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Giurisprudenza di legittimità di Luglio-Agosto 2005

a cura di Franco Corvino

Nota: I soci Asaps, interessati a ottenere il testo delle massime qui riportate, possono richiederle all’indirizzo sede@asaps.it, indicando il proprio nome e cognome.

Giurisprudenza

Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Verbale – Opposizione – Legittimazione passiva – Ministero della difesa e dell’interno – Sussistenza.
Nell’ipotesi in cui venga proposta opposizione direttamente avverso il verbale di contestazione per violazione al codice della strada (non, dunque, avverso l’ordinanza-ingiunzione del prefetto, il quale, è dotato di propria legittimazione processuale passiva ex art. 204 cs.), la legittimazione passiva va riconosciuta, alternativamente, sia alle singole amministrazioni centrali, cui appartengono i vari Corpi autorizzati alla contestazione (nella specie, i Carabinieri, e perciò il Ministero della difesa) sia al Ministero dell’interno, il quale, ai sensi dell’art. 11 cod. strada, possiede specifiche competenze in materia di circolazione stradale. (In applicazione di tale principio, la Corte ha respinto il ricorso dei Ministeri della difesa e dell’interno, proposto contro la sentenza del Giudice di Pace, e fondato sul presupposto che essa fosse stato inutiliter data in ragione della mancata presenza in giudizio della Prefettura; sentenza con la quale era stato annullato il verbale di fermo amministrativo e condannato il Ministero della difesa al pagamento delle spese di custodia e giudizio) (Cass. Civ., Sez. I, 1 settembre 2004, n. 17525) [RIV-1104]

Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Opposizione – Richiesta di audizione da parte dell’interessato – Mancata convocazione – Conseguenze.
In tema di posizione a verbale di sanzione amministrativa per violazione del codice della strada, ove l’interessato abbia fatto richiesta di audizione, ai sensi dell’art. 18, primo e secondo comma, della legge n. 689 del 1981, e non sia stato convocato, il provvedimento finale adottato dal prefetto è illegittimo per violazione delle norme procedimentali di legge e comporta l’annullamento dell’ordinanza-ingiunzione adotta in sua violazione. (In applicazione di questo principio la Corte ha cassato la sentenza del giudice di pace per non aver rilevato la violazione del diritto di difesa del ricorrente ed ha deciso la causa nel merito accogliendo l’opposizione contro l’ordinanza-ingiunzione prefettizia, illegittima, e condannando la Prefettura alle spese del giudizio). (Cass. Civ., Sez. I, 21 luglio 2004, n. 13505) [RIV-1104]

Precedenza – Precedenza di fatto – Esercizio – Esenzione da responsabilità – Esclusione – Archiviazione del procedimento sanzionatorio da parte del prefetto – Rilevanza ai fini dell’esclusione di responsabilità – Esclusione.
In caso di responsabilità da scontro di veicoli, la precedenza di fatto viene esercitata a rischio e pericolo di chi se ne avvale, con la conseguenza che lo stesso verificarsi dell’incidente è fatto idoneo a costituire in colpa il soggetto, né può spiegare alcuna rilevanza, ai fini della decisione sulla responsabilità, l’ordinanza prefettizia di archiviazione in ordine all’infrazione all’art. 145 del codice della strada, che disciplina il diritto di precedenza, in un primo momento contestata al conducente. (Cass. Civ., Sez. III, 1 giugno 2004, n. 10491) [RIV-1104]

Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Emissione – Termine – Ordinanza prefettizia ex art. 204 c.s. – Termine di novanta giorni ex L. n. 340/2000 – Applicazione – Fattispecie non esaurite al momento della sua entrata in vigore – Sussistenza.
In tema di applicazione delle sanzioni amministrative per la violazione delle norme del codice della strada, il termine concesso al prefetto per l’emissione dell’ordinanza-ingiunzione irrogativi di una sanzione pecuniaria, ridotto a novanta giorni dall’art. 18, comma terzo, della legge 24 novembre 2000, n. 340, in luogo dei centottanta giorni fissati dall’art. 68 della legge 27 dicembre 1999, n. 488, rispetto ai sessanta giorni originariamente previsti dall’art. 204 del codice, trova applicazione alle fattispecie non ancora esaurite al momento della legge, ancorché la violazione sia stata accertata precedentemente, dovendosi far riferimento alla disciplina vigente nel momento in cui l’atto viene compiuto, in forza del principio generale, in tema di formazione degli atti amministrativi, secondo cui la nuova normativa, portatrice di un’esigenza di pubblico interesse, trova immediata applicazione allorché la fase in cui si inserisce non sia ancora conclusa (nella specie è stato altresì escluso che a detto termine potesse aggiungersi quello di trenta giorni per l’istruzione della pratica previsto dall’art. 203 cod. strada, in quanto, facendo riferimento tanto la sentenza impugnata che il ricorso per cassazione dell’amministrazione alla data in cui il ricorso amministrativo era «pervenuto al prefetto», non poteva ritenersi che ci si fosse riferiti in realtà al giorno in cui esso era giunto presso l’organo accertatore, dovendosi operare uno specifico riferimento a quest’ultimo, qualora se ne vogliano trarre delle distinte conseguenze giuridiche). (Cass. Civ., Sez. I, 28 maggio 2004, n. 10272) [RIV-1104]

Fonti del diritto – Legge penale – Successione di leggi – Applicazione della legge più favorevole – Necessità – Legge più favorevole sopravvenuta al fatto ma abrogata prima del giudizio – Irrilevanza – fattispecie in tema di guida in stato di ebbrezza.
In tema di successione di leggi penali nel tempo, la regola dell’applicazione della legge più favorevole, dettata dall’art. 2, comma terzo, c.p., trova applicazione anche nel caso in cui, succeduta alla legge vigente al momento del fatto una legge più favorevole, questa sia stata poi a sua volta seguita, prima del giudizio, dal ripristino delle legge originaria. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto, respingendo un ricorso del pubblico ministero, che correttamente ad un soggetto imputato di guida in stato di ebbrezza, commesso prima che il reato venisse attribuito alla competenza del giudice di pace dall’art. 4, comma 2, lett. Q), del D.L.vo 28 agosto 2000 n. 274, fossero state applicate le sanzioni, considerate più favorevoli, previste dall’art. 52 di detto D.L.vo, nonostante che, prima del giudizio, lo stesso reato, per effetto dell’art. 5 del D.L. 27 giugno 2003 n. 151, conv. Con modif. in legge 1 agosto 2003 n. 214, fosse stato restituito alla competenza del tribunale, con conseguente reviviscenza delle sanzioni originariamente previste). (Cas. Pen., Sez. IV, 20 maggio 2004, n. 23613) [RIV-1104]

Patente – Revoca e sospensione – Sospensione – Natura di sanzione amministrativa accessoria – Sospensione conseguente a reato di guida in stato di ebbrezza – Conseguenze – Irrogazione a conducente di ciclomotore – Legittimità – Esclusione.
La sospensione della patente conseguente al reato di guida in stato di ebbrezza è espressamente qualificata dal legislatore come sanzione amministrativa accessoria (art. 186 c.s.) e non può, conseguentemente, essere legittimamente irrogata al conducente (pur sorpreso in stato di ebbrezza) di un ciclomotore per la guida del quale non sia necessaria la patente. (Cass. Civ., Sez. I, 14 maggio 2004, n. 91829 [RIV-1104]

Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Opposizione avverso cartella esattoriale – Per mancata notifica dell’ordinanza-ingiunzione o del verbale di accertamento – Applicabilità degli artt. 615, 617 c.p.c. – Esclusione – Applicabilità degli artt. 22,23 L. n. 689/1981 – Sussistenza – Conseguenze – Immediata lettura del dispositivo in udienza.
In tema di opposizione alla cartella esattoriale fondata sulla mancata notifica dell’ordinanza-ingiunzione o del verbale di accertamento, il rito da seguire non è quello previsto dagli artt. 615 e 617 c.p.c. per l’opposizione all’esecuzione ed agli atti esecutivi, ma, in quanto l’opposizione è volta a recuperare, a livello di cartella esattoriale, il momento di garanzia di cui l’interessato sostiene di non essersi potuto avvalere nella fase di formazione del titolo per mancata notifica dell’ordinanza-ingiunzione o del verbale di accertamento, il procedimento deve svolgersi nelle forme previste dalla legge n. 689/1981 che prevede, tra l’altro, la lettura del dispositivo in udienza, a pena di nullità della sentenza. (Cass. Civ., Sez. I, 7 maggio 2004, n. 8695) [RIV-1104]

Assicurazione obbligatoria – Risarcimento danni – Modulo di constatazione amichevole – Efficacia probatoria.
Il modulo di constatazione amichevole di sinistro stradale, quando è sottoscritto dai conducenti coinvolti e completo in ogni sua parte, compresa la data, genera una presunzione iuris tantum valevole nei confronti dell’assicuratore solamente in caso di «scontro» tra veicoli a motore, ai sensi dell’art. 5, primo comma, legge n. 39 del 1997, la cui testuale previsione («nel caso di scontro tra veicoli a motore per i quali vi sia obbligo di assicurazione i conducenti dei veicolo coinvolti nel sinistro sono tenuti a denunciare il sinistro avvalendosi del modulo fornito dall’impresa, il cui modello è approvato con decreto del Ministro…») non si profila irrazionale né in contrasto con l’art. 3 Cost. là dove non fa riferimento anche alla mancata collisione tra i veicoli, giacché in relazione a quest’ultima ipotesi l’assicuratore verrebbe a trovarsi nell’assoluta impossibilità di superare la detta presunzione, e privato di qualsiasi difesa, nulla potendo opporre al fine di dimostrare il mancato verificarsi dell’incidente o il suo verificarsi secondo modalità diverse da quelle ivi descritte. (Cass. Civ., Sez. III, 5 maggio 2004, n. 8525) [RIV-1104]

Giudice di pace – Competenza penale – Oblazione facoltativa – Ammissibilità – Fattispecie in tema di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.
L’oblazione facoltativa di cui all’art. 162 bis c.p. è applicabile ai reati attribuiti alla competenza del giudice di pace (nella fattispecie: art. 187 c.s. guida in stato di ebbrezza conseguente all’assunzione di stupefacenti) attesa l’esplicita modifica del sistema delle sanzioni dettata dal legislatore negli artt. 52 e 58 D.L.vo n. 274 del 2000, nonché la disposizione di cui all’art. 29 sesto comma del decreto legislativo citato, ai sensi della quale prima della dichiarazione di apertura del dibattimento l’imputato può presentare di oblazione. (Cass. Pen., Sez. IV, 9 aprile 2004, n. 16864) [RIV-1104]

Patente – revoca e sospensione – Sospensione – Patteggiamento – Applicazione.
La sanzione amministrativa accessoria della sospensione o della revoca della patente di guida deve essere applicata dal giudice anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti quando consegue al reato, (nella fattispecie: omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione stradale) in ordine al quale è prevista, atteso che il divieto di applicazione della pena accessoria di cui all’art. 445 c.p.p. non può essere estensivamente riferito anche alle sanzioni amministrative. (Cass. Pen., Sez. IV, 13 marzo 2004, n. 12208) [RIV-1104]

