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Giurisprudenza di Legittimità di Luglio-Agosto 2004

a cura di Franco Corvino

Nota: I soci Asaps, interessati a ottenere il testo delle massime qui riportate, possono richiederle all’indirizzo sede@asaps.it, indicando il proprio nome e cognome.

Giurisprudenza di Legittimità

Segnaletica stradale – Passo carrabile – Immissione di veicolo da area privata ad altra privata ma di uso pubblico – Configurabilità – Sussistenza
Correttamente viene qualificato come “passo carrabile”, ai fini dell’obbligo di individuarlo con apposita segnaletica, ai sensi dell’art. 22 c.d.s. e dell’art. 44 del Regolamento di esecuzione, anche quello che consente le immissioni di veicoli da un’area privata ad un’altra parimenti privata ma di uso pubblico, in quanto aperta all’accesso di un numero indeterminato di persone o veicoli. (Nella specie, in applicazione di tale principio, è stato ritenuto che costituisse elemento di colpa, in relazione ad un addebito di lesioni colpose, il fatto che non fosse stato segnalato come passo carrabile il punto di immissione da un’area privata, adibita a centro commerciale, ad altra area aperta al pubblico transito, in corrispondenza del quale punto era stata apposta una catena sulla quale, non avendone rilevato la presenza, aveva urtato un ciclomotorista, così producendosi le lesioni che avevano dato luogo al suddetto addebito penale a carico dell’amministratore del centro commerciale) (Cass. Pen., Sez. IV, 16 gennaio 2002, n. 1604) [RV-0402]

 

Veicoli – Ciclomotore – Modifiche tecniche – Conseguente aumento della velocità oltre il limite massimo consentito – Violazione dell’art. 97, comma quattordicesimo, c.s. – Confisca del veicolo – Legittimità
In tema di violazioni al codice della strada, la modifica delle caratteristiche tecniche di un ciclomotore, che sia tale da consentirgli di superare la velocità massima consentita per tale categoria di mezzi di trasporto (45 km/h), ne comporta il passaggio alla categoria dei motoveicoli, con conseguente applicabilità della sanzione di cui all’art. 97 del c.d.s., in essa inclusa la misura accessoria della confisca (art. 97, comma quattordicesimo). (Cass. Civ., Sez. I, 7 dicembre 2001, n. 15506) [RV-0402]

 

Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Verbale – Opposizione – Legittimazione passiva – Legittimazione concorrente del Ministro della difesa e del Ministro dell’interno – Sussistenza
Nell’ipotesi in cui venga proposta opposizione direttamente avverso il verbale di contestazione per violazione al codice della strada (non, dunque, avverso l’ordinanza-ingiunzione del prefetto, il quale, in tal caso, è dotato di propria legittimazione processuale passiva ex art. 204 cod. strada), la legittimazione passiva va riconosciuta, alternativamente, sia alle singole Amministrazioni centrali, cui appartengono i vari Corpi autorizzati alla contestazione (nella specie, i carabinieri e perciò il Ministro della difesa) sia al Ministero dell’interno, il quale, ai sensi dell’art. 11 c.s., possiede specifiche competenze in materia di circolazione stradale, nonché ha il compito di coordinamento dei servizi di polizia stradale. (Corte di Cassazione, Sez. I, 3 dicembre 2001, n. 15245) [RV-0402]

 

