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Rassegna stampa 17/01/2004

Rassegna stampa del 17 Gennaio 2004

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Rassegna stampa del 17 Gennaio 2004

 



Da “Leggo”  del 17 gennaio 2004

 

In manette il Lupin delle Porsche


Ha rubato una costosa Porsche con un curioso stratagemma, ma la furbizia non gli ha evitato di essere acciuffato e denunciato, seppure a tre giorni di distanza. Lo scorso 12 gennaio un milanese di 52 anni con precedenti, ha salutato da lontano il proprietario di una Porsche del valore di 100mila euro, nel parcheggio di un hotel dell’hinterland, per fingersi suo amico agli occhi del posteggiatore, dal quale è riuscito a farsi consegnare le chiavi.
L’uomo è stato preso ieri dalla Polstrada tra Orvieto e Fabro.

 


Da “Il Gazzettino" del 17 gennaio 2004

 

Aumentano i morti: alcol e velocità le cause

Nel 2003 venti vittime.

Il comandante della Polstrada Zito: «Ma il nostro impegno è massimo, ritirate oltre mille patenti»

Egle Luca Cocco


 

«Gli effetti della patente a punti si iniziano a vedere. Basta guardare come siano diminuite le contravvenzioni per il mancato uso di casco o cinture. Due dati in netta diminuzione nonostante i controlli siano stati ulteriormente intensificati». Bruno Zito, comandante provinciale della polizia stradale, guarda con moderata soddisfazione il bilancio dell’attività svolta nel 2003. Non tanto per il lavoro svolto nel settore della prevenzione, che è stato continuo per tutto l’anno, quanto per l’aumento, seppur minimo, dei morti per incidente, che sono passati dai 17 del 2002 ai 20 dei dodici mesi successivi. «Molti di questi - sottolinea - sono avvenuti in autostrada, dove comunque la nostra vigilanza è costante. Ma in Polesine c’è una insidia che è impossibile abbattere, il cattivo tempo, ovvero il ghiaccio e, soprattutto, la nebbia. Non pochi, infatti, sono stati gli incidenti avvenuti con condizioni meteorologiche brutte».

Eppure i segni meno nella statistica hanno riguardato sia gli schianti complessivi che le persone ferite. «Detto del tempo, le prime cause dell’infortunistica stradale rimangono l’alcol e la velocità, oltre che l’imprudenza, l’imperizia e la negligenza. Il primo aspetto riguarda un po’ tutto il Nordest, dove il bere possiamo dire rientra nella cultura di queste zone. Tante volte si pensa di essere vigili, pur non essendo sobri del tutto, e invece può bastare davvero poco per ritrovarsi con i riflessi troppo lenti. Un fenomeno che riguarda in particolar modo la fascia di età che va dai diciotto ai trent’anni ed è a loro che dico: evitate di guidare in stato di ebbrezza, per la vostra sicurezza e quella degli altri automobilisti. Organizzatevi quando uscite la sera in modo che al volante ci sia sempre qualcuno che non ha bevuto. Per questa violazione quest’anno abbiamo ritirato più patenti, ma va detto che abbiamo fatto anche più controlli. Direi, quindi, che il fenomeno non si sta allargando anche perché il conducente polesano sostanzialmente è corretto».

E si è subito allineato alla patente a punti. «È comprensibile - sottolinea il dottor Zito - perché anche non indossare le cinture può comportare la sospensione della patente da quindici a sessanta giorni se entro ventiquattro mesi si viene sorpresi a commettere questa stessa infrazione».

La polizia stradale non si è limitata alla vigilanza, pur avendo messo in campo quasi quattromila pattuglie, ma ha dato il proprio contributo alla lotta contro la criminalità. «Direi che l’arresto di dodici persone e il sequestro di centoquaranta pasticche di ecstasy di oltre due chili di droga può rappresentare un buon traguardo», conclude il comandante.

