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Rassegna alcol e guida del 16 e 17 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

UN DATO ALLARMANTE CHE NON COLPISCE SOLO COMO
IL GIORNO
Consumo di alcol E’ boom tra i giovanissimi del Comasco
Necessaria una particolare riflessione la questione legata al consumo dell’alcol da parte dei giovani: "Il consumo di alcolici è molto diffuso tra i giovanissimi, in particolare tra 14 e i 24 anni", spiegano dalla Asl
Como, 15 ottobre 2010 - In base ai dati forniti dall’Asl di Como è il leggero aumento il numero delle persone dipendenti dall’alcol in cura presso i servizi Sert. Nel corso del 2009 gli utenti a carico sono stati 431, mentre nel 2006 erano 336. Un dato allarmante è quello relativo all’abbassamento dell’età media delle persone alcol-dipendenti (che si attesta sui 30-39 anni), mentre si conferma la stragrande maggioranza (74,3%) di utenti maschi.
Necessita una particolare riflessione la questione legata al consumo dell’alcol da parte dei giovani. "Il consumo di alcolici è molto diffuso tra i giovanissimi, in particolare tra 14 e i 24 anni, ed è caratterizzato da un forte consumo di birra, dall’utilizzo di ‘alcolpops’, cioe’ bevande alcoliche a bassa gradazione assunte in grande grande quantità, o da vere e proprie ‘abbuffate’ di alcolici".
"Un terzo degli incidenti è causato dalla guida sotto effetto di alcol, e questa è la prima causa di morte tra 15 e 24 anni. .- spiegano dall’Asl di Como. -
Il 50% dei decessi per incidenti tra i giovani è causato dall’alcol’’. Anche per questo, l’Azienda sanitaria locale di Como ha attivato numerosi interventi di prevenzione sul territorio, in sinergia con Scuola, Prefettura, Forze dell’Ordine, Comuni e gestori di locali, come ad esempio l’avvio di un servizio di prossimità: ‘’l’Unita’ Mobile Giovani e Divertimento’’.


SEDICO E’ L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA: COME FA UN SINDACO AD AFFERMARE CHE NEL SUO PAESE NON ESISTONO PROBLEMI DI ALCOL?
IL CORRIERE DELLE ALP
A Sedico nessun problema di alcol

il Corriere delle Alpi — 15 ottobre 2010   pagina 20   sezione: CRONACA
SEDICO. L’allarme alcol tra i minorenni, a Sedico, non c’è, ma il Comune non abbassa la guardia sul problema, diventato di drammatica attualità dopo la vicenda al Big Up di Villa Montalban sabato scorso.  «Continueremo a fare prevenzione e formazione ai ragazzi», spiega il sindaco Giovanni Piccoli. Nessuna ordinanza restrittiva e sanzionatoria, sul modello di Calalzo. Sedico, ancora un’isola felice nonostante la presenza di locali che il sabato sera attirano molti giovani, punta invece sui progetti come il corso di cocktail analcolici, già sperimentato con successo a Sospirolo, e finanziato dalla Comunità Montana Valbelluna, che partirà il prossimo anno. «Potrebbe essere anche un’idea quella di controllare i documenti ai ragazzi che accedono alle feste e fornire loro dei braccialetti identificativi dell’età», dice l’assessore alle politiche giovanili Errol Badole. Ci hanno provato anche quelli del Big Up, ma la festa è degenerata ugualmente, anche perchè i ragazzi bevevano fuori dalla Villa, alcolici comperati nei supermercati. E la legge non vieta la vendita, nemmeno ai minori di 16 anni(*). Come si può risolvere il problema dell’abuso di alcol? La questione è a dir poco spinosa. «E’ un problema di mentalità dei ragazzi», dice Badole. «C’è troppo benessere, hanno le “paghette” troppo alte, o comunque troppi soldi che girano per le tasche. E i superalcolici si trovano anche a prezzi bassi. Continueremo con le campagne nelle scuole, ma da sole non bastano, perchè i ragazzi che bevono non ascoltano chi dice di non farlo perchè fa male». Maraga allarga il discorso alle famiglie: «E’ difficile spiegarsi come dei ragazzini di 12-13 anni siano in giro alle 2 di notte, con le tasche piene di soldi, e bevano alcolici. Possiamo fare tutte le azioni possibili nei loro confronti, ma il primo nucleo in cui il problema va affrontato è la famiglia».  La Comunità Montana Valbelluna continuerà a promuovere progetti di legalità e di sensibilizzazione sul consumo di alcol nei sei comuni che ne fanno parte: «Nelle scuole abbiamo un corpo docente formato ad hoc per continuare le azioni già intraprese», conclude Maraga. (a.f.)
(*)NOTA: l’Associazione ALIA nel luglio del 2009 ha mandato a tutti i sindaci ed alle associazioni di categoria il seguente “Parere del Ministero dell’Interno alla prefettura di Milano, n.557 del 23 marzo 2009”, che equipara vendita e somministrazione
Ai Sindaci
Alla cortese attenzione del Sindaco - sede
OGGETTO: Vendita e somministrazione sono sinonimi. Parere del Ministero

dell’Interno alla prefettura di Milano, n.557 del 23 marzo 2009.

Gentile Sindaco,

con la presente sono a segnalarLe, se ancora non ne fosse a conoscenza, quanto in oggetto.
Il suddetto parere affronta in maniera dettagliata la problematica inerente al diverso significato che nel tempo ha assunto il termine “somministrazione”. In buona sostanza si sottolinea come nel TULPS “vendita”, “consumazione” e “somministrazione” sono utilizzati come sinonimi e non indicano categorie distinte sul piano semantico e giuridico.
Il citato parere recita infatti che “interpreti della giurisprudenza di settore, hanno evidenziato che somministrare bevande alcoliche significa fornire tali bevande ad una persona perché questi le consumi bevendole e non occorre che la bevanda sia effettivamente ingerita, bastando che la stessa sia posta a disposizione della persona”.
Tale interpretazione Le consentirà di rendere più efficaci tutti gli atti della Sua Amministrazione volti a far rispettare quanto sancito nel codice penale, in particolare la sanzione (che prevede anche la sospensione dell’attività) a chi mette alcolici a disposizione dei minori di 16 anni. Infatti il parere continua con la seguente affermazione: “Ne consegue che non c’è differenza alcuna tra il mettere a disposizione del cliente minore di sedici anni la bevanda alcolica in bar o nel negozio”.
Come consorzio di soggetti che si occupano dei rischi correlati al consumo di alcol siamo consapevoli che questo atto non esaurisce le azioni legate al contrasto di determinati stili di vita ma, sicuramente, consente di agire con maggiore efficacia e fornisce strumenti più chiari per combattere l’abitudine dilagante degli adolescenti all’uso di bevande alcoliche, con comportamenti dannosi per loro stessi e per la comunità.
La invito, pertanto, a tener conto di quanto espresso e al conseguente adeguamento delle disposizioni connesse a tale interpretazione. La prego inoltre di farsi promotore della relativa informazione presso le categorie e gli esercizi interessati.
A Sua disposizione per ogni chiarimento, colgo l’occasione per porgerLe, a nome mio e dell’associazione, i più cordiali saluti.

