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Notizie brevi 09/10/2010

I soldati vittime di un’imboscata: sparatoria dei guerriglieri dopo l’esplosione di un ordigno - Quattro italiani uccisi in Afghanistan

Sono alpini e facevano parte di una colonna diretta nella zona di Farah. Un quinto soldato è rimasto ferito

 

MILANO - Quattro soldati italiani sono morti e un quinto è rimasto ferito nel corso di un’imboscata avvenuta poco dopo le 9.45 (le 7.45 in Italia) contro un’autocolonna di una sessantina mezzi militari italiani che si stava recando nella valle del Gullistan, nella provincia di Farah (GUARDA la mappa), per trasportare il materiale necessario per la costruzione di una base avanzata. Le vittime sono tutte appartenenti al corpo degli alpini. Secondo quanto ha spiegato il gen. Massimo Fogari, portavoce dello Stato maggiore della Difesa, l’imboscata è stata compiuta facendo esplodere un ordigno improvvisato, un cosiddetto Ied (improvised explosive device), a cui è seguito un attacco a colpi di armi da fuoco da parte di guerriglieri (ASCOLTA la ricostruzione del generale). Le truppe che scortavano il convoglio hanno subito reagito all’attacco e messo in fuga gli attentatori.
GRAVE MA COSCIENTE - Le condizioni del militare rimasto ferito sarebbero particolarmente gravi anche se l’uomo risulta essere cosciente. E’ stato trasportato in elicottero in un ospedale militare per le prime cure, ma nelle prossime ore potrebbe essere trasferito in una struttura più attrezzata.
IL BILANCIO DELLE VITTIME - Con le quattro vittime di oggi, sale a 34 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall’inizio della missione Isaf, nel 2004. L’ultimo in ordine di tempo risale allo scorso 17 settembre: il tenente Alessandro Romani, incursore del Col Moschin, è deceduto dopo essere stato coinvolto in una sparatoria sempre nella provincia di Farah. L’area occidentale del Paese che si trova sotto il controllo del contingente italiano ha registrato negli ultimi tempi massicci arrivi di forze talebane, in fuga dai settori meridionali controllati dagli Usa, dalla Gran Bretagna e dall’Australia. Non è dunque un caso che vi sia un’intensificazione di episodi che vedono coinvolti i nostri militari (ASCOLTA l’analisi dell’inviato del Corriere, Lorenzo Cremonesi)
IL CORDOGLIO DI NAPOLITANO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha avuto subito parole di vicinanza per le famiglie delle vittime. «Rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese - si legge in una nota del Quirinale - esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti».

Da corriere.it
Sabato, 09 Ottobre 2010
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