Carico – Peso – Eccedenza – Violazione dell’art. 167 nuovo c.s. – Responsabilità del committente – Individuazione
Ai fini della configurabilità della violazione amministrativa consistente nella effettuazione di trasporto con carico superiore alla misura massima consentita, l’art. 167 c.d.s., che, dopo avere, al secondo comma, posto la relativa sanzione pecuniaria a carico di chi circoli con veicolo che trasporti detto carico eccessivo, al nono comma ne dispone l’applicabilità sia al conducente che al proprietario del veicolo stesso, nonché al committente, quando si tratti di trasporto eseguito per suo conto esclusivo, deve essere interpretato non già nel senso che sia “committente” colui al quale devono essere consegnate le cose dopo il trasporto (che ne è, invece, il destinatario), o colui che risulti il semplice acquirente delle cose trasportate, o, ancora, colui che, pur figurando come vettore/contraente (o primo vettore) per essersi obbligato ad effettuare il trasporto, si sia poi limitato ad avvalersi per la relativa esecuzione dell’opera di altro vettore (subvettore), senza tuttavia curare, in considerazione del rapporto derivato intercorso (subtrasporto), né la presa in consegna delle cose medesime, nel luogo di partenza, dal primo mittente caricatore, né, soprattutto, l’affidamento di queste al vettore/trasportatore, ma nel senso, invece, che “committente” sia il soggetto che affida le cose, nel cui interesse, cioè, il vettore compie un trasporto determinato e che, in siffatta qualità, è sottoposto allo specifico dovere di vigilanza consistente nell’accertamento che il veicolo da utilizzare sia idoneo, in relazione alle prescrizioni normative, all’esecuzione di tale trasporto. (Cass. Civ., Sez. I, 29 novembre 2001, n. 15194) [RV-0402]

 

Patente – Revoca e sospensione – Sospensione – Provvedimento ex art. 223, secondo comma, c.s. – Emissione – Condizioni
La sospensione provvisoria della patente di guida,che l’art. 223, secondo comma, del codice della strada collega, a tutela della sicurezza del traffico e nell’immediatezza dell’evento, all’ipotesi di reato di lesioni colpose (o di omicidio colposo), ha natura cautelare e preventiva rispetto all’applicazione, da parte del giudice penale (o dello stesso prefetto in caso di estinzione o di improcedibilità del reato connesso alla violazione del codice della strada), della sospensione come sanzione accessoria; ne consegue che l’applicazione di detta sospensione provvisoria è subordinata alla valutazione prefettizia di sussistenza di fondati elementi di una evidente responsabilità a carico del conducente in ordine a tale reato, valutazione da effettuarsi sulla base degli elementi conoscitivi a disposizione (e previo parere del competente ufficio della direzione generale della M.C.T.C.) (Cass. Civ., Sez. I, 23 novembre 2001, n. 14866) [RV-0402]

 

Sosta, fermata e parcheggio – Sosta – Poteri del sindaco – Individuazione
L’art. 7 del codice della strada conferisce al sindaco il potere di adottare con ordinanza “i provvedimenti indicati nell’art. 6, comma quarto”, con i quali egli può (lett. B) “stabilire obblighi, divieti, limitazioni di carattere temporaneo o permanente per ciascuna strada o tratto di strada o per determinate categorie di utenti”. (Cass. Civ., Sez. I, 28 agosto 2001, n. 11278) [RV-0402]

 


Responsabilità da sinistri stradali – Responsabilità dell’ente gestore o proprietario della strada – Collisione tra veicolo e animale – Sussistenza – Prova – Fattispecie in tema di attraversamento di autostrada da parte di un cane
Il conducente di veicolo danneggiato, che intenda essere risarcito dei danni subiti per avere investito un cane che attraversava l’autostrada, è tenuto a dare la prova che la presenza dell’animale costituiva un’insidia imprevedibile ed inevitabile, nonché a dimostrare la colpa del concessionario per aver mancato di osservare il dovere di vigilanza, di custodia e di manutenzione dell’autostrada stessa. (Fattispecie nella quale è stata affermata la colpevolezza della Società Autostrade per quanto accaduto all’attore). (Giudice di Pace di Modugno, 26 ottobre 2001) [RV-0402]

 