Prof. Valentino Patussi


UN ALTRO SINDACO HA INVECE LE IDEE BEN CHIARE
CORRIERE DEL VENETO (Treviso)

Gobbo boccia Birralonga: «Non si farà»

Il sindaco: «Mai più alcol». Crisi, il Comune dimezza le asfaltature. «Spero che Benetton compri la caserma Piave»
TREVISO — Forse ha accelerato un po’ i tempi, l’assessore Bastianetto, lanciando l’idea di una manifestazione di promozione della birra in centro storico. Ventiquattr’ore dopo le sue dichiarazioni, ecco subito due opinioni contrarie: il sindaco Gian Paolo Gobbo e l’associazione Manuela - sicurezza stradale. L’effetto devastante su Treviso dei festaioli invasori nel giorno del’Ombralonga è ancora fresco nella memoria. «L’abbiamo cancellata e non tornerà - interviene perentorio Gobbo -. Non ci saranno più manifestazioni che promuovono il bere».
Eppure il riferimento è quello, e Andrea Dan, presidente dell’associazione, chiede un incontro con il sindaco: «Alla luce della proposta dell’assessore, ci troviamo costretti a riprendere le attività di sensibilizzazione nei confronti di istituzioni e cittadini nel promuovere il valore della vita». Ma Gobbo è già dalla sua parte: «Non ci saranno sostituti dell ’ O mbralonga. Sesarà un weekend di promozione delle attività artigianali sono d’accordo, la birra può essere un prodotto di qualità ed è molto richiesto. Non deve essere una festa del bere, ma una promozione ed esposizione di prodotti. E non voglio che il nome rimandi all’evento che abbiamo cancellato. Non voglio sentir parlare di Birralonga».


UN’ORDINANZA DEL SINDACO ALQUANTO SEVERA! 
IL GIORNALE DI VICENZA

Le attività commerciali dovranno chiudere massimo alle 21, i pubblici esercizi entro e non oltre le 22.
16/10/2010 E-MAILPRINT
VICENZA - Le attività commerciali dovranno chiudere massimo alle 21, i pubblici esercizi entro e non oltre le 22, Kebab, call- center con mercatino attiguo, altre attività artigianali del settore alimentare che si trovano lungo via Torino, Firenze, Milano, Genova . Piazzale Bologna, Battaglione Monte Berico, Napoli, viale Roma, Verdi e Gorizia dovranno rispettare a partire da lunedì prossimo fino al 31 dicembre le nuove regole dettate dall’ ordinanza comunale per cui chiusura alle 22. Il provvedimento riguarderà una quindicina di attività tra cui 6 call-center. I bar della zona attorno a campo Marzo, evidenziati in rosso nella piantina pubblicata sopra, non potranno vendere o somministrare alcolici dopo le 20. E’ stata concessa una sola deroga all’esercizio dell’hotel Campo Marzio che riguarderà solamente gli ospiti. Aumentate anche le multe che passano da 150 a 350 euro per chi verrà trovato a consumare sostanze alcoliche nelle zone verdi. Rimane in vigore l’ordinanza firmata mesi addietro contro la prostituzione. Lungo via Torino, Genova e Firenze le auto non potranno circolare dalle 22 alle 6, fatta eccezione per i residenti. Dallo scorso anno le violazioni in quella zona sono state 41 elevate solamente dalla Polizia municipale. Le attività commerciali dovranno chiudere massimo alle 21, i pubblici esercizi entro e non oltre le 22. Stesso limite per le attività artigianali del settore alimentare in sostanza i kebab e altre strutture simili. Cambieranno le regole anche per le sale gioco: una in viale Milano e l’altra in via Battaglione Monte Berico, entrambe dovranno chiudere in concomitanza con i call-center, entro le 21.


ORDINANZE SU MISURA 
IL GIORNALE

Sicurezza, coprifuoco fino al 2011
ma la Lega si ribella e chiede lo stop
di Redazione
Palazzo Marino ieri ha confermato le ordinanze in scadenza per via Padova e Corvetto: pugno di ferro per altri tre mesi. I lumbard chiedono lo stop: "Lasciamo in pace gli italiani perbene". Finora 175 multe: 3 su 4 per attività etniche e alcol. L’INTERVENTO De Corato: Il Carroccio spingeva, ora fa come il gambero
Avanti con il coprifuoco fino al 31 gennaio, senza sconti per nessuno. Ne anche i gestori italiani di ristoranti e di scoteche che nei giorni scorsi hanno provato a fare pressing sulla Lega per convincere il sindaco a correggere (al rialzo) gli orari di chiusura sono stati ac contentati. Letizia Moratti ieri ha confer mato senza cambiare di una virgola le ordinanze per via Padova e Corvetto: i provvedimenti scadevano oggi e con la firma del sindaco sono confermati alme no fino alla fine di gennaio, come in via Sarpi, corso Lodi e Imbonati-Comasi­na. Nei giorni scorsi il capogruppo lum bard era partito alla carica. Dopo che il Carroccio ha organizzato per mesi presi di nei quartieri a rischio dicendo basta a kebab, phone center e internet point aperti 24 ore su 24, Matteo Salvini ha mo strato un improvviso mal di pancia. «Bi sogna lasciar lavorare locali, discote che, ristoranti e bar degli italiani perbe ne senza perseguirli, se De Corato vuole che Milano la sera spenga le luci e diven ti un mortorio, come Lega diciamo no». E ieri ha rincarato la dose: «Invece di per seguitare i locali perbene che fanno vive re la città il vicesindaco faccia sparire fi nalmente chioschi e camioncini abusivi che creano disagi di notte, oltre ai lavave tri che rompono le scatole di giorno». Ma De Corato ieri ha risposto con i nu meri. Le multe per i pubblici esercizi che hanno violato i nuovi orari di chiusu ra finora sono state 175, e il 75% riguarda va attività etniche e la vendita di alcolici. «Poche sanzioni ai bar che hanno chiu so dopo mezzanotte e alle discoteche do po le 3 - sottolinea - ma a tarda ora nelle zone a rischio possono attrarre degra do. Qualcuno ha parlato invece a spro posito di ristoranti, che non sono toccati dal provvedimento». Visti che a pagare le ordinanze tre volte su quattro sono ge stori immigrati invece che quelli italia ni, «se la Lega ha deciso di diventare pa l adina dei negozi etnici o di chi distribui sce alcol senza regole, farà questa batta glia da sola». Nel dettaglio, da quando sono partite le ordinanze - le prime ad aprile da via Padova- i più multati sono stati gli auto negozi (44) , seguono i bar aperti dopo mezzanotte (42), trentuno perché han no venduto alcol in bottiglia dopo le otto di sera, 24 phone center e internet point aperti dopo le 22 e 19 centri massaggi dopo le 20, nove kebab e take away aper ti dopo le 24 e sei discoteche che non hanno spento la musica alle 3. Il Comu ne, è la richiesta dell’assessore alla Sicu rezza della Provincia Stefano Bolognini (Lega) «vada oltre le ordinanze e limiti gli orari delle attività commerciali più pericolose in tutta le città o si origina un fenomeno di migrazione della clientela nelle zone in cui non c’è il divieto». C’è un bilancio anche della seconda ordinanza, detta anti-dormitori perché impone il deposito dei contratti di affit to. Le 3.878 schede consegnate e le 101 segnalazioni di amministratori di con dominio hanno permesso ai vigili di sco prire diverse situazioni di degrado e di inviare alla procure 63 richieste di sequestro di immobili affittati a clandestini.


