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Rassegna stampa Alcol e guida del 15 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Nota: a fine rassegna potete leggere la trascrizione di alcune lettere pubblicate su http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/ , in risposta al nostro editoriale “Il vino è un prodotto perdente”.

Chi vuole può partecipare alla discussione, scrivendo a redazione@varesenews.it .


ILCITTADINO.IT

Un ubriaco al volante la travolge: donna muore sulla Sordio-Bettola
Scende dalla macchina in panne e viene travolta da un automobilista ubriaco. Così è morta domenica notte lungo la strada provinciale 159 Sordio-Bettola, in località Triginto di Mediglia, una ragazza di 30 anni di Milano. La giovane si trovava in compagnia di due uomini a bordo di una vettura che improvvisamente si è guastata: i tre sono scesi e hanno iniziato a camminare sul ciglio della strada per andare a cercare aiuto. A un certo punto è sopraggiunta un’Audi A6 condotta da un romeno residente a Sordio: la giovane è stata centrata in pieno e per lei non c’è stato scampo. Secondo gli accertamenti delle forze dell’ordine, l’investitore guidava sotto l’effetto dell’alcol. Sull’edizione de “il Cittadino” in edicola domani martedì 15 gennaio tutti i particolari dell’ennesima tragedia dell’asfalto.


TRENTINO

IL CONCORSO
Manifesto contro l’abuso d’alcol. Invito a giovani e baristi

GIUDICARIE. Il Coordinamento salute e sicurezza del Distretto Giudicarie Rendena, con l’appoggio dei comuni, Comprensorio, Comitato di Distretto e Acat, bandisce il concorso di idee sul “divertimento libero da alcol e sostanze”.
Un’iniziativa che attraverso la creatività vuole stimolare la cultura della salute e dell’allegria senza rischi. Un progetto che ha una particolare valenza perchè punta al diretto coivolgimento da una parte dei giovani e dall’altra dei gestori dei locali, la collaborazione dei quali è indispensabile per radicare una cultura che punta alla prevenzione.
Il concorso risponde, infatti, all’esigenza di rendere protagonisti sia i giovani che gli esercenti nella lotta contro l’abuso delle bevande alcoliche e delle sostanze nocive. Senza «prediche» ma con un’iniziativa originale.
La partecipazione al concorso richiede l’elaborazione di un manifesto che trasmetta un messaggio sul divertimento sano, possibilmente libero da alcol e sostanze. Il manifesto può essere realizzato con qualsiasi tecnica.
Verranno premiati i 3 manifesti più efficaci nel trasmettere il messaggio proposto, con premi del valore di 300, 200, e 100 euro, rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. I manifesti vincenti verranno rielaborati da un grafico e stampati per essere diffusi. Il concorso si divide in due sezioni: “ragazzi” riservata ai giovani in età compresa fra i 12 e i 25 anni, residenti nel C8 e la sezione “baristi e gestori di locali”, residenti o che hanno il locale nel C8. I lavori dovranno pervenire, entro il 4 aprile, all’Ufficio segreteria del Comprensorio delle Giudicarie, a Tione, in via P. Gnesotti, 2. Per ulteriori informazioni su questa proposta si può chiamare il 0465 339730 o scrivere a nolimitsforyouridea@libero.it . (f.s.)


DENARO.IT

Scuola
Al via Bere il territorio: concorso letterario alla settima edizione

Il Club Go Wine di Avellino presenta lunedì 21 gennaio presso l’Istituto professionale di Stato per i Servizi alberghieri e della ristorazione M. Rossi Doria Avellino la settima edizione del concorso letterario nazionale "Bere il Territorio", promosso da Go Wine e rivolto ai giovani quali protagonisti nel mondo del vino. (*) Alla presentazione del concorso saranno presenti il Dirigente scolastico dell’istituto per i servizi alberghieri Alessandro Garofalo, il direttore dell’Istituto tecnico Agrario "F. De Sanctis" Michele De Simome. Parteciperanno le aziende vitivinicole, Antonio Caggiano e D’Antiche Terre, soci del comitato sostenitore del concorso letterario con i loro vini. Dopo la presentazione del concorso segue la degustazione cibo - vino con la partecipazione delle classi superiori dell’istituto alberghiero e dell’istituto agrario con piatti tipici irpini e i vini delle aziende vitivinicole e dell’istituto agrario. Durante la degustazione ci saranno anche Lo Sciascinoso e il Piedirosso vitigni importanti per l’enologia irpina.
"L’iniziativa - dichiara Teobaldo Acone, responsabile Gowine - si propone di concorrere alla crescita delle cultura del consumo dei vini di qualità e si rivolge ai giovani per renderli protagonisti, invitandoli all’esercizio dello scrivere, a raccontare il loro rapporto e il loro approccio con il vino".

Possono concorrere nella sezione generale tutti i giovani dai diciotto ai trent’anni. Una sezione speciale è riservata agli studenti degli istituti alberghieri e degli istituti agrari. Un premio speciale è patrocinato dal Cervim e verrà attribuito a chi meglio avrà trattato il tema della viticoltura di montagna e praticata in condizioni orografiche difficili.
fil. lab.
(*) Nota: come ogni anno, invitiamo i lettori di questa rassegna che ne avessero voglia a partecipare a questo concorso letterario.
Il regolamento prevede che i giovani scrivano il loro approccio con il vino, non che ne parlino bene.
Anche la lettera di un giovane reso invalido perché investito da un’auto condotta da una persona piena di vino in corpo, per esempio, sarebbe regolamentare.


