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Rassegna stampa 04/02/2004

Rassegna stampa del 3 Febbraio 2004

File n. 0024

Rassegna stampa del 3 Febbraio 2004

 



Da “Famiglia Cristiana”   del 3 febbraio 2004

 

SICUREZZA STRADALE
INTERVIENE IL PRESIDENTE DELL’ACI FRANCO LUCCHESI
«24 ORE SENZA INCIDENTI, POSSIAMO FARCELA»
La sfida è per il 7 aprile: una giornata di comportamenti responsabili per limitare i morti. «Adesso siamo meno soli».

Pino Pignatta


 

Un giorno senza incidenti, 24 ore di comportamenti responsabili per limitare i morti. È l’iniziativa che l’Aci sta organizzando per il 7 aprile, Giornata mondiale della Salute dedicata alla sicurezza stradale: emergenza globale che determina ogni anno, in tutto il pianeta, oltre 1.200.000 vittime.

Franco Lucchesi, presidente dell’Aci, spiega: «Secondo le statistiche, il 7 aprile, dopo la domenica delle Palme, si registrano in media 15 morti sulle strade italiane. La sfida è una campagna massiccia d’informazione affinché in quella giornata si possa ridurre il numero delle vittime, in conseguenza di un generale e condiviso rispetto delle norme e del Codice. Se questo avverrà, sarà la prova che c’è una corrispondenza diretta tra sicurezza stradale e comportamenti individuali».

L’Aci sarà uno dei firmatari della "Carta europea della sicurezza"?

«Certo, siamo fortemente impegnati. Anzi, rivendichiamo d’essere stati soli per anni. Si è sempre pensato che le vittime fossero un tributo alla mobilità, un prezzo da pagare. L’Aci non l’ha mai accettato. Oggi c’è una sensibilità diversa. La gente comincia a capire che mai come su questo terreno la responsabilità è personale e individuale».

In Europa si sta diffondendo la cultura del "Bob", che è partita dal Belgio, cioè l’abitudine di scegliere tra un gruppo di amici chi durante una serata in discoteca decide di non bere, per portare a casa gli altri sani e salvi. Pensa che in Italia sia praticabile?

«Nei Paesi scandinavi questo avviene da sempre. In Belgio forse è diventata una pratica diffusa. È ancora un discorso di sensibilità, c’è bisogno di fare cultura. In Italia non è entrata ancora sufficientemente nella mentalità dei giovani».

Secondo lei perché?

«Non si dà il giusto peso al rischio dell’assunzione di alcol quando si guida. 
E poi in Italia si sono sempre fatte poche misurazioni. Ora con il nuovo Codice, che ha abbassato il limite del tasso alcolemico da 0,8 a 0,5, credo ci sarà maggiore attenzione anche a questo aspetto».

La Commissione europea invita i Paesi membri a svolgere controlli rigorosi, a far rispettare le regole...

«In Italia la quantità di strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per i controlli è stata per lungo tempo insufficiente, al limite dell’irrisorio. Ora le cose stanno cambiando. Certo, da noi c’è un garantismo, anche normativo, che spesso determina situazioni abnormi per quanto attiene alla sicurezza».

Significa che le forze dell’ordine hanno le mani legate?

«Vuol dire che l’insieme delle garanzie che circondano la persona fermata è tale da impedire una maggiore severità per le violazioni. Nel caso del tasso alcolemico, per esempio, in Italia le forze dell’ordine non possono praticare controlli "random", a caso. Intervengono solo se dal comportamento, o dall’incidente, si presume che la persona abbia, come si dice, alzato il gomito. Ma niente controlli preventivi, a chi tocca tocca».

Questo non può essere cambiato?

«L’Aci, attraverso la commissione giuridica nazionale, aveva fatto un’ipotesi di modifica del Codice, che prevedesse questa possibilità».

E come è andata a finire?

«Abbiamo inviato il testo ai parlamentari che discutevano la riforma del Codice, ma questa parte non è stata accolta».

Paura di misure impopolari?

POLIZIA STRADALE

«C’è il terrore d’incidere nella sfera personale, di prevaricare gli elementi del rispetto della libertà individuale. Abbiamo un livello di garantismo spesso molto positivo. Ma in alcuni casi può limitare gli interventi per la sicurezza stradale».