Pedoni – Circolazione dei pedoni – Attraversamento fuori delle strisce pedonali – Investimento – Concorso di colpa del conducente – Graduazione delle rispettive colpe – Fattispecie
Se ai sensi dell’art. 134, comma 6, c.s., i pedoni che attraversano la carreggiata al di fuori degli attraversamenti pedonali devono cedere la precedenza ai veicoli che sopraggiungono, correlativamente i conducenti sono tenuti all’osservanza degli artt. 102, 102, comma 2, e 103 c.s.. Pertanto, dell’investimento di un pedone intento ad intraprendere – fuori dalle strisce pedonali – l’attraversamento della carreggiata, rispondono tanto il pedone che non abbia ceduto la precedenza al mezzo investitore, quanto il conducente che, contravvenendo al dovere di mantenere in centro abitato una velocità tale da consentire l’arresto immediato del veicolo a fronte dell’interposizione di un ostacolo, abbia mantenuto una velocità non adeguata alla situazione. (Nella fattispecie il giudicante ha ritenuto di graduare le colpe concorrenti del conducente e del pedone rispettivamente nella misura dell’80% e del 20%) (Giudice di Pace di Roma, 21 luglio 2001) [RV-0402]


Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Opposizione – Autorità che ha emesso l’ordinanza – Costituzione in giudizio – Invio di comparsa di risposta per via postale – Inammissibilità – Conseguenze

Nei procedimenti per opposizione a sanzione amministrativa derivante da violazione al codice della strada, la regolare costituzione in giudizio dell’Autorità convenuta che ha emesso il provvedimento impugnato è soggetta alla regola generale del codice di rito ex art. 319 c.p.c. e deve avvenire con deposito nell’atto direttamente nell’ufficio giudiziario. Ne consegue la contumacia del prefetto qualora abbia inviato la comparsa di risposta per via postale. (Giudice di Pace di Civitanova Marche, 4 luglio 2001, n. 142) [RV-0402]


Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Motivazione – Obbligo – Omissione – Conseguenze

Giusta quanto disposto dall’art. 204 nuovo c.s., l’ordinanza-ingiunzione emessa dal prefetto deve essere motivata – seppur succintamente – sia in relazione alla sussistenza della violazione, sia in relazione alla infondatezza dei motivi allegati dall’autore dell’infrazione nel ricorso amministrativo. Pertanto, integrando la motivazione condizione di legittimità dell’atto irrogativi della sanzione, ne consegue che la concausa o fittizietà della stessa costituisce violazione di legge e dà luogo ad un autonomo ed assorbente motivo di annullamento dell’ordinanza in sede di opposizione innanzi al giudice ordinario. (Giudice di Pace di Bologna, Sez. IV, 14 giugno 2001, n. 1344) [RV-0402]


Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Accertamento a mezzo autovelox – fonte di prova

Per il disposto dell’art. 103 c.d.s. del 1959, nel testo modificato dall’art. 13 D.L. 6 febbraio 1987, n. 16 (convertito in legge 30 marzo 1987, n. 132), costituiscono fonti di prova ai fini della rilevazione della velocità dei veicoli le risultanze degli specifici strumenti adottati dagli organi di polizia stradale debitamente omologati. Tale efficacia probatoria dura fino a quando risulti accertato nel caso concreto, sulla base delle circostanze di fatto allegate dall’opponente e non contestate ovvero debitamente provate, il difetto di costruzione, di installazione o di funzionamento del dispositivo di rilevazione. (Cass. Civ., Sez. I, 25 maggio 2001, n. 7106) [RV-0402]

 

Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Verbale
La cartella esattoriale attiene alla fase della riscossione delle somme dovute a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria, regolata dall’art. 27 della legge n. 689 del 1981 cui rinvia l’art. 206 c.s. (in base alle norme previste per l’esazione delle imposte dirette e cioè mediante ruolo, di cui alla cartella costituisce un estratto) e presuppone perciò la formazione del titolo esecutivo alla conclusione del provvedimento sanzionatorio (il verbale di accertamento in difetto del ricorso al prefetto ovvero l’ordinanza-ingiunzione di pagamento) ed è, dunque, contro il verbale di accertamento divenuto esecutivo che va proposta l’opposizione ex art. 22 della citata legge, non essendo il ricorso stesso più ammissibile contro la cartella esattoriale. (Cass. Civ., Sez. I, 25 maggio 2001, n. 7115) [RV-0402]

