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Rassegna stampa Alcol e guida del 5 ottobre 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO (Belluno)

"Party a zero gradi" ieri alla Locanda organizzato da "Diciamolanostra" 

Musica e divertimento con la Consulta per dire basta all’abuso di alcol 

Feltre

(L.C.) Cronaca e foto in diretta su Internet all’interno di "You Tube" per il "Party a zero gradi" che ieri dalle 16 alle 23 ha festeggiato l’inizio della scuola alla Locanda di Feltre.

È visibile cliccando sul link da www.diciamolanostra.org. Una maratona di musica e divertimento per diffondere stili di vita sani. È promossa da ACAT Feltre e Consulta giovani di Feltre, Seren, Pedavena a cui si è aggiunto il Camper del SerT di Belluno: hanno aderito Bar Corrà e Rugby Feltre. Hanno suonato i Clacson, Rymeless, Bee Keepers, Coverland, DJ Firpo e hanno portato la loro testimonianza i volontari dell’ACAT sui problemi alcolcorrelati.


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Una serata con i vigili organizzata dai donatori 

Alcol alla guida, "no" Afds

Brugnera

(m.s.) Serata informativa sulla sicurezza stradale, oggi alle 20.30 nel salone parrocchiale di Tamai. A promuoverla la sezione donatori di sangue Afds di Tamai, che vuole così attirare l’attenzione della comunità su un tema importante e di particolare attualità in un momento in cui gli incidenti stradali, provocati da automobilisti che abusano nel consumo di alcol e droghe, sono in continuo aumento. Relatori e animatori della serata saranno gli agenti della Polizia stradale di Pordenone che, attraverso gli strumenti in loro dotazione, faranno capire e conoscere i problemi che la dipendenza da alcol e droghe causano al conducente di autovettura. Illustreranno anche visivamente quali incidenti causano i comportamenti non conformi al codice della strada da parte degli automobilisti. Data la importanza dell’argomento tutta la popolazione, ma soprattutto i giovani, sono invitati a partecipare all’incontro.Intanto prosegue anche l’attività della sezione donatori di Tamai che durante la sagra paesana ha promosso una campagna di sensibilizzazione verso il dono del sangue. La campagna consisteva in un gazebo posto all’esterno delle strutture ricettive della sagra, nel quale i volontari dell’associazione sensibilizzavano la popolazione, promuovendo la conoscenza del dono. Inoltre sono stati donati ai bambini dei palloncini che riportavano il logo dell’Afds. L’Associazione sta anche portando avanti la campagna "cerca la £ira". Nelle varie attività commerciali del paese di Tamai (e non solo) sono stati consegnati dei contenitori nei quali si raccolgono le ultime Lire ancora in circolazione. L’iniziativa - sottolineano i responsabili della sezione - è finalizzata alla raccolta fondi che saranno devoluti alla "Via di Natale".


 

 IL GAZZETTINO (Padova)

Il popolo della notte è tornato nelle piazze Musica a tutto volume e fiumi di spritz e birra

Il popolo degli spritz riconquista il centro e piazza delle Erbe. Nulla è cambiato. Lo sforzo profuso in questi anni dal Comune e dalle associazioni di categoria non è servito a nulla. Mercoledì sera una folla incontrollata di oltre duemila giovani, si è riversata dalle 22 fino a dopo l’una di notte, tra piazza delle Erbe (il colpo d’occhio è stato notevole), il Ghetto e piazza dei Signori. Con la chiusura del Naviglio lungo il Piovego al Portello e con l’inizio delle lezioni universitarie, migliaia di studenti hanno nuovamente consacrato il centro storico come luogo per l’organizzazione di un rave party.

Una abnorme concentrazione di studenti, alcuni alticci e intontiti dalle canne, che ha ballato per ore grazie alla musica sparata a tutto volume dai Disobbedienti. I no global, guidati dal leader del Cso Pedro, Max Gallob, non hanno perso l’occasione per provocare per l’ennesima volta la giunta Zanonato.

