, fruttosio, acidificanti (per esempio acido citrico), antiossidanti (vitamina C) e vari estratti di erbe e piante come melissa, liquirizia, carciofo...
Pubblicizzate su siti e social network - Alcuni di questi prodotti hanno anche pagine dedicate sui social network in cui si decantano effetti miracolosi che colpiscono per la loro pericolosità:
Rebootizer, per esempio, "stimola l’organismo, aiutandolo ad eliminare gli eccessi di alimenti e di alcolici. È anche un cocktail contro i postumi della sbornia, compagno dopo le vostre scorribande notturne, dopo le serate di festa, dopo una qualsiasi serata dove avete assunto dell’alcool..."
Equì dichiara sul suo sito internet di essere in grado di "eliminare gli alcoli e gli eccessi alimentari", specificando che "l’azione principale avviene per l’alcol etilico ma anche per tante altre sostanze tossiche e/o per alimenti poco digeribili".
Sulla pagina di Security Feel better si afferma "Dopo una cena pesante, ed una serata in disco, il drink indispensabile per guidare sicuri!"
Outox addirittura si definisce come "un riduttore accelerato dell’alcol, agisce nel nostro organismo aiutandolo ad eliminare più rapidamente l’alcol, contribuendo a ridurre rapidamente i malesseri tipici dell’ubriachezza, il senso di nausea, il giramento di testa e poi, a qualche ora di distanza, la cefalea, il senso di stanchezza e svogliatezza".
Cosa dicono le etichette - Abbiamo acquistato online due di questi prodotti: Security Feel better e Outox.
Il primo si definisce come una bevanda digestiva senza alcol a base di piante, che "facilita la digestione di cibi e bevande". La promessa di questo digestivo sulla confezione è allettante: "in meno di un’ora ti sentirai meglio". Al contrario di quanto pubblicizzato sul sito, non vi è in realtà nessun riferimento in etichetta ad eventuali azioni antisbornia, ma solo apparentemente. Compare infatti accanto alla denominazione un claim in inglese che richiama proprio a questa azione: "no hangover"...forse scrivendolo in un’altra lingua si ha meno la sensazione di essere ingannevole, visto che non esistono studi scientifici validi in grado di supportare quanto dichiarato?
Il secondo, Outox, ha molte indicazioni in francese, ma il claim è chiaro: "accélère la baisse naturelle du taux d’alcool et previent les lendemains difficiles", aggiungendo però che l’effetto è variabile in funzione degli individui, del loro peso, età, sesso, stato di salute, e da un giorno all’altro.... Nel 2005 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, avvalendosi dei pareri dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, aveva sanzionato l’azienda produttrice giudicando ingannevoli proprio i messaggi relativi alla capacità vantata di smaltire l’alcol.
Anche l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare sta ora valutando la veridicità di queste affermazioni.

Fonte - altroconsumo.it

IL TIRRENO

LUNEDÌ, 07 FEBBRAIO 2011
Erano attesi circa 300 ragazzi in arrivo da mezza Toscana per una notte di ballo e sballo
Rave party al Tafone, 28 denunciati
I carabinieri intervengono e guastano la festa organizzata senza permessi
FRANCESCA GORI
MANCIANO. La location scelta sembrava perfetta per un rave party. Una discarica sotto sequestro, quella del Tafone, in una zona isolata, la Campigliola di Manciano ai confini con la provincia di Viterbo. Uno strano via vai di auto, alle undici e mezzo di sabato, ha attirato l’attenzione di un automobilista che viaggiava sulla 67 proveniente da Montalto di Castro.
L’uomo ha avvertito una pattuglia dei carabinieri che si trovava sulla provinciale 32 per Farnese di aver notato qualche auto vicina alla discarica del Tafone, dove prima sorgeva la cava di antimonio. Aveva visto tre auto viaggiare piano piano, alla ricerca di qualcosa. La zona è isolata, e l’automobilista sulle prima ha pensato a qualcuno che probabilmente voleva arrivare alle poche case lì vicine, magari per tentare di rubare qualcosa. La pattuglia dei carabinieri di Manciano è arrivata sulla 67 e ha fermato un’auto con a bordo tre ragazzi livornesi che hanno detto ai militari di essere in quella zona per andare a una festa di compleanno. La festa c’era davvero, ma non c’era nessuno festeggiato. O meglio, i festeggiati sarebbero stati i circa trecento giovani che attraverso internet e gli sms avevano deciso di occupare quell’area per ballare tutta la notte. Ritmi techno e jungle, una grande quantità di droga e alcol. Musica fino al mattino. La festa che era stata organizzata alla discarica si sarebbe dovuta svolgere più o meno così. Ai carabinieri di Manciano è bastato un veloce sopralluogo alla discarica del Tafone per capire che non si trattava di una festa privata ma di una festa un po’ più alternativa. Un rave party in piena regola. Immediatamente la centrale operativa della compagnia carabinieri di Pitigliano ha mandato i rinforzi. A Campigliola sono arrivati una dozzina di militari, provenienti anche da altre stazioni della zona delle colline. In pochi minuti i carabinieri di Pitigliano, quelli di Saturnia e i colleghi del norm sono entrati in azione nell’area dell’ex cava di antimonio e hanno identificato tutti i ragazzi che erano lì. Giovani tra i 18 e i 31 anni pronti ad una notte di ballo e sballo a due passi dalla discarica accompagnati dal ritmo martellante della techno. E mentre alcuni militari chiedevano i documenti, altri hanno cominciato a far sgomberare tutta l’area su cui era già stato piazzato l’impianto acustico. La musica era spenta, ancora, ma di lì a poco sarebbero arrivati al Tafone centinaia di ragazzi.
Al termine della nottata tutti i giovani, invece di una notte di musica a tutto volume e sballo collettivo, hanno rimediato una denuncia per invasione di terreni, mentre gli organizzatori risponderanno anche di organizzazione di spettacoli musicali senza autorizzazione. Ventotto denunce ad altrettanti ragazzi arrivati alla Campigliola dalla nostra provincia, ma anche da quelle di Livorno, Arezzo, Firenze e Viterbo.
Tra i denunciati c’è anche un giovane di Manciano. Secondo gli investigatori, potrebbe essere lui uno degli organizzatori del rave. O comunque, uno dei ragazzi che ha indicato agli organizzatori della festa illegale, proprio l’ex discarica del Tafone, come luogo ideale per un rave party.

