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Rassegna stampa Alcol e Guida del 24 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ASAPS

Eliminazione del divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le 2 di notte, introdotta dalla legge 160
ESPRIMI IL TUO PARERE

La vicenda è nota, più che nota, la Commissione Trasporti della Camera dei deputati ha eliminato, votando all’unanimità, sulla spinta delle potenti lobby dei locali e degli alcolici, la recente norma che impone il divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le 2 di notte, introdotta dall’ottobre scorso dalla legge 160.

Ora il provvedimento dovrà essere discusso in altre commissioni e in Aula.

Sappiamo quanto siano stati positivi i risultati in termini di incidenti stradali dopo l’entrata in vigore della nuova normativa.

E’ evidente che gran parte del merito va ricondotto al notevole incremento dei controlli con l’etilometro da parte delle forze di polizia.

Rimane il fatto che da ottobre con la legge 160 in vigore, che ha previsto anche il divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2 nei locali di pubblico intrattenimento e spettacolo, in appena 3 mesi si sono contati nei soli incidenti del fine settimana ben 113 morti e 2.122 feriti in meno rispetto allo stesso periodo del 2006. Fra i giovani sotto i 30 anni le vittime sono state 53 in meno rispetto all’anno precedente.

Non saranno pubblicate mail con un contenuto offensivo e lesivo delle opinioni altrui.

L’insieme dei pareri sarà raccolto e inviato al Presidente della Commissione Trasporti della Camera 

(*) Nota: collegandosi al sito dell’Asaps: www.asaps.it, potrete esprimere il vostro parere, e leggere quelli degli altri, sull’emendamento al divieto di vendita di alcolici dopo le due di notte.


CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS

Votata la revoca divieto vendita alcolici. E i nomi?

Caro Severgnini,

leggo la sua nota sul Corriere del 22 gennaio: "ci ricorderemo dei nomi di coloro che in Commissione Trasporti hanno votato" la revoca dell’abolizione della vendita di alcolici dopo le due di notte. Sono perfettamente d’accordo. Peccato che il giornale i nomi non li metta, salvo quello di Moffa. Questo è un problema. In tutti i comportamenti più biasimevoli ai giornali sfugge il particolare: ai lettori piacerebbe molto sapere nomi e cognomi. Sembra invece che, per un malinteso senso di privacy, questi nomi non vengano fatti. (*)

Gianpaolo Rossetti, rossettigianpaolo@gmail.com

Lei non ha torto: provvederemo. Intanto incollo quel commento:

La norma che vieta di vendere alcolici dopo le due di notte era già stata aggirata (siamo in Italia): fuori da molti locali funzionano baracchini abusivi e camioncini ben forniti. Nonostante questo, la legge - nelle poche settimane di vita - ha dimostrato di funzionare: anche grazie a maggiori controlli (bravo Amato), meno morti per le strade, meno incidenti, meno feriti. Meno "stragi del sabato sera". E questo è tutto quel che conta.

Il voto unanime con cui la commissione Trasporti della Camera tenta di vanificare questi successi puzza di incoscienza; o peggio, a voler essere sospettosi. Lo abbiamo scritto molte volte, su questo giornale: le stragi del sabato sera sono una vergogna nazionale. La strage a puntate di una generazione, e una condanna crudele per tanti genitori, costretti ad aspettare all’alba una porta che si apre. O una telefonata che non doveva arrivare. E invece arriva.

Si eviti di dire che l’alcol non è il principale responsabile degli incidenti: lo è, invece, insieme agli stupefacenti. La norma che vieta la vendita di alcolici dopo le due non risolve certo il problema (occorrono ancora più pattuglie, strade migliori, città più organizzate). Ma, almeno, lo riduce. Non lo diciamo noi. Lo dicono i numeri.

Tutto per niente, se il Parlamento seguisse la sciagurata decisione della Commissione Trasporti della Camera. Saremmo da capo, solo perché qualcuno teme di guadagnare un po’ meno. Avranno pure una coscienza, o dei figli, i lobbisti dietro le quinte. Avranno un minimo di decenza, i parlamentari che vorrebbero cancellare la norma. In attesa di scoprirlo, segniamoci i nomi. Siamo in una democrazia. Non li dimenticheremo facilmente.

(*) Nota: i nomi sono stati pubblicati in questa rassegna già due giorni fa. Severgnini dovrebbe averli perché glieli ho subito trasmessi. (Roberto Argenta)


IL TIRRENO

L’ISTITUTO DI SANITA’ ACCUSA “TROPPO FORTE LA LOBBY PRO ALCOL”

ROMA

LA LOBBY pro alcol è ancora molto forte e quindi bisogna batterla per cercare di portare dati più positivi nella battaglia per la salute. E’ la posizione del responsabile del Dipartimento prevenzione del ministero della Salute sull’emendamento della commissione Trasporti, che abolisce il divieto di vendita degli alcolici dopo le due di notte. “L’alcolismo- sottolinea il professor Donato Greco- fa in Italia 25mila morti l’anno; si tratta di alcolismo dovuto soprattutto al consumo di vino. Il punto è che il vino, in Italia, anche per ragioni economiche comprensibili, rappresenta una materia intoccabile”.


