Venerdì 19 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su
Rassegna stampa 26/06/2004

Rassegna stampa del 25 Giugno 2004

Rassegna stampa del 25 Giugno 2004



Da “La Sicilia” del 25 giugno 2004

Tragico scontro sulla Cl-Gela morti 2 poliziotti
Lino Lacagnina


 

Caltanissetta. Stavano andando a Gela, come già altre volte in passato, per sviluppare indagini che da tempo conducevano in simbiosi con il locale Commissariato di Ps. Ma il viaggio dei due poliziotti Salvatore Falzone e Michele Pilato (38 anni il primo, 39 l’altro, in servizio alla Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Caltanissetta) si è tragicamente interrotto al chilometro 15,600 della strada statale «626» che collega Caltanissetta a Gela, nel rettilineo che sovrasta il fiume Besaro.
I due poliziotti nisseni viaggiavano su una Peugeot 205 di colore azzurro scuro recentemente immatricolata e con targa civile, che si è scontrata a metà del lungo rettilineo con una Seat Ibiza che proveniva da direzione opposta ed alla cui guida si trovata il ventiduenne palermitano Claudio la Corte. L’impatto è stato quasi frontale. E mentre l’Ibiza si è arrestata al centro della sede stradale, il veicolo che trasportava i due poliziotti, facendo carambola, ha sfondato il guard-rail di destra ed è finito nella scarpata sottostante.

Il volo della Peugeot è stato di almeno dieci metri e l’impatto con il terreno è stato così violento da risultare fatale per i due agenti, che sono rimasti incastrati tra le lamiere ridotte a un ammasso informe. Il conducente dell’altro veicolo, è rimasto pure lui incastrato nell’auto. I soccorsi sono scattati quasi subito e un’ambulanza è potuta arrivare sul luogo del tragico impatto dopo pochi minuti: Claudio La Corte è stato trasferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove gli è stata riscontrata la frattura del femore sinistro.

Appena la segnalazione dell’incidente è arrivata nella sala operativa della Questura, ed avuta notizia che ad essere stati coinvolti nell’incidente erano stati Salvatore Falzone e Michele Pilato, i poliziotti in servizio negli uffici di via Catania sono sprofondati nella disperazione. Scene davvero difficili da immaginare: ragazzi coraggiosi, capaci di affrontare il pericolo nell’espletamento del loro lavoro sempre ad alto rischio, sciogliersi in lacrime come bambini. Tutti quelli che potevano, soprattutto quelli in servizio nella Squadra Mobile, si sono precipitati sul luogo dell’incidente, percorrendo la discesa della vecchia strada per Pietraperzia con il cuore in gola e nella speranza che i loro colleghi potessero essere ancora vivi.

La scena che si è presentata ai loro occhi ed ai vigili del fuoco nel frattempo intervenuti è stata agghiacciante: Salvatore Falzone e Michele Pilato erano incastrati nei rottami del veicolo e non davano segni di vita. Sul posto sono pure attivati i dirigenti della Questura ed il questore vicario Filippo Barboso, che sostituisce il questore Filippo Piritore attualmente in malattia. Le ambulanze sono arrivate dopo le 10, e solo allora è potuto cominciare il difficile lavoro di recupero dei corpi, fasi anche queste estremamente drammatiche. E’ stato un alternarsi di stati d’animo straziante: dalla speranza, nell’apprendere che Falzone e Pilato respiravano ancora, alla costernazione, nel vederli in barella inermi con i volti insanguinati e tumefatti. La corsa delle ambulanze verso l’ospedale si è rivelata vana. I due poliziotti non potevano più essere aiutati.

 


Da “TGCom” del 25 giugno 2004

Patente, tolti 4 milioni di punti

Dopo un anno effetto deterrente in calo


 

A un anno dall’entrata in vigore delle nuove regole sulla patente, sono stati oltre 4 milioni i punti tolti agli italiani. Dopo un inizio incoraggiante, l’effetto deterrente sugli utenti della strada sembra destinato a diminuire: meno morti, ma gli incidenti non sono più in calo. Spicca il dato riguardante il sesso degli indisciplinati: oltre l’80% dei punti, infatti, è stato tolto agli uomini, che rappresentano solo il 58% di tutti i patentati.

