{foto4c} Il Pirata della strada classico viene pensato solitamente come un uomo. Infatti l’identikit è quello di un maschio fra i 18 e i 44 anni, ubriaco nel 44% dei casi (quelli cui si è fatto in tempo a far soffiare sull’etilometro). Ma dal quadro che emerge dall’Osservatorio il Centauro-Asaps sulla Pirateria stradale, assume un ruolo significativo anche la donna al volante. Infatti nel 2008 ben 22 pirati della strada avevano la “bandana rosa”, pari al 9% dei 249 pirati identificati e denunciati alla magistratura, che - lo ricordiamo - sono stati ben il 77%. Nel 2007 furono 9 le donne pirata identificate, pari all’8,5% del dato complessivo. Secondo l’analisi dell’Osservatorio il Centauro-Asaps le donne pirata sono piuttosto giovani, l’età media è di 29 anni e il rapporto con l’alcol non è occasionale, in 5 casi, pari al 22,7% del totale, le conducenti avevano superato i limiti di legge del valore alcolemico. Cinque dei 22 episodi di pirateria sono stati mortali per le persone investite. Numerosi anche quelli con conseguenze molto gravi per le vittime. In tre casi (13,6%) le conducenti erano straniere. Mentre per gli uomini il motivo che fa scattare la fuga è spesso ricollegato alla paura di perdere i punti della patente, alla mancata (o falsa) copertura assicurativa, al fatto di non voler sottoporsi all’esame dell’etilometro o al narcotest, o ancora alla mancanza del permesso di soggiorno per gli stranieri, le donne invocano frequentemente la paura come elemento scatenante questo comportamento di assoluta inciviltà. Forlì 13.3.2009 Giordano Biserni
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