DALL’ARTICOLO SEMBREREBBE UNA SERATA SENZA ALCOL, MA QUELL’INVITO ALL’AUTOGESTIONE INTELLIGENTE E RESPONSABILE… NON MI E’ MOLTO CHIARA.
ALTO ADIGE

Around , una maratona di dj per altruismo e senza sballo

Alto Adige — 15 ottobre 2010   pagina 34   sezione: AGENDA
BOLZANO. Nove dj ad alternarsi in consolle, in un evento con due obiettivi: sensibilizzare e donare fondi a un progetto benefico (Fondazione Francesca Rava), invitare alla gestione intelligente e responsabile del divertimento, senza sbornie. E’ quanto accadrà domani sera all’ex Alumix con “Around”.  E’ apprezzabile il progetto “Around - Musica e dintorni”, ideato da ArteMusica e Studio Music Show concretizzandolo negli spazi di una fabbrica dismessa, appunto l’ex Alumix di via Volta 17, domani dalle ore 17 alle 3 della notte. Perchè si sensibilizzano i giovani sui temi dell’infanzia abbandonata e si raccolgono fondi (il netto degli incassi della serata) per la l’onlus nazionale Fondazione Francesca Rava, impegnata in progetti umanitari per i bambini abbandonati (alla quale anche Alto Adige Marketing verserà parte degli incassi di una iniziativa prenatalizia). Lo si farà mettendo in consolle i deejay locali Dani Alessi, David Silver, Mef - Matteo Defant, Bossi Funk, Antonio Lampis, Steve Dumont e William, che saranno “completati” da due grandi nomi delle consolle internazionali, Mirco Violi e The Selph.  «Un altro passo innovativo importante nel mondo delle nottate di festa e musica - sottolinea Patrizia, di ArteMusica - è quello dell’invito all’autogestione intelligente e responsabile del divertimento, senza alcol. Ecco allora che la collaborazione con Trendy Bar, gruppo locale specializzato nella vendita di cocktail analcolici e nelle campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol, per il nostro messaggio “Ballo ma non sballo”. E molti ci hanno sostenuto, meritando un ringraziamento: dalla Provincia che ha dato il patrocinio e concesso gli spazi, al Comune di Bolzano, da Studio Music Show a Trendy Bar e al New Bar Campo che curerà il servizio bar, dalla Show Vision per i service alla Croce Rossa, da Federservizi per gli impianti ai ragazzi di Dancing Crew che hanno diffuso il messaggio».  Ci sarà anche l’esibizione di un gruppo di ragazzi del Liceo Pascoli su ritmiche proposte da Michele Vurchio.


INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE 
PADOVANEWS

Venerdì 15 ottobre 2010, alle ore 20,45 in Villa Rina si terrà l’incontro aperto a tutte le famiglie dal titolo: "Partiamo in quarta - I giovani e l’alcol".

Venerdì 15 Ottobre 2010 23:38 Redazione web

Relatori:
- dott. Corrado Bolesani, Ass. Servizi Socio-Sanitari del Comune di Cittadella
- dott. Augusto Chiodini, già Direttore Dip. Dipendenze ULSS 15 di Cittadella
- dott.ssa Laura Semino, psicologa coordinatrice SERT ULSS 15 di Cittadella

- dott.ssa Silvana Gherlenda educatrice SERT ULSS 15 di Cittadella
- insegnanti promotrici progetto nelle classi quarte del plesso “E. L. Cornaro” - Direzione Didattica di Cittadella
Indagini multiple portate a termine da Enti diversi (ULSS 15, Amministrazione Comunale di Cittadella), confermano che nel territorio dell’Alta Padovana è presente un diffuso e precoce uso e abuso di sostanze alcoliche fra i giovani.
I ragazzi cominciano a bere molto presto (11-12) anni con ubriacature segnalate a 13-14 anni e un picco di assunzione fra i 15-19 anni senza differenze di sesso.
I giovani bevono in occasioni di festa o fine settimana per socializzare o stare in compagnia o per essere più disinibiti.
Può essere considerato un fenomeno contingente, connesso all’età, alla moda e a fattori socio-culturali peraltro pericolosi perché questi stessi giovani, dopo aver bevuto abbondantemente, si mettono alla guida di motocicli e automobili con possibilità di incidenti stradali che possono avere gravi conseguenze sociali, sanitarie ed economiche.
Non va inoltre trascurato il fatto che un uso abitudinario di sostanze alcoliche in giovane età provoca danni al cervello in fase di sviluppo con possibili disturbi del comportamento e del rendimento scolastico e può favorire una dipendenza destinata a creare nel tempo molteplici problemi alla famiglia ed alla comunità di appartenenza.
Ne deriva la necessità di iniziare precocemente una prevenzione primaria volta a contrastare l’uso e abuso di alcol fra i giovani rivolgendo la nostra attenzione a bambini/e di 8-9 anni frequentanti le ultime classi elementari.
Da questa considerazione è nato il Progetto “PARTIAMO IN… QUARTA” promosso dal Comune di Cittadella e dal SERT dell’ULSS 15, portato avanti all’interno della Direzione Didattica di Cittadella da volenterose ed appassionate insegnanti coadiuvate da specialisti dell’ULSS 15 all’interno di un progetto di prevenzione più ampio che ha coinvolto con modalità ed approcci diversi anche ragazzi dei licei ed Istituti tecnici di Cittadella.

La famiglia peraltro rimane il principale e insostituibile agente educativo per un’armonica crescita fisica intellettuale dei propri figli, ruolo che non può essere demandato ad altri.


IL RESTO DEL CARLINO

Graffiti e murales antisballo:

il sindaco lancia il concorso

E’ rivolto agli studenti: dovranno elaborare manifesti, slogan e graffiti da realizzare sulle strade che portano al mare. Il sindaco Matteucci ha ricordato che in città un giovane su due, sotto i 25 anni, è classificabile come bevitore a rischio

Ravenna, 14 ottobre 2010 - Un concorso rivolto agli studenti per elaborare manifesti, slogan e graffiti da realizzare sulle vie che portano al mare. E’ l’ultima iniziativa contro l’abuso di alcol da parte dei giovani ideata dal sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, e presentata ieri nel tavolo “antisballo”. Il bando uscirà nei primi giorni di gennaio e alla fine del concorso ci sarà una mostra collettiva di tutti i lavori. In più sarà creato un book con tutti gli slogan, e verrà dato il via libera per la realizzazione dei murales.
Facendo un bilancio della situazione, il sindaco ha fatto sapere che diminuiscono gli automobilisti trovati positivi all’alcoltest e all’assunzione di droghe, ma non diminuisce l’abuso di alcol e il consumo di sostanze. Secondo un rapporto redatto dall’osservatorio regionale sulle dipendenze in Emilia-Romagna, ha ricordato il sindaco, un giovane su due sotto i 25 anni è classificabile come bevitore a rischio, un guidatore su sei è classificabile come guidatore con comportamento a rischio per l’alcol. “In base ai controlli della Municipale effettuati nel corso dei vari presidi con l’etilometro - dice Matteucci - c’è stato un calo nettissimo delle persone trovate positive all’alcol test. Un dato che ritengono positivo. Non mi sento di dire, però, che i ragazzi bevono di meno”.(*)
(*)NOTA: è l’effetto della campagna sul “guidatore designato”: uno non beve e gli altri quattro bevono anche per lui, tanto non devono guidare!!!


