Venerdì 11 Ottobre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e guida del 28 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Il giornalista Beppe Severgnini, del Corriere della Sera, ha invitato ad annotare, per ricordarceli, i nomi dei componenti la Commissione permanente trasporti della Camera che hanno votato all’unanimità l’abolizione del divieto di vendita di alcolici dopo le due in discoteca.

Chi volesse rinfrescarsi la memoria nel sito della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada www.vittimestrada.org, può trovare i nomi e le foto.

***********************

L’ECO DI BERGAMO

«Sai cosa bevi? Te lo dice il mediatore»
Al centro San Lazzaro formazione per 30 stranieri con Asl e Comune di Bergamo Per conoscere e far conoscere l’alcolismo. I casi in carico al Sert triplicati in tre anni
Un corso per diventare mediatori per altri stranieri su tematiche legate all’alcolismo. L’Asl di Bergamo insieme alla missione Santa Rosa da Lima e al Comune di Bergamo promuove un percorso di formazione rivolto soprattutto a stranieri di area latino-americana, ma non solo, per avvicinare gli immigrati presenti a Bergamo ai temi legati all’abuso di alcol, alle conseguenze della dipendenza da bevande alcoliche e sui servizi aperti a tutti a cui rivolgersi sul territorio. Sono triplicati i casi negli ultimi tre anni di extracomunitari che sono stati presi in carico dal Sert (Servizio per le dipendenze): i numeri parlano di 25 persone nel 2003 contro le 72 del 2006. Va considerato che si tratta solo della punta dell’iceberg, cioè delle persone che hanno riconosciuto di avere dei problemi legati all’alcol e che si sono rivolte a un servizio socio-sanitario, mentre restano tantissime le persone che hanno problemi legati all’abuso di alcol ma non ne hanno la percezione o non sanno a chi rivolgersi.

Il corso «Alcol: sai cosa bevi?»
Il corso s’intitola Alcol: sai cosa bevi? L’alcol e la comunità sudamericana a Bergamo: quali azioni di prevenzione e aiuto. Vuole formare una trentina di leader all’interno delle comunità di stranieri maggiormente presenti a Bergamo che, dopo un percorso di formazione, possano a loro volta informare le comunità di appartenenza delle tematiche legate all’abuso di alcol e allo stesso tempo essere a conoscenza dei servizi presenti sul territorio. Coinvolgerà una trentina di persone soprattutto di area latinoamericana. Sarà tenuto da esperti: Andrea Noventa, responsabile dell’area prevenzione del Sert di Bergamo, Fabrizio Cheli, responsabile dell’area alcologica del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Bergamo, Giuseppe Pietrobelli, infermiere del Sert di via Borgo Palazzo, don Mario Marossi, alla guida della missione Santa Rosa da Lima, Beppe Traina, del Servizio migrazioni del Comune di Bergamo e Bruno Turani dell’Associazione club alcolisti anonimi. Il corso si aprirà il 18 gennaio con un incontro su Le culture dell’alcol. Aspetti epidemiologici, sociali e culturali. Proseguirà il 25 gennaio con Alcol e alcolismo. Quali effetti e problemi (medici, psicologici e sociali); il 1° febbraio con La prevenzione e le problematiche alcolcorrelate e infine l’8 febbraio con L’alcolismo e la rete di trattamento e aiuto. Gli incontri si svolgeranno sempre al centro San Lazzaro, al civico 18, dalle 19 alle 22. Il corso è gratuito. Per informazioni si può chiamare don Mario Marossi al 347-8862635 e Ruth Cuevas, 339-4139012. Il percorso è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione della comunità bergamasca e della cooperativa sociale Migrantes.

Alcolisti triplicati
Il corso nasce da un’esigenza nata dal territorio. L’Osservatorio delle dipendenze di Bergamo aveva realizzato nel 2004 un rapporto su alcol e stranieri. In particolare registrando due aspetti: l’uso e la percezione dell’abuso di alcol nelle culture di origine degli stranieri e come cambia la situazione durante i processi migratori. Allora in generale gli immigrati che si erano rivolti al Sert di Bergamo per chiedere un aiuto per superare una forma di dipendenza erano 380, poco più di una ventina per problemi legati all’abuso di sostanze alcoliche. Dagli ultimi dati forniti invece il numero per gli alcolisti è triplicato, con 72 unità. Se da una parte si tratta di un elemento positivo perché probabilmente più stranieri hanno conosciuto i servizi-socio sanitari presenti in Bergamasca e ne sono venuti a contatto, dall’altra la sensazione è che con l’aumento del flusso migratorio siano cresciute anche le situazioni di problematicità. L’80 per cento di questi casi sono uomini, meno le donne che presentano problemi di alcolismo, e hanno un’età media di 38,6 anni, più giovani degli italiani che hanno una media di 46,4 anni. Il Paese di provenienza è soprattutto dall’area del Nord Africa (Maghreb) 19 persone, dai Paesi del Sud America (13) e dai Paesi dell’Est (13). Sono accolti soprattutto dal servizio cittadino.