La novità del mercoledì sera universitario è stato rappresentato dal bus rosso a due piani, noleggiato per l’occasione dalla discoteca "Pachuca" di via Bernina (il mercoledì sera si chiama Universitaria). Il mezzo ha fatto la spola, caricando i ragazzi in piazza delle Erbe e scaricandoli davanti al locale dell’Arcella. Tre gli inconvenienti creati dall’autobus inglese: il motore sempre accesso anche in sosta proprio sotto le finestre dei tranquilli residenti del centro; una ragazza munita di megafono che incitava gli studenti a salire; parecchi giovani a tarda ora strafatti di alcol che si sono arrampicati sul veicolo parcheggiato in piazza. Insomma un pericolo costante e un autentico strumento per il disturbo della quiete pubblica.

Chiusi i pub e i bar (chi alle 21 chi alle 24 a seconda dell’ordinanza emessa dal sindaco), gli studenti di piazza delle Erbe hanno continuato a bere. Liquori, vino e birra sono stati magicamente estratti dalle sporte della spesa che i ragazzi si portano da casa. Senza contare che l’alcol è stato distribuito, sotto forma di spritz e lattine di birra, anche dai Disobbedienti. Si è aggiunta poi la pizzeria al trancio sotto il Salone, dal lato di piazza delle Erbe, che ha venduto bottigliette di birra fino all’una di notte. E tanto alcol trangugiato significa tanti liquidi da espellere. Chiusi i locali e con l’assenza di bagni pubblici, i giovani hanno trasformato il Ghetto in una gigantesca latrina. Non un portone e nemmeno una fioriera sono stati risparmiati. Appena dopo la mezzanotte tra via Marsala e via Soncin era tutto un rigagnolo.

Tra l’una e l’una e mezza piazza delle Erbe ha cominciato a svuotarsi lentamente. Sul selciato un immondezzaio. Bottigliette di birra, lattine, bottiglie di vino, bicchieri di plastica, resti di cibo, migliaia di mozziconi di sigaretta e cartacce di ogni tipo. Una montagna di spazzatura che ha fatto la felicità di alcuni cani sciolti. Il passaggio di auto e scooter, poi, ha trasformato la strada in un tappeto di vetri.

Mentre la festa stava per finire, sotto il bar di Federico Contin "Il Mocassino" tra piazza delle Erbe e vis Squarcione, si è consumato in un singolare duello verbale. L’assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai, ha accettato il faccia a faccia con il portavoce dei no global, Max Gallob. Una discussione serrata, che ha lasciato ampio spazio a battute e a colorati sfottò, a cui l’assessore livornese ha risposto con grinta. A distrarre i due contendenti solo il passaggio di alcune graziose studentesse. Poi ognuno per la sua strada. La chiusura dell’ennesimo mercoledì sera universitario, è stata sancita da un gruppo di ubriachi fradici che ha cantato a squarcia gola per una decina di minuti sotto i portici dal lato della gioielleria Vanotti.

Marco Aldighieri


IL GAZZETTINO (Padova)

L’ASSESSORE CARRAI 

«Così non è possibile, vado da prefetto e questore»

(m.a.) L’assessore alla Polizia municipale, Marco Carrai, è molto dispiaciuto di quanto accaduto mercoledì sera in piazza delle Erbe. «Sono convinto - ha detto Carrai - che l’aggregazione giovanile sia una ricchezza per la nostra città, ma come sempre il mercoledì sera universitario a un certo punto è degenerato. Nei prossimi giorni mi incontrerò con il prefetto per chiedergli di reiterare l’ordinanza di divieto agli esercizi di vendere bottiglie e lattine di alcol dopo le 20. Mercoledì sera la pizzeria al trancio di piazza delle Erbe ha distribuito bottigliette di birra fino alle due di notte. Si è creato un tappeto di vetri pericoloso. Ho invitato il titolare a chiudere alle 24».