 


Da “Il Gazzettino”    del 17 gennaio 2004

 

Veneziani gran virtuosi

Elisio Trevisan


 

Mestre. Veneziani gran virtuosi, oppure terrorizzati. Lunedì parte il primo corso per recuperare i punti della patente e i clienti non saranno poi molti. In tutta la provincia, infatti, ad oggi ci sono una trentina di automobilisti che hanno perduto tutti e venti i punti. E non sono più di 3/4mila i punti complessivi tolti. «Io voglio pensare che siano virtuosi - dice Carmelo Trotta, direttore generale della Motorizzazione civile che da lunedì dovrà sobbarcarsi un altro impegno, quello di controllare che i multati frequentino effettivamente i corsi, e non solo proforma. - Le segnalazioni che ci arrivano dalla Polstrada, dai Carabinieri e dai Vigili urbani sono, tutto sommato, rassicuranti. Se si considera che la legge sulla patente a punti è diventata operativa ad agosto dell’anno scorso e che, dal momento in cui l’infrazione viene rilevata sulla strada a quello in cui noi togliamo i punti dalla patente, passano almeno due mesi (il tempo previsto per il possibile ricorso dell’automobilista), e se si tiene conto che nella nostra provincia girano circa 400mila guidatori, 30 patenti ritirate e 3/4000 punti persi non sono poi una grossa cifra».

Da lunedì, dunque, dovrete cominciare a controllare le autoscuole, ispezioni casuali per verificare se l’automobilista punito sta effettivamente frequentando il corso. Il fatto è che la Motorizzazione è famosa per aver poco personale, e le code ad alcuni sportelli sono altrettanto note. Assumete nuovo personale?

«Non se ne parla nemmeno, è impossibile. Faremo ugualmente i controlli, con lo stesso poco personale che abbiamo. E questo lo debbo tutto proprio ai tecnici che hanno dato massima disponibilità per un servizio che definisco sociale: lo faranno in straordinario e per questo voglio ringraziarli. D’altro canto la coperta è corta, lo sanno tutti, e i servizi vanno organizzati con le risorse che ci sono, ormai lo straordinario è l’unica possibilità per garantire la funzionalità della Motorizzazione».

Lei ricorda che ogni automobilista che viene multato ha 60 giorni di tempo per presentare ricorso, e solo dopo tale periodo togliete i punti. In questo arco di tempo, allora, uno può anche avere il tempo per frequentare il corso e non essere penalizzato (a parte il fatto di dover pagare la multa e le lezioni).

«E se poi il ricorso lo vince? Non ha senso fare il corso se non si sa che i punti saranno effettivamente tolti, si rischia di perdere tempo e denaro perché i punti non si possono aggiungere ai 20 che già si posseggono».

Ma la legge prevede che si possa arrivare anche a 30 punti.

«Questo è un altro discorso, non c’entra nulla con i corsi. L’unico modo per aumentare il credito sulla propria patente è essere virtuosi: ossia se si guida per un anno senza commettere alcuna infrazione, automaticamente il sistema nazionale accredita 5 punti, al secondo anno passato senza multe (per infrazioni che prevedono anche la perdita di punti), si passa a 30».

 


Da “Giornale di Vicenza”    del 17 gennaio 2004

 

Guida ubriaco Denunciato

(l. z.)


 

Era alla guida della propria auto e stava percorrendo una delle strade di località Puffele, a Conco. Sfortuna ha voluto che il protagonista della vicenda, A. C., 54 anni, del posto, pensionato, incrociasse un’auto dei carabinieri di Lusiana che percorreva in senso opposto la stessa via.
I militi si sono resi conto della guida non proprio fluida del pensionato e sono tornati sui loro passi per controllare la situazione.
Il pensionato, trasportato nella caserma della Polstrada a Bassano e sottoposto per due volte ad esame alcolimetrico è risultato essere effettivamente sopra le righe. È così scattata nei suoi confronti la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Gli è pure stata ritirata la patente.

 


Da “BresciaOggi”    del 17 gennaio 2004

 

Darfo Boario La Polstrada ha una sede all’altezza

g.c.