 


Da “Il Gazzettino”     del 3 febbraio 2004

 

POLIZIA STRADALE

Patente a punti in Veneto meno efficace che nelle altre regioni


 

In Veneto ci sono troppe automobili potenti in strade spesso adatte solo ai carretti. E si beve in maniera spropositata. L’analisi è brutale, ma i numeri sono altrettanto impietosi. In tutta Italia gli incidenti mortali sono diminuiti del 18\% da quando è stata introdotta la patente a punti nel luglio scorso. In Veneto invece questa percentuale è quasi dimezzata, solo il 10\% in meno rispetto allo stesso periodo del 2002. Anche per quanto riguarda le persone ferite nei sinistri stradali le cose nella regione (-18\%) vanno meno bene in confronto al resto del paese (-23\%). Sono 5 punti percentuali di differenza che pesano molto. Lo afferma la Polizia Stradale in base ai dati in suo possesso e a quelli raccolti dai carabinieri. Il punto è stato fatto dal dirigente del compartimento Giovannantonio Petrillo, durante la premiazione del liceo scientifico Newton di Camposampiero per un elaborato sulla sicurezza stradale.Servizio nel fascicolo nazionale.

 


Da “Il Gazzettino”     del 3 febbraio 2004

 

POLIZIA STRADALE

(G.Z.)


 

Ubriachi al volante: uno passa con il semaforo rosso; l’altro urta lo specchietto di un altro automobilista e dopo un inseguimento con gli agenti della stradale viene fermato. Sono solo due dei casi di patenti ritirate in questo fine settimana dagli agenti della Polizia stradale di Castelfranco.Una decina le patenti ritirate dagli agenti; cinque per guida in stato di ebbrezza ed altre cinque per eccesso di velocità.

Il tutto nei servizi di pattuglia effettuati fra Castelfranco, Asolo, Nervesa e Riese Pio X.

I casi più eclatanti, come abbiamo detto, si sono verificati ad Asolo e a Nervesa.

Ad Asolo l’altra notte un cittadino del posto è passato con semaforo rosso nell’incrocio della statale 248. Una pattuglia della stradale era sistemata sul posto ed ha provveduto a fermare l’automobilista. Fatta la prova con l’etilometro l’automobilista ha fatto registrare 1,53 su un massimo consentito di 0,50 e per questo gli è stata ritirata immediatamente la patente. Più eclatante il caso di Nervesa.

Un automobilista di Preganziol di 43 anni stava transitando per il comune quando, con una manovra strana ha urtato in corsa lo specchietto di una macchina che arrivava dal senso opposto. La manovra pericolosa è stata notata da una pattuglia di agenti fermi poco lontano. Dopo un breve inseguimento l’automobilista di Preganziol è stato fermato. Anche a lui è stata fatta la prova dell’etilometro.

Non senza stupore gli agenti hanno appurato che l’apparecchio si è fermato sul 2,37. Anche in questo caso gli agenti hanno ritirato immediatamente la patente all’automobilista che ora per riaverla dovrà effettuare una visita medica.

Anche in questo fine settimana è stato ingente il lavoro svolto dalle pattuglie della polizia stradale sulle strade della castellana.

 


Da “La Provincia di Sondrio” del 3 febbraio 2004

 

Samolaco, parola agli esperti –

Serata dal titolo: “Patente: l’unica raccolta a punti che non fa vincere premi”
Più ironia per combattere gli incidenti stradali

Daniele Prati


 