IL MATTINO DI PADOVA

«Euforie creative» per tenere lontani gli adolescenti dall’ alcol
15 ottobre 2010   pagina 45   sezione: GIORNO/NOTTE

Informazione e teatro insieme per spiegare agli adolescenti gli effetti dell’alcol. Debutta domenica 22 ottobre alle 21, nella sala del quartiere 6 Ovest (Brentella-Valsugana) in via Astichello 18, «Euforie creative», progetto dell’associazione Abracalam in collaborazione con Eurocare Italia, Cosep, Arci Padova, Martini Associati, con il contributo della Fondazione CaRiPaRo e il patrocinio del Comune. L’iniziativa prevede incontri di teatro sociale e informativo nei quartieri e nelle scuole. In ciascuno interagiranno un attore, Roberto Caruso, e una psicologa, Francesca Galvani. In una ricerca del 2009, Eurocare Italia ha intervistato 1.999 femmine e 1543 maschi tra i 13 e i 16 anni residenti a Padova e nei Comuni limitrofi: il 69,31% di loro dichiara di consumare alcol. Info. www.abracalam.org (Simone Varroto)


COME SI PUO’ VEDERE NEL PROSSIMO ARTICOLO L’ALCOL NON PROVOCA GUAI SOLO ALLA GUIDA
PAID2WRITE

Gli Effetti Dell’alcol Sulla Guida E Sul Nostro Organismo

Venerdi, 15 ottobre 2010 ore 22:06  - 
Gli effetti principali dell’alcol sulla guida sono molti, e la maggior parte di questi purtroppo si verifica mortale perchè l’alcol provoca sottovalutazioni dei pericoli, riduzione dei riflessi, minore capacita di concentrazione, sonnolenza e alterazione dei sensi come può essere il senso di distanza o della velocità stessa, alterazione delle capacità visive  e quindi minor resistenza all’abbagliamento.
Tutti questi effetti dipendono dalla concentrazione di alcol presente nel sangue, e quindi dalla quantità e dalla gradazione delle bevande che viene ingerito.Può capitare che, in alcune persone gli effetti sopraindicati si manifestano anche prima del raggiungimento del limite legale che ricordiamo è uguale a 0 per i neopatentati, e 0,5 per chi e in possesso della patente da più di 3 anni. Pensate che dati della polizia stradale dimostrano che nel 2009, a causa dell’alcol sono morte 1.300 persone(*) e le stime dicono che nel 90% degli incidenti mortali sono coinvolti ragazzi tra i 16 e 24 anni.
Gli Effetti Dell’alcol Sulla Guida E Sul Nostro Organismo
Pochi di noi invece non sanno che l’alcol o meglio dire l’ETANOLO  è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con una capacità di indurre dipendenza superiore alle droghe illegali più conosciute come cocaina ed eroina. L’alcol ha potere psicoattivo, ovvero altera il funzionamento del sistema nervoso centrale. Può dare dipendenza fisica e psichica caratterizzata dall’incapacità di controllare l’assunzione di alcol nonostante le conseguenze negative che si verificano.
L’alcol viene definita dall’O.M.S una DROGA, pensate che in Italia ci sono ben 33.000.000 di bevitori di cui 4.000.000 presentano problemi connessi all’uso dell’alcol mentre 1.600.000 sono gli alcolisti .I principali danni che l’alcol procura al nostro organismo  sono Pancreatite, Steatosi epatica, Epatite alcolica,Cirrosi epatica ,Traumi cranici,Epilessia e atrofia celebrale , pensate che l’alcol è l’unica sostanza in grado di trapassare la membrana celebrale e causa l’atrofia dove il cervello si riduce di volume e compromette la memoria ,pensiero e l’affettività.
Il mio consiglio e che siamo in grado di divertirci anche senza dover necessariamente bere o far uso di altre sostanze illegali.
(*)nota: sottinteso negli incidenti stradali!


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE PER CONSTRASTARE LA GUIDA IN STATO DI EBBREZZA
AOSTAOGGI
Tre valdostani sanzionati per ubriachezza

15/10/2010   
AOSTA. Tre valdostani sono stati sanzionati ieri dalla Polizia di Aosta per ubriachezza. Si tratta di un aostano di 58 anni, B.P., che in preda ai fumi dell’alcol ha iniziato ad offendere un cittadino romeno avventore di un bar di corso Battaglione.
Per il secondo intervento la "volante" è stata chiamata in un bar della zona di via Saint-Martin de Corléans per due aostani che pretendevano di essere serviti con altri alcolici anche se già ubriachi. I due, di 32 e 34 anni, erano giunti nel locale con un’automobile che corrispondeva come modello e colore ad una vettura che lo stesso pomeriggio aveva provocato un incidente non grave.


VIA EMILIANET
Notte di controlli
Tanti i controlli effettuati la scorsa notte da polizia e carabinieri per contrastare l’abuso di alcol e stupefacenti. Tutte le news del giorno: incidenti stradali, furti simulati oppure scoperti. Ladri nei centri commerciali.
230 persone identificate e 145 veicoli controllati. E’ il bilancio dell’attività svolta la scorsa notte dai carabinieri di Modena e Carpi e delle stazioni di Castelfranco, Campogalliano e Ravarino. Controlli mirati e a tappeto sulle strade, in prossimità dei locali pubblici, all’interno dei parchi o nelle zone più isolate. Il servizio, che verrà replicato nei prossimi fine settimana, era teso a prevenire furti in appartamento e incidenti stradali ma i militari hanno voluto colpire anche l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione. Tra i risultati conseguiti: l’arresto di un napoletano di 37 anni colpito da un ordine di arresto per evasione; sei clienti di prostitute sono state multati in base alle ordinanze comunali per intralcio alla circolazione stradale. La notizia positiva è che sembrano in calo le infrazioni al codice della strada.
Notte di controlli anche per la polizia nell’ambito del progetto ’Drugs on street’ contro l’abuso di alcol e droghe. Al lavoro gli agenti della polizia stradale, assieme a personale sanitario della Questura, della Asl e del Sert di Modena. Undici le persone multate per guida in stato di ebbrezza, uno degli automobilisti trovato positivo all’etilometro aveva assunto anche cocaina. Molte le vetture non in regola con la revisione. Anche in questo caso i controlli verrano ripetuti