IL GIORNALE DI VICENZA

IL CASO. La notizia delle due tredicenni ricoverate in coma etilico ha riacceso i riflettori sulla preoccupante questione
Alcol e giovani: è allarme Alle medie il primo drink
Il fenomeno sta crescendo in modo esponenziale e richiede la massima attenzione da parte di tutti
Bevono sempre di più, prendono birra o bibite alcoliche dolci e dal sapore fruttato di 5, 7 o 8 gradi e cominciano presto, anzi prestissimo, sin dalla terza media. Rispetto al passato, poi, non si tratta più solo dei maschi ma anche delle ragazze, che bevono quanto e come i loro coetanei.
Secondo le stime di chi opera nel settore, nel Bassanese, come in tutto il resto dell’alta Italia, il consumo abituale di alcol tra i giovani e i giovanissimi sta assumendo dimensioni allarmanti, addirittura tragiche.
La cronaca stessa, con la notizia delle due compagne di scuola di Mussolente e Possagno trovate in uno stato di coma etilico a soli tredici anni, ha confermato nei giorni scorsi la gravità di un fenomeno che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita addirittura esponenziale.
Ad assicurarlo è il dott. Luigi Piloni, coordinatore del dipartimento dipendenze dell’Uls 3, che spiega come siano sempre di più e come siano sempre più piccoli i ragazzi che, in particolari circostanze, come l’uscita del sabato sera, la festa di compleanno, la pizza con gli amici, assumono alcolici.
«A Bassano come altrove, il consumo abituale precoce è un dato evidente e tragico - denuncia il medico -. Fino a qualche anno fa chi in terza media prendeva una birra assieme alla pizza era considerato una mosca bianca, ora invece a farlo è forse quasi la metà dei ragazzi e delle ragazze».
Con l’introduzione e la pubblicizzazione di drink dolcificati alla frutta e di aperitivi, anche per le adolescenti è più facile avvicinarsi a bevande con la stessa gradazione di un bicchiere di birra.
«Questo non va bene - continua il medico - perché a quell’età non si è in grado di padroneggiare quel genere di bevande».
Liquidi che nell’immediato causano un calo nel rendimento scolastico o un abbassamento del livello dell’attenzione, ma che generano poi dipendenza, con danni gravi al fisico. «L’alcol - insiste Piloni - è la prima sostanza d’abuso con cui si viene a contatto e, di solito, chi fa uso di droghe prima è passato per la "bottiglia"».
Rispetto agli stupefacenti però gli alcolici sono più facilmente reperibili e spesso il fatto che a consumarli siano dei ragazzi non viene percepito dagli adulti come un problema, se non in casi eclatanti d’intossicazione acuta o di coma.
Sui 483 pazienti in cura al Sert, come rivela Piloni, i minorenni si contano sulle dita di una mano.
«Chi in discoteca ordina qualche birra o un drink - chiarisce il responsabile della struttura - non si sente un alcolista. Noi però abbiamo una chiara percezione del fenomeno perché lavoriamo nelle scuole, nei posti di lavoro e nelle autoscuole».

Sono gli stessi ragazzini a confermare agli operatori la loro familiarità con l’alcol.
«Il problema non va individuato nella grossa sbornia occasionale ma nell’abitudine, un pericolo ancora più subdolo - sottolinea Claudio Menon, primario del pronto soccorso cittadino -. Un altro dato preoccupante è la guida in stato d’ebbrezza».
La prima causa di mortalità fra gli adolescenti coincide infatti con gli incidenti stradali, buona parte dei quali sono causati proprio dall’ubriachezza.
C.Z