Da ieri, il distaccamento di polizia stradale di Darfo Boario ha una nuova sede: uomini e mezzi si sono trasferiti da via Gleno, sede «provvisoria» utilizzata dal ’97, a via Pastore, proprio a ridosso dello svincolo della statale 42 del Tonale e della Mendola. A consegnare le chiavi della nuova sede, costruita a spese del Comune (che ha investito nell’operazione un milione di euro) all’ispettore Guido Mario Gierotto, comandante del distaccamento, è stato il vicesindaco (e vicepresidente della Provincia) Corrado Ghirardelli.
Con il suo intervento «augurale», l’amministratore comunale ha espresso la propria soddisfazione (insieme a quella dei cittadini) per «essere riuscita finalmente a fornire alla polizia stradale di Darfo una sede dignitosa che - ha sottolineato Ghirardelli - dà lustro a tutta la città, e fa sì che la precedente limitatezza di spazi non sia più sentita con un freno al crescere dell’organico del distaccamento stesso, ora in grado di accogliere molti più agenti di quelli che poteva ospitare nella collocazione di via Gleno». Una sistemazione effettivamente disagiata, svantaggiosa anche ai fini di un pronto intervento.
La nuova «casa» della polstrada è invece funzionale alle esigenze del corpo, ed è divisa in tre aree: una zona per gli uffici, una riservata al personale e una terza utilizzata come garage e officina per la manutenzione dei veicoli. E’ vantaggioso anche il fatto che la struttura si trovi proprio a ridosso dell’ingresso della superstrada.
Quanto all’organico del distaccamento, è composto da 19 unità: un ispettore comandante, Guido Mario Gierotto, 2 ispettori e 16 agenti adibiti all’espletamento dei diversi servizi: controllo del territorio, della circolazione stradale e scorte di sicurezza.

 


Da “Corriere Romagna”    del 17 gennaio 2004

 

A piedi sull’autostrada: muore


 

RIMINI. A casa aveva raccontato di andare a San Vito a trovare dei conoscenti. Terzo Succi, classe ’24, alle porte di Rimini c’è andato. Ma per scavalcare la recinzione dell’A14 e camminare incontro alla morte, camminando in mezzo alla corsia centrale dell’autostrada. Ed adesso è aperta la caccia a due pirati. Perché il pensionato, secondo la prima ricostruzione della Polizia dell’autostrada di Forlì, è stato investito da ben tre autovetture. Il primo a colpirlo mentre a piedi camminava sulla corsia centrale in direzione Bologna al chilometro 106+600 a poche centinaia di metri dal casello di Rimini nord, è stato un 23enne di Rimini. L’ha colpito con uno specchietto retrovisore scaraventandolo a terra. Non si è fermato ma ha immediatamente chiamato i soccorsi col cellulare ed un’ora più tardi si è presentato all’Autostradale di Forlì, raccontando di non essersi fermato perché in preda al panico. Cosa che non hanno fatto gli altri due automobilisti che non sono riusciti ad evitare l’uomo, travolgendolo in pieno. Entrambi non possono aver scambiato il corpo per un sacco qualsiasi; ma questo non ha fermato la loro marcia. Ed ora, per questo, sono attivamente ricercati dalla Polizia anche se per stabilire quale sia la loro reale responsabilità nella morte di Terzo Succi bisognerà attendere l’autopsia. La salma del pensionato è stata composta all’obitorio dell’Infermi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il lavoro di ricostruzione delle fasi precedenti la tragedia sembra già ultimato: il pensionato per entrare in autostrada avrebbe scavalcato un piccolo cancello che viene aperto solo per consentire l’accesso all’A14 dei mezzi di soccorso. Secondo alcuni testimoni, attraversata l’autostrada una prima volta, arrivato all’altezza del new jersey sarebbe tornato sui propri passi non riuscendo però a riconquistare la corsia d’emergenza. Il traffico ha subito un forte rallentamento per un paio d’ore per consentire i rilievi dell’incidente.Nel primo pomeriggio la stessa pattuglia della Polstrada aveva rilevato un incidente sempre in corsia nord all’altezza dello svincolo di Riccione. Fortunatamente in questo caso le conseguenze per l’occupante, nonostante il capottamento del mezzo, non sono state gravi.