CORRIERE DELLA SERA

Russia: ubriachi al volante, si finisce così
Un uomo penzola grondante di sangue da un cartellone pubblicitario, si vedono solo le gambe e il sangue
Dall’altro lato il resto del corpo: braccia, testa e il volante ancora in mano
Russia, spot shock: "se guidi ubriaco finisci così". Sul cartellone il cadavere penzolante di un ragazzo

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Il cartellone choc russo

MILANO 07 febbraio 2011- «Questo corpo potrebbe essere il tuo». Conficcato in un cartellone pubblicitario, insanguinato, appeso e senza vita per aver guidato con troppo alcol in corpo e livelli di attenzione troppo bassi per poter tornare a casa in sicurezza. Il grande spot campeggia, realistico ed efficace, per le vie di Nizhniy Novgorod, la quarta città per estensione della Federazione russa, più conosciuta come Gorky (nome che le rimase fino al 1990). Qui, come nel resto della nazione, vodka e altri alcolici uccidono non solo chi sta al volante, e in tutta la Federazione le statistiche ufficiali raccontano che in un anno vengano fermate circa 1 milione di persone per guida in stato di ebbrezza.
LO SPOT – Il cartellone pubblicitario è spoglio come un manto stradale. Sulla destra campeggia una scritta, che dice suppergiù «Questo corpo potrebbe essere il tuo». Il corpo di cui si parla è quello di un ragazzo, jeans e sneakers, di cui si ha doppia visuale. Davanti le sue gambe penzolano prive di vita accanto a macchie rosse di finto sangue, dietro invece si vedono il giubbino scuro, la testa riversa, il volante ancora tra le mani e un cappellino da Babbo Natale calzato in testa. Crudele, ma efficace, la pubblicità mira a sensibilizzare quegli autisti che si mettono in marcia con livelli di alcol nel sangue sopra la soglia, e arriva dopo che già la scorsa estate il presidente Medvedev aveva annunciato lotta dura e tolleranza zero con campagne di informazione contro la piaga dell’alcolismo.
ITALIA – Se in Russia ogni anno muoiono 35 mila persone e altre 115 mila rimangono gravemente ferite a causa di scontri in auto o moto, l’Italia lo scorso anno ha mostrato dati migliori rispetto al passato. Secondo il rapporto di fine anno di Polizia stradale e Carabinieri, i fermati per guida in stato di ebbrezza sul suolo italiano nel 2010 sono stati circa 40 mila, gli incidenti sono diminuiti del 5,7% e i morti su strada sono stati in tutto 2.444.
INCIDENTI – Negli anni le immagini crudeli di molti spot e di affissioni pubblicitarie hanno fatto parlare, inorridire, ribellare i consumatori. Fino ad arrivare all’estremo di Crashvertise, di cui si parla nelle ultime settimane in Rete e che ora è disponibile anche in Italia: sul luogo dell’incidente quasi veloci quanto i soccorsi e le forze dell’ordine arrivano avvenenti signorine dotate di cartelli che reclamizzano un dato prodotto. Non è detto che l’incidente sia reale, perché questo marketing del macabro propone anche di creare finti set pubblicitari, inscenando l’incidente proprio come sul set e sfruttando la vecchia e risaputa regola, che davanti a un incidente tutti si fermano a guardare.
Eva Perasso


WINENEWS

Roma - 07 Febbraio 2011
IL VINO “ANALCOLICO”? PER LE ANALISI È “BUGIARDO”. LO DICE UNO STUDIO DELL’ISTITUTO DELLA SALUTE PUBBLICA DELLA NORVEGIA
Il vino senza alcol si rivela bugiardo in laboratorio. Uno studio dell’Istituto della Salute Pubblica norvegese ha dimostrato che, nelle analisi delle urine, questo prodotto “salutista” viene rilevato come un normale vino con alcol. Anzi, per le persone che avevano bevuto vino non alcolico, le analisi delle urine mostravano dati di un consumo “acuto” di alcol, ovvero occasionale e abbondante.
La spiegazione, secondo i ricercatori, sta probabilmente nel fatto che questa bevanda, come quella ordinaria, contiene solfato d’etile che è assorbito dall’organismo ed espulso attraverso la pipì. “Nei test urinari - spiega la ricercatrice Gudrun Hoiseth - non è possibile fare la differenza tra il solfato d’etile assorbito attraverso la bevanda e quello prodotto dal corpo dopo il consumo d’alcol. Per questo si rischiano test erroneamente positivi”.

IL RESTO DEL CARLINO (Bologna)

Ubriachi esclusi dal locale, rissa e feriti

 

 

 

Martedì, 08 Febbraio 2011
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