«Poi andrò dal questore - ha proseguito Carrai - perchè non è possibile che gli agenti municipali siano impossibilitati a svolgere il loro lavoro, a causa di gente che li minaccia. Nel complesso ho visto una situazione piuttosto negativa, con molti ragazzi ubriachi. Non è possibile accettare che i no global, sparino musica a tutto volume fino a notte fonda. Dobbiamo salvaguardare il riposo dei residenti che al mattino si devono alzare per andare al lavoro. Infine a breve parlerò con chi ha organizzato la navetta con il bus rosso, perchè il servizio crea problemi di disturbo della quiete pubblica ed è pericoloso».


IL CORRIERE DELLA SERA

Marco Ahmetovic aveva travolto i motorini dei giovani col suo furgone

Uccise 4 ragazzi, 6 anni e mezzo al rom

Il pm aveva chiesto una condanna complessiva a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto

ASCOLI PICENO - Sei anni e sei mesi di reclusione per Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni che la sera fra il 22 e il 23 aprile scorso travolse e uccise, guidando ubriaco il suo furgone, quattro ragazzi di Appignano del Tronto: Eleonora Allevi, Davide Corraddeti, Alex Luciani e Danilo Traini, tutti fra i 16 e i 18 anni. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dopo meno di un’ora di camera di consiglio. Il rom non andrà in carcere: il giudice, Marco Bartoli, ha disposto che resterà agli arresti domiciliari (scontandoli per sei mesi in una comunità di recupero per cercare di risolvere i problemi con l’alcol).

RISARCIMENTO - Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 200 mila euro a testa per ciascuna delle tre famiglie che si sono costituite nel procedimento. Ha inoltre condannato Ahmetovic, la madre (proprietaria del furgone guidato dal rom) e l’assicurazione Duomo a risarcire in sede civile le parti lese.

INSULTI - Il pm Carmine Pirozzoli aveva chiesto una condanna complessiva a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto. Una richiesta da molti abitanti della zona ritenuta troppo mite, al punte che all’indirizzo di Pirozzoli sono arrivate telefonate anonime di insulti e proteste . Le persone che hanno chiamato contestavano con frasi come «Quattro anni sono pochi», «Vergogna!», «Dite al pm che si deve vergognare...». Anche il difensore del rom, Felice Franchi, fatto è stato fatto oggetto di ripetute contestazioni da parte dei parenti delle vittime.

LE REAZIONI - «Prima o poi ti ammazziamo...», «Vi bruciamo tutti», «Bastardo, non la farai franca». Una trentina di ragazzi, amici e compagni di scuola dei quattro giovani uccisi dal furgone di Ahmetovic, hanno gridato frasi cariche di rabbia e di odio all’indirizzo del rom, all’uscita dal Tribunale di Ascoli Piceno. Alcuni giovani, fra cui Leonardo Allevi, il fratello di Eleonora, una delle vittime, si erano appostati su una collinetta davanti al palazzo di giustizia; quando Ahmetovic è stato fatto salire cellulare della polizia, sono corsi giù, assediando l’automezzo, contro il quale sono stati sferrati anche alcuni calci e pugni. Poi i ragazzi sono saliti a bordo di alcune autovetture, e si sono diretti davanti al supermercato dove lavora come commessa una ragazza amica del rom, che nella prima udienza del processo gli aveva gridato: «Marco ti voglio bene...», rischiando il linciaggio. Anche stavolta, come avevano fatto quel giorno, i giovani si sono fermati davanti alla porta del supermarket, insultando la ragazza.


IL GAZZETTINO (Belluno)

VALLADA

Il 20 novembre l’udienza preliminare per il camionista russo che un anno fa travolse la Peugeot su cui viaggiavano Tiziana Lorenzi, il figlio e la madre 

Famiglia distrutta, la tragedia davanti al giudice 

L’anziana perse la vita, alla donna fu amputata una gamba, il bimbo finì in Rianimazione: chiesto un risarcimento milionario 

Vallada Il camion guidato da un autista russo, risultato poi ubriaco, sbandò e distrusse quasi un’intera famiglia. Ora vengono richieste svariate centinaia di migliaia di euro di risarcimento per i danni biologici e morali, conseguenza dell’inferno di sangue e lamiere che scoppiò sulla statale 50 alle porte di Feltre nel pomeriggio del 6 novembre 2006. Il bilancio dell’incidente stradale fu tragico e ancora oggi continua ad avere forti ripercussioni sulla vita dei superstiti e dei loro familiari.

