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Notizie brevi 18/12/2010

Roma, prove generali di “involuzione”
È l’inizio di una nuova spirale di violenza?
E se il sanpietrino di quest’uomo fosse andato a segno?
Se la calibro nove del militare aggredito fosse stata usata?

La rabbia della protesta si sfoga, come spesso accade, sull’uomo in divisa
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(ASAPS) ROMA, 16 dicembre 2010 – Una delle immagini che hanno segnato la giornata di martedì 14 dicembre 2010, è senz’altro quella di un appuntato della Guardia di Finanza rimasto ostaggio, per alcuni interminabili momenti, della furia di un gruppo di quelli che possiamo a buon ragione definire “contro-celerini”. Si vestono come agenti antisommossa, si muovono come loro, si proteggono nella stessa maniera. L’immagine è quella del Finanziere a terra, che impugna la pistola e che, fotogramma dopo fotogramma, appare sempre più nudo della sua divisa. Prima gli tolgono il casco, poi le bardature e perfino i gradi sulla spallina. Impugna la pistola, una 92SB, tra quelle in dotazione ai Baschi Verdi: il militare, un appuntato che ha almeno 15 anni di servizio in virtù del suo grado, è dunque in forza al pronto intervento delle Fiamme Gialle e, forse per questo, non ha perso la testa. Se avesse voluto usarla, la pistola, avrebbe potuto farlo o, sicuramente, sarebbe stato convinto di poterlo fare, vista la violenza con cui ben 12 uomini intendono sopraffarlo. Noi abbiamo scelto di utilizzare un’altra foto per rappresentare ciò che sta accadendo in questo paese. Uno degli aggressori, in particolare, carica la forza del braccio sinistro per colpire con un sanpietrino il Finanziere che sta a terra. Per noi, questa è una chiara intenzione omicida. Ci fermiamo qua, senza aggiungere altro. L’unica posizione che intendiamo prendere è quella della difesa della legalità, la stessa per la quale un uomo in divisa, ieri, ha deciso di non fare quello che molti, nel panico, avrebbero rischiato di fare: spingere l’indice a fondo. Di questa scelta noi lo ringraziamo. Però tira una brutta aria e il fatto che così tanti pischelli-guerriglieri siano riusciti a mettere Roma nel sacco della violenza, devastando non solo la Città Eterna, ma anche la libertà di chi era in piazza per protestare pacificamente, deve farci fare una profonda riflessione. Qui ci scappa il morto, è ormai chiaro: cosa sarebbe accaduto se quel sanpietrino fosse andato a segno? E cosa, invece, se una pallottola fosse stata esplosa da quella pistola? Se altre giornate come questa dovessero ripetersi, è solo questione di tempo: la nostra curiosità sarà presto soddisfatta ma allora sarà troppo tardi.
Grazie ragazzi in divisa, voi avete fatto la vostra parte con fermezza e con coscienza. (ASAPS)

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Sabato, 18 Dicembre 2010
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