WINENEWS.IT

IL TRENO DEL VINO “DERAGLIA” IL GIORNO DI SAN SILVESTRO: IL PACCHETTO DI FINE ANNO (COSTO 300 EURO) DELUDE GLI “ENOAPPASSIONATI” CHE PORTANO IL CASO IN TELEVISIONE A “MI MANDA RAI TRE”
Il “Treno del Vino”, progetto di enoturismo su rotaia nel territorio di Montalcino, è “deragliato” a Capodanno: il progetto, nel quale sono stati investiti fino ad ora 1,2 milioni di euro (ma altri 3 milioni di euro sono previsti nei prossimi anni) è “uscito dai binari” la notte di San Silvestro: i 70 enoturisti che avevano acquistato il pacchetto acquistato dal tour operator My Sunsea di Bologna “vuoto per pieno” (e rivenduto a 300 euro a testa, con il nome “Treno dei Sapori”), si sono lamentati per la scarsità dell’offerta enogastronomica della serata (“vino e cibo scarsi e inadeguati”), e per la notte all’addiaccio in un albergo di Casciano di Murlo (che dista da Montalcino di 30 chilometri). Della vicenda si è occupata anche la trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre” condotta dal giornalista Andrea Vianello.
“Abbiamo peccato - spiega Roberto Cipresso, winemaker e deus ex machina del “Treno del Vino” - di eccesso di entusiasmo e di ingenuità. Abbiamo venduto al tour operator, conosciuto in una fiera, un pacchetto che a noi ha fruttato 130 euro a persona, previsto per 130 posti, e, secondo noi, adeguato per il nostro prezzo. Se il tour operator l’ha rivenduto a 70 clienti ad un prezzo sproporzionato per l’offerta (300 euro, ndr) che colpa ne abbiamo?”. “Siamo stati danneggiati - precisa poi Cipresso - ed intendiamo intraprendere azioni legali”.
Ma Andrea Legnani, responsabile commerciale di My Sunsea di Bologna, chiaramente, respinge tutto al mittente: “l’abbiamo chiamato “Treno dei Sapori” poiché non volevano che definendolo “Treno del Vino” potesse lanciare un messaggio del tipo “qui si beve a volontà”, anche perché aderiamo alla campagna di sensibilizzazione sull’alcol e la guida … Ma detto questo abbiamo pagato il servizio per 120 turisti e ne hanno usufruito per 75. Forse qualcosa in più poteva essere dato ai commensali …! Comunque noi abbiamo ricevuto soltanto otto lettere di lamentela da parte degli utenti …”.
Ma, al di là di chi sia la responsabilità (la trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre” condotta dal giornalista Andrea Vinello ha deciso per “50 & 50, ndr), la vicenda non va certo a favore dell’immagine di un territorio, che ha fatto della qualità uno dei suoi punti di forza: Montalcino ha nell’enoturismo una delle sue risorse più importanti.
In attesa dell’esito delle vicende giudiziarie che scaturiranno dall’episodio, non resta che vedere come il “Treno del Vino” riprenderà la corsa dopo questa sbandata.
Il “Treno del Vino” è un’iniziativa imprenditoriale ideata e promossa da Roberto Cipresso, autore del libro “Il Romanzo del Vino” (scritto con il giornalista Stefano Milioni e Giovanni Negri), che ha visto il suo battesimo a Verona, a Vinitaly 2007, con passeggeri: dal ministro Paolo De Castro al presidente di Città del Vino Valentino Valentini, dall’assessore regionale della Toscana Susanna Cenni al presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Daniele Capezzone, da Lina Wertmuller a Gad Lerner.
Il “Treno del Vino” è una diretta emanazione della società “Le Stazioni di Montalcino 1865”, formata dallo Roberto Cipresso insieme a Fabio Leccisotti (titolare dello studio commercialista, con sede a Roma), Fabio Faggella (nella direzione della Cooperativa Archeologia di Firenze), Franco Mazzetto (architetto), Giovanni Negri (ex parlamentare, giornalista e titolare dell’azienda vitivinicola piemontese Serradenari) e coadiuvata finanziariamente dalla Fises (Finanziaria Senese di Sviluppo). Tra i finanziatori anche il Monte dei Paschi e due produttori di vino di Cortona.
Accanto al “Treno del Vino”, il wine bar dell’antica stazione di Torrenieri (da poco restaurata), luogo di incontro e di eventi all’insegna del buon bere. Nella stagione del debutto, ha collezionato sulle 1.000 partecipazioni.


L’ARENA di Verona

SEGNALETICA ENOLOGICA. Si completa la tabellazione curata da Regione e Provincia
Frecce sulle Strade del vino

Nuova segnaletica per le strade del vino e dei prodotti tipici. È stato presentato infatti in Provincia, il progetto della Regione per la segnaletica stradale identificativa delle Strade del Vino e dei prodotti tipici. Erano presenti l’assessore alle politiche per l’agricoltura, Dionisio Brunelli, i rappresentanti della Direzione promozione turistica integrata della Regione, i presidenti della Strada del riso e delle Strade del Vino; per l’area del Baldo-Garda: Susanna Girardelli (strada del Bardolino) e Rita Zanoni (Valdadige-Terradeiforti).
La Regione, in seguito all’entrata in vigore della legge regionale 17 del 7 settembre 2000 su «Istituzione delle strade del vino e dei prodotti tipici», ha infatti approvato il progetto per la tabellazione dei percorsi relativi alle strade del vino e dei prodotti tipici.

La Provincia, in collaborazione con i presidenti delle strade del vino e con i 73 Comuni coinvolti nel progetto, ha istallato i cartelli stradali, costituiti da frecce direzionali adatte ad individuare i percorsi delle 8 strade del vino.
I lavori di individuazione del posizionamento della segnaletica sono conclusi mentre i lavori di istallazione dei cartelli termineranno tra qualche mese. Conclusi i lavori da parte dell’architetto Leonardi, la fornitura e la posa in opera della segnaletica stradale verticale è stata affidata alla ditta P.S.V. di Pozzolengo.
L’assessore Brunelli: «Le strade del vino e del riso rappresentano, solo nella Provincia di Verona, il 40 per cento di quelle della Regione. Il finanziamento del progetto viene sia dalla Regione Veneto sia dalla Provincia, e vi sarà pure un finanziamento successivo. Nei centri comunali verrà messo un cartello illustrativo della zona, con la relativa strada e, in in posizioni strategiche, i segnali direzionali». Rita Zanoni: «In questo modo si favorisce l’afflusso pure verso le nostre aziende, e ritengo sia un ottimo traguardo raggiunto».


LA NAZIONE

“Enoteca Italiana torna al top”
I progetti del nuovo presidente

Claudio Galletti è il nuovo presidente dell’Ente Vini Enoteca Italiana ed è stato eletto dal nuovo consiglio di amministrazione. Galletti, 54 anni, assessore all’agricoltura e ambiente della provincia di Siena resterà in carica 4 anni e succede a Flavio Tattarini, al comando per otto.
L’Enoteca Italiana è la grande vetrina del vino italiano: accoglie 1.500 etichette di oltre 700 aziende di tutte le regioni. Un’istituzione superpartes con la mission di promuovere il vino italiano nel mondo. Un’istituzione che è riuscita a rimanere salda nella sua leadership nonostante negli anni scorsi si sia cercato di ridurre questo primato. L’onorevole Teresio Delfino, sottosegretario dell’allora ministro Gianni Alemanno, voleva “spartire” lo status dell’Ente Vini con la nuova Enoteca d’Italia, negli ambienti di Buonitalia, la società italiana per la promozione e l’internazionalizzazione dell’agroalimentare italiano del Ministero. Una battaglia non proprio casuale. Non solo per le origini piemontesi dell’onorevole Delfino, esponente del centro destra. Siena, patria dell’Enoteca Italiana, è feudo “rosso”: si comprende quindi meglio il grande impegno di Delfino per spodestare l’Enoteca Italiana. Il tempo ha, comunque, dato ragione all’Ente Vini che, dopo il commissariamento dell’Enoteca d’Italia, quella romana, ha riconquistato lo scettro enologico.
Un ruolo che il nuovo presidente Claudio Galletti ora intende valorizzare “caratterizzando l’Ente Vini come strumento di valenza nazionale per promuovere la produzione italiana nel nostro Paese e nel mondo”.
“Dovremo, comunque, darci un programma di lavoro - osserva Galletti - condiviso con il consiglio di amministrazione. E’ stato quasi completamente rinnovato: ne fanno parte tredici componenti, che ringrazio per la fiducia accordatami”.
Economicamente, anche per i tagli di cui tutti soffrono, i bilanci dell’Enoteca non brillano. “Si tratta di aspetti che è sempre possibile migliorare. Sono stato informato di alcune difficoltà: un altro obiettivo sarà monitorare tutte le partite di bilancio”.