L’INCIDENTE- Sulla Peugeot 107 travolta dal grosso camion viaggiavano infatti Flora Manfroi, pensionata ed ex emigrante di Canale d’Agordo, la figlia Tiziana Lorenzi, consigliere comunale da due mandati a Valla Agordina, che era alla guida dell’auto, e il figlioletto. L’anziana, che aveva 81 anni, morì sul colpo. La figlia, oggi 49enne, ha avuto un lento e difficile decorso medico durante il quale, qualche settimana fa, le è stata amputata la gamba destra. Oggi vive in carrozzella. Il bambino di 10 anni ha riportato danni biologici per il forte trauma e il conseguente ricovero in rianimazione, per trauma toracico e la frattura delle ossa iliache del bacino. Il camionista rimase illeso.

A Riccardo De Dea, titolare del ristorante Val Biois a Vallada, in quell’attimo cambiò l’esistenza, con la vita della moglie e del figlio in bilico e la suocera morta in un modo così orribile.

Il magistrato che ha seguito il caso, il sostituto procuratore Gianni Griguolo, prima di essere trasferito a Milano, ha chiesto il rinvio a giudizio per il camionista russo. A suo carico le accuse di omicidio colposo, lesioni e guida in stato di ebbrezza. La presenza di alcol riscontrato nel suo sangue dopo l’incidente stradale dette un risultato strabiliante, tanto era alto: oltre 2,50 di grammi per litro, cinque volte il limite fissato dalla legge.

GLI ESITI GIUDIZIARI - Il prossimo 20 novembre davanti al giudice Federico Montalto si terrà dunque l’udienza preliminare nei confronti di Alexander Annenkov, 45 anni, russo di Volgograd, difeso dall’avvocato pordenonese Giorgio Baldasso.

La famiglia De Dea, quale parte offesa, si è affidata al legale bellunese Stefano Bettiol. «Stiamo valutando che cosa fare in vista dell’udienza - è il commento dell’avvocato - se costituirsi parte civile o optare per la quantificazione in separata sede civile del danno. Entrambe le possibilità dipendono dal fatto che non si riesca a giungere ad un accordo di risarcimento ancor prima dell’udienza».

IL RISARCIMENTO- Il danno subito dalla famiglia non è stato ancora quantificato ma la cifra ipotizzabile è iperbolica. Svariate centinaia di migliaia di euro saranno richieste dunque per riparare alla grave menomazione subita da Tiziana Lorenzi, ai danni riportati dal bambino, alla perdita dell’anziana madre.La strada per ottenere il risarcimento civile non è facile, soprattutto perché ci si trova al cospetto di un conducente straniero. Il suo camion risulta coperto dall’assicurazione National bureau of Bulgarian, e la ditta pordenonese per la quale avrebbe eseguito il trasporto nel giorno dell’incidente, non avrebbe alcun obbligo nei suoi confronti, non essendo esso un dipendente.

La pratica, per quanto avviata, è ancora indietro rispetto alla prassi che avrebbe seguito se avesse avuto come controparte un referente italiano. Sussistono problemi relativi alla copertura della cifra richiesta, comunque altissima, e al massimale.

L’incidente suscitò molto scalpore sia per le drammatiche modalità con le quali si verificò sia per il tragico bilancio che comportò.La statale 50 alle porte di Feltre rimase paralizzata per ben quattro ore per permettere i soccorsi, il recupero dei mezzi e il ripristino della sede stradale.