IL GAZZETTINO

Nuove norme già approvate dalla Camera 

Alcol libero: «Così i giovani emigreranno»

Se fosse varata anche in Senato la revoca della legge sullo stop all’alcol nei locali alle 2 di notte, passata per ora alla Camera, i giovani del Veneto potrebbero "migrare" di notte nelle regioni vicine per poter approfittare della cancellazione dei divieti che si sta discutendo nelle commissioni parlamentari. Questo sostiene Andrea Dan, dell’Associazione Manuela, perchè nella nostra Regione il provvedimento "lassista" nazionale non avrà effetto: «In Veneto si è già approvata la legge 102 che vieta comunque l’alcol nei locali dopo le 2 di notte, o dopo l’una se la varano anche le regioni limitrofe, cosa finora non accaduta. Questa legge - dichiara Dan - in un certo senso ci ’tutela’ dal decadere della legge a livello nazionale, dall’altra parte però ci espone alla migrazione ad esempio dei giovani clienti dei pub di Bibione nella vicina Lignano, dove lo stop all’alcol alle 2 non c’è. Così di notte tornerebbero a casa in auto completamente ubriachi, facendo molti chilometri e rischiando la vita». Se in Veneto la legge 102 vieta comunque l’alcol nei locali nelle ore più tarde della notte il fatto che sia decaduta per un’azione "romana" a Dan non va giù: «Questi parlamentari hanno risposto alle pressioni delle lobby discotecare che li hanno ricattati minacciando di togliergli voti. E i parlamentari della Commissione hanno preso paura. Ma ai parenti delle vittime della strada nessuno ha pensato? Perchè i legislatori non fanno una politica di salvaguardia della nostra unica vita piuttosto che soggiacere al timore di perdere la loro sedia?».

Il Veneto, fortunatamente, su questo è molto più sensibile: «Da noi la legge anti-alcol resta grazie alla sensibilità del nostro governo veneto ma a cosa serve se poi incentiva ad andare a pochi chilometri nelle regioni vicine, dove si vende di tutto a qualsiasi ora? Mi auguro che il Governo cada presto e non sia data anche al Senato la possibilità di far decadere la legge come è successo alla Camera, o per i nostri figli sarà una tragedia che qualcuno avrebbe potuto evitare».

S.Mas


LA PROVINCIA DI SONDRIO

«Alcol libero? Quella legge era ingiusta» Soddisfatti il rappresentante delle discoteche e l’onorevole di Forza Italia Paolo Uggé

Manca ancora l’approvazione del Parlamento, ma la Commissione trasporti ha deciso di abrogare il divieto di vendere alcolici dopo le 2 di notte

Bisogna premettere che la situazione è ancora tutt’altro che definita, ma la Commissione Trasporti della Camera ha dato un segnale netto, decidendo per l’abolizione della contestatissima legge che stabiliva il divieto di servire da bere alcolici nei locali notturni dopo le 2 di notte. Adesso si attende che la decisione sia approvata anche dal Parlamento. E qui sta l’incertezza, vista la crisi che aleggia sul Governo. «Mah, se cambia il Governo senza che si vada alle elezioni, non si potrà non tenere conto delle indicazioni della Commissione - spiega l’onorevole di Forza Italia Paolo Uggé, tra i più accesi sostenitori dell’inutilità del divieto -. Diverso è invece il caso che si torni alle urne. Allora sì che sarebbe tutto da rifare. A me personalmente resta la soddisfazione per il fatto che su diversi punti la Commissione ha accolto le mie proposte. Per esempio sulle sanzioni per guida in stato di ebbrezza, che devono essere graduate in base all’effettivo stato di ubriachezza. Oppure quella sulla guida anticipata, la cosiddetta "patente a 16 anni", anche se la definizione non è corretta. Abbiamo ottenuto anche un provvedimento grazie al quale sarà possibile sostituire diversi guardrail danneggiati - conclude Uggé - e quello per l’abolizione del divieto di vendere alcol dopo le 2». Decisione che ha già provocato non poche polemiche. «Certo, detta così può fare impressione, ma il fatto è che, così com’era, la legge era inutile e si prestava troppo facilmente a essere raggirata» l’opinione dell’esperto in materia di Trasporti del partito di Berlusconi. Prudenza e soddisfazione anche da parte del presidente del Gruppo locali da ballo, Giancarlo Stampa: «Adesso staremo a vedere che cosa succede in Parlamento, vista la situazione di incertezza del Governo. Comunque abbiamo la soddisfazione di vedere che è stato riconosciuto come ingiusto un provvedimento che noi abbiamo sempre ritenuto penalizzante nei confronti di un’unica categoria, quella dei gestori delle discoteche». Quello che Stampa ribadisce, insomma, non è no a priori, ma un no in questi termini. «Certo, perché diversa sarebbe una legge, anche drastica, che vieti la vendita di alcol la sera. Che valga per tutti, però. E che punisca anche il trasporto di alcol in auto. Così invece si sono di fatto demonizzate le discoteche, mentre il problema dell’abuso di alcol è un problema sociale che va combattuto con ben altri metodi». Non mancano però le voci fuori dal coro. Come quella del deputato Udc Carlo Giovanardi, che ha già annunciato un emendamento per reintrodurre il divieto ed estenderlo agli altri locali pubblici. Questo sulla base della considerazione che, nei primi tre mesi in cui è stata in vigore, la norma ha abbassato il numero dei morti sulle strade del 30,4% e le vittime con meno di 30 anni del 27,9%, secondo i dati forniti dall’Asaps (Associazione amici polizia stradale) elaborando quelli del Ministero dell’Interno. Le tabelle fornite parlano chiaro: confrontando il periodo ottobre-dicembre 2006 con l’omologo del 2007, gli incidenti mortali sono passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344, di cui gli under 30 da 190 a 137 (53 vittime in meno, il 27,9%).

Riccardo Carugo


CORRIERE ADRIATICO

Esulta la Fiepet

Via libera agli alcolici in discoteca

PESARO - Soddisfatti i vertici provinciali della Fiepet, il sindacato dei pubblici esercizi di Confesercenti, per i due importanti emendamenti approvati dalla commissione trasporti della Camera in relazione al disegno di legge sulla sicurezza stradale.

Sono stati stralciati, infatti, dalla normativa i tre punti più discussi: l’obbligo per i gestori di interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte, di dover prevedere all’uscita del locale la presenza di alcol-test e infine di dover predisporre ‘idonei spazi di riposo’ per i clienti.