 

Norme di comportamento in genere – Incidente – Reato di fuga
Nella vigenza del nuovo codice della strada il reato di fuga, in caso di sinistro, è punibile a titolo di dolo con la conseguenza che ogni inosservanza del precetto descritto nei commi 1 e 6 dell’art. 189 deve essere riconosciuta e voluta, diventando penalmente irrilevante allorché sia effetto di negligenza, imperizia, inosservanza di norme o addirittura di mancata percezione o di mancata conoscenza della situazione di fatto che è alla base dell’obbligo stesso. (Cass. Civ., Sez. IV, 18 maggio 2001, n. 20151) [RV-0402]

 

Patente – Revoca e sospensione – Fattispecie
In tema di violazioni al codice della strada, nel caso di guida in stato di ebbrezza di un motociclo per la conduzione del quale non è richiesta la patente, non si applica la sanzione amministrativa della sospensione della patente medesima, atteso che non sussista alcun collegamento diretto tra il mezzo con il quale il reato è stato commesso e l’abuso dell’autorizzazione amministrativa in conseguenza del quale va applicata la sanzione accessoria. (Cass. Pen., Sez. I, 27 settembre 2001, n. 35121) [RV-0402]

 

Velocità – Limiti fissi – Apparecchi rilevatori
In tema di violazioni del codice della strada, ove non si sia proceduto a contestazione immediata dell’illecito, il giudice dell’opposizione ad ordinanza-ingiunzione legittimamente dispone l’annullamento del provvedimento sanzionatorio emesso dal prefetto allorché il verbale di accertamento notificato difetti della indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata o sia corredato di una motivazione meramente apparente, ma non può annullare il provvedimento sanzionatorio in base ad una illegittimità non desunta dell’atto, non essendo egli abilitato a censurare l’organizzazione del servizio di vigilanza né a sindacare le modalità organizzative del servizio di rilevamento delle infrazioni da parte della pubblica amministrazione. (Sulla base dell’enunciato principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza del pretore, che, in un caso di sanzione per eccesso di velocità accertato mediante autovelox, aveva ritenuto non giustificata la contestazione differita, considerato “generico e poco credibile” il richiamo all’impedimento dell’altro accertatore – quello non addetto alla verifica del buon funzionamento dell’apparecchiatura di rilevazione della velocità – che, secondo il verbale, era impegnato in altre contestazioni immediate della stessa violazione ad altri automobilisti. (Cass. Civ., Sez. I, 25 maggio 2001, n. 7103) [RV-0402]

 

Patente – Revoca e sospensione – revoca nei confronti delle persone condannate a pena detentiva non inferiore a tre anni – Innovazione sostanziale introdotta dal decreto delegato, non sorretta da alcuna direttiva del legislatore delegante – Violazione della legge di delegazione – Illegittimità costituzionale parziale
Sono costituzionalmente illegittimi, in riferimento all’art. 76 Cost., gli artt. 120, comma 2, e 130, comma 1, lettera b), del D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui prevedono la revoca della patente nei confronti delle persone condannate a pena detentiva non inferiore a tre anni, quando l’utilizzazione del documento di guida possa agevolare la commissione di reati della stessa natura. (Corte Cost., Ord. 15 luglio 2003, n. 239) [RV-1103]

 

Patente – Guida con patente scaduta – Fermo amministrativo del veicolo – Prospettata maggiore attività della sanzione rispetto ad altre, ovvero equiparazione al trattamento previsto per violazioni più gravi – Questione manifestamente infondata di legittimità costituzionale
Patente – Guida con patente scaduta – Fermo amministrativo del veicolo – Asserita lesione del diritto di difesa – Intervenuta sospensione del provvedimento sanzionatorio da parte del giudice rimettente – Questione manifestamente inammissibile di legittimità costituzionale