Per quanto riguarda le classi di età, ventenni e trentenni risultano nettamente i più indisciplinati: quasi il 70% dei punti è stato tolto a loro. I minori di vent’anni sono un caso a parte: quelli con licenza di guida sono solo 650mila, ma detengono il primato negativo di punti persi per conducente. Le infrazioni più frequenti e quelle che hanno comportato le decurtazioni più pesanti, infine, interessano il superamento dei limiti di velocità (tra i 10 e i 40 km/h), il mancato uso delle cinture di sicurezza e, stabilmente al terzo posto, il passaggio col rosso.

Come detto, in dodici mesi sono stati tagliati complessivamente oltre 4milioni di punti, a fronte di un milione di infrazioni: considerando tutte le patenti attive, sono stati tolti 0,12 punti per documento. Quasi 11mila crediti e 10 patenti "azzerate" ogni giorno. Sono 3.332 automobilisti sono riusciti a bruciare l’intero credito a disposizione nei primi dodici mesi, e sono stati costretti a sostenere nuovamente l’esame di guida.

Dal 1 luglio dello scorso anno ad oggi, secondo le cifre della polizia stradale e dei carabinieri, il totale degli incidenti è diminuito del 14,6% rispetto allo stesso periodo 2002-2003. Più di 25mila scontri evitati, quasi mille morti in meno, 23mila feriti spariti dalle statistiche. Nel complesso, insomma, la situazione sembra essere decisamente migliorata, anche se il trend dei morti e dei feriti è rimasto stabile, intorno a -18%. In 12 mesi su statali e autostrade, tuttavia, ci sono stati 3562 morti e 106mila feriti. Numeri ancora troppo alti.

 

 


Da “TGCom” del 25 giugno 2004

Soffia e sai... se sei ubriaco

Un test prima di mettersi alla guida


 

Divertirsi in sicurezza. Va bene un bicchiere di vino in compagnia, ma per evitare che la festa del sabato sera si trasformi in una tragedia meglio controllare che il proprio tasso alcolico non superi i limiti, prima di mettersi alla guida. Come fare? Semplicissimo, basta avere in macchina "Soffia e sai", un semplice strumento - simile all’etilometro usato dalla Polstrada - per controllare il grado alcolico nel sangue. Nelle prossime settimane il simpatico test sarà disponibile in molte discoteche e locali notturni.

“L’obiettivo è quello di prevenire e ridurre gli incidenti stradali, soprattutto quelli del sabato sera che fanno dei giovani le vittime della strada” – spiega Teresa Vullo della Pectrol, la società che si occupa della distribuzione in Italia dello strumento (in uso già da tre anni in Germania e Francia, venduto in farmacia e supermarket). Il test - in vendita a 2,50 euro - verrà lanciato in una serie di discoteche italiane, a partire dal 10 luglio e nei tre fine settimana successivi. “I locali da ballo acquisteranno un kit composto da un palloncino e da una cartolina gratta e vinci. Così ai giovani che aderiranno all’iniziativa verrà data la possibilità di vincere un viaggio premio grattando la cartolina allegata al test” continua Teresa.

Monouso, affidabile, igienico, semplice da usare, il Soffia e sai gode delle certificazioni dei maggiori enti internazionali ed è adottato dalla forza di Polizia Stradale francese e tedesca che lo preferiscono per l’immediata verifica ed eventuale avvio ad azioni disciplinari.

“Basato sulla filosofia drink-safe, Soffia e sai offre ai giovani la possibilità di divertirsi liberamente, con l’unico dovere di essere responsabili al momento di mettersi alla guida – aggiunge Teresa - L’evento “Un soffio per la vita – Discoteche sicure” è patrocinato dal SILB (Associazione Italiani Imprenditori Locali da ballo)”.

Soffia e sai sarà disponibile nelle discoteche  di Milano:

- Casablanca

- Old Fashion

- Hollywood

- Spider

- Aloe

- Cafè Solaire

- Punta dell’est

- Karma

A Novara:

- Il maneggio

A Vercelli:

- Il Globo

A Sassari:

- Estasis Disco

A Imperia:

- Kursal

Per ulteriori informazioni: tvullo@soffiaesai.it, Teresa Vullo 335-7449193

 


Da “Il Gazzettino” del 25 giugno 2004

Corsi deserti nelle autoscuole. O quasi

(N.A.)


 

Nelle autoscuole i primi esami per conseguire il patentino si terranno solo il 30 giugno, un giorno prima dell’entrata in vigore dell’obbligo previsto dalla legge. Ma stavolta la colpa non è della burocrazia o del solito vizio italiano di dover fare tutto all’ultimo minuto.