“E’ chiaro che si tratta di un risultato provvisorio – commenta il presidente provinciale Fiepet Giuseppe Cofano - dal momento che il testo di legge dovrà passare ancora all’esame dell’Assemblea della Camera e, successivamente, essere confermato dal Senato. E’ sicuramente però un primo passo per chiarire quella confusione che si era venuta a creare. Il problema della sicurezza stradale, però, esiste e non si può far finta di niente, per questo siamo sempre disponibili a un confronto aperto e sereno sia con l’associazione ‘Familiari e vittime della strada’ sia, naturalmente, con le forze dell’ordine”.


L’ARENA

DEGRADO IN CENTRO.
Accordo tra il Comune e i responsabili del Pam di via dei Mutilati

Troppe risse, vietata la vendita di alcolici
Il divieto scatterà sabato in via sperimentale a partire dalle 13 e avrà una durata di due mesi

Per due mesi, in via sperimentale, il supermercato PAM di via dei Mutilati non consentirà l’acquisto di alcuna bevanda alcolica dopo le 13 del sabato e della domenica. Lo ha annunciato il sindaco Flavio Tosi, che ha riferito sulla decisione del direttore dell’area nordest del PAM di accogliere la richiesta avanzata dall’amministrazione comunale per la sicurezza del quartiere. «Nonostante sia stata potenziata la sorveglianza da parte dei vigili urbani», ha spiegato Tosi, «i residenti della zona lamentano ancora la presenza di ubriachi e tossicodipendenti in prossimità del supermercato, che spesso sostano nella zona dopo aver consumato superalcolici acquistati al PAM».

Dal recente confronto tra amministrazione, polizia municipale, comitato dei residenti e direzione del PAM, ha aggiunto il sindaco, «è emersa la volontà di tentare tutte le soluzioni possibili per arginare il degrado di una zona a due passi da piazza Bra. In questo caso l’amministrazione, grazie al contributo del supermercato, non è stata costretta ad intervenire con ordinanze o provvedimenti specifici, a dimostrazione del dialogo e della collaborazione con i cittadini. L’iniziativa partirà nelle prossime settimane e durerà due mesi, dopodiché ci confronteremo con i soggetti interessati per valutarne i risultati». 

Uno degli episodi che hanno determinato la decisione presa d’accordo tra responsabili del supermercato e Comune è stata la rissa tra immigrati nigeriani, causata dai fumi dell’alcol e sedata dalla polizia. Qualche giorno prima, sempre le Volanti erano dovute intervenire in corso Porta Nuova, dove a darsele era stato un gruppo di cittadini pakistani.

Pochi giorni più tardi altra rissa tra via dei Mutilati e piazzetta Arditi, con i residenti alle finestre che urlavano alla polizia intervenuta con alcune pattuglie: «Basta, siamo stufi, mandateli via».

Gianni Grigolato, del comitato di quartiere, era uscito di casa nonostante l’influenza ed era andato a palazzo Barbieri per chiedere al sindaco un appuntamento urgente, ricordando che erano state consegnate all’Amministrazione passata 2800 firme chiedendo che il supermercato Pam alla domenica chiudesse. «La nostra zona è mal frequentata», aveva precisato, «e poco sicura. Una quindicenne di passaggio è stata apostrofata con parole volgari per essere passata da sola in queste vie», aggiungendo che «qui stazionano ubriachi tossicodipendenti e immigrati. Entrano nel supermercato e comprano cartoni di birre e di vino e poi si ubriacano», ricordando anche che «uno di loro s’era accovacciato a terra per defecare tra un cassonetto dell’immondizia e l’altro». Una situazione non più sostenibile, aveva detto Grigolato, suggerendo che «se il supermercato fosse chiuso questi ubriachi lascerebbero la nostra zona. Per i veronesi basterebbe l’apertura mattutina per acquistare quello che serve».


VINIESAPORI.NET

Alcool: i giovani, adolescenti in primis, bevono troppo

I dati sul consumo giovanile di alcol sono allarmanti. I danni che derivano all’organismo, non ancora pienamente sviluppato, gravissimi...

Perché i nostri ragazzi bevono per ubriacarsi? Cosa li spinge a ciò? Vuoto esistenziale? Noia? L’essere troppo viziati? L’aver tutto e facilmente dai genitori e non avvertire più la necessità e lo stimolo ad aver altro? A guadagnarselo con le proprie forze? L’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha un portale di aiuto per genitori e ragazzi: www.ospedalebambinogesù.it, una guida specifica on line sul consumo di alcol. Da questo si evince che il mezzo migliore per dissuadere i ragazzi dal bere a sproposito a ogni piè sospinto è parlarci apertamente per far comprenderne limiti e responsabilità. Delimitare il confine tra uso e abuso di alcol. Il proibizionismo non serve, anzi, spesso è controproducente.

Facciamo un balzo in dietro, a quando noi eravamo ribelli adolescenti, come avremmo reagito davanti ad una proibizione magari priva di adeguate spiegazioni a riguardo? Minimo facendo l’esatto contrario di ciò che ci veniva vietato. Cambiano i tempi, le mode, lo slang dei giovani, ma non i loro modi di reazione. In fondo

l’adolescenza e la prima gioventù sono fatte anche di forti prese di posizione che rasentano il farsi male da soli più o meno consapevolmente. Al di sotto dei 16 anni, l’alcol ha effetti deleteri e irreparabili sul sistema nervoso centrale, idem a tutto l’organismo.