PROVA ETILOMETRO CON IL TRUCCO 
MESSAGGERO VENETO
Comincia la festa, ma c è il rischio pioggia
Messaggero Veneto — 15 ottobre 2010   pagina 02   sezione: PORDENONE
Incontriamoci a Pordenone sta per entrare nel vivo, pur con la minaccia di maltempo prevista da domani sera a tutta domenica. In piazza XX Settembre da domani “Stand enogastronomici (Birreria Pordenone e 0434 Cafè) e promozionali”, con “Biscotto Pordenone”, “Circoscrizione Centro e Polizia di Stato”, “Meteorama” dell’Osmer Arpa Friuli V.G., “Giostra bambini”, “Kombat Gym” arti marziali, “Venite a scoprire lo sci di fondo” dello Sci club Panorama, “Festival bici elettriche” di Sportlet, “Buon compleanno Omino Rosso!” della casa editrice pordenonese, festa tra una montagna di libri e di zucche di Hallowen con un dolce a sorpresa per tutti i bambini. Collaborano Partylandia e Gelateria Montereale. Nella sede della Provincia spazio a “Pordenone dipinge” a cura della Panorama (inaugurazione oggi alle 18.30), “Concerto Lirico” (domani alle 18.30) “Castagnata” ponte del Mulino (largo San Giorgio), “Piano – Fortissimo” degli allievi della scuola Gante (domani 15.30/18 e domenica 10/12). In corso Vittorio Emanuele domani e domenica “New Gent”, con la nuovissima collezione Swatch (civico 7/e), “Incontriamoci in... Osteria”, con pittura, note e degustazioni a cura di Giorgio Altio e Proloco Pordenone (civico 41), “Artigianato Clautano e Vecchi Mestieri”, “Itinerario al Cioccolato” a cura Faggiotto - Peratoner, e “Mercatino musicale”. A palazzo Gregoris da domani “Ispirazioni a confronto. Musica e natura” personale di pittura di Fiancalo Cazzaniga. Oggi alle 17.30 l’inaugurazione. A palazzo Mantica domani alle 11 vernice di “Creatività e Design” studi, modelli, prototipi. Al ponte di Adamo ed Eva “De qua e da la del Nonsel”, mercatino hobbistico, Campagna Amica, chioschi enogastronomici, Battesimo a cavallo, Associazione Giacche Verdi, a cura della Proloco Pordenone. Nell’area di viale Cossetti, poi, i commercianti hanno deciso di rianimare la via con molti eventi: in piazzetta dei Domenicani il negozio Tuttotoys e l’autoscuola Tavella organizzeranno un percorso di guida sicura per i bambini. Ci saranno i vigili urbani per fare contravvenzioni e la polizia stradale che farà l’alcol test ai genitori che berranno un calice di vino offerto dai commercianti. A chi si sottoporrà al test verranno distribuiti buoni per una consumazione al Pn bar(*). La piazza sarà inoltre allestita con giochi gonfiabili e con animazione fornita da Mc Donald’s. Al Pn Bar sarà allestito un chiosco della birra e uno stand gastronomico con specialità alla griglia (anche a pranzo), alle 17.30 fuori dal bar si esibiranno i Just Duet. Al Tre di Coppe la specialità della giornata sarà lo stinco e alle 16 ci sarà il concerto rock della banda Veleno. Saranno esposte le vetture della concessionaria Autopiù e negli stand verranno insegnati gli antichi mestieri degli artigiani (cardatura della lana, tessitura, sellatura).
(*)Nota: per provare l’alcoltest devono bere un calice di vino offerto dai commercianti e chi si sottopone all’alcoltest riceverà un buono per una birra (vedi riga dopo). Conclusione per provare l’alcoltest le persone devono bere due volte!!!


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE
VIOLENZA
IL PICCOLO
Distrugge un auto e poi picchia gli agenti

il Piccolo — 15 ottobre 2010   pagina 16   sezione: TRIESTE

Non solo ha distrutto un’auto in sosta piombandole addosso e centrandola in pieno. Ma ha anche aggredito, insultato e minacciato di morte gli uomini della Municipale intervenuti per placarlo e i sanitari del 118 che tentavano di farlo rinsavire. Abbastanza per far scattare a suo carico l’arresto immediato con una lunga sfilza di capi d’accusa: violenza, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, lesioni e guida in stato di ebbrezza. L’impetuoso automobilista finito al Coroneo è un triestino di 43 anni - V.D. le sue iniziali -. L’altra sera poco dopo le 20 si è messo al volante della sua Nissan Micra ma, complice il troppo alcol assunto in precedenza, è finito contro una Opel Meriva parcheggiata in viale Miramare all’altezza del numero 65, vale a dire proprio di fronte alla sede della Municipale. L’impatto è stato così violento che la macchina in sosta ha fatto un giro completo su se stessa. Allertati dal rumore provocato dallo scontro tra i due veicoli, alcuni agenti sono subito corsi in strada per prestare aiuto al conducente. Lui però, per tutta risposta, ha iniziato ad aggredirli prima solo verbalmente e poi con calci e pugni. Le intemperanze sono proseguite sia negli uffici della Polizia giudiziaria, dove l’uomo è stato trasferito per l’identificazione, sia al Pronto soccorso. Qui i sanitari hanno fatto ogni sforzo per calmarlo e tentare di farlo rientrare in sè, ma senza successo. L’automobilista visibilmente alterato dall’alcol si è scagliato con forza contro gli infermieri, staccandosi anche l’ago della flebo e sporcando di sangue la sala in cui era stato accolto. Ancora più pesante il trattamento riservato agli uomini della Municipale: contro di loro sono volate minacce di morte (« molime le manete che te ne dago tante e te le spaco in testa»), offese e insulti di ogni genere al Corpo ma anche pugni e calci ben assestati. Colpi così precisi da procurare ad uno degli agenti, afferrato all’improvviso per il bavero della giacca, lesioni e ferite che hanno spinto i medici a rilasciare una prognosi di dieci giorni. Per bloccare e neutralizzare l’uomo ormai trasformato in una furia scatenata sono dovuti intervenire in ospedale altri uomini della Municipale, riusciti a fatica bloccare il 43enne e ad ammanettarlo. Una tregua durata però solo pochi minuti. Riportato nuovamente negli uffici della Polizia giudiziaria, infatti, l’uomo ha nuovamente perso la testa, sfoderando di nuovo il suo colorito repertorio di insulti e minacce. Le offese e le intemperanze sono terminate solo a tarda notte, quando è l’uomo è stato portato al Coroneo. ( m.r.)

 

IL TIRRENO

Lite al ristorante Quattro denunce

il Tirreno — 15 ottobre 2010   pagina 04   sezione: PRATO

Quattro cinesi sono stati denunciati dalla polizia al termine di una violenta rissa in un ristorante di via Filzi. Gli agenti, intervenuti mercoledì sera, hanno accertato che la lite, forse provocata dall’abuso di alcol, è avvenuta tra gli avventori dello stesso tavolo, che si sono tirati a vicenda bicchieri e bottiglie. La peggio è toccata a un cinese di 37 anni, che è stato giudicato guaribile in 15 giorni e trattenuto all’ospedale a scopo precauzionale.


IL CORRIERE ADRIATICO

Si sospetta l’azione nella notte di una baby gang lungo le vie Mura Augustee e Paoli

Raid vandalico, colpite dieci auto

16.10.10 Fano Hanno mandato in frantumi i vetri dei finestrini di una decina di auto in via Mura Augustee e in via Paoli. E’ stato un amaro risveglio quello di ieri per i residenti della zona che si sono trovati di fronte una scena che qualcuno non ha esitato a definire “da guerriglia”: vetri in frantumi sparsi un po’ dappertutto, automobili colpite a caso, senza una logica né un perché. Un vile atto vandalico che si è consumato nella tarda serata di giovedì, intorno alle 23. Una signora sostiene di aver udito grida e schiamazzi da parte di una persona che probabilmente era in preda ai fumi dell’alcool, ma il sospetto dei residenti è che ad agire siano stati più di uno, forse addirittura una baby gang, che si è divertita a spaccare vetri con una mazza di legno, o forse una spranga in ferro. L’obiettivo non era quello di commettere furti, considerato che i vandali hanno lasciato lì anche un navigatore satellitare custodito all’interno di una delle auto danneggiate, sarebbe invece sparito un pacchetto di sigarette. Tutto fa dunque pensare ad un gesto vandalico attuato per il solo piacere di provocare danno. Le auto parcheggiate in strada erano almeno una ventina, ma solo una metà si sono viste mandare in frantumi i finestrini laterali, chi quello del passeggero chi quello del guidatore, i cui frammenti hanno inondato l’abitacolo e sono finiti anche sul selciato.
Non sarebbe la prima volta che accadano fatti del genere in via Mura Augustee, già in passato qui si erano registrati atti di vandalismo, calci alle auto in sosta trovate bozzate il giorno dopo e con gli specchietti rotti. Una volta era stato dato alle fiamme anche un bidone per la raccolta differenziata del vetro. I residenti lamentano il degrado in cui è lasciata la zona, frequentata da ragazzini senza alcun controllo delle famiglie, tossicodipendenti ed extracomunitari, che bazzicano nei bar e abbandonano lattine e bottiglie di fronte alle loro case. Una soluzione potrebbe essere quella di installare telecamere a circuito chiuso come deterrente. Sull’episodio dell’altra notte indagano i carabinieri.