Opuscoli informativi in lingua
«La migrazione di persone straniere – spiegano Andrea Noventa e Fabrizio Cheli – è diventata un fenomeno emergente e in espansione. Se da un lato la forte domanda di manodopera consente un facile inserimento lavorativo, diversi sono i problemi di adattamento al nuovo contesto socio-culturale e non di rado si sente dell’uso di sostanze stupefacenti e dell’alcol. Si nota una scarsa conoscenza da parte delle persone immigrate del problema e una scarsa conoscenza dei servizi socio-sanitari e del privato sociale del territorio. Fondamentale è un aggancio precoce degli immigrati con problemi di alcol correlati per ottimizzare gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione sul territorio».
«Spesso – continuano i due esperti – nelle culture d’origine non vi è una percezione dell’abuso di alcol. La solitudine, la clandestinità aumentano l’uso di bevande alcoliche. L’alcol provoca poi incidenti stradali o situazioni di violenza familiare. Per questo è importante la presenza di un mediatore culturale che faccia da ponte tra i servizi sanitari e la cultura di provenienza». Oltre al percorso formativo, verranno proposti in futuro incontri tematici e verranno distribuiti opuscoli informativi in lingua spagnola.

Elena Catalfamo 


ISPA

Nuovo libro dell’ISPA: uno studio sul perché i giovani bevono
Le ricerche dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) fanno luce sui motivi che spingono i giovani a bere. Per la prima volta in Svizzera, una recente tesi di dottorato ha condotto un’analisi approfondita sui motivi che li spingono a consumare alcol. Spesso i ragazzi e le ragazze ricorrono alle bevande alcoliche per far festa con i coetanei e per divertirsi. Ai fini di una prevenzione mirata, è importante conoscere i vari motivi che spingono i giovani a consumare alcol. I media parlano spesso di ubriacature sporadiche durante il fine settimana, di intossicazioni alcoliche con conseguente ricovero in ospedale di minorenni.

Ma perché i giovani bevono?

Finora non esisteva una panoramica scientifica globale su questo tema a livello svizzero. Una recente tesi di dottorato ha finalmente analizzato a fondo le ragioni che spingono i giovani a bere. Tra gli adolescenti dai 13 ai 16 anni, i motivi principali sono sia di carattere sociale (come la voglia di stare con gli amici, di divertirsi, la pressione del gruppo), che legati al bisogno di superare i problemi quotidiani. La maggioranza dei giovani cita diversi motivi. "I più menzionati sono i motivi sociali: i giovani spesso consumano alcol quando fanno festa con i coetanei. Alcuni, però, bevono con lo scopo specifico di ubriacarsi", spiega Emmanuel Kuntsche, autore dello studio e collaboratore scientifico dell’ISPA.

I motivi del consumo problematico.
Sebbene la maggioranza dei giovani sia consapevole dei rischi per la salute di un consumo eccessivo di alcol, negli ultimi vent’anni il consumo settimanale e le ubriacature sporadiche sono aumentati sia tra i ragazzi che tra le ragazze. Questi dati valgono per la Svizzera, ma anche per quasi tutti i paesi europei. A oltre un terzo degli adolescenti capita di bere troppo (ossia cinque bicchieri e oltre in un’unica occasione) almeno una volta al mese. I motivi che spingono i giovani a consumare alcol in modo problematico possono essere molteplici. "Per la maggioranza il tutto ruota intorno alla voglia di divertirsi. Altri, invece, ricorrono all’alcol per dimenticare i loro problemi quotidiani", spiega Emmanuel Kuntsche. Di solito, chi vuole prendersi una sbornia consuma bevande a basso prezzo o con un’alta gradazione alcolica. Per questo motivo, la birra e i superalcolici sono particolarmente gettonati.

Prevenzione specifica.
Lo studio spiega che i giovani che si ubriacano hanno esigenze molto diverse tra loro, e chi si occupa di prevenzione ne deve tenere conto. Da un lato ci sono infatti i giovani che approfittano delle uscite con gli amici per oltrepassare i limiti, per esempio alle feste, ai concerti o agli eventi sportivi. In questi casi intervengono le misure preventive strutturali, come le disposizioni a protezione dei giovani in materia di distribuzione e vendita di bevande alcoliche, che vanno applicate alla lettera, istruendo in maniera mirata il personale addetto. D’altro canto, però, ci sono giovani che si ubriacano per sfuggire ai loro problemi quotidiani. In tal caso, è fondamentale ricorrere a misure preventive individuali. L’importante è trasmettere loro le competenze necessarie affinché riescano a affrontare meglio le sfide della vita quotidiana e lo stress. Parlando con gli adolescenti, è possibile motivarli a modificare il loro comportamento problematico.

La tesi di dottorato fa luce sui motivi.
La tesi di Emmanuel Kuntsche, collaboratore scientifico dell’ISPA, si concentra sui motivi per cui i giovani ricorrono all’alcol. Sulla base di ricerche approfondite, vengono analizzati i vari motivi che spingono i giovani a bere, le aspettative nei confronti del consumo, il contesto sociale e le modalità di consumo. Le cifre relative al consumo si rifanno ai dati dello studio ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Drugs), basato su un’indagine internazionale e rappresentativa condotta nel 2003 in Svizzera su oltre 7000 scolari. La tesi di Kuntsche, pubblicata in inglese, riassume in nove capitoli lo stato delle conoscenze sui vari motivi che spingono i giovani a consumare alcol e illustra la situazione nel nostro paese.
L’ISPA in breve Per l’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) la protezione della salute riveste un’importanza centrale.
L’ISPA si prefigge di prevenire o limitare l’impatto dei problemi legati al consumo di alcol e altre sostanze psicoattive, creando e realizzando progetti di prevenzione, nonché impegnandosi nella politica sanitaria e nella ricerca psicosociale. L’ISPA è un’organizzazione privata e apartitica di pubblica utilità.