Bisogna ribadire forte e chiaro che anche il più apparentemente innocuo bicchiere di cocktail o di alcolico “leggero”, con poca gradazione alcolica, fa male quanto vino, birra e compagnia bella. A seconda del sesso e dell’età cambia il quantitativo di alcol che si può ingerire. Perché farsi tanto male? Perché rovinarsi da soli schiaffeggiando la natura che ci ha fatto nascere sani? Per vivere da debosciati tutto il resto della vita? A Che pro? Non è bello uscire con gli amici o amico/a del cuore lucidi , vigili, per godersi la vita in modo sano? Non è elettrizzante progettare il “piano x” per conquistare l’amato/a di turno a mente fresca? I veri successi si sudano, nel vero senso della parola, si conquistano con le nostre forze, la goduria e l’orgoglio postumi saranno maggiori e più gratificanti. Lasciamo perdere le sostanze che obnubilano mente, cuore e sentimenti. Siamo uomini, non stupidi robot telecomandati e tele-programmati da alcol e simili. Un ultima importante segnalazione.


L’Istituto Superiore di Sanità ha un numero verde alcol attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, che fa parte dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga.

Numero: 800632000.

Informazioni e dati scientifici su www.iss.it/ofad .


PRIMADANOI

Droghe e alcol: aumenta il consumo in Abruzzo

ABRUZZO, 24/01/2008 - Da un’indagine campionaria IPSAD- Italia relativa all’uso di sostanze psicoattive e rivolta alla popolazione generale tra 15 e 64 anni, è emerso che, nel 2006, in Abruzzo il 9% dei rispondenti ha dichiarato di aver fatto uso, una o più volte negli ultimi 12 mesi, di cannabis (il dato nazionale è del 12%), il 2% di cocaina, lo 0,24% di eroina e l’80% di alcol.

In relazione alla popolazione studentesca, invece, in Abruzzo è aumentata la percentuale di studenti che dichiarano di aver fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi (dal 21% del 2005 al 24% del 2006).

In Italia si è passati dal 24% del 2005 al 25% del 2006.

La percentuale del consumo di eroina negli ultimi 12 mesi rimane invariata e simile al dato nazionale (1,6%) attestandosi intorno all’1,7%. Riguardo all’uso di cocaina, poi, tra gli studenti abruzzesi intervistati, si osserva un aumento della percentuale riferita all’uso della sostanza negli ultimi 12 mesi rispetto al 2005: si passa dal 3,5% del 2005 al 4,4% del 2006, superando il dato nazionale pari al 3,9%.

ALCOL A GO GO

Nel 2006, l’uso di alcol tra gli studenti è riferito all’83% dei rispondenti, contro l’80% del 2005. Il dato è lievemente inferiore a quello nazionale, pari all’85%.

Emerge, dunque, un incremento nel consumo di alcol tra i giovani scolarizzati.

La percentuale di soggetti ad ubriacature, una o più volte l’anno, è passata, infatti, dal 40% del 2005 al 43% del 2006.

In calo, invece, le domande di trattamento ai servizi della Regione Abruzzo.

Nel 2006, sono stati 4544 i soggetti coinvolti contro i 4622 dell’anno precedente. In relazione all’uso problematico di sostanze, per l’anno 2006 sono state stimate in 6200 le persone che hanno fatto uso di oppiacei o stimolanti.

In particolare, 5300 sono consumatori di oppiacei (contro i 5000 del 2005), pari al 6,3 per mille dei cittadini tra i 15 ed i 64 anni.

Infine, il dato relativo alle denunce per produzione, traffico e vendita di sostanze stupefacenti e associazione a commettere gli stessi reati. Si è passati dalle 835 denunce del 2005 alle 857 denunce dell’anno seguente.

Sono alcuni dei dati più significativi del rapporto sul fenomeno dell’uso e dell’abuso di sostanze stupefacenti nella regione Abruzzo che è stato presentato, questa mattina, a Pescara, nella sede dell’assessorato alla Sanità.

«Seguiamo questo fenomeno con costante attenzione - ha affermato l’assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca - non a caso siamo stati la prima Regione ad aver reso noto il rapporto 2006 mentre è in corso di elaborazione quello relativo al 2007. A tal proposito, mi preme ringraziare i componenti dell’Osservatorio epidemiologico regionale delle tossicodipendenze che hanno realizzato l’indagine in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Così come è opportuno rimarcare - ha continuato l’assessore - la collaborazione ricevuta da Prefetture, Questure, dai SerT e dalle Asl. Si tratta - ha concluso Mazzocca - di un importante strumento di lavoro per tutti gli operatori del pubblico e del privato coinvolti nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di dipendenza».


NOVE.FIRENZE

Trasporto pubblico: corso per i dipendenti delle aziende sull’alcool alla guida, la gestione della stanchezza e l’uso dei cellulari.

L’iniziativa è stata illustrata oggi a Palazzo Medici dall’Assessore provinciale alla Mobilità e Trasporti, Maria Cristina Giglioli, dall’Assessore provinciale alla Formazione, Elisa Simoni, da Alessandro Carmignani della segreteria provinciale Filt-Cgil di Firenze, da Giuseppe Petrioli del dipartimento prevenzione della Asl 10 e da Mirco Cantelli di Ataf. “Il corso – ha spiegato l’Assessore Giglioli – è stato avviato in collaborazione con la Filt Cgil ed è volto alla sensibilizzazione degli autisti professionisti sul tema della sicurezza stradale. Numerosi gli argomenti che saranno trattati: dalla gestione della stanchezza e dello stress al rapporto tra alimentazione e guida. Inoltre ai partecipanti verranno distribuiti “etilotest” monouso”. Durante l’incontro con la stampa sono state ricordate alcune cifre relative all’uso della cintura di sicurezza sulle strade del territorio fiorentino e all’utilizzo del telefono cellulare alla guida. Secondo i dati forniti dalla Asl 10, nel 2006 solo il 75,5% degli automobilisti usa le cinture di sicurezza (erano il 58% nel 2003).