L’Enoteca Italiana manterrà un rapporto privilegiata con la Regione?
“È interesse reciproco. L’Enoteca Italiana è delegata ogni anno alla selezione dei vini di Toscana: mette in evidenza il meglio del panorama vitivinicolo regionale; premia le aziende che si impegnano per il miglioramento della qualità, selezionate per presentare l’offerta enologica toscana nel mondo”.
Negli ultimi anni, anche da altre realtà, sono state avanzate anche altre obiezioni alla gestione…
“Intanto, con l’apertura del ristorante, le promozioni multimediali, l’Enoteca ha ricevuto ampie Risposte positive. Per altri aspetti, dopo un’attenta analisi, si tratterà di valutare le strategie ottimali”.
Sarà Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, a rappresentare la filiera vitivinicola all’interno della nuova presidenza di Enoteca Italiana nel ruolo di vicepresidente insieme a Donatella Cinelli Colombini.
“Ho accolto la proposta di una mia nomina all’Enoteca Italiana con estremo piacere e soddisfazione - commenta Pascucci - anche perchè si tratta di un incarico nuovo e stimolante, che ho accettato con grande entusiasmo e con l’obiettivo di consolidare il ruolo centrale di una istituzione storica per il mondo del vino italiano”.

Autore: Antonella Leoncini


FOCUSWINE.IT

Totale 2006 a 678.868 ha (-2%). Dal 2000 spiantati 13.552 ettari, la superficie dell’Umbria
Il Vigneto Italia perde una regione 

di Carlo Flamini
E’ come se fosse sparita un’intera regione. Nel giro di sei anni, dal 2000 al 2006, il vigneto italiano in produzione si è ridotto del 2%, da 692.420 a 678.868 ettari, ovvero 13.552 in meno, una superficie maggiore di quella del vigneto dell’Umbria. Al calo generale hanno contribuito in maniera eguale il Centro (113.451 ettari) e il Sud (329.868), con perdite di superficie valutate al 3,9% e 3,5%, mentre è cresciuto il Nord, che con 235.549 ettari segna una variazione positiva dell’1,2%, evidentemente non sufficiente a coprire le perdite del resto d’Italia.
Sono questi in estrema sintesi i dati ricavabili dal confronto delle più recenti tabelle Istat (aggiornate a maggio 2007 per quanto riguarda l’anno 2006), che provincia per provincia danno la fotografia di quello che è il vigneto italiano pronto a entrare nell’era della nuova Ocm, che dal 2008, con il meccanismo degli espianti, potrebbe infierire una seria “spallata” se i produttori italiani decideranno di aderirvi in maniera pesante.
Le regioni
. Ritornando ai dati, nel virtuoso Nord le uniche eccezioni sono costituite dalla Lombardia, che in sei anni ha visto decrescere il suo vigneto del 5,3%, a poco meno di 22.000 ettari, la Liguria (-4,1%) e la Valle d’Aosta, scesa dell’11%, mentre crescono o restano stabili tutte le altre regioni, con il Friuli vigneto più dinamico a oltre 20.400 ettari e una progressione dell’11,2%.
Situazione con più ombre che luci al Centro, dove alla progressione della sola Umbria (+2,5%) fanno da contraltare la stabilità della Toscana (+0,7%) e delle Marche (-1,1%) e il calo drammatico del Lazio, che scende di quasi il 18%.
Al Sud e isole, crescono solo il piccolo vigneto molisano (+19,3% a 7.507 ettari) e la Sardegna (+1,1%), mentre calano tutte le altre, con il picco negativo della Basilicata (-18%) e dell’Abruzzo (-9%) e cali di oltre il 4% per Puglia e Campania. Sicilia e Calabria limitano le perdite a poco più del 2%.

Le province. Spetta a Grosseto la palma di provincia più virtuosa. I 7.600 ettari vitati nel 2006 corrispondono a una spettacolare crescita del 40%, che non ha eguali nel resto d’Italia. La seconda in classifica, Livorno, registra un +25,6% a 2.500 ettari, mentre la terza, Campobasso, è a +23% (6.902 ettari, che per inciso assomma il 92% della superficie totale del Molise).
Seguono ben tre province friulane: Udine (+13%), Pordenone (+10%) e Gorizia (+9%), quindi chiudono la top ten delle più virtuose Terni e Cagliari (+6,8%), Sondrio (+6%) e Bolzano (+5,7%).
Una ventina di province segnano aumenti compresi tra 5% e più del 2% (tra cui cinque piemontesi, Genova, Treviso e Siena), mentre progressioni minime, comprese in una forchetta tra lo 0,5 e il 2%, si segnalano per altre sette, tra cui Trento e Parma (+2%), Verona (+1,5%) e Catanzaro (+1,3%). Crescita zero per Belluno, Macerata e Varese, mentre cali contenuti entro l’1% accomunano Perugia, Reggio Calabria, Savona, Lecce e Arezzo.