 

Nelle autoscuole di Rovigo è successo che non c’erano abbastanza iscrizioni per far partire prima i corsi di educazione stradale. E poi nelle autoscuole non c’erano nemmeno dei tempi da rispettare, tranne l’unica scadenza che interessava ai minorenni ancora senza patentino, vale a dire il 30 giugno. Fiutata l’aria, le autoscuole hanno quindi aspettato la fine dei corsi scolastici, dove comunque hanno partecipato mettendo a disposizione i propri istruttori, e poi hanno verificato le richieste. Le prime domande sono arrivate ad inizio giugno. E così sono partiti i corsi: 12 ore di lezione - come a scuola e secondo il decreto 151 -, con la possibilità di saltarne al massimo tre, pena l’esclusione dagli esami. La maggior parte dei corsi, però, è partita con pochi iscritti, facendo pensare che tutti gli altri siano andati a scuola, o che dal 1. luglio ci saranno meno motorini in giro.

 

 


Da “Il Quotidiano della Calabria” del 25 giugno 2004

La manifestazione, riservata ai soli patentati, proseguirà anche nella giornata di domenica
Domani esercitazioni di guida sicura

f.m.



Una due giorni riservata agli automobilisti, al fine di imparare ad affrontare adeguatamente situazioni critiche e prevenire incidenti.

Questo l’obiettivo dell’iniziativa che l’associazione "Guida sicura" metterà in campo domani e domenica prossimi.

Dopo la parte teorica che sarà tenuta domani presso una apposita aula, gli allievi saranno impegnati per tutta la giornata di domenica ad effettuare varie tecniche di guida sicura, slalom fra birilli, frenate su fondo asciutto e bagnato, evitamento di ostacoli. Ad integrare il corso, ci sarà una simulazione di intervento su incidente stradale, da parte della locale sezione della Croce Rossa Italiana.
L’associazione "Guida sicura" ha la sede in via Terravecchia Inferore, n. 122, e in questa iniziativa ha il patrocinio della Provincia di Vibo Valentia e del Comune di Serra S. Bruno. Nell’occasione il Presidente dell’associazione Rosario Fortuna vuole esprimere un suo pensiero ma non una critica riguardo il patentino per la guida del motociclo. "Dopo che i nostri ragazzi hanno superato a scuola il buon esame con esito positivo ­ si chiede - sono in grado veramente a condurre in sicurezza un motorino nel traffico dove circolano milioni di autoveicoli? Indossate sempre il casco".

 


Da “Il Gazzettino” del 25 giugno 2004

Patenti ritirate, calvario per riaverle

Superlavoro per la commissione dell’Ulss 12 dall’entrata in vigore del nuovo codice stradale


 

Sono salite del 23 per cento in un anno le richieste alla Motorizzazione civile di revisioni della patente da parte di automobilisti, soprattutto giovani, sorpresi sotto l’effetto di alcol o di sostanze stupefacenti. È una delle conseguenze del nuovo Codice della strada: per ottenere il rilascio del documento di guida ritirato è necessario sottoporsi a una serie complessa di esami per almeno due anni, con certificati d’idoneità "provvisori" di sei mesi in sei mesi, se non si tratta di patologie croniche. L’accertamento della presenza di droghe nel fisico viene fatta attraverso l’esame di un capello di almeno tre centimetri che consente di "leggere" le abitudini della persona negli ultimi tre mesi e rivelando non solo la presenza di stupefacenti cosiddetti pesanti ma anche la marijuana. Ci sono quindi gli esami delle urine, con campioni prelevati anche a sorpresa. I soggetti che hanno abusato di alcol (in cui è stata riscontrata una percentuale di 0,5 di alcol per litro) vengono sottoposti a esami specifici del sangue e controlli periodici (più complessi se è stata superata la soglia dell’1,5 di alcol) finché la stabile "pulizia" da sostanze alcoliche consente il rilascio di idoneità per sei mesi. Dai dati diffusi dall’Ulss 12 risultano elevate ma stazionarie le patologie cardiache (1482 casi, rispetto ai 1473 del 2002), seguono i problemi della vista (1120 casi contro i 1047 del 2002) il diabete (318 casi), l’epilessia (312 casi) e le malattie psichiche (256). "Complicata è la trafila cui debbono sottoporsi gli epilettici - osserva il dottor Sergio Lafisca, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Ulss 12 - per legge chiunque abbia avuto un attacco non può conservare la patente per più di due anni, anche se l’attacco risale a molti anni prima e il soggetto non è più sotto terapia farmacologia da tempo. Questa rigidità sembra eccessiva alla commissione, sarebbe opportuno modificare la legge".