UN ANNO DOPO- Oggi, a quasi un anno di distanza dalla tragedia, il caso approda davanti al giudice dell’udienza preliminare che deciderà se rinviare a giudizio il camionista russo, accogliendo così la richiesta avanzata dal pubblico ministero che ha condotto le indagini ricostruendo la dinamica e individuando le responsabilità nell’incidente, o concedere il rito abbreviato che potrebbe essere richiesto dall’avvocato della difesa.

Simona Pacini


L’ADIGE

Morì in auto, patteggia

Ha patteggiato un anno e 10 mesi di reclusione Mattia Zeni, il ventiduenne di Civezzano che guidava l’auto dove, nell’aprile dell’anno scorso, morì la diciassettenne Federica Facchini. Il giovane imputato doveva rispendere di omicidio colposo e di guida in stato di ebbrezza. Il giudice ha anche disposto la sospensione della patente per un anno e 4 mesi. Quel sabato sera Zeni tornava con la sua Seat Leon verso Civezzano dopo aver trascorso la serata con gli amici sull’altipiano di Piné. Sul sedile posteriore viaggiava anche la povera Federica Facchini che, quando nei pressi di Civezzano dopo una curva l’auto finì fuori strada, venne sbalzata dall’abitacolo. La ragazza morì sul colpo.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Da un irlandese fuori da un locale 

Percosse e insulti a un frate carmelitano 

Il religioso pronto a ritirare la querela

Vittorio Veneto

(R.G.) Insulta e stende un frate a percosse, apostofrandolo pure con irriferibili epiteti volgari, ma il religioso non si presenta all’udienza in tribunale e annuncia anzi una fraterna remissione di querela con perdono al suo aggressore. Il fatto è avvennuto qualche mese fa davanti ad un noto locale di Serravalle, nelle vicinanze di via Caprera. P.W., 44 anni, di nazionalità irlandese, ma domiciliato negli ultimi anni in città, uscendo dal locale dopo qualche decina di metri aveva incrociato fra’ B., sessantenne, della congregazione dei frati Carmelitani. Un po’ alterato dall’ingente quantità di alcol già accumulata in corpo aveva iniziato ad insultarlo, e alla reazione del frate, che sul momento non ha certo subito passivamente le provocazioni, il diverbio è degenerato in una vera e propria rissa. Nella colluttazione l’irlandese era riuscito a colpire più volte il frate coprendolo di insulti, e solo l’intervento di diversi avventori riuscì a porre fine alla lite che ha avuto logicamente un seguito di querele. Oltre a quella del frate anche l’aggressore, assistito nell’occasione dall’avvocato Giovanni Braido, ha provveduto a citare il religioso per minacce e ingiurie. Il giudice, tenuto conto dell’intervento dell’avvocato difensore e della documentazione agli atti, e prendendo atto del fatto che sia P.W. e sia il frate non si sono presentati all’udienza, ha inteso ravvisare in questa "contumacia" la volontà di chiudere la querelle con una remissione reciproca. Ma per questo sarà necessaria la presenza di entrambe le parti, e per questo ieri l’udienza è stata rinviata al prossimo 10 gennaio 2008.


IL TIRRENO

Ubriaco, ferisce quattro agenti Diciottenne rumeno in manette 

 PISA. Ancora un’aggressione rivolta alle forze dell’ordine. Un ragazzo rumeno ubriaco, fermato dai poliziotti alla stazione, si è avventato sugli agenti prendendoli a calci e pugni, tentando, fra l’altro, di tagliarsi le braccia con una bottiglia rotta. Gli agenti, vistolo ferito, hanno anche chiamato un’ambulanza tentando di farlo ricoverare, ma per tutta risposta il ragazzo ha continuato a picchiare. I poliziotti alla fine sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara, che hanno riscontrato loro diverse contusioni, giudicandoli con prognosi che vanno da un minimo di una settimana ad un massimo di dieci. Il giovane staniero, Yonut Susano, 18 anni, è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. È stato associato al carcere Don Bosco. Purtroppo, le aggressioni alle forze dell’ordine, durante i controlli per l’ordine pubblico, stanno diventando una costante.