Scorrendo invece la parte finale della classifica, l’ultimo posto, ovvero la provincia che più di tutte ha visto calare il suo vigneto, è occupato da Frosinone, che in sei anni è passata da quasi 4.000 a poco più di 800 ettari, con un calo del 79%. Il quintetto di coda se lo dividono equamente il Lazio, che piazza anche Latina (-25%), e l’Abruzzo, che vede scendere il vigneto aquilano (-20%) e teramano (-29%), oltre alla Basilicata, che a Potenza perde il 21% del vigneto.
Cali nell’ordine del 10% e oltre per 15 province, tra cui alcune illustri dal punto di vista dell’incidenza del vigneto sul totale della superficie agricola (Firenze -16%, Brescia -17%, Padova -12%, Agrigento -11%, Catania -10%).

Le più vitate. Come nel 2000, Trapani si conferma la provincia con il vigneto più grande, maggiore di quello di Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, il doppio di quello della Sardegna: 62.302 ettari e una tendenza all’aumento (+2,7%) in contrasto con l’andamento regionale. Al secondo posto si piazza Foggia, che però è in calo del 6% a 35.770 ettari, mentre al terzo troviamo Chieti, i cui 25.611 ettari le valgono un calo del 7%. Seguono nell’ordine Treviso (+5%), Verona (+1,5%), Taranto (-2,7%), Agrigento (-11%), Bari (-8%), Siena (+5%) e Asti (+1%).
http://www.focuswine.it/portal/intxt.asp?idtext=3922&at=21875031A75238048O15047609652488&uid=ENOGI741


ILPUNTO-ONLINE.IT

Ubriachi lanciano sassi da cavalcavia, presi
Nei guai due calabresi già arrestati per lo stesso motivo qualche tempo fa nei pressi di Milano
Ubriachi, lanciavano arance e bulloni di ferro contro le auto in transito sull’A1, ma sono stati sorpresi e arrestati dalla Polizia stradale. In manette, per attentato alla sicurezza dei trasporti in concorso, sono finiti un 31enne e un 32enne di origini calabresi. E’ accaduto ieri sera intorno alle ore 22.30, sull’A1 all’ altezza di Calenzano (Firenze). Poco prima, alla centrale operativa della Polstrada, era giunta una segnalazione di veicoli danneggiati. Nel corso dei controlli, subito attivati, una poliziotta della sottosezione autostradale di Firenze ha intercettato nei pressi del chilometro 271+800 nord un’auto ferma in corsia di emergenza e, vicino, due uomini. A bordo dell’auto sono stati trovati due sacchi di iuta pieni di arance e un sacchetto di dadi per tubi idraulici. Gli agenti della Polstrada hanno anche rintracciato tre veicoli - un autoarticolato e due auto - che avevano subito danni attribuibili al lancio degli oggetti. Secondo quanto ricostruito, i due erano rimasti in panne per aver esaurito il carburante e avevano chiamato degli amici perche’ portassero loro la benzina. Nell’attesa, si sono sfidati lanciando oggetti contro le auto. Sottoposti alla prova dell’etilometro, sono risultati positivi. Da successivi accertamenti, i due sarebbero gia’ conosciuti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. In passato, sarebbero stati arrestati nel Milanese dopo aver lanciato sassi contro un edificio della Polizia stradale.


LA GAZZETTA DI PARMA

L’UOMO, COMPLETAMENTE UBRIACO, BLOCCATO DA ALCUNI IMMIGRATI CHE HANNO SENTITO LE URLA.
TENTATA RAPINA O VIOLENZA?
Gettata a terra e ferita nel parcheggio
Via Volturno, una donna di 51 anni sfregiata con un coltello nel parcheggio. Arrestato l’aggressore

Georgia Azzali
Uno sfregio sulla fronte che guarirà in pochi giorni. Ma è la paura che l’accompagnerà molto più a lungo. La donna, 51 anni, italiana, era appena uscita dalla nuova torre delle Medicine, dove era andata a trovare il marito, quando è stata aggredita e gettata terra. Manca una decina di minuti alle venti. La donna percorre il breve tratto che separa il padiglione del Maggiore dal parcheggio di via Volturno, dove ha lasciato l’auto. continua...


IL GAZZETTINO (Padova)