PROPONGO LA SECONDA DOMENICA DI NOVEMBRE COME LA GIORNATA DELLE PORTE APERTE AL CLUB
MARCKETPRESS

GIORNATA EUROPEA DELL´ENOTURISMO NELLE CITTÀ DEL VINO - 14 NOVEMBRE 2010
16.10.10 La Rete europea delle Città del Vino ha promosso nel 2009 la celebrazione della Giornata Europea dell’Enoturismo, che si celebrerà ogni anno, ogni seconda domenica di novembre nelle Città del Vino facenti parte della Rete Europea. L’iniziativa è nata per raggiungere in contemporanea, in tutti i paesi interessati a questa forma di turismo, una diffusione internazionale del turismo del vino, favorendo inoltre una omogeneizzazione degli standard di qualità delle numerose strade del vino europee. La Giornata Europea dell’Enoturismo includerà una serie di eventi basati sulla promozione dei territori del vino, organizzati da ogni strada del vino nella propria area, pubblicizzati in maniera sistemica, al fine di aver una forte risonanza a livello di immagine e diffusione. La cultura e la tradizione del territorio sono intimamente correlate all’identità del vino e a molti prodotti tipici che diventano così simbolo di qualità di vita e ambasciatori di identità di un luogo, al fine di far conoscere i punti di forza enoturistici del vostro municipio. L’apertura delle cantine, la scoperta delle ricchezze paesaggistiche, così come la valorizzazione dei prodotti tipici, artigianali e genuini, le quali consentirebbero di scoprire la cultura, la natura e la tipicità del territorio, caratteristiche essenziali di ogni città facente parte della rete.


POTREBBE ESSERE UNA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO SIANO VALIDI I SUGGERIMENTI DELL’OMS DI AUMENTARE L’ETA’ DI ACCESSO ALLE BEVANDE ALCOLICHE.
WINENEWS

“BINGE DRINKING”: GLI STUDENTI AMERICANI CHE STUDIANO IN EUROPA BEVONO FINO AL TRIPLO DELLE PROPRIE ABITUDINI, LO DICE UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI WASHINGTON
Washington - 15 Ottobre 2010

Le vacanze studio degli studenti americani in Italia sono all’insegna dello sballo: la maggior parte dei ragazzi “under 21”, minorenni negli Usa e quindi che in patria non raggiungono l’età legale per il consumo di alcolici, beve una quantità tripla di bicchieri , tra vino, birra e super-alcolici. L’allarme viene lanciato da una ricerca dell’Università di Washington, che ha messo sotto osservazione 177 teen-ager in partenza per diverse mete, europee e non, nelle quali avrebbero trascorso in media 4 mesi. I questionari hanno rivelato che senza il controllo di genitori e in Paesi in cui il consumo di alcolici è sottoposto a minori divieti, i ragazzi avevano modificato le loro abitudini, passando in media da quattro a dodici drink settimanali. I problemi arrivano quando le bevute si concentrano nel fine settimana.

“Gli studenti in partenza per i luoghi di studio si fanno idee sbagliate di quanto i loro colleghi bevano negli altri Paesi”, spiega Eric Pedersen, autore dello studio.


ALLORA E’ VERO CHE SI DIVENTA “ALCOLIZZATI” QUANDO SI PASSANO LE PORTE DEL SERT O DEL CLUB!
E’ PER QUESTO CHE MOLTI CERCANO DI STARNE ALLA LARGA.
E’ ORA DI CAMBIARE QUESTA OBSOLETA ED OFFENSIVA TERMINOLOGIA!!!
IL RESTO DEL CARLINO

«Se c’è un boom di alcolizzati significa che lavoriamo bene»
«SE I DATI parlano di un boom di alcolizzati a Imola sono dati positivi, infatti ciò è dovuto a una maggiore campagna di sensibilizzazione da parte dell’Ausl».
14.10.10  A parlare è la psichiatra Lucia Galli, che spiega: «L’alcolizzato, come molti pazienti psichiatrici, è una persona che si vergogna del suo disagio ed è censurato nel comunicare una chiara richiesta d’aiuto». La massiccia informazione e le iniziative del Sert di Imola negli ultimi anni hanno contribuito a parlare pubblicamente delle dipendenze, e questo ha avuto un effetto rassicurante su chi ha problemi di alcool. «Uno dei più grandi problemi di noi psichiatri — continua la Galli — è riuscire ad avvicinare il paziente sofferente di una dipendenza. Proprio perché dipendente egli vive la sua malattia in maniera ambivalente, cercando, più spesso inconsapevolmente, scuse per non andare dal medico, per non tornare o per non seguire le cure». Il numero di alcolizzati a Imola sarebbe quindi, secondo la specialista, non diverso rispetto a quello di qualunque altra città: a far la differenza è il contesto sociale che censura il problema e l’abilità del medico a fornire fiducia a chi soffre di dipendenze. Il vero allarme, legato al fenomeno dell’alcolismo, che cambia d’intensità è l’aumento delle donne bevitrici. «La differenza di genere — continua la Galli — si sta invertendo: storicamente il rapporto tra uomini e donne alcolizzati era di cinque a uno, adesso è di tre a uno». È ipotizzabile che in futuro le proporzioni si equivarranno? «È possibile, ma del resto la causa è dovuta alla parità tra diritti e doveri tra i generi: così come un tempo una donna non poteva votare era altrettanto disdicevole vederla fumare oppure bere». L’omologazione dei costumi, insomma, ha omogenizzato buone e cattive maniere, e se la donna oggi è più libera e libera anche di alzare il gomito senza destare stupore.
SECONDO i dati dell’Ausl, a Imola, tra il 2006 e il 2008, gli alcolisti sono aumentati del 12 per cento. L’alcolismo è una dipendenza subdola, è difficile da ammettere e da riconoscere, ma esistono sintomi che possono metterci in guardia: «La dipendenza dall’alcool ha un’aspetto psicologico e un aspetto fisico. I prmi sintomi legati all’eccesso di assunzione sono i disturbi del sonno, ansia generalizzata, apparentemente senza causa manifesta, e meno frequentemente lievi tremori. Dal punto di vista psicologico l’alcolista tende invece a emarginarsi, a evitare la compagnia, a chiudersi in casa. Proprio perché vive la bevuta come una vergogna». L’alcolismo è una dipendenza subdola anche perché l’identikit dell’alcolizzato è difficile da tracciare: «Proprio perché tende a nascondersi l’alcolizzato può essere chiunque: un collega, un familiare, un amico che sta bene attento a non mandare segnali che possano mettere in mostra la sua dipendenza».

Marco Pivato
Nota di Alessandro Sbarbada: In linea di principio il ragionamento è corretto: se il Servizio di un territorio ha contatti con molte persone che vivono un particolare disagio potrebbe non significare che su quel territorio il disagio è maggiore che negli altri, ma che il Servizio è capace di raggiungere meglio chi ne soffre. Ma la terminologia utilizzata in questo articolo è inaccettabile.