Il minor utilizzo è stato registrato tra i conducenti e i passeggeri anteriori della zona del Mugello (rispettivamente 50,8% e 55,3%). I più virtuosi i conducenti di Firenze (83,3%). Particolarmente basso si conferma l’uso delle cinture da parte di soggetti che si trovano su veicoli pubblici e privati per lavoro e che viaggiano in periferia. Le indagini della Asl 10 hanno poi evidenziato nel 2006 un uso del cellulare durante la guida (senza dispositivo auricolare o viva voce) pari al 3,6%. La prevalenza maggiore è stata riscontrata nella zona Nord Ovest. La zona Sud Est presenta una netta tendenza all’aumento, come pure la zona del Mugello, mentre nella zona di Firenze si osserva una tendenza alla diminuzione dell’uso del cellulare. La prevalenza di utilizzo è risultata nettamente più elevata tra chi non ha la cintura di sicurezza allacciata (5,1%). Le prevalenze maggiori si riscontrano tra i conducenti che si trovano su strade a grande scorrimento, che guidano veicoli pubblici e che non trasportano passeggeri.

“Queste cifre – ha detto l’Assessore provinciale alla Formazione, Elisa Simoni – ci danno l’idea della reale esigenza di organizzare dei corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro. In questo settore la Provincia ha già impegnato 700.000 euro”.

“I corsi avviati dalla Provincia – ha ricordato Mirco Cantelli, di Ataf – sono doppiamente preziosi per le aziende di trasporto pubblico perché permettono di elevare il livello di sicurezza non solo degli autisti, ma anche dei 90 milioni di passeggeri che ogni anno viaggiano sui nostri mezzi”. Il progetto avviato dalla Provincia per i dipendenti delle aziende di trasporto e per i tassisti prevede un ciclo di incontri di formazione che inizieranno il 29 gennaio e termineranno alla fine di giugno. L’iniziativa interessa circa 3000 lavoratori del settore. In 300 parteciperanno al primo ciclo di lezioni. Il corso di formazione sarà svolto presso le aziende – in caso di indisponibilità nei locali dell’Amministrazione provinciale – ed avrà la durata di 3 ore per ciascuna azienda. Le docenze saranno garantite in modo gratuito dalla Coaf di Firenze e dall’Azienda Sanitaria di Firenze- Dipartimento di Igiene e verrà distribuito ai partecipanti al corso diverso materiale didattico e informativo, gli etilotest monouso ed un attestato finale. Le materie trattate nel caso di formazione saranno le seguenti: alimentazione e guida; alcool e guida; uso dei telefoni cellulari e guida; uso di strumenti di ritenzione a cura dei docenti ASF; guida con minore esperienza; gestione della stanchezza; stress e guida.


ASAPS

Alcol e sostanze stupefacenti all’origine di quattro episodi di violenza contro le divise sulla strada

24 gennaio 2008 – Ci sono l’alcol e la droga all’origine della violenza furiosa, sfogata contro gli uomini in divisa, che accomuna i quattro episodi raccontati di seguito.

Il primo si è svolta a Ostia, in provincia di Roma, dove un uomo a bordo di una vecchia Lancia Y travolge a tutta velocità due donne che stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali. Una delle due, T.F. 46 anni, è stata sbalzata contro un’auto parcheggiata e poi è ricaduta violentemente sull’asfalto. E’ morta all’arrivo all’ospedale. L’altra vittima, P.A. di 26 anni, è stata colpita in modo meno forte e non è in pericolo di vita. L’automobilista ha posteggiato l’auto poco lontano dal luogo dell’incidente e poi ha tentato di scappare a piedi. Tentativo fallito grazie al rapido intervento della Polizia Municipale che lo ha bloccato. Alla vista degli agenti, però, l’uomo gli si è scagliato contro con tutte le sue forze e per calmarlo è stato necessario l’intervento dei Carabinieri. Per sfogare la sua furia l’uomo, un 32enne già noto alle forze dell’ordine per reati che vanno dall’estorsione all’associazione a delinquere, allo spaccio di stupefacenti, se l’è presa anche con le auto parcheggiate e contro un signore anziano colpendolo con due pugni. Portato via con la forza dal luogo dell’incidente, il 32enne è stato accompagnato dagli agenti in ospedale i medici lo hanno sottoposto alle analisi per verificare la presenza di droga e alcol nel sangue. Test risultato positivo a cocaina, cannabinoidi ed etanolo. Ad aggravare ancora di più la sua situazione è il provvedimento restrittivo, l’obbligo di dimora, a cui era soggetto. Tutto questo, però, non è stato sufficiente per farlo arrestare. Il pubblico ministero ha infatti deciso di procedere con una denuncia in stato di libertà per lesioni colpose e resistenza a pubblico ufficiale e rimandarlo quindi a casa. Ci spostiamo a Padova dove un cittadino di nazionalità marocchina si è scagliato, come una furia della natura, prima contro un connazionale senza un valido motivo e poi se l’è presa con i Carabinieri intervenuti per calmarlo, mandandone due all’ospedale. In un primo momento sembrava un tafferuglio tra connazionali, poi gli abitanti della zona si sono accorti che il piccolo diverbio si era trasformato in una vera e proprio lite, così hanno allertato immediatamente i Carabinieri. Appena ha visto le divise, il magrebino visibilmente ubriaco è andato su tutte le furie e si è scagliato contro i militari che non hanno avuto neppure il tempo di difendersi. Presi alla sprovvista da tanta veemenza, sono stati tempestati da calci e pugni, riuscendo solo dopo qualche minuto a ridurre al silenzio il 26enne. I militari si sono subito recati al pronto soccorso dell’ospedale di Este. Il giovane marocchino è stato portato in comando per il riconoscimento, è risultato essere irregolarmente residente in Italia, privo di documenti e senza fissa dimora e poi arrestato. Il terzo episodio di violenza si è svolto a Treviso dove un 27enne marocchino, completamente ubriaco, ha cominciato a prendere a pugni le auto parcheggiate, aggredendo poi gli automobilisti e i passanti. Qualcuno ha tentato di fermarlo, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Anche l’arrivo degli agenti non arresta la sua rabbia, anzi, si avventa contro di loro, prende a pugni anche l’auto della Volante. Solo quando è stato portato in questura si è calmato. Per lui è scattata la denuncia per resistenza danneggiamento aggravato e ingiurie.