E’ manifestamente infondata, in riferimento all’art. 3 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 126, comma 7, del D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come modificato dall’art. 19, comma 3, del D.L.vo 30 dicembre 1999, n. 507 (Depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema sanzionatorio, ai sensi dell’art. 1 della L. 25 giugno 1999, n. 205), nella parte in cui prevede come ulteriore sanzione accessoria, nei confronti di chi guida con patente scaduta, il fermo del veicolo, in quanto: 1) punisce più severamente la condotta di chi affida un veicolo a persona che sia in possesso del documento di guida, ma ne abbia omesso il rinnovo, rispetto alla più grave violazione consistente nell’affidamento di un veicolo a persona che non abbia conseguito la patente, sanzionata dall’art. 116, comma 12, del medesimo codice della strada, con la sola pena pecuniaria; 2) stabilisce, per la condotta di chi giuda con patente scaduta, la stessa sanzione prevista dall’art. 116, comma 13, del codice della strada per chi guida senza aver conseguito la patente o non essendo in possesso dei requisiti per la conduzione dei veicoli; 3) stabilisce, per la circolazione con patente scaduta, una sanzione più affittiva rispetto a quella prevista dall’art. 128 del D.L.vo n. 285 del 1992 per chi conduce un veicolo nonostante la dichiarata idoneità temporanea o senza essersi sottoposto agli esami, o accertamenti disposti dalla competente autorità.
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3 e 24 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 214, comma 6, del D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), se interpretato nel senso di inibire al giudice il potere di disporre, nelle more del giudizio, la sospensione del provvedimento di fermo. (Corte Cost., Ord. 11 luglio 2003, n. 234) [RV-1103]

 

Guida in stato di ebbrezza – Sospensione della patente – Sanzione accessoria ad illecito penale – Improponibilità dell’opposizione al provvedimento – Mancata previsione – Questione manifestamente inammissibile di legittimità costituzionale
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3, 25 e 111 Cost., la questione di legittimità costituzionale degli artt. 218, comma 5, e 186, comma 5, del D.Lvo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui, rispettivamente, non prevedono che l’opposizione avverso il provvedimento di sospensione della patente di guida non può essere proposta nei casi in cui la predetta sanzione sia prevista come accessoria ad un illecito sanzionato penalmente e che nel caso di rifiuto dell’interessato di sottoporsi all’accertamento alcoolimetrico, siano sufficienti i dati sintomatici riguardanti il comportamento del soggetto interessato. (Corte Cost., Ord. 18 giugno 2003, n. 217) [RV-1103]

 

Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Ricorso al prefetto – Previsione del raddoppio del minimo edittale, in caso di rigetto – Violazione del principio di eguaglianza, del diritto di difesa e dell’economicità dell’azione amministrativa – Questione manifestamente inammissibile di legittimità costituzionale
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3, 24 e 97 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 204 D.L.vo 30 aprile 1992, n,. 285 (Nuovo codice della strada) laddove prevede che in caso di opposizione a verbale di accertamento per infrazione stradale, il prefetto, se ritiene fondato l’accertamento, ingiunge il pagamento di una somma nel limite non inferiore al doppio del minimo edittale per ogni singola violazione. (Corte Cost., Ord. 11 giugno 2003, n. 207) [RV-1103]

 

Patente – Motocicli – Guida di motociclo di cilindrata superiore a 125 c.c. da parte di soggetti con patente B, anziché A – mancata differenziazione rispetto alla più grave ipotesi di guida dello stesso motociclo senza patente alcuna – Questione rilevante e non manifestamente infondata di legittimità costituzionale
E’ rilevante e non manifestamente infondata, in riferimento all’art. 3 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 116, comma 13 del D.L.vo 30 aprile 1992 n. 285 codice della strada (come sostituito dall’art. 19 del D.L.vo 30 dicembre 1999, n. 507), nella parte in cui non differenzia l’ipotesi di guida di un motociclo con patente diversa da quella richiesta, rispetto alla più grave ipotesi di guida dello stesso motociclo senza patente alcuna. (Giudice di Pace di Sorgono, Ord. di rinvio 7 marzo 2003) [RV-1103]



Martedì, 31 Agosto 2004
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