Da WWW.sfa-ispa.ch,


L’ARENA

CONTROLLI SULLE TORRICELLE.
L’altra notte il più grosso spiegamento di forze mai messo in atto in Veneto per prevenire gli incidenti dovuti all’assunzione di sostanze
Blitz contro alcol e droga Nei guai quattro su dieci
Ma una discoteca non collabora con l’Asl A fine serata avvisa i clienti dei posti di blocco
Alessandra Vaccari
C’è poco da fare, esiste un mondo parallelo che gli adulti faticano a comprendere. È l’universo di quei ragazzi che sono capaci di mettersi su un pullman alle 23, farsi anche 200 chilometri per arrivare in discoteca sulle Torricelle. È quel mondo dove farsi una «canna» è normale come mangiare un panino, così come farsi una «pasta» per sentire meglio la musica, bere un imprecisato numero di cocktail, perché se non sei «fuori» non c’è divertimento.
Ce la sta mettendo tutta, l’altro mondo, quello degli adulti che vorrebbero evitare che i giovani si mettessero al volante in condizioni non idonee per guidare. Ma a giudicare da quello che sta sotto gli occhi, il quadro è desolante. Anche sabato notte, guardia di finanza, polizia stradale, provinciale e locale, carabinieri, Asl 20, Croce Bianca e protezione civile hanno messo in atto un controllo antidroga e alcol. Il più grosso pattugliamento mai fatto in Veneto, come ha sottolineato il comandante della polizia municipale Luigi Altamura. Un controllo diviso in due parti e che ha portato a esaminare 80 conducenti, ritirando 32 patenti.
ORE 00.30 L’INIZIO. Il primo blocco è nel curvone di via Villa Are, dove c’è spazio a sufficienza per fermare le auto e piazzare il camper per le analisi. La prima auto indica che la serata promette «bene». Cinque ragazzi, tutti positivi all’alcoltest. Poco dopo arriva un pullman da Padova. I cani dei Baschi verdi ringhiano e si agitano. Sul pullman i ragazzi prima di scendere per i controlli hanno mollato a terra di tutto: marijuana, ecstasy, una dose di coca. Qualcuno le aveva nascoste nel pacchetto di sigarette, altri in mezzo a una crema oleosa. Si lamentano i ragazzi, della perdita di tempo. Sono tutti «puliti», dicono, nessuno rivendica la proprietà dello stupefacente, che dev’essere «germogliato» dal pavimento del pullman.
Si lamentano per «questo Stato di m... che non vuole che tu il sabato sera ti diverta». Eh no, bello. Lo Stato non c’entra. Questa gente che sta al freddo da mezzanotte alle otto di mattina cerca soltanto di evitare che ti ammazzi, o ammazzi qualcun altro. L’autista di un pullman arriva a 0.48 di alcol nel sangue. Con 0.50 ti ritirano la patente.
PREVENIRE O REPRIMERE. A seguire passo passo i lavori c’è anche l’assessore alla protezione civile Marco Padovani che ha chiesto ad alcune squadre cittadine di dare una mano nell’allestimento di un campo. Nel giardino dell’asilo di Villa Are infatti si svolge la seconda fase dei controlli. All’uscita della discoteca Alter Ego, tutte le auto vengono convogliate lì per i controlli agli automobilisti.
Si sono montate alcune tende dove fare accoglienza e i controlli ai ragazzi, c’è un camper per i prelievi di sangue e urine. C’è qualche bricco di caffè e di tè. Il freddo qui fuori, più passano le ore, più penetra nelle ossa. «Credo in questi controlli. Per questo abbiamo subito accettato di collaborare mettendo a disposizione la protezione civile», dice l’assessore, «dobbiamo far capire ai giovani che non è così che ci si diverte. Che così rischiano soltanto di ammazzarsi. Ma quello che vedo è sconsolante».
UN POPOLO DI STORDITI. Arrivano all’asilo che funge da quartier generale con la faccia inebetita, qualcuno ha il sorrisetto isterico di chi non sa come finirà. Altri dicono che vogliono un avvocato. Ehi bello, qui non sei al cinema made in Usa, sei in strada «strafatto». La tua auto resta qui. Sì, chiama mamma che ti venga a prelevare, che a piedi e senza più patente non arrivi da nessuna parte.
Magari si arrabbia pure che la svegli e che le dai la novità, non s’era accorta che ti drogavi. Ma come dicevano tutti, come in una cantilena, l’altra notte, al finanziere che cercava di capire: «Chi è che non si fa una canna e beve qualcosa?».
INCIDENTE VIA BELVIGLIERI. Continuano i controlli, il dottor Giovanni Serpelloni, coordinatore del servizio delle tossicodipendenze sembra alimentato a pile duracell. Zompetta da una tenda all’altra, controlla, analizza, spiega. Arriva la notizia di un incidente stradale in via Belviglieri. Il conducente aveva 2.70 di alcol nel sangue. «Stiamo facendo il possibile per farci autorizzare a verificare il tasso alcolemico nei morti a seguito di incidenti stradali.
Dobbiamo capire qual è la percentuale», dice Serpelloni. Ed ecco invece i numeri della notte. Una positività del 40,5 per cento, di cui il 13,9 è risultato positivo all’alcol, il 16,5 alle droghe e il 10,1 ha associato alcol e droghe. Dei positivi alle droghe (21 persone), il 38,1 per cento aveva utilizzato cannabis, il 4,8 ha usato solo cocaina, 19 metanfetamine, 14,3 e cannabis più cocaina e più metanfetamina, 23,8 cocaina più metanfetamina.
BILANCIO. Sono 32 le patenti ritirate, una persona denunciata per spaccio di stupefacenti, sei persone segnalate per detenzione di sostanze stupefacenti e una comunicazione notizia di reato all’autorità giudiziaria nei confronti di ignoti per varie sostanze rinvenute a bordo dei pullman in transito. La direzione dell’Alter Ego era stata avvisata in anticipo dei controlli dalle stesse forze dell’ordine, richiedendo la loro collaborazione e la disponibilità a posizionare le strutture di prevenzione nel parcheggio della discoteca.
Dopo un primo assenso, la disponibilità è stata in seguito totalmente ritirata e dai racconti fatti direttamente dai ragazzi fermati sulle Torricelle sarebbero addirittura stati lanciati avvisi all’interno del locale per allertare le persone, della presenza di serrati controlli all’uscita