IL GAZZETTINO (Udine)

LIGNANO Si è conclusa con il trasferimento nel carcere di Venezia la notte brava di un trentaduenne 

Aggressione dopo l’incidente: arrestato 

Rifiuta l’alcoltest e poi minaccia i carabinieri accorsi sul luogo dello schianto

Lignano

Notte brava ieri per un lignanese che, in evidente stato d’ubriachezza, si è schiantato contro un muro che delimita la linea ferroviaria, scagliandosi poi contro i soccorritori. Per G.P., 32 anni, sono scattate le manette oltre alla multa da 3 mila euro e il ritiro della patente per aver rifiutato l’alcoltest. Tutto è accaduto poco dopo le tre di ieri notte. Il giovane stava percorrendo a bordo della sua Opel Astra rossa via Emanuele Marzotto, in centro a Fossalta, in direzione della statale 14. Giunto in prossimità di un passaggio a livello, che è ora delimitato dai blocchi di cemento armato, evidentemente deve essersi dimenticato che la strada è stata deviata per l’attiguo sottopasso. Un botto fortissimo quello udito dagli abitanti della zona che hanno subito allertato i soccorsi. Sul posto è giunta la pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri che hanno trovato l’auto distrutta, nessun segno di frenata ed il giovane ferito. Allertato il 118, il lignanese si è ben presto dimostrato aggressivo, tanto da rifiutare le visite degli operatori del 118. Avrebbe poi insultato gli uomini in divisa che cercavano di calmarlo. Non contento, si sarebbe poi tolto la cintura dei pantaloni cercando di colpire i due carabinieri. A nulla è valso il nuovo tentativo dei militari di riportarlo alla calma e di trasferirlo in caserma: nuovi insulti, minacce e un tentativo di aggressione nei confronti dei due carabinieri. È stato così ammanettato e arrestato per resistenza. Già più volte denunciato per guida in stato d’ebbrezza ed episodi di violenza, su disposizione del Pm Caro Nordio, il trentaduenne è stato trasferito al carcere veneziano di Santa Maria Maggiore. Per il momento gli è stata ritirata la patente e dovrà pagare la sanzione amministrativa da 3 mila euro per il rifiuto del test alcolico. Dovrà poi spiegare al Giudice il motivo del suo "show" notturno.

Marco Corazza


IL GAZZETTINO (Venezia)

SOTTOMARINA 

Diciassette anni Guidava il ciclomotore ubriaco 

Chioggia

Un minorenne chioggiotto è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Il giovane, appena 17enne, nei primi giorni di settembre era stato protagonista di un incidente tra ciclomotori in centro a Sottomarina. I militari dell’Arma, dopo essersi occupati dei rilevamenti stradali, avevano predisposto una serie di controlli medici sul giovane. Dai controlli è emerso che il giovane era alla guida del ciclomotore in stato di ebbrezza alcolica e, per giunta, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per il 17enne chioggiotto è così scattata la denuncia a piede libero.


IL TIRRENO

TENSIONE PRIMA E DOPO LA PARTITA

L’invasione degli olandesi Birra, cori e notte da brividi

Centinaia di hooligans imbottiti di alcol e birra hanno preso d’assalto piazza San Marco, via Cavour, piazza del Duomo e piazza della Repubblica, facendo incetta di birra e lasciando a terra centinaia di lattine e pezzi di vetro

Firenze, 5 ottobre 2007 - Il ciclone olandese ha lasciato un tappeto di vetri, bottiglie e lattine. Prima della partita, ma anche al termine delle ostilità. Nel pomeriggio centinaia di hooligans imbottiti di alcol e birra hanno preso d’assalto piazza San Marco, via Cavour, piazza del Duomo e piazza della Repubblica. I tifosi, giunti all’ora di pranzo con undici pullman provenienti dall’Olanda, si sono sparpagliati per le strade del centro facendo incetta di bottiglie e lattine di birra.

