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Notizie brevi 17/08/2007

Ferragosto: alcol e velocità sono i sicari dell’estate 2007.
Morti e feriti, pirati in fuga. La violenza stradale non accenna a diminuire

Il giro di vite non basta. “Serve l’arresto”, dicono i Familiari e Vittime della strada


(ASAPS) 17 agosto 2007 – Doveva essere il Ferragosto segnato dall’effetto annuncio, ma i conti li dobbiamo fare il giorno dopo. A fine serata, ieri sera, le agenzie hanno diramato un bollettino di guerra senza precedenti, caratterizzato ancora una volta dai soliti mali di sempre: alcol e velocità la fanno da padroni.  Così, mentre l’Italia si compiace della decisione del GIP di Santa Maria Capua Vetere, che ha disposto il mantenimento della custodia cautelare nei confronti dell’immigrato (drogato e veloce) accusato di omicidio colposo aggravato della piccola Annalisa Filippine, nel resto del paese è stato l’inferno. A Roma una ragazzina di 16 anni si trovava in sella allo scooter del fidanzatino, un adolescente di 17 anni. Stavano percorrendo il lungomare Amerigo Vespucci, una delle strade più belle del litorale romano, quando su di loro è piombata la BMW condotta da un 47enne. L’impatto ha scaraventato il motorino sulle auto parcheggiate: la giovane è morta sul colpo, mentre l’amico è ricoverato con decine di fratture. L’investitore, “che si è fermato a soccorrerli” – anche questa, ormai, è una notizia, - aveva un tasso di alcol nel sangue di 1,2 g/l. È stato denunciato per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. Più o meno nello stesso momento, a Misilmeri (Palermo), sulla statale per Agrigento, la Fiat Croma condotta da uno slavo 37enne (Milovan Radosavljevic), ha centrato frontalmente la Tempra su cui viaggiavano Giuseppe Zeccone, 45 anni, residente nel capoluogo siciliano, la moglie e tre figlie. Zeccone è morto praticamente sul colpo, mentre il resto della famiglia è ricoverato in vari ospedali. Lo slavo, che guidava senza aver mai conseguito la patente, era ubriaco: è fuggito, ma è stato arrestato poco dopo dalla Polizia Stradale, che gli ha ordinato di soffiare nell’etilometro, rilevando così i valori del suo organismo: 1,32%. Dovrà rispondere di omicidio colposo, omissione di soccorso, guida senza patente e in stato di ebbrezza. Ubriaco anche il killer di un motociclista, che ha perso la vita a Santo Stefano al Mare (Imperia): la girata fuori porta di Giovanni Costante, 40 anni di Sanremo, sposato e padre di una figlia di 3 anni, è finita contro l’autovettura di un giovanotto di 27 anni, che è risultato avere un tasso di 2 grammi di alcol per litro di sangue. Secondo i primi rilievi, l’auto andava velocissima. Un classico: che ci volete fare? Uccidere il prossimo, sulle strade, sembra diventato lo sport nazionale. L’omicida colposo è tornato a casa con una denuncia per l’articolo 589 del Codice Penale e guida in stato di ebbrezza. A Matera una moto si è scontrata con un’auto sulla provinciale per Metaponto di Bernalda. In questo caso sembra che sia stato il centauro a perdere il controllo, probabilmente per la velocità eccessiva, provocando un frontale con la vettura, i cui occupanti hanno riportato lievi ferite. Il motociclista, purtroppo, è morto poco dopo il ricovero al San Carlo di Potenza, dove era giunto in elicottero: aveva 34 anni. A Termoli (Campobasso), l’auto condotta da un uomo ubriaco fradicio si è ribaltata in serata nel pieno centro della cittadina adriatica. Si è fatto male solo l’uomo alla guida, ricoverato al pronto soccorso per le fratture delle gambe. Un senegalese in stato di ebbrezza – siamo a Torino – è invece finito con la macchina su un capannello di persone, quattro delle quali sono rimaste ferite, per fortuna in modo lieve. Più complessa la storia che ci raccontano alla Polizia Autostradale di Battifolle (Arezzo), alle prese con un pregiudicato 47enne in fuga. Al volante della sua Lancia Y ha speronato chi non gli dava strada, finché alle sue costole non si è messa una Volvo della Specialità. Per 10 chilometri il fuggiasco ha giocato all’inseguimento, ma quando ha speronato la pattuglia tutto è finito in un rocambolesco incidente, nel quale ha avuto la peggio. Un agente è rimasto ferito, ma prima di farsi accompagnare al pronto soccorso si è tolto la soddisfazione di mettere le manette al balordo, ora in cella per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Chiudiamo con la richiesta dell’avvocato Federico Alfredo Bianchi, coordinatore Giustizia dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada. “Occorre istituire la facoltà di arresto in fragranza dei più gravi reati colposi stradali come già avviene per chi commette un omicidio colposo non stradale”. Pienamente d’accordo. (ASAPS)

Venerdì, 17 Agosto 2007
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