CORRIERE ADRIATICO

Bus per prevenire incidenti
OFFIDA - L’altro appuntamento focale del Carnevale di Offida è per il martedì grasso con la sfilata dei “vlurd”, caratteristici fasci di lunghe canne accese. Il termine deriva dal gallicismo medioevale bagordo o bigordo che significava torneo cavalleresco oppure lancia. Questi vlurd vengono portati sulle spalle dalla gente di Offida e formano uno strisciante e suggestivo serpentone fiammeggiante che muore in piazza in un gigantesco falò. Termina così il Carnevale di Offida. La manifestazione storica offidana rappresenta uno degli appuntamenti storici tradizionali più importanti di tutta la Regione in materia di Carnevale. Nella cittadina, infatti, confluiscono ogni anno migliaia di persone provenienti sia dagli altri centri della Vallata e sia da Ascoli e dintorni. Per quest’anno si è deciso, poi, di mettere a disposizione autobus gratuiti al fine di prevenire incidenti dovuti allo stato di ebbrezza.
N.S


LA PROVINCIA DI LECCO

Alcolici vietati di notte: «Era una norma inutile»
La commissione trasporti della Camera l’ha tolta dal testo definitivo tra mille polemiche: soddisfazione dai proprietari dei locali lecchesi
Non ha quasi fatto in tempo ad entrare in vigore, che la legge che vieta la vendita degli alcolici dopo le due di notte è già stata abolita. Era stata approvata ad ottobre, quando venne convertito in legge il decreto Bianchi-Amato sull’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza. Ma circa due settimane fa la commissione Trasporti della Camera all’unanimità ha approvato il testo definitivo della riforma, che invece la cancella. Festeggiano i gestori delle discoteche, che da subito avevano bocciato la disposizione di ottobre giudicandola inutile e dannosa. «Quella norma non ha mai risolto nessun problema, toglie solo lavoro alle discoteche che in fondo sono delle aziende con dipendenti e bilanci» spiega Lele Rigamonti, lo storico direttore artistico della discoteca Orsa Maggiore di Lecco. Secondo le associazioni dei famigliari delle vittime della strada, quella legge da ottobre avrebbe ridotto del 30% circa sia gli incidenti nel weekend che i morti sulla strada fra sabato e domenica. «Anch’io sono andato a vedere quei dati, pubblicati pochi giorni fa - racconta Rigamonti -, ma in realtà i numeri raccontano che gli incidenti sono calati nella fascia oraria dalle tre di notte alle otto del mattino, ma sono aumentati i sinistri prima della mezzanotte. (*) La norma che vieta la vendita degli alcolici dopo le due di notte stimola solo i ragazzi a fare tutto prima, non a bere di meno». Anche perché fatta la legge trovato l’inganno. Come chiarisce il direttore artistico dell’Orsa Maggiore, e con lui diversi gestori di bar in città, basta acquistare una bottiglia di superalcolici dieci minuti prima che scatti il divieto e il gioco è fatto: si può bere finché si vuole, o almeno fin che dura la bottiglia, e si è nella legalità. Per non parlare della vendita degli alcolici sotto banco all’esterno della discoteca. «Questa legge di fatto ha dato man forte all’abusivismo. Nei parcheggi si appostano alcune persone pronte a rifornire di alcolici i ragazzi dopo che è scattata l’ora "x", e loro sono più difficili da controllare». Insomma, anche alle due di notte, non è difficile per i ragazzi che lo desiderano trovare alcolici da bere, in barba alla legge che è tuttora in vigore fino all’approvazione finale alle due Camere. Una legge che, conferma Lele, ha danneggiato non poco i gestori delle discoteche sul piano economico. «Per noi dell’Orsa Maggiore il danno non è stato troppo ingente perché è entrata in vigore durante la nostra bassa stagione, i problemi seri li avremo se l’iter non verrà completato prima dell’estate, quando noi entriamo nel vivo del nostro lavoro. Ma parlando con altri gestori di discoteche della zona, alcuni hanno registrato perdite fino al 40% rispetto alla stagione precedente». La soluzione allora quale potrebbe essere? «C’è bisogno che il Comune o qualche altro ente pubblico istituisca dei mezzi pubblici con cui trasportare in sicurezza i ragazzi a qualunque ora della notte. Noi l’abbiamo fatto l’estate scorsa mettendo a disposizione dei bus navetta che dal centro di Lecco arrivavano fino a noi, ma sarebbe utile e necessario un servizio più esteso». D’accordo con lui anche Giuseppe Scaffa, responsabile del lounge bar Poseidon di Cesana Brianza. «Io vengo da Roma, e lì eravamo abituati di notte a spostarci in taxi fra i locali notturni per evitare problemi alla guida. Ma qui a Lecco questa soluzione sembra poco possibile perché di taxi non ce ne sono molti, però sarebbe sicuramente una soluzione». Il Poseidon, che presto aprirà anche in piazza XX Settembre una nuova sede, in realtà chiude verso la mezzanotte, e anche grazie alla categoria di appartenenza, non è toccato dalla norma di ottobre. «Ma credo comunque fosse una legge sbagliata - confessa Scaffa - ora se verrà davvero abolita si rianimerà una parte di commercio importante. Anche perché spesso fuori dalle discoteche si trovano le camionette che vendono di tutto, alcolici compresi. Sarebbero necessari quindi più controlli». Anche Raffaele Bodega, gestore della birreria Marilyn a Lecco, è favorevole ad incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per i ragazzi che di notte vanno a divertirsi. «Bisogna impedire ai ragazzi di prendere l’auto, ma senza vietargli di potersi divertire almeno nel fine settimana. Secondo me anche il guidatore designato ha poca fortuna, è difficile che in una compagnia di ragazzi uno decida di non bere niente tutta sera per portare a casa gli altri». (**) Gianluigi Pedrini, dell’Hop-Hop nella zona del Bione, spiega come all’interno del locale che gestisce, che comunque come tutti i bar cittadini alle due chiude i battenti, è lui il primo a fare vigilanza: «Soprattutto dopo le 23 stiamo attenti a chi diamo da bere, se qualcuno è già brillo cerchiamo di evitare di vendergli ancora alcolici». Pedrini però, voce fuori dal coro, era favorevole alla norma: «Era un deterrente almeno psicologico per i ragazzi, se volevano bere dovevano procurarselo prima, quindi in qualche modo rendeva meno appetibile il consumo di alcol dopo una certa ora. Un provvedimento che andava migliorato, certo, ma migliorava la qualità dell’ambiente, come è successo con il divieto di fumo nei locali pubblici».