 

QUALCHE NUMERO DAL MONDO VINICOLO. LEGGETE BENE COME VENGONO SPESI I SOLDI DELL’UNIONE EUROPEA.
WINENEWS

OCM VINO: UTILIZZATI 291 MILIONI DI EURO SUI 298 A DISPOSIZIONE PER IL 2010. 86 MILIONI SPESI IN RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE DEI VIGNETI, 25 PER PROGETTI DI PROMOZIONE NEI PAESI TERZI (SUI 35 PREVISTI). “TUTTO OK” DICE IL MINISTRO GALAN

15 Ottobre 2010

L’Italia non doveva sprecare nulla, e c’è praticamente riuscita. Dei 298,3 milioni di euro messi a disposizione per l’enologia del Belpaese dell’Ocm vino dell’Unione Europea, ne sono stati spesi 291,9. A comunicare è un soddisfatto Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, proprio oggi, 15 ottobre, giorno di scadenza per l’accesso ai fondi.
Scorrendo il dettagli delle voci di spesa, però, le risorse meno sfruttate, in proporzione, sembrano quelle destinate alla promozione nei Paesi Terzi: ai 64 progetti a livello regionale e ai 6 progetti nazionali messi in atto, è stato destinato lo stanziamento complessivo di 25,1 milioni di euro (sui 35 previsti inizialmente).
Più in dettaglio, nel 2010 è stata data attuazione a due misure, non previste in prima battuta e giustificate dalla difficile situazione economica: la “vendemmia verde”, con l’utilizzo di 16,4 milioni di euro per la distruzione dei grappoli (misura introdotta per ripristinare in alcune aree l’equilibrio tra domanda e offerta del vino ed arginare la crisi di mercato), e l’assicurazione del raccolto, con il riconoscimento ai viticoltori di un aiuto di 35,3 milioni di euro, fino all’80% del costo dei premi assicurativi versati a copertura delle perdite legate alle avverse condizioni climatiche.
Altri 86,1 milioni di euro - che rappresentano il 30% dello stanziamento - sono stati invece destinati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, mentre all’uso di mosto di uva concentrato, destinato ad aumentare il titolo alcolometrico naturale dei prodotti, è andato un aiuto complessivo di 64,6 milioni di euro.
Ancora, 23,6 milioni di euro sono stati utilizzati per la distillazione dei sottoprodotti, 28,6 milioni per la distillazione di alcol per usi commestibili, e 12,1 milioni di euro alla distillazione di crisi.


QUI INVECE SEMBRA CHE SOLDI NON CE NE SIANO PROPRIO
LA STAMPA
SI TORNA A PARLARE DEL CASO SCOPPIATO NEL 2005

Enoteca del Piemonte giustizia lenta e i debiti restano Montaldo presidente dell’Enoteca del Barbaresco non ci sta’
SERGIO MIRAVALLE
15/10/2010 - Sulla Gazzetta d’Alba del 12 ottobre nella pagina La Nostra Terra Giancarlo Montaldo, collaboratore del settimanale e presidente dell’Enoteca regionale del Barbaresco ha scritto questo commento che volentieri riprendo.

Sono passati cinque anni da quella vicenda e molti vorrebbero che non se ne parlasse più. Intanto i protagonisti di allora...

Enoteca del Piemonte, nessuno pagherà?
Ecco il testo di Montaldo.
"Il responso definitivo non c’è ancora, ma tutto fa presagire che lo scandalo dell’Enoteca del Piemonte, il Consorzio tra le Enoteche voluto dalla Regione Piemonte che aveva tenuto banco a inizio 2005, si risolverà in una bolla di sapone.
A rinviare a giudizio e chiamare a risarcire danni materiali e morali i due ineffabili protagonisti della vicenda non sono bastati un dissesto finanziario di circa 1.800.000 euro con varie situazioni di spese inopportune e fantasiose, una conduzione amministrativa e gestionale che non ha rispettato le più elementari regole della correttezza e del ruolo istituzionale e nemmeno il fatto che dieci Enoteche regionali socie del Consorzio che reggeva tale organismo abbiano dovuto tirare fuori di tasca propria 70.000 euro ciascuna per pagare in tutta fretta le spese più elementari (Inps, tasse, ecc.).
Quando lo scandalo scoppiò nel 2005, in brevissimo tempo si accartocciò su se stesso il castello di carta che i responsabili dell’Enoteca del Piemonte avevano costruito sul nulla.
Su sollecitazione di alcuni componenti del Consiglio direttivo intervennero i revisori dei conti che individuarono subito le malefatte. L’Enoteca venne in fretta commissariata e l’incarico affidato a Roberto Berzia, il quale – con un lavoro attento e meticoloso com’è nelle sue consuetudini - mise in fretta in evidenza le inefficienze, le irregolarità e le responsabilità.
Com’era logico, dei fatti vennero informate la magistratura e la Corte dei conti, che a loro volta indagarono, interrogarono, vennero a galla circostanze e prove. Sembrava che tutto si potesse tradurre in un rapido rinvio a giudizio, al punto che uno dei responsabili, il direttore Sarasso, aveva fatto sapere tramite i suoi legali di essere pronto a collaborare.
Le iniziali convinzioni di una giustizia che avrebbe fatto il suo lavoro poco per volta si trasformarono in timore che tutto si risolvesse con un nulla di fatto e adesso la paura sta diventando realtà.
In occasione dell’ultima assemblea dell’Enoteca del Piemonte, commissariata ma logicamente tenuta in vita, il liquidatore Berzia ha informato i presidenti delle Enoteche che le accuse proposte davanti alla magistratura ordinaria e quella contabile stanno cadendo in prescrizione.

Potete immaginare come siano state accolte queste notizie dai presidenti delle Enoteche regionali, quelle stesse che cinque anni fa dovettero intervenire con l’impegno dei 70.000 euro. Sono gli stessi presidenti che a metà luglio 2010 hanno ricevuto una lettera dall’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto nella quale li informava che i contributi di gestione 2010 venivano ridotti del 50%. Questo oltre la metà dell’anno, quando ovviamente gli impegni erano già stati presi e in tanti casi le spese già effettuate.
Tornando all’Enoteca del Piemonte, non pagheranno né i responsabili istituzionali e nemmeno quelli politici. Tale struttura, infatti, non era nei desideri delle Enoteche regionali di allora, ma fu bonariamente imposta dalla Giunta del tempo, guidata dall’on. Enzo Ghigo.
Mai voluta e mai amata, l’Enoteca del Piemonte lascia uno lungo strascico di recriminazioni e verrà ricordata soprattutto come una struttura pubblica che in breve tempo ha dilapidato un’ingente mole di denaro della collettività e generato diffidenza e discredito su una formula promozionale che spesso ha dimostrato efficacia e qualità.
Viene spontaneo chiedersi che fine hanno fatto i protagonisti in negativo di questa vicenda. Alla gente normale verrebbe da nascondersi in qualche posto sperduto e purgare le proprie colpe.
Del direttore Sarasso abbiamo perso le tracce e non ci dispiace.
Del presidentissimo Pierdomenico Garrone, invece, abbiamo saputo di nuovi incarichi di prestigio che ne hanno premiato l’incerta genialità e la sicura megalomania: è stato nominato responsabile della comunicazione istituzionale degli Aeroporti di Roma. Come dire: è quasi in odore di santificazione. Nulla di nuovo sul fronte occidentale".

Giancarlo Montaldo

Rassegna alcol e guida del 17 ottobre

INCOMINCIAMO CON UNA RIFLESSIONE SU UNO DEI FENOMENI PIU’ ALLARMANTI DELLA NOSTRA SOCIETA’

http://www.wakeupnews.eu

Stragi del sabato sera: dallo sballo alla morte il tragitto è breve
Cosa si nasconde dietro uno dei fenomeni più allarmanti della nostra società?
di Monica Pedrola
17.10.10 Basta un attimo: non è solo l’amara considerazione che sale alla mente di tutti nel commentare l’ennesimo incidente su strada. È il nome della campagna nazionale lanciata da AssoGiovani e Forum Nazionale dei Giovani per sensibilizzare i ragazzi alla sicurezza stradale e prevenire le stragi del sabato sera. Ma cosa c’è davvero dietro quell’attimo che spezza una vita umana?
Da anni, filosofi e psichiatri puntano il dito contro il desiderio di molti adolescenti di confrontarsi con la morte, in una fuga disperata da un vuoto che non trova risposte né in seno alla famiglia, né tantomeno nella società. Una società che è in perenne cambiamento e risucchia nel suo vortice di mode, tendenze, dinamiche vite sempre più giovani. E sono proprio i giovanissimi i protagonisti degli ultimi gridi d’allarme che si levano da ospedali, associazioni di alcolisti, istituti e osservatori nazionali.
Una recente indagine del CNESPS (Osservatorio Nazionale Alcol) e gli ultimi dati ISTAT hanno infatti fotografato il rapido affermarsi, tra ragazzi e ragazze, di nuove modalità di consumo alcolico, del tutto estranee alle abitudini mediterranee. Più precisamente, sta cambiando il modo in cui vengono assunte le bevande: c’è una forte riduzione di consumatori giornalieri e un’impennata di alcol fuori dai pasti. Ma non solo. Il mutamento delle abitudini registra il radicarsi di comportamenti a rischio come il binge drinking, un modello tipico dei Paesi anglosassoni e del nord Europa che contempla il consumo di almeno 5 bevande alcoliche in un’unica occasione. Quello che un tempo era l’ubriacatura occasionale di un adolescente inesperto oggi diventa sballo, una ricerca volontaria spesso ripetuta nel tempo e che esplode proprio il sabato sera, momento clou da destinare all’alcool.
Dietro questa impennata di consumi – sostiene ancora il CNESPS – ci sono l’accresciuta disponibilità e accessibilità delle bevande alcoliche, l’impatto simultaneo di pubblicità e strategie di marketing che spingono i giovani ad acquistare prodotti meno cari, ma accattivanti. E c’è poi da aggiungere la frequente negligenza dell’attenzione familiare e sociale, le macchine troppo veloci, i locali che fanno di tutto per vendere i superalcolici. Un mix di fattori che «hanno consentito di far prevalere le sollecitazioni al bere, mediatiche e non, come pungolo al consumo e come parametri di riferimento per la costruzione di sentimenti, emozioni, esperienze, dello stesso divertimento da parte dei giovani».
Insomma, le stragi del sabato sera non sono che la punta di un iceberg che ad oggi pare proprio essere ben lontano dallo sgretolarsi. Addetti ai lavori, esperti, semplici testimoni sono ormai tutti concordi nel sostenere che il costante dilagare del fenomeno impone un approccio globale, focalizzato sulla promozione di una “cultura della moderazione”. Non solo controllo e repressione, ma uno sforzo serio, mirato, lungimirante per diffondere tra i giovani un comportamento consapevole, stimolando il senso di responsabilità, di rispetto e di convivenza civica. Una strategia complessa, dunque, orientata su più fronti e che sia in grado di indurre un cambio di cultura rispetto al concetto di rischio, ai propri limiti e al modo di rapportarsi agli altri.


ED ANCHE I CITTADINI CHIEDONO DI FARE QUALCHE COSA PER QUESTO PROBLEMA
IL TIRRENO

Residenti esasperati: «Urla fino alle 2 e non è intervenuto nessuno» 

DOMENICA, 17 OTTOBRE 2010

Filmano il caos della “movida” 

Nel video cori qualche canna, ragazzi che si gettano in terra e sbattono contro i bandoni: «E noi non dormiamo più» 
GROSSETO. La notte del giovedì è un incubo per i residenti del centro, in particolare per chi sta in via Garibaldi, via Montanara e dintorni. Lo “sballo alcolico” a basso prezzo, infatti, ha i suoi lati negativi. Tanto che alcuni residenti si sono messi anche a fare filmati, per documentare il loro disagio.
«Ogni giovedì - dice Andrea Severi, uno dei residenti della zona - non riusciamo a dormire fino a più delle due di notte. Stavolta ho chiamato vigili urbani e polizia ma, dopo mezzanotte, non è venuto nessuno. Ormai non passano neppure più, è tutto tollerato. Così ho fatto anche un filmato, per documentare cosa succede. L’ho fatto in più momenti, da mezzanotte fino alle due».
Il filmato, circa 6 minuti (una parte è visibile su www.iltirreno.it, sezione multimedia, ndr) documenta urla e cori, qualche canna confezionata in strada, ragazzi che si sdraiano in terra, un altro che sbatte la testa di un “amico” contro la serranda di un negozio. E ancora ragazzine che alle due di notte giocano a “campana” in mezzo alla strada. «Credo emerga con una certa chiarezza che così è impossibile dormire, per un intero quartiere. Non vogliamo che i locali chiudano, vogliamo solo che rispettino le regole. E che vengano fatte rispettare. La convivenza civile è fatta prima di tutto di questo: di rispetto gli uni per gli altri». Poco più in là, fra l’altro, ci sono state fioriere rotte, urina sulla soglia di due case, vetri rotti: «Purtroppo ogni giovedì è la stessa storia. E in inverno i problemi ci sono anche in altri giorni della settimana. Non puntiamo il dito contro nessuno, chiediamo solo che ci sia consentito il normale riposo». (g.f.)  


GENOVA RISPONDE CON UNA ORDINANZA COMUNALE.
I DUE LIVELLI DI ETA’ E LA QUANTITA’ DI ALCOL NELLE BEVANDE POSSONO CREARE UN PO’ DI CONFUSIONE: NON E’ PIU’ SEMPLICE VIETARE LA VENDITA E
LA SOMMINISTRAZIONE DI TUTTE LE BEVANDE ALCOLICHE AI MINORI DI ANNI 18?

PRIMO CANALE

Alcol, divieto di vendita ai minori

16/10/2010 16:02   

GENOVA

Dal 16 novembre a Genova scatterà il divieto di somministrare e vendere bevande alcoliche ai minori di 16 anni e superalcolici sopra i 21 gradi ai minori di 18, per effetto di una nuova ordinanza del Comune di Genova presentata stamani a Palazzo Tursi. Per le attività commerciali che violeranno le disposizioni sono previste multe da 50 a 500 euro, oltre a sospensione e revoca della licenza. L’ordinanza è stata presentata stamani dagli assessori alla Sicurezza e al Commercio, Francesco Scidone e Gianni Vassallo, e si tratta di un intervento legislativo per fermare il diffuso uso e dipendenza dall’alcol tra i giovanissimi. La Liguria è la terza regione italiana per numero di giovanissimi dipendenti da alcol.


LO STESSO ARTICOLO PERO’ CON IL COMMENTO DEI CONFESERCENTI CHE SEMBRANO NON ESSERE MOLTO D’ACCORDO.

REPUBBLICA

Tursi vieta l’ alcol ai minorenni

Repubblica — 16 ottobre 2010   pagina 1   sezione: GENOVA

NIENTE superalcolici ai minori di 18 anni. E’ la stretta del Comune che, con un’ ordinanza del sindaco, vieta la vendita e la somministrazione di bevande che abbiano una gradazione alcolica superiore ai 21 gradi a chi

Lunedì, 18 Ottobre 2010
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