Contro il "coprifuoco" 
La protesta dei baristi: mercoledì 30 sarà spritz-day

(M.A.) Arriva lo "spritz-day". I cinque bar raggiunti dalla nuova ordinanza comunale di chiusura alle 22, capeggiati da Federico Contin (gestore del "Mama non Mama" di riviera Francia), hanno deciso di invitare le famiglie in piazza delle Erbe e in centro anche mercoledì 30 gennaio. Lo scopo è riuscire a fare vedere ai padovani che il mercoledì sera universitario, il giorno clou per il popolo dello spritz, non è il terribile momento di degrado urbano e sociale, come affermano il sindaco e la giunta. I cinque locali ingabbiati dal provvedimento sono il "Bacaretto", la "Taverna Danese", "Frankie’s", il pub "Highlander" e il bar "Fly". Tutti compresi tra piazza delle Erbe e via Barbarigo. Tra questi il pub "Highlander" e il "Fly" hanno intenzione di fare ricorso al Tar.
«Oramai siamo convinti - ha sentenziato Contin - che per palazzo Moroni i baristi sono criminali. Il sindaco ci sta trattando come delinquenti. Tra il 2006 e il 2007 il Bacaretto ha ricevuto 46 controlli dei vigili urbani, tutti documentati. Frankie’s ne ha ricevuti 30, la Taverna Danese 14 e l’Highlander 20. Una follia. Sembriamo mafiosi. Gli agenti della polizia municipale, invece di disturbare chi lavora, dovrebbero andare a prendere chi in piazza delle Erbe spaccia e lorda il suolo pubblico. Siamo arrivati all’esasperazione - ha proseguito Contin - per questo abbiamo organizzato per mercoledì 30 gennaio lo spritz-day. Il ritrovo è fissato in piazza delle Erbe: distribuiremo a tutti bevande gratis. Per i bambini e le loro famiglie solo analcolici. Non mancherà qualche forma di intrattenimento. Vogliamo fare capire ai padovani che il ritrovo per bere in compagnia lo spritz è un momento che va salvaguardato e non demonizzato a oltranza come sta facendo la giunta Zanonato».
Favorevoli a protestare contro l’amministrazione comunale sono anche i distributori di bibite e alcolici per i bar e i pub. Tutti sostengono che da quando sono iniziate le ordinanze per la chiusura anticipata (la prima è del 3 maggio 2006 con il divieto per 20 locali di tenere aperto dopo le 24), gli esercizi hanno ridotto gli incassi del 50 per cento e di conseguenza i guadagni. Un’autentica mazzata economica per imprenditori, dipendenti e famiglie, con il risultato che il centro storico sta morendo.


IL GAZZETTINO (Treviso)

POLIZIA STRADALE 
Romeno ubriaco, sequestrata l’auto

Asolo
Romeno scatenato: secondo incidente consecutivo ubriaco e senza patente ma questa volta gli viene sequestrata l’auto. Si tratta di C.C. 30 anni sposato, regolare in Italia residente ad Asolo che per la seconda volta è stato denunciato dagli agenti della Polstrada di Castelfranco per guida in stato di ebbrezza e senza patente. L’uomo domenica sera poco dopo le 20,30 si è reso protagonista dell’ennesimo incidente. Con la sua auto, una Volvo V60 stava percorrendo la strada provinciale 101 quando a Casella d’Asolo non è più riuscito a tenere in strada l’auto che è uscita andando a fermarsi in mezzo ad un campo. Auto danneggiata ma il conducente è uscito illeso. Solo che alla prova dell’etilometro ha fatto fermare la macchinetta a 3.60 quale tasso di alcolimia (max 0.50) facendo così scattare le disposizioni di legge. L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza ed anche per guida senza patente. Inoltre gli è stato sequestrato il mezzo perchè è risultato recidivo. Nel settembre scorso infatti lo stesso C.C. si era reso protagonista di un altro incidente in via Laguna ad Altivole. Anche in questo caso guidava senza patente ed in stato di ebbrezza avendo fermato la macchinetta sui 3.30 di alcolimia. Un fine settimana particolarmente difficile questo per gli agenti della Polstrada di Castelfranco. In tutta la castellana e pedemontana sono dovuti intervenire in una decine di incidenti stradali fortunatamente senza particolari conseguenze per conducenti e passeggeri.


TICINONEWS.CH

Abuso d’alcol: molto lavoro per la polizia
Il record dello "sballo": una donna che stava demolendo il mobilio di un bar di San Gallo, nel suo sangue scorreva anche il 3,86 per mille di alcol.

Molto lavoro per la polizia, questo fine settimana un po’ in tutta la Svizzera, a causa dall’eccessivo consumo di alcol. Il record dello "sballo" appartiene probabilmente a una donna fermata venerdì sera dagli agenti mentre stava demolendo il mobilio di un bar di San Gallo: le analisi hanno messo in luce che nel suo sangue scorreva anche il 3,86 per mille di alcol.
La stessa sera, in un altro punto della città, le forze dell’ordine sono dovute intervenire per far fronte a un gruppo di giovani ubriachi, tutti sotto i 16 anni. E pure sulle strade non è andata molto meglio: un controllo effettuato su 25 conducenti ha messo in luce quattro persone oltre i limiti.
Sempre nella città della Svizzera orientale ieri pomeriggio un individuo fortemente alcolizzato in un bus ha allungato le mani sulle passeggere e ha picchiato un uomo che si era erto in loro difesa. In questo caso l’alcolemia in gioco era del 2,47 per mille. Nel canton Berna i controlli hanno permesso di togliere dalla circolazione undici utenti della strada che avevano alzato troppo il gomito.
http://new.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=45383&rubrica=14


LA GAZZETTA DI PARMA

LITE
TEMENDO CONSEGUENZE PER I FIGLI
Il marito torna ubriaco lei chiama i carabinieri

Movimentata serata in famiglia, in una casa del centro. Il capofamiglia dopo avere alzato un po’ troppo il... continua...