Infine a Santa Maria di Sala (VE) un 41enne ubriaco al volante ha speronato un’auto e poi si è dato alla fuga. Non contento all’arrivo dei Carabinieri si è scagliato contro di loro con calci e pugni. L’uomo, alla guida della sua auto, ha percorso a tutta velocità la strada che porta a Merano incurante degli altri veicoli che transitano in quel momento sulla stessa strada. Proprio a causa del suo elevato tasso alcolico dopo aver speronato un’auto ha perso il controllo della vettura finendo nel fosso che costeggia la strada. Gli uomini dell’Arma lo raggiungono proprio dopo l’uscita di strada. L’uomo, fuori di sé a causa dell’alterazione alcolica, all’inizio si dimostra molto nervoso e insofferente, sbuffa e inveisce contro i militari. Poi, d’improvviso, il suo atteggiamento si fa addirittura furioso e violento con spintoni, pugni, persino insulti e minacce nei confronti dei militari e degli operatori sanitari intervenuti sul luogo. Per il 41enne è scattato l’arresto. 


IL GAZZETTINO

Rissa tra immigrati arrivano i carabinieri

(C.A.) É dovuta intervenire una "gazzella" dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Padova ieri mattina nella centralissima via Roma per sedare un accenno di rissa provocato da due cittadini dell’Est, A.T e Z.T., già noti alle forze dell’ordine per tutta una serie di precedenti. Sembra che i due in preda ai fumi dell’alcol cercassero di attaccare briga all’interno del Mery Bar. Il titolare quando si è reso conto che la situazione stava degenerando ha allertato il 112 che immediatamente è giunto sul posto. Dopo l’intervento dei carabinieri la situazione è tornata alla normalità.


IL TIRRENO

AREZZO

Ubriaco, poi drogato causa un incidente

Dimesso dall’ospedale di Arezzo dove era stato trasportato per smaltire una sbronza, dopo due ore ha provocato un incidente sotto l’effetto di stupefacenti. Protagonista dell’episodio un aretino di 55 anni. L’uomo era stato trovato ubriaco in un bar e trasportato al pronto soccorso. Dopo un paio d’ore i medici lo hanno rilasciato e l’uomo si è messo alla guida dopo aver assunto cannabinoidi ed oppiacei. Ma di strada ne ha fatta poca visto che è uscito di strada ed è stato nuovamente trasportato all’ospedale. L’uomo è stato denunciato.


IL TIRRENO

Ubriachi al volante fanno danni 

PRATO. Un giovane di Prato di 33 anni, G.E., l’altra sera si trovava alla guida della sua Toyota sul viale a mare a Forte dei Marmi quando, dopo avere alzato un po’ il gomito, è andato a sbattere contro alcuni cartelli stradali lungo la carreggiata. Dopo averli danneggiati, si è allontanato. Nella sua scorribanda, però, ha avuto la sfortuna di perdere la targa dell’auto. Che è stata rinvenuta dal cliente di un ristorante. Intuendo quello che era successo, l’uomo ha raccolto la targa ed ha informato il centralino del commissariato di polizia di Forte dei Marmi.

 Il giovane nel frattempo si era fermato lungo la strada ed è stato rintracciato dagli agenti che, notate le sue condizioni, hanno deciso di sottoporlo al test dell’etilometro con l’ausilio dei colleghi della Stradale.

 Il responso del test ha rivelato che aveva un tasso alcolico superiore a 2 e così gli è stata immediatamente ritirata la patente. È stato inoltre denunciato per guida in stato di ebbrezza e, ovviamente, dovrà anche risarcire i danni che ha provocato.

 Un episodio simile è accaduto martedì sera a Prato, nel viale Montegrappa, dove un’automobilista ubriaco ha perso il controllo dell’auto ed è finito contro due vetture in sosta. Si tratta di un quarantenne residente in città. Nel sangue gli hanno trovato alcol sei volte superiore al limite di legge. Inevitabile la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente. Per colmo della sfortuna, entrambe le auto danneggiate appartengono allo stesso proprietario.


IL GAZZETTINO
IL CASO 

Ubriaco investì e ferì due carabinieri senza risarcirli e l’avvocato lo lascia

Feltre

Guidava la propria vettura talmente ubriaco che, quando la pattuglia dei carabinieri gli ha fatto segno di fermarsi, lui ha obbedito finendo dritto contro la macchina dei militari. Un tamponamento che costò all’automobilista la patente. E anche migliaia di euro, considerato che poi i due militari di pattuglia (assistiti dall’avvocato Manola Lise) si sono costituiti parte civile per le lesioni riportate quella sera. Ieri davanti al giudice di pace Nicola Parroco si sarebbe dovuta definire la questione, ma l’avvocato che difende l’automobilista e che era riuscito ad arrivare ad un accordo per il risarcimento dei danni, ha deciso di rimettere il mandato, poiché l’assistito non ha mantenuto fede all’impegno. Ieri il giudice ha nominato Roberta Resenterra avvocato d’ufficio dell’automobilista.

Il fatto risale a quattro anni fa. Erano circa le 22, la pattuglia del Nucleo radiomobile stava facendo servizio lungo la Feltrina quando all’altezza di Anzù si è trovata davanti un’auto dall’andatura inequivocabile. Sono scattate sirene e lampeggianti, i carabinieri hanno fatto segno al conducente di arrestarsi e questo si è fermato sì, ma proprio contro la macchina dei carabinieri. I due militari riportarono delle lesioni che costarono cure e terapie farmacologiche e riabilitative.


AGI

UBRIACO AGGREDISCE PERSONALE DEL 118, POLIZIOTTI E CARABINIERI

Jesi (AN), 24 gen. - In una notte, sotto i fumi dell’alcol, ha malmenato un medico e un infermiere del 118, un carabiniere e un poliziotto. Il fatto e’ avvenuto a Jesi (An): un medico e un infermiere del 118, chiamati per soccorrere un uomo, L.L. di 34 anni, riverso in stato di semi-incoscienza all’interno della propria auto parcheggiata in via Gentili a Jesi (AN), sono stati aggrediti dal giovane che poi si e’ allontanato barcollando. L’equipaggio del 118 ha chiamato il 112 per chiedere aiuto e sul posto e’ giunta una gazzella del Nucleo Radiomobile. I militari dell’Arma, dopo aver raccolto le prime indicazioni su quello che era accaduto, hanno iniziato le ricerche. Il 34enne e’ stato rintracciato poco dopo in un vicino bar lungo via San Francesco, sempre a Jesi. Oltre ai carabinieri, nel frattempo era arrivata anche una pattuglia del Commissariato di polizia di Jesi. I carabinieri hanno quindi cercato di identificare l’uomo che, dopo una serie di insulti, si e’ invece scagliato contro agenti e militari, ferendo prima un carabiniere e successivamente un poliziotto, provocando loro lesioni giudicati guaribili rispettivamente in 7 e 6 giorni. Il 34enne, dopo una breve colluttazione, e’ stato pero’ arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

L’arrestato in un primo momento e’ stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale jesino dove i medici hanno appurato lo stato di ubriachezza in cui versava. Successivamente e’ stato rinchiuso nelle camere di sicurezza della caserma dei carabinieri di Jesi. I componenti l’equipaggio del 118, a seguito dell’aggressione, hanno riportato ferite giudicate guaribili in 15 giorni per il medico e 5 giorni per l’infermiere. Questa mattina il 34enne e’ stato processato per direttissima al Tribunale di Ancona. L’arresto e’ stato convalidato. Il suo avvocato ha chiesto i termini di difesa e l’udienza e’ stata rinviata al 31 gennaio. Intanto L.L. dovra’ rimanere agli arresti domiciliari nella propria abitazione.


IL TIRRENO
UBRIACO IN AUTO 

Tampona e scappa finisce ai domiciliari 

PONTE BUGGIANESE. È stato arrestato e messo ai domiciliari per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza un nigeriano di 36 anni residente in Valdinievole protagonista, secondo i carabinieri, di un tamponamento sulla Camporcioni nel quale ha provocato il ferimento di una quarantenne di Larciano medicata al pronto soccorso con un referto di 15 giorni. Dopo l’urto l’immigrato, in regola con il permesso di soggiorno, è fuggito, ma i testimoni nonostante il buio hanno saputo fornire le indicazioni utili a rintracciarlo ai militari dell’Arma. Una volta identificato il nigeriano è stato sottoposto all’etilometro che ha evidenziato lo stato di ebbrezza. Infine, l’auto era sprovvista di assicurazione ed è stata sequestrata. Patente ritirata.


IL GAZZETTINO

Scappa sul motorino dei messi comunali 

Prima ha rubato un ciclomotore, di proprietà del Comune di Venezia, utilizzato dai messi comunali della Municipalità, poi, si è messo alla guida del mezzo in evidente stato di ubriachezza e ha perso il controllo del motorino. Per questo è stato arrestato dalla polizia per furto aggravato. E’ accaduto martedì sera, poco dopo le 23, in via Sandro Gallo al Lido. Uno straniero di 22 anni L.A., originario della Lettonia, ha concluso con le manette ai polsi una "bravata" con cui, evidentemente, voleva terminare la serata, dopo aver alzato troppo il gomito. L’uomo ha però scelto il momento sbagliato ed è uscito dal giardino dell’ex liceo "Orseolo", sede della municipalità, proprio mentre stavano transitando alcuni poliziotti, in quel momento liberi dal servizio, ma in organico al posto fisso del Lido. La situazione, decisamente insolita, non è sfuggita agli agenti che hanno notato il giovane uscire barcollante. Lo stesso risultava primo di documenti, ma veniva comunque identificato. Al momento dell’alt da parte dei poliziotti, L.A, reagiva tentando di darsi alla fuga e poi scaraventando a terra il motorino della "Piaggio liberty", provocando dei danni. L.A. è stato prima portato negli uffici di polizia in via Dardanelli, quindi arrestato e condotto nel carcere di Santa Maria Maggiore.


IL GIORNALE DI VICENZA

IN TRIBUNALE.

L’ex numero uno del Vicenza, ora in forza alla Fiorentina, la settimana prossima dovrà presentarsi in aula

Il portiere Avramov a processo: guidava ebbro
Fu fermato dalla stradale in viale S. Lazzaro con un tasso alcolico doppio rispetto al consentito

Questa volta dovrà parare le accuse. Vlada Avramov, 28 anni, il portiere serbo che ha giocato parecchie stagioni nel Vicenza e ora veste la maglia della Fiorentina, la prossima settimana dovrà presentarsi in tribunale. È infatti accusato di guida in stato di ebbrezza dopo una serata brava in c città.

Quella notte - era la vigilia di Ferragosto del 2005, poche settimane dopo sarebbe stato ceduto al Pescara - Avramov venne fermato per un normale controllo dalla pattuglia della polizia stradale lungo viale S. Lazzaro. Gli agenti gli chiesero i documenti e notarono che il giovane era un po’ su di giri. Per questo lo sottoposero all’alcoltest. Il display si fermò a 1.03 milligrammi di alcol per litro di sangue, più del doppio rispetto al massimo consentito. Vlada, come qualsiasi altro automobilista nelle stesse condizioni, si vide ritirare la patente. Successivamente la polstrada lo denunciò per guida in stato di ebbrezza, dando il via al procedimento penale.