Samolaco “Patente: l’unica raccolta a punti che non fa vincere premi”. E’ ironico il titolo della serata, in programma oggi con inizio alle ore 20,30 presso la Biblioteca di San Pietro di Samolaco, scelta dallo Spo, il gruppo “Smorza Piza Olza”, attivo sul territorio del comune del fondovalle chiavennasco per sensibilizzare i giovani sui pericoli collegati a condotte di guida poco prudenti. Ironia utilizzata quasi per esorcizzare un problema che in paese è, invece, molto sentito. Dopo gli ultimi casi che hanno visto coinvolti giovani del paese, da sempre uno dei più colpiti dal flagello delle morti per incidente stradale, il gruppo torna a far sentire la propria voce con una serata dove protagonisti saranno proprio gli esperti di automobili, codici e norme di sicurezza. La serata sarà, infatti, aperta da una relazione da Daniele Barberi, dirigente provinciale della polizia stradale che illustrerà una serie di tematiche legate alla sicurezza. La palla passerà, quindi, a Natalia Cristiani, dirigente della Motorizzazione Civile di Sondrio. Sarà lei ad illustrare ai giovani tutte le novità legate alle nuove norme del Codice della Strada. Serata informativa, quindi, ma anche di sensibilizzazione rivolta ai giovani sui rischi che si corrono al momento di mettersi al volante. Dall’assunzione di alcol o di altre sostanze psicotrope, all’eccesso di velocità e a tutte le altre situazioni in grado di generare pericolo fino alle inosservanze che, a prima vista possono sembrare di poco conto, come il mancato allacciamento delle cinture di sicurezza, ma che possono costare molto in termini di incolumità.

 


Da “Il Corriere della Sera”    del 3 febbraio 2004

 

Per «produrre» libretti di circolazione contraffatti è stato violato il sistema informatico

Falsi doc alla Motorizzazione

Macchine di lusso immatricolate come autocarri: inquisiti due dipendenti

Rinaldo Frignani


 

Cronaca di Roma

Sul libretto di circolazione venivano catalogate come «autocarri», ma in realtà erano vetture di lusso, di proprietà di liberi professionisti, imprenditori e commercianti che in questo modo potevano «scaricare» dalle tasse oltre il 50 per cento del valore del veicolo e riuscivano a pagare meno sia di assicurazione sia di bollo. Una truffa da milioni di euro scatena una nuova bufera sugli uffici della Motorizzazione romana: l’indagine della sezione di polizia giudiziaria, diretta da Luigi Donato, e della Polstrada coordinata dal pm Roberto Felici ha infatti portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due impiegati, di altrettanti titolari di agenzie di pratiche-auto e di tre importatori «paralleli» di fuoristrada da 50-80 mila euro. Per tutti le accuse sono truffa aggravata e falso in atto pubblico, anche se gli investigatori stanno raccogliendo elementi che possano portare all’associazione per delinquere. Nei guai, inoltre, sono finiti decine di facoltosi automobilisti di Roma, Viterbo, Ancona, Grosseto, Bologna e Palermo che per mesi hanno consapevolmente circolato al volante di vetture con i documenti contraffatti. L’operazione della polizia è nata proprio da un casuale controllo su strada. Gli investigatori hanno scoperto che auto del calibro della Bmw X5, delle Mercedes ML 270 e ML400, della Chrysler «Grand Cherokee», acquistate all’estero con l’intermediazione di importatori «paralleli», erano state «trasformate» in autocarri nel corso delle pratiche per la loro «nazionalizzazione».

I due impiegati della Motorizzazione sono accusati di aver trasformato sul certificato di immatricolazione la parola «auto» in «autocarro» e, addirittura, di aver falsificato i relativi dati sul libretto di circolazione violando il sistema informatico del loro ufficio. In questo modo, secondo gli agenti, i proprietari delle vetture hanno beneficiato dei vantaggi fiscali offerti dalla «Tremonti-bis» e dalle leggi precedenti che consentono di poter ammortizzare tutte le spese del veicolo, compreso il capitale e la polizza assicurativa risparmiando oltre il 50 per cento del valore del veicolo. Per ora sono state sequestrate oltre venti auto, ma l’indagine è destinata ad estendersi a macchia d’olio. Sotto inchiesta sono finiti infatti altri concessionari e agenzie.

La polizia, inoltre, sta indagando sull’inquietante serie di furti e incendi avvenuti negli ultimi mesi alla Motorizzazione civile di via Salaria e al Pra in via Francesco Sapori, al Laurentino. Nel primo caso i «colpi» misteriosi sono stati quattro in poche settimane: l’ultimo il 10 dicembre scorso quando sparirono 10 mila pratiche già caricate su un furgone. Nel secondo episodio, invece, è stato distrutto l’intero archivio.


 

Mercoledì, 04 Febbraio 2004
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