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Notizie brevi 02/10/2007

Firenze, operazione “Unico” - Manette per una banda di 7 persone specializzate nel traffico di auto di prestigio

Montecatini Terme la base operativa del gruppo: indagini nate dal controllo casuale di una pattuglia


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“vignette” autostradali rinvenute a bordo delle auto sequestrate e destinate all’estero

(ASAPS) PISTOIA, 2 ottobre 2007 – L’hanno chiamata operazione “Unico”, perché i componenti dell’associazione per delinquere finita in manette, aveva ideato un singolare stratagemma per acquistare fraudolentemente veicoli di prestigio: grazie ad una società inesistente, il gruppo acquistava bellissimi SUV dichiarando la futura esportazione estera, truffando così l’IVA, e dopo li rivendeva alle società di leasing presentando documentazione fiscale interamente contraffatta, in prevalenza modelli “Unico”. Poi, quando le finanziarie cercavano di ottenere il pagamento delle rate mensili, trasferivano i mezzi all’estero, denunciandone poi il furto ed ottenendo così anche il rimborso assicurativo. Uno stratagemma geniale, che ha consentito l’esecuzione di truffe anche di altro genere, ma che è stato smascherato dagli investigatori della Squadra di PG del Compartimento Polizia Stradale di Firenze e da quelli della Sottosezione di Montecatini Terme, dove il sodalizio aveva stabilito la propria centrale operativa. In tutto sono state tratte in arresto 6 persone, chiudendo il cerchio attorno alla consorteria – il cui “direttore” era già stato arrestato lo scorso 7 marzo – completando così indagini iniziate oltre un anno prima, quando gli inquirenti avevano rilevato l’anormalità di alcune transazioni avvenute nella provincia di Prato ed aventi come oggetto l’acquisto di fuoristrada Range Rover, e coordinate dal dottor Giuseppe Greco, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia. Lo spunto investigativo era stato offerto da un controllo operato da una pattuglia autostradale che, nel giugno 2006, aveva fermato un SUV condotto da un pluripregiudicato, poi finito in carcere. Il Range faceva parte di un consistente lotto di veicoli acquistati dalla “World Cars”, società intestata a R.L. 46 anni di Pistoia, la quale era stata cessata alcuni mesi prima dal Tribunale fallimentare di quella città. Alla società fittizia faceva capo un folto gruppo di personaggi, alcuni dei quali già arrestati anni prima dalla stessa Stradale fiorentina nel corso dell’operazione “German Car”. Il guadagno del sodalizio era triplice: l’indicata commercializzazione estera, che poi non avveniva, consentiva l’acquisto in esenzione di Iva, ma alla successiva vendita in favore dei leasing il prezzo era intero; i veicoli venivano affidati ad altri pregiudicati per la commissione di una moltitudine di reati ed alla fine, quando la “patata” cominciava a diventare bollente, scattava il trasferimento all’estero (i riscontri indicano i paesi dell’Est Europeo), e ne veniva falsamente denunciato il furto in Italia, ottenendo così anche il ristoro dell’assicurazione.
Un Range Rover è stato appunto usato per la commissione di varie rapine in banca da pluripregiudicati – ora in carcere – affiliati alla criminalità organizzata, mentre un consistente numero di beni (tra cui una Chrysler C300 Sedan – del valore di 70mila euro – ed una serie di muletti) si presume siano stati trasferiti in Romania.
Il gruppo disponeva, secondo le modalità tipiche dell’associazione per delinquere, di abili falsari – tra cui la dipendente di un commercialista che utilizzava i “ferri del mestiere” per creare e contraffare la documentazione fiscale necessaria al gruppo – di ricettatori – in grado di piazzare i veicoli o di procurare titoli bancari rubati (anche da incursioni in villa) – e di soggetti così introdotti nella mala da poter reperire, in poche telefonate, le “teste di legno” alle quali intestare la documentazione o i conti correnti bancari. Alla fine, il il GIP presso il Tribunale di Pistoia dottor Roberto TREDICI, ha spiccato 6 ordinanze di custodia cautelare, di cui 5 in carcere, che ha portato complessivamente a 7 il numero di persone sottoposte a misure restrittive. Si tratta di R.L., 46 anni di Pistoia, ritenuto il leader del sodalizio, P.L.G., 57 anni originario di Calcinaia (Pisa) e residente a Pontedera (Pisa), considerato personaggio di primo piano, M.B., 48 anni di Cerreto Guidi (Firenze), truffatore abituale e già arrestato dalla Polizia Stradale di Firenze, nel 2002, per traffico internazionale di auto, P.D.L., 51 anni di Sassano (Salerno), da sempre domiciliato tra Santa Croce sull’Arno e Montecatini Terme, pluripregiudicato (23 anni trascorsi in prigione) che era di recente entrato nel gruppo per operare con le medesime modalità, D.A., 45 anni di Pontedera (Pisa), da tempo residente a Montecatini Terme, guardaspalle tuttofare del capo, già in procinto di effettuare il salto di qualità. È l’unico a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, M.L., 56 anni di Cetraro (Cosenza) ma da sempre a Montecatini Terme e, infine, S.N., 43 anni di Livorno, il ricettatore della banda. Nel corso delle indagini, gli investigatori si sono serviti di intercettazioni telefoniche e di localizzazioni satellitari. Oltre ai sette arrestati, sono state denunciate a piede libero 17 persone. (ASAPS)

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Martedì, 02 Ottobre 2007
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