Complessivamente i casi esaminati tra il 2003 e i primi quattro mesi di quest’anno sono 6263 contro i 5735 del 2002.

Si tratta di 528 casi in più, pari ad un aumento del 10 per cento.

La commissione provinciale - presieduta dal dottor Sergio Lafisca, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Ulss 12 - si riunisce due volte la settimana, effettuando 50 visite a seduta. La lista di attesa è di circa due mesi, in media con la tabella di marcia del Veneto, anche se gli automobilisti lamentano la lentezza delle procedure. È allo studio l’estensione dei lavori della commissione patenti anche al sabato per ridurre il tempo d’attesa a 15-20 giorni. Compito della commissione è quello di esaminare tutti i soggetti affetti da patologie particolari che la legge giudica non idonei alla guida (per cardiopatici ed epilettici c’è l’obbligo di revisione ogni due anni), a meno che la commissione non ne certifichi la idoneità. Si tratta di casi inviati dai medici di primo livello o dalla Motorizzazione civile, in seguito al ritiro della patente da parte della Polizia stradale.

Nel 2002 la dichiarazione di idoneità per soggetti che avevano abusato di droghe o alcol ha riguardato 1134 casi, saliti a 1432 tra il 2003 e il 2004.È questa la patologia che insieme alle affezioni cardiache costituisce la voce maggiore dei controlli. "Fortunatamente è cresciuta la sensibilità dei medici di primo livello - spiega il dottor Sergio Lafisca - molto più attenti nell’inviare all’esame della commissione i casi "sospetti". Ad esempio chi è affetto da menomazioni della vista quando è al volante mette a repentaglio non solo la propria vita ma anche quella della collettività. La commissione stessa ha adottato criteri più rigidi, accorciando i tempi di idoneità in tutti i casi in cui la patologia si presenta particolarmente grave». È proprio il controllo ravvicinato che consente di tenere sotto stretta osservazione tutti gli automobilisti che hanno problemi, registrandone l’eventuale aggravamento prima che possano causare incidenti. Si può vedere abbastanza bene per camminare per strada, ma non per guidare, specie poi se la patente riguarda camion o autobus.

 


Da “La Sicilia” del 25 giugno 2004

Polstrada.   

Messo a punto il piano di controllo per fare rispettare la legge
Francesco Di Mare


 

Si spera nella Moratti. A pochi giorni dall’entrata in vigore della legge che obbliga i possessori di scooter e ciclomotori a munirsi di patentino, anche ad Agrigento e provincia migliaia di ragazzi sono in fibrillazione. Dei circa quattordicimila giovani aspiranti al prezioso talloncino che autorizza a circolare, quasi il sessanta per cento ne è ancora sprovvisto.

Dal primo luglio dunque si prospetta uno stillicidio di multe e sequestri a carico di coloro i quali verranno trovati a girare sulle strade senza patentino. La salvezza potrebbe arrivare dalla proposta avanzata dal ministro della Pubblica Istruzione, che vorrebbe far valer la sola frequenza ai corsi scolastici come se si trattasse del foglio rosa. Il tutto in attesa di svolgere gli esami nelle settimane successive.
La proposta è al momento al vaglio del Governo e l’attesa sull’evoluzione della vicenda è grande. Non solo tra i centauri aspiranti patentati e i loro genitori. Ad aspettare disposizioni sul da farsi è anche il dirigente della Polizia stradale di Agrigento, Calogero La Porta il quale sottolinea come «la situazione potrebbe evolvere in maniera diversa da quanto preventivato nei giorni scorsi. Qualora, infatti, passasse la proposta del ministro Moratti - sottolinea La Porta - molti di quelli che non hanno conseguito il patentino perché bocciati, potrebbero trovare un appiglio nelle prossime settimane. Ritengo giusto, pertanto, aspettare ancora qualche ora prima di sbilanciarsi in analisi che potrebbero essere superate dai fatti».

I punti fermi però non mancano e la Polstrada agrigentina è già pronta a tradurli in realtà.

