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Coragggio - archivio Asaps
I veicoli speciali. (Asaps) - In Italia vengono svolti ogni giorno migliaia di
interventi di soccorso pubblico da parte di veicoli “speciali” che si muovono
nella “realtà oggettiva” del traffico: emergenze sanitarie (ambulanze, auto e
moto mediche, trasporto di organi), interventi tecnici dei Vigili del Fuoco,
del Corpo Forestale o del Soccorso Alpino e Speleologico (incendi, incidenti
stradali, salvataggi), interventi delle Forze di Polizia (Polizia, Carabinieri,
Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria oltre al CFS ed alle Polizie Locali).
Ciò che è successo ieri, a Milano, è senz’altro terribile, ma è la conseguenza
non voluta di una necessità della collettività: la risoluzione di un evento.
I veicoli speciali sono oggi molto più sicuri di quelli di
una volta: i dispositivi supplementari di allarme (lampeggianti e sirena, per
intenderci) sono realizzati per essere visibili ed udibili da molta distanza e
le stesse livree sono composte da strisce retroriflettenti che reagiscono alla
luce e, soprattutto di notte, è quasi impossibile non accorgersi di loro:
ammesso di essere, ovviamente, in condizioni psicofisiche ottimali.
L’articolo 177 del codice della strada esonera di fatto
questi veicoli dal rispetto delle norme della circolazione stradale – da qui il
termine “veicolo speciale”, a patto che queste “trasgressioni” siano operate
dal conducente nel rispetto delle cosiddette regole di prudenza e diligenza. Si
tratta di un concetto più astratto ma che in giurisprudenza si traduce
nell’attribuire o meno, a chi provoca un incidente grave seppur
nell’espletamento di un servizio urgente, una condotta colpevole.
Esempio:
- se
un’ambulanza in emergenza supera un semaforo rosso con le dovute cautele (il
conducente dovrà rallentare fino a fermarsi se non è sicuro che tutti gli altri
utenti lo abbiano visto e sentito) ed avviene un incidente, l’autista non
risponderà di alcun illecito;
- se
un’ambulanza in emergenza imbocca l’autostrada contromano (senza che il
traffico sia stato preventivamente bloccato) ed avviene un incidente, l’autista
sarà penalmente responsabile.
È però ovvio che un veicolo speciale non può muoversi alla
velocità della corrente di traffico. Lo scopo della sirena è quello di
assottigliare il tempo necessario a raggiungere la scena di un evento e
cominciarne la
risoluzione. Più tempestivo è l’intervento, più possibilità
ci sono di un esito positivo. in caso di arresto cardio-circolatorio, per esempio, i
sanitari devono cercare di arrivare il prima possibile per tentare una
rianimazione e cominciare ad operare prima che il danno anossico cerebrale
(mancanza di sangue ossigenato al cervello) diventi irreversibile.
Le cause In parte questi eventi, che sono comunque pochissimi
rispetto al numero di interventi effettuati (si stima che una provincia di
medie dimensioni come Firenze debba far fronte a 90mila emergenze sanitarie
all’anno, 246 al giorno!!!). Gli incidenti stradali che vedono coinvolti questi
veicoli, sono generalmente attribuibili a due diverse fattispecie:
Condotta ed
addestramento autisti: in Italia si stanno perdendo le professionalità che una
volta contraddistinguevano operatori di polizia e Vigili del Fuoco. Non si fanno più i cosiddetti “corsi di guida veloce” ed
oggi praticamente nessuna divisa, Vigili del Fuoco compresi, salvo pochi
illuminati esempi, è sottoposta ad un adeguato training addestrativo alla Guida
Sicura ed al successivo mantenimento delle capacità conseguite. Ciò nonostante
gli operatori conseguono comunque manualità tali da poter definire
soddisfacente il grado di abilità acquisita. Recentemente, anche le Polizie
Locali hanno l’obbligo di far conseguire ai propri conducenti la patente di servizio.
Discorso a parte meritano i sanitari ed in generale coloro che espletano il
servizio di soccorso a persona nell’ambito di associazioni. A loro basta la
patente valida per il tipo di veicolo condotto: ambulanza=patente B.
Comportamento utenti
(assuefazione) L’utente, però, è sempre più distratto. Ovattato nel
proprio abitacolo, isolato dai rumori esterni, spesso al telefono o distratto
per altre ragioni, si accorge del veicolo di soccorso solo quando questo gli è
ormai a ridosso. Scarta di colpo, magari finendo sulla rotta di un altro
veicolo (se è un pedone, un ciclista o un motociclista sono dolori) e andando
fuori strada. Superare un semaforo verde a tutta velocità, o accelerare
all’inverosimile quando questo diventi rosso, attraversare una strada a piedi
senza cautele, significa “dare per scontato” che nessuno passi. Ma se arriva
una volante, un’autobotte dei pompieri o un’ambulanza? Sono questi veicoli che
hanno il diritto di precedenza, anche con il rosso. Solo un agente del traffico
può intimare ad un’ambulanza di fermarsi, ma deve avere le sue buone ragioni. In molti luoghi, dove il traffico è sempre congestionato,
ci si abitua alla sirena: a Roma, per esempio, dove le scorte a personalità
politiche hanno di fatto abbassato la soglia d’attenzione. Per questo, è
importante che i conducenti di veicoli speciali limitino all’effettiva
necessità l’impiego dei dispositivi. Ma una cosa la si deve dire: l’idea che al conducente di
un veicolo di soccorso piaccia andare a
sirena è una sciocchezza. Certo, alle prime armi qualcuno può esagerare, ma ci
sono rigide sanzioni disciplinari (oltre alle violazioni previste dal CDS) per
chi sgarra. Dopo un paio di mesi di servizio, la “fregola” passa e comincia la
paura di farsi male e di farne a qualcun altro. Ciò induce prudenza.
Quando si avverte il
suono di una sirena (l’unica omologata è quella bitonale, quelle “americane”
non consentono ai veicoli speciali di essere tali) si deve “cercare” di capire
con calma da dove il veicolo arrivi. Come?
- Se viene nella direzione opposta
alla nostra, lo vedremo subito: si accosta comunque al margine destro della
nostra corsia, per consentire al veicolo di soccorso di avere più spazio nel
superamento di una colonna e di agevolarsi nella progressione di marcia senza troppi
rischi e per concedere ai veicoli dietro di noi il tempo di fare altrettanto
(individuazione del veicolo di soccorso ed accostamento);
- Se il veicolo viene da strade
laterali: accelerare se si è già occupato il centro dell’incrocio e liberarlo;
rallentare se si è ancora indietro rispetto all’incrocio e lasciare via libera;
- Se il veicolo viene da dietro,
accostare a destra e lasciar sfilare;
- Chi fosse in sella ad un
motoveicolo, eviti nella maniera più assoluta di seguire un mezzo di soccorso
in sirena: primo, perché è vietato, secondo perché è pericolosissimo.
Ogni manovra,
ovviamente, deve avvenire utilizzando gli indicatori di direzione: il
conducente del veicolo speciale saprà in anticipo cosa intendiamo fare. (Asaps)
Bibliografia: La Guida
Sicura nell’Emergenza Sanitaria di Lorenzo Borselli, (Polizia Stradale) Francesco Forasassi e Carlo Rinaldi
(Polizia Municipale)
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