Silvana Salvadori

L’intervista carlo giovanardi deputato udc «Sconcertante, ma la lobby delle discoteche è forte»
Il deputato Udc Carlo Giovanardi - eletto nel collegio lecchese nel 2001 e già ministro di Berlusconi - è fedele al vecchio detto secondo cui la matematica non è un’opinione. E sono i numeri, dice a chiarire come la proposta di revocare il divieto di servire alcolici nelle discoteche dopo le 2 di notte sia «davvero sconcertante». Onorevole Giovanardi, che cosa ne pensa? Nei primi tre mesi di applicazione della norma gli incidenti stradali sono scesi del 30.4%, i morti con meno di 30 anni del 27.9%. E i dati del 2008, confrontati con quelli dell’anno scorso, fanno presagire un’inversione di tendenza clamorosa. Parliamo di cali del 46% degli incidenti e del 50% dei morti. E a chi obietta che questi miglioramenti non sono solo merito del "proibizionismo"? Voglio ricordare che il percorso che ha portato alla legge 160 è stato costellato di provvedimenti promossi dal governo Berlusconi, come le campagne che abbiamo realizzato coi media e con personaggi popolari come Fiorello. È evidente che queste iniziative hanno contribuito moltissimo al raggiungimento degli risultati che oggi possiamo presentare. Ma i cittadini l’hanno capita? Il consenso è altissimo. Parliamo dell’80, 90% di pareri favorevoli. Il motivo del tentativo di abolirla è da ricercare nell’azione della lobby dei proprietari delle discoteche. Basti pensare che fino a dicembre tutti i commissari si dicevano favorevoli alla norma, e questa settimana hanno improvvisamente cambiato idea...». E i baracchini che sono sorti come funghi intorno alle discoteche. Il ministro dei Trasporti Bianchi mi aveva assicurato che la norma sarebbe stata estesa a tutti. Ma adesso, con l’interruzione della legislatura, mi sembra francamente che la proposta di abrogazione non abbia alcuna possibilità di essere approvata. Presto ci ritroveremo a parlare di come migliorare la legge correggendo questa debolezza».

Federica Cominetti

La scheda
Il divieto Tutti i titolari e i gestori di locali devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 2 della notte ed assicurarsi che all’uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, una rilevazione del tasso alcolemico; inoltre devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita le tabelle con la descrizione dei sintomi e le quantità di alcol che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza. Le sanzioni L’inosservanza delle disposizioni della norma comporta la sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell’autorità competente.
(*) Nota: a volte si percepisce una sorta di violenza nell’uso delle parole. Chi ha più accesso al potere ed ai mezzi di comunicazione, impone il proprio interessato punto di vista a chi tale potere non ha. È come nella favola latina del lupo e dell’agnello in riva al ruscello. Per una lobby che ha il potere e la possibilità di imbonire una intera commissione parlamentare, le statistiche servono solo per giustificare ciò che è già stato deciso dalla loro mente e dal loro portafoglio. La gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione. (Mark Twain)
(**) Nota: naturalmente questo è il punto di vista di chi vende alcolici. Se parlasse chi vende automobili direbbe “Bisogna impedire ai ragazzi di prendere alcolici, ma senza vietar loro di andare in auto”.


ASAPS

Svezia
L’alcol al volante uccide: ecco le conferme
Dopo l’allarme lanciato a Parigi dagli assicuratori svedesi, arriva il rapporto sulla sinistrosità stradale: +10,2% dei morti
STOCCOLMA (SVEZIA), 28 gennaio 2008 – Le cose non si mettono bene per la Svezia, che nel corso del 2007 ha visto crescere del 10,2% la mortalità stradale. infatti, nel corso dell’ultimo anno i decessi registrati sulle strade svedesi sono stati in tutto 490, 50 in più rispetto al 2006, quando il bollettino si era fermato a 440 vittime. Per le autorità svedesi non ci sono dubbi: secondo l’Ente Svedese per le Strade (Vägverket), la crescita della letalità – definita inquietante sul sito dell’amministrazione (www.vv.se) – è in primis legata all’aumento del consumo di alcol nel paese, mentre al secondo posto tra le cause spicca la crescita del traffico, stimata attorno al 10%. Meno evidente il ruolo della velocità, anche perché la Tolleranza Zero è qui presa effettivamente sul serio. Ci eravamo già occupati, lo scorso 11 gennaio, dell’argomento, quando abbiamo riportato la notizia che l’alcol, in Svezia, è considerato il nemico pubblico numero uno: sono stati intensificati i controlli ed è ormai all’esame del Riksdag (il parlamento unicamerale svedese) un disegno di legge per installare etilometri di serie su tutti i veicoli, capaci di impedire l’avviamento del motore in caso di ebrietà del conducente. La lotta al consumo di alcol è, in questo stato, senza quartiere, tanto da aver fatto bollare più volte questa politica come proibizionistica. Eppure, le restrizioni avevano fatto toccare a metà degli anni ’90 i minimi storici, in termini di letalità: poi, la Svezia è entrata in Europa ed ha dovuto ammorbidire la propria linea, pagando però un duro prezzo: Hans Laurell, portavoce di Vägverket ha recentemente rimarcato quanto efficace fosse la politica ormai abbandonata: “il consumo complessivo di alcol – ha detto Laurell – è cresciuto del 30%”, provocando un’impennata della sinistrosità stradale alcol-correlata, facendo raggiungere punte mai toccate prima fino all’attuale situazione, definita “inquietante”.


LA GAZZETTA DI PARMA

Etilometro a Parma E’ strage di patenti

SETTE PERSONE DENUNCIATE

Etilometro a Parma E’ strage di patenti PARMA. Sette automobilisti - tra cui un sacerdote - sono stati «pizzicati» venerdì notte dai carabinieri con una dose di alcol nel corpo superiore al consentito. continua...


GIORNALE DI VICENZA

CONTROLLI. Le verifiche della polstrada
Guidano alticci Ritirate sei patenti

Sono state ventisette le infrazioni al codice stradale
Proseguono i controlli nei fine settimana della polizia stradale per la prevenzione degli incidenti. Sono state ritirate sei patenti per guida in stato di ebbrezza alcolica nel giro di poche ore.
In tutto sono state ventissette le contestazioni elevate a carico degli automobilisti per le violazioni al codice della strada. Poco meno di un quarto delle infrazioni al codice riguardano l’abuso di alcolici, messe in luce dall’alcol-test: sono i risultati del servizio di controllo messo a punto dalla polstrada su diverse strade della nostra Provincia. L’intervento, scattato alla mezzanotte di domenica e protrattosi fino alle sette, è stato predisposto dalla sezione di Vicenza della polstrada e coordinato da un ufficiale di polizia giudiziaria di Bassano. Sono state interessate strade dell’Alto Vicentino e una del Bassanese. Gli agenti impegnati sono stati otto, in servizio tra a Vicenza, Bassano e Schio. Non sono poche le sei patente ritirate per guida in stato di ebbrezza. Ancora una volta è stato verificato che nonostante il “bombardamento” di informazioni che arrivano da ogni parte sulla pericolosità della guida in non buone condizioni psicofisiche, parecchi di coloro che si mettono al volante non stanno attenti a tavola o al bar e superano i limiti consentiti dalla legge per il consumo di alcolici.
Parecchie contravvenzioni hanno riguardato anche la velocità pericolosa, anche se nessuna ha comportato il ritiro della patente, perché non era stato superato il limite di 40 chilometri all’ora.
E questa, cioè la guida troppo veloce, è un altro punto critico perché viene violato con troppa facilità da chi si mette al volante, tenuto conto che è spesso causa di incidenti dalle gravi conseguenze.
L.Z.


IL SECOLO XIX

Investe due persone e va a dormire
Alessandro Franceschini
28 gennaio - Alla guida della sua autovettura ha investito due persone, facendole finire in ospedale. Poi se n’è andato tranquillamente a dormire. Quando i carabinieri lo hanno rintracciato, hanno scoperto che F.C., 25 anni, spezzino, non era nuovo a performance stradali negative di quel tipo. Nel 2005 aveva fatto la stessa cosa: investimento e fuga. Chissà se qualcuno gli ridarà ancora la patente che i militari dell’Arma gli hanno nuovamente ritirato, a meno di tre anni di distanza dalla prima volta. Tutto è avvenuto nella notte fra sabato e domenica in pieno centro città.
Erano da poco passate le tre quando un gruppetto di giovani - dopo aver trascorso alcune ore in un locale della zona - stava andando a prendere le auto. All’incrocio fra via Colombo e via Rattazzi è arrivata una Mini Cooper che ha travolto D.B., una ragazza spezzina di 26 anni, e M.B., un trentasettenne di Santo Stefano. Poi, anziché fermarsi, l’auto è fuggita. Gli amici hanno soccorso subito le due persone, che sono state poi accompagnate al pronto soccorso dell’ospedale. Il più grave è l’uomo, che ha riportato la frattura del gomito, trauma cranico e piccole ferite alle braccia. Ne avrà per una trentina di giorni.
Solo contusioni, invece, per la ragazza cui è stata assegnata una prognosi di sei giorni. Gli amici dei due ragazzi investiti sono riusciti anche a rilevare i numeri di targa della vettura. Così, quando sono arrivati i carabinieri, hanno raccontato tutti i particolari dell’investimento. Ai militari è bastato collegarsi al terminale per scoprire a chi era intestata l’auto. Sono perciò andati immediatamente verso l’abitazione di F.C. e hanno trovato la Cooper parcheggiata sotto casa. Hanno bussato alla sua porta ed è andato ad aprire loro un giovane dall’aria stravolta che, nonostante le loro richieste, non ha voluto sottoporsi all’alcol test. Allora gli è stato elevato un verbale salatissimo, da tre mila euro, per essersi rifiutato.
Ma i suoi guai, per lui, non sono finiti qui. I militari dell’Arma gli hanno infatti contestato delle violazioni che sono molto gravi. Tre le infrazioni al codice della strada: la guida in stato di ebbrezza, la fuga in caso di incidente con danni alle persone e l’omissione di soccorso. Quest’ultima accusa particolarmente grave. F.C. si è preso anche una denuncia penale per lesioni personali, senza dimenticare che gli è stato sequestrato il veicolo, si è visto ritirare la patente di guida e, per completare l’opera, si vedrà togliere dieci punti dal bonus. Insomma, un autentico disastro. Anche perché quando comparirà davanti al giudice per rispondere dei reati a lui imputati, non potrà avvalersi di vantaggi particolari, dato che meno di tre anni fa - come detto - era stato già denunciato proprio per essere incorso nell’omissione di soccorso.


IL TIRRENO

DENUNCIATO DAI CARABINIERI
Ubriaco sbatte contro un’auto
Un pratese di 40 anni è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Al volante di un’auto sabato notte si è scontrato con una vettura in sosta in via Filzi. L’uomo si è ribellato anche al personale dell’ambulanza che lo ha soccorso


RIVIERA24

Ubriaco finisce contro un muro e l’auto si incendia: illeso ucraino di 20 anni
Seborga - Il giovane stava percorrendo la strada per Negi, quando a causa dell’alta velocita’ e di qualche bicchiere di troppo ha perso il controllo della guida ed e’ andato a sbattere contro un muro. I carabinieri lo hanno denunciato.
Un ucraino di vent’anni che si trovava ubriaco alla guida di una vettura Ford Ka, e’ andato a sbattere, intorno alle 5, contro le mura perimetrali di una villa, a Seborga. Pochi istanti dopo, forse a causa di una perdita di benzina, l’auto e’ andata in fiamme, ma fortunatamente, il giovane e’ riuscito a mettersi in salvo. L’incidente e’ avvenuto sulla provinciale per Negi, nell’entroterra di Bordighera.
Il ragazzo stava rincasando da una notte di baldoria quando, forse complici l’alta velocita’ e la stanchezza, ha perso il controllo del volante, andando sbattere contro il muro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che lo hanno denunciato, ritirandogli la patente. nel momento in cui si sono sprigionate le fiamme, il giovane si trovava gia’ fuori dall’abitacolo. Il veicolo e’ andato distrutto.
di Fabrizio Tenerelli


IL TIRRENO

Scontro sulla Variante, automobilista guidava in stato d’ebbrezza
L’incidente è avvenuto nei pressi dell’uscita per Stagno. Quattro feriti nella carambola 
LIVORNO. Guidava sotto l’effetto dell’alcool, per questo ha preso contromano l’ultimo pezzetto della Variante Aurelia, quello che conduce all’uscita di Stagno. Un uomo di 62 anni, sardo di nascita ma residente a Roma, si è visto così ritirare la patente dalla Polstrada, subito dopo lo scontro frontale avvenuto ieri intorno alle 12,30. L’uomo, G.C. le sue iniziali, era al volante di una Ford Fiesta di colore argento e viaggiava insieme a una donna, G.F. le iniziali. Nella Renault Megane che arrivava in direzione opposta invece c’erano C.A., un uomo di Lari di 37 anni, e R.V., della provincia di Padova. Gli occupanti della Megane sono stati soccorsi dalla Misericordia di Antignano, che li ha portati al pronto soccorso, dove sono stati riscontrati loro leggeri traumi. Niente di preoccupante, per fortuna, anche per gli altri due, per soccorrere i quali sono intervenuti i volontari della Pubblica assistenza. La Polizia stradale, arrivata ad effettuare i rilievi dell’incidente, ha provveduto a gestire la situazione che si era venuta a creare dopo lo scontro, che ha rallentato per qualche minuto la circolazione all’uscita della Variante.