Veicoli – Ciclomotore – Contrassegno – Art. 248, comma 4, reg. c.s. – Presunzione assoluta di responsabilità dell’intestatario del contrassegno – Esclusione – Conseguenze – Fattispecie in tema di opposizione a verbale di contravvenzione al c.d.s. con indicazione del ciclomotore diverso da quello posseduto dall’intestatario del contrassegno.
Nell’ipotesi di violazione oggettiva, prevista dall’art. 248, comma 4, del Regolamento del codice della strada, non è fonte assoluta di responsabilità, perché, nel momento in cui viene fatta opposizione al verbale di contravvenzione, per avere il verbalizzante indicato un tipo di ciclomotore diverso da quello posseduto dall’intestatario del contrassegno, non è più sufficiente il mero fatto di essere proprietario del contrassegno, ma occorre che la P.A. provi concretamente le responsabilità dell’opponente. (Giudice di pace di Ancona, 26 maggio 2004, n. 309) [RIV-1104]

Incroci stradali – Obbligo di un conducente che impegni un crocevia – Prudenza rigorosa.
La violazione della regola di precedenza nell’attraversamento di un crocevia comporta la preponderante responsabilità dell’autore dello scontro, tuttavia il conducente dell’autovettura al quale spetti il diritto di precedenza, per andare esente da ogni responsabilità, deve eseguire a sua volta l’attraversamento nel rispetto di tutte le regole di prudenza e diligenza, prevedendo anche l’eventualità dell’altrui imprudenza. (In applicazione di tale principio di diritto, la S.C. ha confermato la sentenza di merito, che aveva ritenuto corresponsabile nello scontro il conducente della vettura con diritto di precedenza il quale, sulla base delle risultanze testimoniali, si era dapprima fermato alla vista di un ciclomotore che sopraggiungeva ed era successivamente ripartito, fidando incautamente nella propria precedenza di diritto, mentre il conducente del ciclomotore proseguiva la marcia fino a determinare lo scontro). (Cass. Civ., Sez. III, 12 dicembre 2003, n. 19053) [RIV-1104]

Omicidio – Colposo – evento lesivo determinato da negligenza – Fattispecie in tema di omessa installazione o sostituzione di barriere protettive metalliche ai lati della strada (c.d. «guard-rail») – mancata attivazione della prevista procedura d’urgenza – Responsabilità per colpa – Imputata al capo-centro di manutenzione dell’Anas.
Nel caso di eventi lesivi dovuti all’assenza di efficaci barriere protettive metalliche (c.d. guard-rails), in tratto stradale nel quale esse sarebbero obbligatorie, sussiste responsabilità per colpa a carico del competente capo-centro di manutenzione dell’Anas il quale, avvertito del fatto che dette barriere erano state danneggiate e rese inservibili da un precedente incidente, non abbia attivato la procedura d’urgenza per la loro sostituzione, come previsto dagli artt. 1 e 2 del regolamento per la disciplina dei servizi in economia dell’Anas approvato con D.P.R. n. 423 del 1980. (Cass. Pen., Sez. IV, 28 novembre 2003, n. 46011) [RIV-1104]

Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Opposizione – Udienza di comparizione – Mancata comparizione dell’opponente – Convalida dell’ordinanza opposta – Ammissibilità in caso di rinvio della prima udienza di comparizione
Nel procedimento relativo ad opposizione ad ordinanza-ingiunzione ai sensi della legge n. 689 del 1981, allorquando si sia svolta la prima udienza e l’opponente o il suo procuratore non siano comparsi, ma abbiano addotto un legittimo impedimento ed il giudice abbia disposto il rinvio dell’udienza, il potere di convalidare l’ordinanza opposta, ai sensi dell’art. 23, quinto comma, legge cit., non può più essere esercitato, dovendosi ritenere ormai conclusa, anche con il solo provvedimento di rinvio giustificato dall’impedimento dell’opponente o del suo procuratore, o per qualsiasi diversa ragione, la fase della prima udienza, nella quale soltanto può essere adottato lo speciale provvedimento di convalida; ove, viceversa, la prima udienza di comparizione non abbia avuto luogo e sia stata rinviata per festività sopravvenza o per impedimento del giudice designato o per qualsiasi altro motivo – ipotesi, queste, nelle quali trova applicazione l’art. 82, secondo comma (divenuto terzo dopo la riforma introdotta dall’art. 79 della legge 26 novembre 1990, n. 353), att. C.p.c. – deve ritenersi che il giudice, ricorrendone gli altri, possa procedere alla convalida dell’ordinanza opposta: in tali casi, infatti, non essendo stata tenuta l’udienza di prima comparizione, resta impregiudicato l’onere dell’opponente o del suo procuratore i comparire alla successiva udienza – individuabile in base al decreto annuale che determina il calendario delle udienze e per la quale non è quindi necessaria alcuna comunicazione, o alla diversa udienza stabilita dal giudice, della quale deve invece esser dato specifico avviso alle parti – ovvero di giustificare la mancata comparizione, e resta salvo il potere del giudice, ove non vi sia comparizione dell’opponente o del suo procuratore e non venga addotto un legittimo impedimento, di convalidare l’ordinanza opposta. (Cass. Civ., Sez. I, 4 agosto 2004, n. 14929) [RIV-1204]

Depenalizzazione .- Ordinanza-ingiunzione – Emissione – Termine – Concesso al Prefetto ex artt. 203 e 304 c.s. – Interruzione al termine – Ammissibilità – Esclusione
Il termine di cui agli artt. 203 e 204 del codice della strada del 1992 (applicabile ratione temporis), che il Prefetto è tenuto ad osservare nel decidere sul ricorso presentato dal privato, sottraendosi alla qualifica di ordinarietà e perentorietà proprie del procedimento giurisdizionale deve essere apprezzato alla stregua dei principi posti dalla legge n. 241 del 1990 e del buon andamento dell’amministrazione sancito all’art. 97 Cost., dovendosi altresì ritenere detto termine insuscettibile di interruzione, non essendo assimilabile ad un termine di prescrizione. (Cass. Civ., Sez. I, 16 giugno 2004, n. 11323) [RIV-1204]

Precedenza – Precedenza di fatto – Legittimità – Condizioni – Presunzione di colpa di colui che se ne avvale – Relativo onere probatorio
La precedenza di fatto può ritenersi legittima ed idonea ad escludere la precedenza di diritto del veicolo proveniente da destra, solo a condizione che il conducente di sinistra si presenti all’incrocio con tale anticipo da consentirgli di effettuare l’attraversamento con assoluta sicurezza e senza porre in essere alcun rischio per la circolazione.
Ciò comporta che la precedenza di fatto viene esercitata a rischio e pericolo di chi se ne avvale, con la conseguenza che lo stesso verificarsi dell’incidente lo costituisce in colpa. Ne consegue che l’onere di provare la sussistenza della precedenza di fatto incombe su chi se ne giova. (Cass. Civ., Sez. III, 5 maggio 2004, n. 8526) [RIV-1204]

Guida in stato di ebbrezza – Estinzione del reato – Oblazione – reato punito con l’ammenda ovvero con la permanenza domiciliare o con il lavoro di pubblica utilità – Oblazione facoltativa – Applicabilità
Nelle contravvenzioni attribuite alla competenza del giudice di pace sanzionate con l’ammenda ovvero, in via alternativa, con la permanenza domiciliare o con il lavoro di pubblica utilità è applicabile l’oblazione speciale prevista dall’art. 162 bis c.p. e non l’oblazione di cui all’art. 162 stesso codice, in quanto, trattandosi di sanzioni che l’art. 58 comma primo del D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274, parifica ad ogni effetto giuridico alle pene detentive, il reato stesso deve ritenersi punito con pena alternativa, detentiva o pecuniaria (nella specie, si trattava della contravvenzione di guida in stato di ebbrezza di cui all’art. 186 comma secondo c.s.). (Cass. Pen., Sez. IV, 16 aprile 2004, n. 17610) [RIV-1204].




Mercoledì, 31 Agosto 2005
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