MARKETPRESS.IT

STRATEGIE REGIONE PER RIDUZIONE INCIDENTI STRADALI 
Trieste, 15 gennaio 2008 - - Promuovere la cultura della guida sicura: con questo scopo la Regione ha varato, coinvolgendo i dipartimenti di Prevenzione e delle Dipendenze delle Aziende sanitarie, le Autoscuole e le loro associazioni di categoria, le Motorizzazioni civili e le Prefetture, il progetto di formazione e informazione "Scegliere la strada della sicurezza". Obiettivo principale del progetto è la sensibilizzazione dei giovani e dei guidatori a rischio per il consumo di alcol, farmaci e sostanze stupefacenti. Nell´ambito dell´iniziativa, promossa a livello nazionale dal ministero della Salute, la sede dell´Ass 4 Medio Friuli ospita domani (dalle 8. 00 alle 18. 00) ed il 16 gennaio (dalle 8. 30 alle 14. 00) a Udine un corso di formazione sul tema, rivolto agli operatori sanitari della prevenzione e delle dipendenze e ai referenti delle 109 autoscuole della regione. A questo primo appuntamento ne seguiranno, tra marzo e agosto, altri dodici. Organizzati e finanziati dall´Amministrazione regionale, coinvolgeranno l´intero territorio e saranno rivolti agli insegnanti di scuola guida, referenti riconosciuti della strategia volta all´abbattimento degli incidenti stradali in qualità di moltiplicatori dell´azione preventiva. La Regione punta al raggiungimento dell´obiettivo fissato dall´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il 2020 della riduzione del 50 per cento della mortalità e della disabilità dovute ad incidenti stradali. Un impegno assunto nella consapevolezza che, con 142 persone morte sulle strade nel 2006 (nel 2005 erano state 165, sette anni fa ben 207), il Friuli Venezia Giulia è ancora fra le regioni italiane a più alto rischio di incidente stradale, con valori rapportati alla popolazione superiori alla media nazionale, a sua volta superiore a quella europea. La legge regionale 25/2004 "Interventi a favore della sicurezza ed educazione stradale", il Piano di prevenzione del giugno 2006 e il Piano regionale per la sicurezza stradale dell´aprile 2007 sono altrettanti capisaldi di una politica regionale che, attraverso la sinergia tra le direzioni centrali alla Pianificazione territoriale, Energia, Mobilità e Infrastrutture e alla Salute e Protezione sociale, mira a ridurre gli effetti di un problema che coinvolge soprattutto i più giovani. In Friuli Venezia Giulia, dove gli incidenti stradali sono la prima causa di patologie e disabilità evitabile al di sotto dei 40 anni e la terza causa per anni di vita persi (la seconda in provincia di Udine), un terzo delle vittime della strada ha, infatti, meno di 30 anni.


L’ADIGE

Ubriaco nell’Adigetto
Con l’auto rischiava di finire nell’Adigetto, in via Sanseverino. Una ruota era già fuori strada, ma il conducente se ne è accorto in tempo nonostante avesse la vista annebbiata dai fumi dell’alcol. La scena è accaduta ieri pomeriggio proprio davanti ad una pattuglia della polizia municipale che non ha esitato a verificare le condizioni di guida dell’uomo, un sessantenne uruguaiano: il conducente è stato sottoposto ad alcoltest e superava il limite di ben quattro volte. È stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza e dalla sua patente, che è sospesa, verranno decurtati dieci punti.


IL TIRRENO

Fuori strada ubriaco e senza assicurazione 
LIVORNO. In giro con la revisione scaduta, senza assicurazione e con un tasso alcolemico pari a 0.92 (il limite è 0.50): in queste condizioni un quarantenne livornese sabato alle 4 è stato pizzicato dalle forze dell’ordine all’altezza di Castel Boccale, a bordo strada, su una Polo.
Ad attirare l’attenzione di una pattuglia, l’auto finita fuori strada. Il conducente, S.G., 23 anni, di Collesalvetti, non era ferito, ma in evidente stato confusionale. Come accertato dalle forze dell’ordine, l’uomo parlava a fatica e in maniera non chiara. Così è stato sottoposto all’alcoltest, che ha confermato l’impressione degli agenti.
Non solo. In base a quanto emerso, alla richiesta di esibire i documenti, l’uomo ha risposto di non averne, ma subito dopo ha cambiato idea. I controlli successivi hanno evidenziato che la Polo aveva la revisione scaduta ed era priva di assicurazione. L’auto è quindi stata sequestrata. Per il quarantenne, invece, sono scattati la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente.


ILQUOTIDIANO.IT

Si rifiuta di servire alcool dopo le 2 e viene pestato
Porto San Giorgio | È accaduto l’altra notte in un bar a Reggio Emilia. Responsabili dell’aggressione due moldavi di cui uno residente a Porto San Giorgio.

Si è rifiutato di servire bevande alcoliche dopo l’orario consentito a due moldavi, uno dei quali residente a Porto San Giorgio, che l’hanno picchiato e pestato. È accaduto l’altra notte in un bar a Reggio Emilia. Era da circa mezzora passata l’ora che consente la somministrazione di bevande alcoliche pertanto il titolare del bar in questione si è opposto di vendere ancora alcool ai due moldavi che volevano continuare nonostante l’orario. A chiamare i soccorsi una ragazza che si trovava nel luogo che per tentare di stoppare il brutale pestaggio ha colpito uno dei due con una pianta.
I due malviventi avevano prima espresso intenzione di denudarsi e poi preteso la vendita di bevande alcoliche. Davanti al rifiuto del gestore del bar il più giovane dei due l’ha colpito alla testa con uno sgabello per proseguire nel pestaggio con calci e pugni insieme al complice. Appena la ragazza ha colpito uno dei due, la coppia è scappata ma è stata rintracciata poco dalle forze dell’ordine: ad aiutarli nell’identificazione la vistosa ferita al capo che il colpo della ragazza gli aveva procurato.
I due - Alexandru Hlatcu Ravzan, 25 anni clandestino senza fissa dimora e Andrei Mereacri, 19enne residente a Porto San Giorgio - sono stati arrestati con le accuse di lesioni personali aggravate, danneggiamento e resistenza.


IL GIORNALE DI VICENZA

ALCOL. Via Risorgimento in contromano
Ubriaco già alle 8
Guidava ubriaco già alle 8 di mattina, ma probabilmente erano i postumi della nottata di festa e di brindisi a ripetizione. (*) I vigili urbani si sono accorti di lui perché aveva imboccato in contromano niente meno che via Risorgimento, che collega la stazione ferroviaria a borgo Berga. Ha rischiato un incidente frontale il giovane di 25 anni, residente a Montecchio Maggiore, che alla guida di una Rover cercava la via di casa domenica mattina.
Una pattuglia della polizia locale stava facendo un giro di controllo quando ha notato la vettura che avanzava contromano.
Gli agenti l’hanno fermata, più che altro per evitare scontri. Hanno chiesto i documenti al giovane, che è stato poi multato per la violazione al codice della strada. Successivamente lo hanno sottoposto all’alcoltest; i valori non erano esagerati, ma comunque superiori allo 0.5 milligrammi per litro consentito dalla legge, ragion per cui gli è stata ritirata la patente, gli sono stati tolti 10 punti ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Il giovane ha spiegato che più dell’alcol nello sbagliare senso di marcia ha pesato il sonno per una nottata trascorsa in giro. Si è fatto venire a prendere per tornare a casa sua a Montecchio.
(*) Nota: probabilmente non è questo il caso, ma va ricordato che alla mattina chi ha problemi di “alcoldipendenza” deve placare la crisi di astinenza.
Tra le 5 e le 8, sette mattine a settimana, ci sono moltissime persone che fanno il giro dei bar in auto per questo scopo, pressoché certi di non incontrare nessuno che li sottoponga all’etilometro.
Non essendoci controlli a quest’ora non ci sono sanzioni, e così manca la percezione del problema.
L’opinione pubblica pensa che il problema alcol e guida riguardi solo i giovani nelle notti del fine settimana, ma non è così.


IL GIORNALE DI VICENZA

MERCATI. In Asia anche il ministro De Castro
Vinitaly in India con 70 produttori del Made in Italy
Da oggi il tour promozionale tra Mumbai e Nuova Delhi

Comincia oggi a Mumbai, l’ex Bombay, per poi proseguire a Nuova Delhi, Vinitaly India, la manifestazione pensata e organizzata da Veronafiere per la promozione dei vini italiani nel mondo che vede la partecipazione di molte tra le più importanti aziende vinicole del nostro Paese.
Il crescente interesse del mercato indiano nei confronti del vino del resto ha spinto, ormai da alcuni anni, le aziende italiane a considerare quella indiana una tappa molto importante per la promozione del prodotto all’estero.
Due le tappe programmate quest’anno: New Delhi, la capitale, dove sarà presente anche il ministro per le politiche agricole e forestali, De Castro, in visita nei prossimo giorni nel paese di Gandhi, e Mumbai, capitale economica del Paese.

AZIENDE IN CRESCITA. La manifestazione, che già negli anni passati ha riscosso un notevole interesse, vede in questa edizione la partecipazione di 70 aziende, contro le cinquanta della precedente.
Workshop, seminari a tema, incontri business to business e degustazioni da oggi a giovedì. «La presenza di Vinitaly in India, è ormai pluriennale», afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «fin dal 2002 con la partecipazione a Ifows, l’Italian food and wine Show di Mumbay, poi dal 2005 con un evento nel quale abbiamo investito il brand Vinitaly. Abbiamo intravisto prima di altri le potenzialità di questo immenso Paese», aggiunge Mantovani, «e la designazione del 2007 come anno dell’Italia in India conferma la nostra lungimiranza».

Il vino è uno dei prodotti che negli ultimi anni ha visto la domanda aumentare maggiormente in India. E tra i vini quello italiano è certamente il più richiesto. Simbolo del made in Italy, del buon gusto, della raffinatezza, del lusso, da quando nel 2001 l’India ha aperto i suoi confini all’importazione di vino, l’Italia ha visto aumentare il suo export a ritmi elevatissimi, culminati in un +75% del 2006.
RIALZO DELL’EXPORT. Anche il 2007 ha confermato il trend, con un rialzo che nei primi nove mesi dell’anno è stato pari al 23% in valore e del 21,5% in quantità, pari a 1,1 milioni di euro e oltre 202 mila litri.
Un successo notevole, soprattutto in considerazione della altissima tassazione che rende difficoltosa l’importazione da parte indiana. Proprio per questo motivo i produttori di vino italiano hanno deciso di puntare per lo più su un mercato qualificato, basato su una clientela formata da ristoranti ed hotel di lusso destinati alla cosiddetta upper class indiana.
MERCATO QUALIFICATO. In questo segmento di mercato i prezzi partono dai 35 euro per arrivare anche ai 150 euro per una bottiglia di Barolo o di Brunello. In generale, però, vuoi per questioni economiche vuoi anche per questioni culturali, in India il consumo di vino è ancora piuttosto basso. Ma si registra, negli ultimi tempi, una crescita costante, attestata intorno al 30%. Nel 2006 è stato pari a circa l’1% del totale delle bevande alcoliche. Tuttavia, secondo, le ricerche di mercato, entro il 2010, grazie anche all’aumento del numero di persone appartenenti alla classe media ed alta, i consumi di vino potrebbero arrivare a 54 milioni di litri all’anno.


CORRIERE.IT - FORUM NUTRIZIONE

http://forum.corriere.it/nutrizione/14-01-2008/vino-987609.html
Lunedì, 14 Gennaio 2008
vino
Buongiorno dottore, purtroppo la disturbo sempre per la dieta di mio marito. Oggi si parla di vino. Bianco o rosso? Quanti bicchieri massimo al giorno? E se fosse birra è la stessa cosa?
Grazie di tutto.

Nicoletta2

Mercoledì, 16 Gennaio 2008
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