IL TEMPO

Polizia Stradale
Fermo con l’auto in mezzo alla carreggiata. Arrestato
Una persona è stata arrestata e tre denunciate in Abruzzo, tutte sorprese alla guida in stato di ubriachezza dalla Polizia stradale, nell’ambito dei controlli contro le stragi del sabato sera effettuati sull’intero territorio abruzzese. L’episodio più importante è avvenuto a Chieti, dove una persona è finita in manette: si tratta di un uomo di 60 anni, Domenico Pietrantoni, originario di Ovindoli (Aq), ma residente a Villamagna, denunciato prima per guida in stato di ubriachezza e poi arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.Home Abruzzo
L’uomo è stato sorpreso da una pattuglia della Polstrada teatina al volante della sua auto, ferma con fari e motore accesso sulla carreggiata, lungo la provinciale 214, nei pressi di Villamagna. L’uomo, palesemente ubriaco, ha reagito di fronte agli agenti, in particolare quando ha visto la sua auto, che non era in condizioni di guidare, caricata su un carro attrezzi. Di qui l’arresto. Le altre denunce sono scattate nei confronti di una persona a Pescara e di due all’Aquila. Tutti erano stati sottoposti al controllo con l’etilometro, superando il limite di legge consentito di alcool nel sangue.


IL GAZZETTINO DI PADOVA

Ubriaca infastidisce i clienti e prende a botte i carabinieri

Camposampiero

(G.F.) Era già ubriaca ma aveva ancora voglia di bere. Al rifiuto del barista è andata su tutte le furie, molestando e insultando dipendenti e clienti del bar. Non si è calmata neanche all’arrivo dei carabinieri di Camposampiero, chiamati dal gestore, reagendo prima con minacce, poi con pugni e calci nei confronti dei militari e della loro auto.

È successo sabato a mezzanotte fuori dal ristorante "Stazione, non solo Rosti" di Camposampiero. Protagonista Tiziana Bordignon, 36 anni di Loreggia, disoccupata. «Nessuna sorpresa - commenta il titolare del locale De Fabrizio Enrico - Non è la prima volta che assistiamo a questi numeri. La ragazza è ubriaca spesso e per questo è conosciuta in tutti i locali della zona, soprattutto a Piombino Dese. In passato è entrata nel mio ristorante e ha preso dai tavoli dei clienti le patatine fritte per mangiarle. Una volta ha persino rovesciato un piatto in testa ad un cliente, che non ho più rivisto. I carabinieri sono stati bravi, molto pazienti, non so come hanno fatto a non reagire a insulti, provocazioni e botte».

Arrestata in flagranza di reato per minacce, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di mezzo militare, si trova nella sezione femminile del carcere di Rovigo, in attesa del processo per direttissima di questa mattina.


NUOVO MOLISE

Mix di alcol e droghe, 18enne finisce al San Timoteo

Soccorso dai familiari, il ragazzo è stato ricoverato nel reparto di Medicina d’Urgenza

28/01/2008 - Aveva assunto un mix micidiale di sostanze stupefacenti unite ad una modesta quantità di alcol. I genitori lo hanno trovato addormentato sul letto di casa e quando hanno capito che non era possibile svegliarlo, lo hanno immediatamente accompagnato al pronto soccorso del San Timoteo di Termoli dove attualmente si trova ricoverato nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale termolese. Una brutta avventura per un 18enne di Termoli, S.D. le sue iniziali.

Erano le 11 e mezza circa della notte tra sabato e domenica quando i genitori si sono accorti delle condizioni nella quali versava il giovane e subito hanno temuto per la sua vita.

Trasportato in macchina all’ospedale termolese, il ragazzo è stato sottoposto ai controlli di rito dai quali è emerso che lo stesso avrebbe assunto durante tutta la serata un mix di sostanze stupefacenti e alcol. Un mix che, anche se assunto in modeste quantità, poteva essergli fatale. Per fortuna il ragazzo non è mai entrato in coma e, anzi, durante tutta la giornata di ieri le sue condizioni sono andate lentamente migliorando, anche se il 18enne è ancora ricoverato al San Timoteo. Forse un tentativo di passare in maniera più ’allegra’ la serata: fatto sta che questo tentativo poteva costare veramente caro per il giovane che ricorderà a lungo questa incredibile nottata.

Michela Bevilacqua


CORRIERE ADRIATICO

Il tifoso fermato al Garilli

Insulti razzisti allo steward

ASCOLI - Il tifoso del Picchio S.M. ubriaco, ha insultato con frasi razziste uno steward di colore del Piacenza, strattonandolo, ma la scena è stata filmata e l’uomo, 41 anni, è stato arrestato dalla polizia per resistenza e violenza a incaricato di pubblico servizio, con l’aggravante della discriminazione razziale. L’episodio, avvenuto a margine della partita Piacenza-Ascoli. Secondo la polizia il tifoso si è scagliato contro lo steward, strattonandolo e gridando questa frase: “Marocchini e meridionali bisognerebbe ucciderli tutti”. Il tifoso ha cercato di scavalcare una staccionata, ma si è introdotto in un settore inagibile dello stadio Garilli dove la polizia lo ha arrestato.


Martedì, 29 Gennaio 2008
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK