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Animali 28/10/2010

La tratta dei cuccioli è reato
E chi maltratta Fido va in carcere

Lavorano poco, negli ultimi tempi, in Parlamento, ma qualcosa di buono lo portano a buon fine. Come la nuova «carta» sugli animali, che ha dato grande soddisfazione al ministro Brambilla («La attendevamo da 23 anni») e che ha fatto diventare reato il traffico di cuccioli, ...

foto dalla rete

 

LAVORANO poco, negli ultimi tempi, in Parlamento, ma qualcosa di buono lo portano a buon fine. Come la nuova «carta» sugli animali, che ha dato grande soddisfazione al ministro Brambilla («La attendevamo da 23 anni») e che ha fatto diventare reato il traffico di cuccioli, con sanzioni pesanti per chi introduce illegalmente cani e gatti in Italia. Ma ce n’è anche per chi maltratta gli animali, anche se le sanzioni, in questi casi, sono sempre troppo poco. Insomma, ieri con l’approvazione della nuova legge si è assestato un duro colpo a un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno «giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie — spiega il presidente della Lav Gianluca Felicetti — sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace».
IL NUOVO reato prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3 mila a 15 mila euro: sarà quindi perseguito chiunque, «al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale». Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone, come i Paesi dell’Est, sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia. Ma, si diceva, ce n’è anche per chi maltratta o uccide gli animali. Così, con la nuova legge maltrattare, seviziare, sottoporre un animale a fatiche o lavori non sopportabili per le sue caratteristiche, arrecare danni alla sua salute sottoponendolo a trattamenti veterinari inadatti o drogandolo, verrà punito con la reclusione da tre a 15 mesi o con una multa da 3mila a 18 mila euro. La stessa sanzione si applica a chi sottopone un animale al taglio della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, all’asportazione delle unghie o dei denti o a altri interventi chirurgici che non siano finalizzati a scopi terapeutici. Le pene previste sono aumentate della metà, nel caso questi interventi provochino il decesso dell’animale. Il provvedimento ha una portata rilevante, poiché sono 17 milioni le famiglie italiane che hanno un animale
in casa e secondo le stime gli animali domestici sono 44 milioni.
Il via libera bipartisan della Camera non è stato tuttavia all’insegna dell’unanimismo. «Il provvedimento — ha ricordato Gabriele Cimadoro (Idv) — sancisce una tutela assoluta, in cui l’animale viene quasi considerata una persona». «Invece si poteva fare di più — ha detto Katia Polidori (Fli) — soprattutto sulle vendite illegali e sulle scommesse sui combattimenti che si calcola ammontino a 800 milioni l’anno».

di Elena G. Polidori
da Quotidiano.net


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Giovedì, 28 Ottobre 2010
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