 


Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”   del 17 gennaio 2004

 

Due giovani barlettani erano a bordo di una «Y10» quando sono stati fermati dalla polstrada
In auto con la coca, due arresti
Avevano oltre cento grammi di «polvere bianca» allo stato puro 
Gianpaolo Balsamo


 

Con la cocaina nell’auto, pronti a rifornire la piazza del nord barese di «polvere bianca». Due giovani barlettani, ieri mattina, intorno a mezzogiorno, sono finiti in manette con la pesante accusa di detenzione finalizzata allo spaccio si sostanze stupefacenti.
Si tratta del 25enne Saverio Pellizzieri (già affiliato al clan malavitoso «Santeramo») e del 22enne Raffaele Antonucci. Entrambi, a bordo di una «Y10» (condotta dall’Antonucci) sono stati sorpresi dagli agenti della sezione giudiziaria del Compartimento polstrada di Bari sulla strada provinciale «231» (ex statale «98») all’altezza dello svincolo per Barletta.
In realtà l’arresto dei due giovani barlettani (già noti negli schedari penali) è scaturito a seguito di un normale controllo su strada effettuato dai poliziotti che, dopo aver sorpreso gli occupanti della «Y10» ad effettuare una manovra azzardata, hanno deciso di fermare l’auto sospetta. Solo allora, da un controllo più approfondito degli occupanti, è emerso che entrambi avevano precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti.
La perquisizione, a quel punto, si è estesa anche all’autovettura dove era stata occultata la cosiddetta «neve» allo stato puro. In particolare, all’interno di un’intercapedine dell’impianto di aerazione dell’auto, i poliziotti baresi hanno rinvenuto una busta di plastica con oltre cento grammi di cocaina allo stato solido. La «roba» (appositamente tagliata e venduta in dosi, avrebbe potuto avere un valore complessivo di oltre dieci mila euro) non è escluso che fosse stata prelevata in altro luogo e, di lì a poco, smerciata al minuto a Barletta o in altri comuni dell’hinterland. In questo caso più che spacciatori i due barlettani sarebbero due «corrieri» di droga incaricati di rifornire il mercato del nord barese di «polvere bianca».
Per questo motivo, quindi, Antonucci e Pellizzieri, riconosciuti anche dai poliziotti del commissariato di Barletta (che hanno coadiuvato i colleghi della stradale), sono stati trasferiti nel carcere di Trani dove, nelle prossime ore, saranno ascoltati dal sostituto procuratore Teresa Iodice della Procura tranese. Non è escluso, pertanto, che le indagini degli uomini della squadra giudiziaria della polstrada (coordinati dal dirigente Pasquale Gentile) possano approdare ad altre interessanti conclusioni.
In ogni caso l’arresto dei due barlettani e l’ennesimo sequestro di «neve» allo stato puro conferma come la cocaina si stia sempre più diffondendo nel nord barese al posto delle tradizionali droghe più leggere.

 


Da “L’Unione Sarda”    del 17 gennaio 2004

 

Progetti

Per un giorno in cattedra polizia e carabinieri

(j. s.)


 