Alcuni hooligans hanno orinato contro il Battistero, altri si sono liberati della birra in eccesso contro i muri del Rettorato di piazza San Marco. Intorno alle 17, circa 500 sostenitori del Groningen hanno addirittura paralizzato il centro storico radunandosi lungo via Cavour e procedendo in corteo verso piazza del Duomo. Cori, bandiere, sciarpe al vento e tanta, tantissima birra.

Gli hooligans, tenuti costantemente d’occhio dagli uomini della questura, dagli agenti del reparto mobile, dai carabinieri e dai vigili urbani, hanno sfilato senza provocare incidenti, ma lasciando a terra centinaia di lattine e pezzi di vetro. Disagi e attimi di tensione sono stati registrati anche in piazza Donatello, dove nel pomeriggio si sono radunati molti tifosi del Groningen. Il piano di sicurezza approntato dalla questura ha comunque funzionato bene. Numerosi autobus dell’Ataf sono stati fatti confluire in centro e nelle zone a maggior afflusso di hooligans. Gli agenti della questura hanno dovuto faticare più del previsto per radunare i tifosi sparsi per le strade e farli salire a bordo dei mezzi.

Poi, una volta conclusa l’operazione, gli autobus sono stati scortati dalle auto della polizia fino allo stadio. In tutto, prima della conclusione della partita, sono stati identificati 100 facinorosi. Venti tifosi sono stati sottoposti a fermo di identificazione per ubriachezza molesta, uno è stato accompagnato in ospedale perché ferito da una bottiglia lanciata da alcuni tifosi viola.

Molti i momenti di tensione, dall’arrivo in città dei pullman, al corteo in centro e al trasferimento allo stadio. I momenti più delicati sono stati comunque gestiti con equilibrio e fermezza. Le forze dell’ordine hanno tenuto sotto controllo duemila tifosi, fra cui circa 400 hooligans. Particolare attenzione è stata rivolta al deflusso del dopo partita. La maggior parte dei tifosi ospiti sono ripartiti per Groningen al termine del confronto del Franchi, ma almeno trecento sostenitori olandesi, che avevano programmato il rientro con aerei in partenza da Firenze, Pisa e Bologna, sono rimasti in città.

Cosimo Zetti


L’AFP (AGENCE FRANCE PRESSE)

Annuncia che il messaggio sanitario a destinazione delle donne incinta, previsto da un decreto dal 2006 sarà applicato su ogni bottiglia di alcol da mercoledì 3 ottobre.

"Il consumo di alcol durante la gravidanza anche con quantità minime può avere delle conseguenze anche gravi per la salute del bambino."

Questo messaggio rappresenterà la fotografia di un bicchiere di vino tenuto da una mano una mano femminile e con la citazione "nuoce gravemente alla gravidanza". Per Martine Daoust della Società Francese di Alcologia "questa è una vittoria per l’ ambiente scientifico". Al detto popolare "Un piccolo bicchiere al giorno non fa male" la signora Daoust dice "è falso", al detto popolare "Bisogna stare attenti solo durante i primi tre mesi di gravidanza" la signora Daoust risponde nuovamente "è falso non esiste un periodo a rischio, gli organi possono essere colpiti a qualsiasi stadio della gravidanza. E’ anche falso dire che i superalcolici sono più pericolosi che la birra, il vino o lo champagne perchè non esiste nessuna differenza di nocività fra le bibite alcoliche". FRANCE SOIR sottolinea che su 750.000 nascite ogni anno da 700 a 3000 bambini sarebbero colpiti dalla S.A.F.


SETTEGIORNI RHO

Ebbro al volante tampona 3 auto: patente ritirata

LA GAZZETTA DI MODENA

niente alcolici dopo le 2 di notte ’divieto inefficace per la sicurezza’

IL SECOLO XIX

«Alcol vietato? Farà male solo alla nostra economia»


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Sabato, 06 Ottobre 2007
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