«Se tutto rimanesse come preannunciato nei mesi scorsi, dal primo luglio saremo sulle strade per far rispettare la legge. Non è ipotizzabile alcuna tolleranza per coloro i quali verranno trovati senza patentino. Il nostro compito - ha evidenziato il dirigente di polizia - è quello di controllare che tutti viaggino sulle nostre strade nel pieno rispetto delle leggi vigenti».

E per far rispettare queste leggi sono previste, nella stessa legge, una serie di pesanti sanzioni per i trasgressori. Notifica del verbale con annessa ammenda economica, ammontante a cinquecentosedici euro che toccherà pagare quasi certamente ai genitori dei motociclisti senza patentino, e sequestro del mezzo per sessanta giorni.

Molti si chiedono perché anche ad Agrigento si sia giunti a questo punto in cui il marasma rischia di regnare sovrano. Alla domanda La Porta risponde così: «Non penso sia colpa di qualcuno, visto che tutti gli enti preposti stanno lavorando alacremente. Mi riferisco alle scuole e alla Motorizzazione civile. Soggetti che nel giro di poche settimane hanno visto presentarsi contemporaneamente quattordicimila aspiranti alla patente per il ciclomotore. Una mole di lavoro - ha aggiunto il dirigente della Polstrada - che piano piano per fortuna si sta smaltendo».

E proprio per allontanare quanto più possibile lo spauracchio del primo luglio, martedì prossimo nei locali della Motorizzazione civile è prevista una sessione straordinaria d’esami per tutti coloro i quali sono stati bocciati nelle scorse settimane. Una corsa contro il tempo dunque, sperando comunque nel «miracolo Moratti». Sarà l’ultimo appello dopo, senza il patentino, ci si dovrà rassegnare a lasciare il mezzo a casa.

 


Da “Corriere della Sera” del 25 giugno 2004

La polizia mette in strada una fuoriserie per gli inseguimenti sulla A1, sconcerto tra gli automobilisti indisciplinati

Quando la volante è una Lamborghini: «Siamo su Scherzi a parte?»

Alessandro Capponi


 

«Mica siete poliziotti veri, voi state girando un film, o Scherzi a parte ». Ma poi gli hanno sequestrato la patente, e allora ha capito che quella Lamborghini che lo inseguiva a duecento all’ora era in servizio, e che tutto, multa inclusa, era vero. Ma quello che è accaduto mercoledì mattina sull’A1 all’altezza di Mentana, in fondo racconta altro: «Da quando guido questa macchina, mi sento sempre osservato». L’agente-pilota si chiama Giuseppe Di Coste, e mentre parla ha una troupe giapponese che lo segue, gli chiede di girare intorno al Colosseo: i turisti si affacciano dall’Anfiteatro Flavio, indicano quell’automobile dal nome spagnoleggiante, Gallardo. Pronuncia: Gaiardo. Da queste parti, gajardo . Ed è questa la parola, racconta il pilota in divisa, che i ragazzi dicono di più quando la vedono passare. Gajarda . «Uno l’altro giorno mi ha chiesto di arrestarlo, solo per farsi un giro nella macchina». Invece quelli che si ritrovano la Lamborghini della polizia dietro, in autostrada, all’inizio neanche la notano: «Ci avviciniamo senza lampeggianti - racconta - perché così possiamo filmare le infrazioni». Quello che è stato fermato mercoledì all’altezza di Mentana, e credeva di essere diventato il protagonista di un film, in realtà non si sbagliava di molto: peccato che la stradale stesse riprendendo la velocità.

La Lamborghini va a 309 all’ora, «noi mai andati a più di 240». E a chi gli chiede se, visto il limite di 130, non sia una velocità comunque eccessiva, Di Coste dice di essere preparato, di aver seguito corsi di guida sia sicura sia sportiva. Corsi per pilota di jet, mai. Ma è inutile farglielo notare. «Ce la invidiano pure carabinieri e finanzieri».Che poi, racconta, adesso anche nei colleghi la fiducia è quasi illimitata: «L’altro giorno avevano rubato un’auto sportiva e veloce, dalla centrale ci hanno detto che noi la potevamo prendere, la seguivamo col satellitare». Solo che i ladri hanno piazzato il segnale per il satellite su un camion, e la Lamborghini ha inseguito il nulla. Gajarda, sì. Ma, come sempre nella vita, c’è sempre qualcuno che va più veloce. A volte, col cervello.

Sabato, 26 Giugno 2004
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK