Venerdì 15 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 24/11/2007

La toccante lettera di un Centauro della Stradale

Hanno distrutto una delle cose più belle in cui credevo
Che dolore vedere che ci hanno ridotti in un coma irreversibile
Però continuiamo la battaglia

foto Coraggio - archivio Asaps

Caro Presidente, intanto ti saluto, magari non ti ricorderai piu’ di me, sono stato sempre iscritto all’Asaps sin dalla sua istituzione. Entrato in Polizia nel 1989 sono stato assegnato alla Sottosezione di Pian del Voglio, non era certo per me il massimo visto che sono di Catania ma era mio desiderio andare alla Stradale ed almeno per questo fui accontentato. La Sottosezione di Pian del Voglio è stata per me Maestra di vita e di tutto quello che ho imparato nel mio lavoro, cosa che ho poi cercato di trasferire ai colleghi più giovani. All’epoca ci siamo visti qualche volta ed ho sempre apprezzato la tua attività a favore della specialità. Giordano credimi, la Polizia Stradale non è più quella di allora, il malumore è alle stelle, più di una volta anch’io ho pensato di lasciare la specialità per lidi più tranquilli come hanno fatto tanti nostri bravi funzionari. Dopo il concorso per Ispettore fui assegnato ad un Commissariato e nonostante fossi stato gratificato di encomi ed elogi per la mia attività nella squadra di Polizia Giudiziaria, ritenni opportuno ritornare alla specialità, pensa un po’ io Ispettore a rifare le pattuglie, ad uscire di servizio in moto e a non avere più elogi ed encomi. Sono stato un folle? Molti mi dissero e mi dicono ancora di si. Ma il primo amore non si scorda mai. Non credevo però che saremmo arrivati a tanto. Vedere la MIA SPECIALITA’ ridotta a questo stato di coma irreversibile mi fa male che non riesco a descrivere, non ci riesco più, hanno distrutto una delle cose più belle in cui credevo, hanno distrutto il mio sogno di bambino. Tanto per dirti quando da piccolo passava il giro d’Italia per il mio paese correvo immediatamente in strada, ma non per vedere i ciclisti, ma nell’attesa spasmodica di quel momento quando, dopo aver avvertito in lontananza quel sibilo lungo che era la sirena delle Moto Guzzi della Stradale, sarebbe sbucato dalla curva sul suo falcone o sulla sua T3 quel poliziotto che ai miei occhi di bambino mi pareva un cavaliere della tavola rotonda e mi dicevo da grande voglio essere come lui, scortare il giro d’Italia passare per la strada principale del mio paese e far morire d’invidia i miei concittadini. Adesso quando sento giovani colleghi che si lamentano perché non vogliono uscire in moto con le BMW, mi viene voglia di prenderli a calci nel ...., tu forse mi capisci. Ma poi mi blocco e mi chiedo: "non è che forse hanno ragione loro Non è che sono io che sto invecchiando a 40 anni? In effetti a pensarci bene chi ce lo fa fare a prendere freddo, acqua, neve, vento, caldo, quando si potrebbe stare in Uffici più tranquilli ed essere considerati di più dai superiori. Alla Polizia Stradale salvare delle persone magari tirandole fuori da un’auto in fiamme è casa normale e dovuta; in Questura se arresti uno spacciatore rischi di vederti conferito un encomio o un premio in denaro? Chi ce lo fa fare allora? E’ la domanda che ci poniamo tutti. A questo punto, credimi Giordano, non mi capacito a darmi una risposta nemmeno io. Lo sai tanti di noi cosa dicono in queste ore: "meno male che ci chiudono così possiamo finalmente transitare ai Commissariati, accorciando, così, notevolmente i tempi delle già presentate domande di trasferimento. Il mio è un grido di dolore ma poi mi convinco che forse hanno ragione a chiuderci, stando così le cose, è inutile tenere ancora in vita una struttura in coma irreversibile, basta farla soffrire, non continuiamo con l’accanimento terapeutico delle false promesse; ma poi da buon cristiano spero in un miracolo dell’ultimo momento. Poi penso ai miliardi stanziati per le nostre missioni di pace all’estero e mi incazzo nel pensare che quelle risorse potrebbero essere destinate a finanziare NOI, l’unico esercito che combatte in tempi di pace una guerra e per giunta in casa nostra, quella contro le morti per incidenti stradali. Mi si dirà: "ma ce lo chiede la Comunità internazionale, non possiamo esimerci "ed io penso nel contempo che la stessa Comunità internazionale ci chiede anche di abbassare il numero di morti per incidenti, di fare più controlli per contrastare la guida sotto l’influenza di alcool o stupefacenti, di fare più controlli di trasporti di merci pericolose, di fare più controlli nel trasporto di rifiuti. Tutti ci chiedono tutto ed i nostri vertici rispondono con numeri senza però chiedersi che dietro quei numeri ci sono uomini che lavorano per ottenerli ed allora mi chiedo quando non ci saremo più come specialità che numeri daranno? Mentre scrivo purtroppo in Italia sta succedendo quello che non avrei mai voluto ed anche stavolta tutti a destra e manca contro la Polizia e nello specifico la Stradale. Personalmente mi dispiace molto per il giovane morto e mi associo alle condoglianze alla famiglia, ma dare immediatamente addosso al collega non è successo neanche agli assassini di Cogne o di Perugia. Sentire un avvocato dare dell’omicida volontario al collega mi fa accapponare la pelle come se il collega quella mattina sia andato in servizio per uccidere quel ragazzo. Io, invece, che ho lavorato in autostrada non riesco a capacitarmi come un mio collega possa aver sparato da un’ area di servizio all’indirizzo di una persona che si trovava all’interno di un’auto nell’area di servizio opposta, non mi capacito come abbia potuto fare una cosa del genere per di più da una distanza notevole, con l’autostrada nel mezzo, con lo spartitraffico e le rete divisoria nel mezzo e soprattutto con il rischio di colpire gli occupanti della auto che nel frattempo circolavano sulle due carreggiate. Le ipotesi sono tante, o il collega è un erede di Guglielmo Tell, o un campione del mondo di tiro dinamico, un folle, oppure è successo qualcosa di incomprensibile. Ma nel frattempo tutti addosso alla Polizia, tutti a gridarci assassini, tutti a gridare uno, cento 1000 Raciti, assalti agli Uffici di Polizia. Giordano cosa sta succedendo? E’ normale tutto questo? Io credo di no. Lo stress lavorativo e lo sconforto ci stanno assalendo. Serviamo fedelmente lo Stato a costo di sacrifici enormi e poi veniamo ripagati con commissioni d’inchiesta per il G8, con la denuncia della corte dei conti per i tafferugli per l’alta velocità, con la chiusura di importanti presidi di Polizia. Presidente siamo stanchi e se te lo dice uno che ha sempre creduto nella Polizia e nella nostra specialità, anche se molte volte con voce critica, mi devi credere. Forse un giorno non porterò o non mi faranno più portare il glorioso scudetto con il centauro alato perché chiuderanno il distaccamento dove presto servizio ma credimi mi faranno solo un baffo, come si dice dalle mie parti, perché il centauro alato ce l’ho tatuato profondamente nel mio cuore e si cancellerà quando questo smetterà di battere. Ciao Giordano e buon lavoro, sono e credo siamo tutti con te, continua la battaglia forse vinceremo, forse no, ma almeno non potremo dire di non averci provato!
Ciao a presto Filippo.


© asaps.it
Sabato, 24 Novembre 2007
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK