(ASAPS) TORINO, 22 dicembre 2007
– Quando i Carabinieri lo hanno fatto soffiare nell’etilometro e gli hanno
ritirato la patente, lui non è stato certo contento. Un 38enne di Avigliana,
però, si era ben comportato e da quella serata con gli amici finita con una
denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza, non aveva più toccato
un goccio di alcol. Anche perché, gli uomini dell’Arma gliel’avevano spiegato,
presto avrebbe dovuto sostenere esami medici per dimostrare la sua perfetta
lucidità. Quando i medici hanno esaminato i risultati, però, gli è stato
risposto che il suo fegato era quello di un alcolista. Sono dunque scattati
controlli più accurati ed alla fine i sanitari gli hanno diagnosticato una
grave malattia al fegato, che solo la precocità della diagnosi consentirà a
Pierluigi Tappero, 38 anni, di potersi curare e guarire. “I Carabinieri mi
hanno salvato la vita”, ha detto ieri in una conferenza stampa a Torino, tenuta
presso il comando provinciale. “Questo fatto – ha detto il colonnello Antonio
De Vita – rappresenta bene quello che è sempre stato il nostro intento
nell’effettuare controlli stradali: che abbiamo sempre fatto non contro gli
automobilisti, ma per aiutarli a viaggiare sicuri ed a scopo di prevenzione”.
La vita di Pierluigi (ma anche quella di qualcun altro), gli è stata dunque
salvata due volte. La prima, subito, impedendogli di guidare ancora, la seconda
quando i test sono stati approfonditi. (ASAPS)
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