Si chiamano Motus vivendi e Moto perpetuo i due programmi educativi e interattivi predisposti dal Centro coordinamento Fiat e I Giovani spiegati da Palmira Adamo. Moto perpetuo è un programma per le scuole medie (al quale è allegato un kit composto da una scheda-percorso per la classe, dieci schede per gli studenti, una scheda-percorso e una guida per i docenti e due opuscoli per le famiglie) che parte dalla definizione di ciclomotore e prosegue esaminando la struttura del mezzo, i suoi componenti e il loro utilizzo. Una particolare attenzione è poi rivolta all’uso del casco, alla necessita del rispetto delle regole e alla rilevanza di una corretta salute psicofisica.
Motus vivendi è ideato invece per le Superiori e spiega, attraverso filmati, cd rom con simulatore di guida e schede, i temi fondamentali dell’educazione stradale. Una settantina di kit sono stati distribuiti durante il seminario di ieri.
Il colonnello Pierpaolo Sardu, comandante provinciale dei carabinieri, ha sottolineato come sia importante sin dalle scuole medie educare i giovani a una corretta condotta di guida, in vista di un acquisto di un ciclomotore. Si è soffermato su alcune delle cause principali di incidenti stradali, come la sottovalutazione dei rischi da parte dei più giovani e il mancato utilizzo del casco ricordando alcune delle più importanti norme del codice della strada.
Allarmanti i dati nazionali forniti dal comandante della Polstrada Giulio Marongiu, ai quali si devono però aggiungere quelli dei Vigili Urbani e dei Carabinieri. Sono stati 374 i decessi di minorenni a causa di incidenti stradali. Di questi ben 108 vedono coinvolti ciclomotori. Circa 39 mila gli incidenti che hanno visto i minori alla guida e 30.200 sono i ragazzi al di sotto dei 18 anni rimasti feriti in sinistri stradali. «La morte per incidente stradale - ha spiegato Marongiu - rappresenta la prima causa di decesso dei giovani tra 15 e 24 anni».


Da “Il Gazzettino”    del 17 gennaio 2004

 

POLIZIA STRADALE - 37.263 violazioni

 

POLIZIA STRADALE              - 37.263 violazioni accertate;

394 documenti ritirati;

424 tra rimozioni, fermi e sequestri; 780 incidenti.

POLIZIA GIUDIZIARIA          - 38 rapporti alla Procura in materia di Codice della strada e

119 in materia penale.

POLIZIA COMMERCIALE       - 1.595 pratiche istruite;

140 violazioni accertate.

POLIZIA AMMINISTRATIVA   - 1.351 pratiche istruite;

63 violazioni.

TRAFFICO                          - 95 ordinanze emesse ed eseguite;

1.231 pratiche istruite;

2.487 sopralluoghi.


Da “Il Secolo XIX”  del 17 gennaio 2004

 

Cellulari in auto, una strage

R. Gal.


 

I savonesi si sono abituati ad allacciare le cinture di sicurezza. Non altrettanto all’uso corretto del telefonino in auto o in moto: il kit viva voce e l’auricolare restano, per ora, poco utilizzati.
E’ quanto è emerso da un’operazione congiunta della polizia municipale e della stradale che ieri pomeriggio, dalle 15 alle 18,30, hanno effettuato diversi controlli a campione in tutto il territorio urbano ed extraurbano (nello specifico, sull’Aurelia e sulla statale di Cadibona).
A intervento concluso, su 200 veicoli controllati (vetture e moto), sono state riscontrate 100 violazioni: 80 per utilizzo scorretto del cellulare, 20 per mancato uso delle cinture.
Il comandante della polizia municipale, Igor Aloi, e quello della stradale, Luca Marchese, hanno confermato che, dall’entrata in vigore del nuovo codice della strada che punisce gli "indisciplinati" con una penalizzazione di cinque punti sulla patente e una sanzione di 68,25 euro in caso di uso scorretto del cellulare o di mancato utilizzo delle cinture, il "tallone d’Achille"è ancora l’impiego del telefonino senza il corredo adeguato. In particolare, ha sottolineato Aloi, rimane la «cattiva abitudine di parlare al cellulare senza l’auricolare o il viva voce, anche in moto». I dati rilevati nell’operazione di ieri evidenziano che una fetta significativa degli "indisciplinati", in questo senso, appartiene alla categoria dei motociclisti: 20 sanzioni sulle 80 elevate per aver guidato senza usare auricolare o viva voce riguardavano proprio loro.
«Una norma di comportamento ancora poco rispettata - aggiunge Marchese - che comporta seri pericoli non solo per chi è al volante ma anche per chi cammina per strada o guida secondo i termini di legge».
A breve, hanno annunciato i due comandanti, l’operazione sarà ripetuta, «a scopo preventivo, per sensibilizzare chi guida e ridurre il rischio incidenti con conseguenze anche gravi. Tragedie della strada che, con un’applicazione corretta della norma, potrebbero essere evitate».


 

Sabato, 17 Gennaio 2004
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