Avramov, che era arrivato a Vicenza nel 2001, vide in quei giorni chiudersi la bella avventura in biancorosso, in cui, soprattutto con Iachini in panchina, era diventato uno dei punti fermi della squadra. Dopo un anno a Pescara, si trasferì a Treviso dove ha giocato lo scorso anno. Da settembre è a Firenze, dove è chiuso da Frey e Lupatelli. Nel frattempo ha anche giocato per una volta con la maglia della nazionale serba.

Il fatto di ritornare in città, per lui, che è stimato dai tifosi del Vicenza, dovrebbe essere sempre un piacere. Non lo sarà per venire in tribunale a difendersi - non è detto peraltro che si presenti - dall’accusa di aver esagerato con le bibite. In curva, peraltro, ricordano in molti un illustre precedente: quello del bomber Marcelo Otero “bevi el nero”. D. N.


WINENEWS

Verona - 23 Gennaio 2008

L’ETILOMETRO? UNO SPAURACCHIO ANCHE PER I PRETI CHE SI SPOSTANO IN MACCHINA … IMPOSSIBILE PER I PRELATI, NELL’EUCARISTIA, ESIMERSI DALL’INCONTRO COL “SANGUE DI CRISTO”, SIMBOLEGGIATO DAL VINO 

Era stata pensata per porre rimedio ad un malcostume prevalentemente giovanile, una piaga sociale che ha tristemente scalato l’agenda politica con stragi e morti sulla strada. La legge sulla sicurezza stradale e i relativi inasprimenti delle pene per la guida sotto l’effetto dell’alcol rischia però, esempi alla mano, di riguardare categorie sociali insospettabili, che vanno ben oltre gli eccessi di ragazzi che si mettono al volante dopo qualche bicchiere di troppo. (*) E non ci riferiamo solo agli “addetti ai lavori” del mondo del vino, come possono essere sommelier, assaggiatori, enologi e giornalisti, continuamente a rischi a causa della loro professione, ma anche a categorie apparentemente immuni al problema come possono essere i parroci. Un esempio di ingerenza alla rovescia? Parrebbe di si, visto che una legge dello stato rischia di minare uno dei cardini del culto cristiano che vede il vino protagonista, simbolo stesso del sangue di Cristo. L’incredibile allarme parte dalla Valpolicella (www.valpolicella.it, una sorta di portale del territorio), celeberrima area vinicola italiana e patria dell’Amarone, uno dei rossi del Bel Paese più apprezzati al mondo. Con il calo di vocazioni e fedeli, infatti, molti parroci devono dire messa in luoghi diversi a distanza di poche ore e il vino che bevono durante l’eucarestia sembra creare più di un problema con l’etilometro. E con una legge che, forse, era stata pensata per risolvere ben altre situazioni … 

(*) Nota: il fatto che in alcune professioni (preti, sommelier, enologi…) si venga in contatto con gli alcolici è usato come argomento per insinuare educatamente dubbi sulle normative che regolano l’alcol alla guida. L’Eucaristia prevede espressamente l’utilizzo di vino con alcol. Il rito, inoltre, prevede che il calice debba essere vuotato prima di venire riposto. Il Vaticano, finora, ha espressamente vietato il vino dealcolizzato. Può essere utilizzato solo per i preti che abbiano avuto problemi di alcolismo o per gravi patologie, il tutto da decidere caso per caso. Questo significa, tuttavia, che l’uso del vino alcolico non è un dogma immodificabile. In ogni caso, l’alcol alla guida è pericoloso, non c’è santo che tenga.


TENDENZEONLINE

GB, E’ ALLARME ALCOOL TRA I TOP MANAGER PER ’COMPENSARE’ STRESS

Roma, - Troppo alcool tra i direttori, i presidenti e gli amministratori delegati delle grandi compagnie e delle aziende pubbliche, che per ’compensare’ lo stress bevono l’equivalente di circa tre bottiglie di vino alla settimana. E’ quanto emerge dalle statistiche elaborate dal britannico Office of National Statistics, secondo il quale gli uomini che in Inghilterra occupano le più alte posizioni bevono una media di 23 unità di alcool alla settimana, pari a oltre 11 bicchieri da 175 ml di vino ciascuno di vino: un consumo che eccede quello raccomandato, oltre il quale aumenta il rischio di contrarre diverse malattie. Inoltre, le statistiche dimostrano che in tutte le classi sociali, in modo trasversale, circa 10 milioni di persone bevono più del limite raccomandato di 21 unità di alcool per gli uomini e 14 per le donne. Gli uomini bevono il doppio delle donne e secondo l’Ons il numero di persone che beve troppo è sottostimato e la cifra dovrebbe essere più alta di circa il 32% L’aumento di alcool ingerito sarebbe, tra l’altro, un ’portato dei tempi’, visto che è invalso l’uso di bere birra sempre più forte e vino in bicchieri sempre più larghi. Il posto più preferito dagli inglesi nel quale ’alzare un po’ il gomito’ è la propria abitazione: e, contrariamente alla ’vulgata’, gli inglesi bevono più degli scozzesi e degli irlandesi. Circa il 60% della popolazione, 25 milioni di adulti, sono bevitori moderati o occasionali.


 

IL RESTO DEL CARLINO

La notte infinita del Parco nord Nel bagagliaio la scorta di alcol

IL REDATTORE SOCIALE

L’alcolismo, un fenomeno ’’trasversale’’

Gli alcolisti? Più a rischio sul lavoro e propensi all’assenteismo

L’alcolismo, fenomeno sociale ’’allergico’’ alle restrizioni

IL MESSAGGERO

Venerdì, 25 Gennaio 2008
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