Foto Coraggio – archivio Asaps (ASAPS), 4 agosto 2010 - Tempi duri in vista, per chi dichiara al fisco poche migliaia di euro e gira su una “fuoriserie” infatti, da poco più di una settimana, anche la Polstrada è attrezzata per fare la "spia" al fisco, segnalando il modello d’auto a un cervellone che incrocia i dati con quelli della dichiarazione dei redditi. Se prima in caso di controlli stradali, solo la Guardia di Finanza era in grado di comunicare marca e modello dell’auto, ora grazie all’apporto della Polizia Stradale le possibilità di finire nella rete anti-furbetti del fisco aumentano considerevolmente. Il meccanismo è molto semplice: al soggetto che viene fermato alla guida di un auto di grossa cilindrata la Polizia, oltre a verificare patente, libretto e tasso alcolico, invia anche marca e modello dell’auto ad un cervellone centralizzato, che fa capo alla Sogei, la banca dati del ministero delle Finanze che incrocia i dati del mezzo e il suo valore, con quelli della dichiarazione dei redditi dell’automobilista. Nel caso in cui si verifichi una sproporzione tra l’auto guidata e la dichiarazione dei redditi presentata si procederà ad effettuare approfonditi accertamenti fiscali. Non si tratta, come detto, di una novità assoluta: la Finanza fa questi controlli incrociati dall’agosto del 2008, la vera novità è che ora scende in campo a dare manforte anche la Polizia Stradale, che può schierare molte più pattuglie e effettuare controlli anche sulle autostrade. |
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