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Notizie brevi 27/07/2007

Spazi di frenata, che tabù - INCHIESTA / Fra la migliore e la peggiore ci sono più di 12 metri di distacco a 100 Km/h. Ecco tutti i modelli in vendita in Italia a confronto

Differenze abissali fra le auto



Emissioni inquinanti, accelerazione, numero di airbag e perfino l’inutile velocità massima: delle auto oggi si sa tutto, o quasi... La sfida fra i costruttori si gioca infatti su mille fronti e le schede tecniche sono ormai piccoli libri pieni di libri e cifre ma manca sempre un dato fondamentale per la sicurezza: lo spazio di frenata.
 
Incredibile ma vero, nessuno dichiara quanti metri occorrano a una macchina per fermarsi. Ossia l’Abc in fatto di sicurezza perché - come ci insegnavano i nostri papà quando passavamo dal triciclo alla bicicletta - "prima di raggiungere certe velocità è sempre bene calcolare prima quanto spazio ti servirà per fermarti".
 
Basilare, certo, ma totalmente ignorato oggi nel mondo della super tecnologia e dell’elettronica. Risultato? Un vero disastro perché grazie alla pignoleria della rivista specializzata Auto (che effettua severe prove su strada) riusciamo a sapere una cosa sconcertante: che in fatto di spazi di frenata ci sono differenza abissali fra le auto oggi in vendita.
 
Abbiamo infatti raccolto tutti i dati dei test su strada prendendo in esame quanti metri servano a una macchina per fermarsi se viaggia a 100 all’ora. E scoperto così che fra la migliore e la peggiore ci sono la bellezza di 10,6 metri di differenza. Ossia la differenza fra salvare pelle e carrozzeria della macchina e sfracellarsi senza pietà. Non solo. Senza arrivare al paradosso di confrontare la migliore con la peggiore, scopriamo poi che anche fra modelli teoricamente simili, ci sono differenze abissali. Cioé differenze di un metro o più. In frenata infatti anche un centinaio di centimetri determinano la salvezza di chi viaggia. Lo sanno bene i piloti che affidano la loro vita a dischi, pasticche e circuiti idraulici.
 
Basta però con il buonismo: cominciamo a dare nomi e cognomi a chi combina disastri e chi eccelle in questa fondamentale classifica. Al top troviamo la Maserati Quattroporte Automatica che si ferma in 33,5 metri da 100 orari. Spettacolare. Poi un quartetto di veri fuoriclasse, ossia Bmw M5 Touring, Maserati Quattroporte Sport GT, Porsche 911 Turbo e BoxsterS: si fermano in 34,6 metri da 100 orari.
 
Dietro la lavagna vanno messe invece, nell’ordine, la Skoda Fabia Wagon (42,1 metri), la Subaru Outback (42,4), la Volkswagen Polo 1.4 TDi (42,8) la Saab 9-3 Cabrio (42,9 metri) e agli ultimissimi posti la Volvo XC 90 a cui servono la bellezza di 44,1 metri per fermare la sua mole, la Chevrolet Matiz (45,4) e la Nissan X-Trail (ma si tratta del vecchio modello ormai fuori commercio) (45,6).
 
Attenzione, sono dati riferiti a auto in condizioni perfette, con gomme nuove, e guidate da piloti professionisti, per cui in realtà è facile che queste auto facciano di peggio. Ma, se possibile, c’è di peggio: anche il classico luogo comune che vede le sportive primeggiare va sfatato. Certo, come abbiamo visto in vetta alla classifica ci sono solo supercar, ma è bene non lasciarsi ingannare: La Corvette frena in 37 metri come una normale Fiat Bravo e la mitica Lamborghini Murcielago fa segnare un deludente "39 metri", come la comodosa Peugeot 1007 con porte scorrevoli.
 
Il problema, per alcune supercar che arrivano inutilmente a 300 orari, è che spesso si penalizza la frenata a 100 Km/h per favorire quella alle altissime velocità. Una cosa ancora più grave perché poi nel traffico diventano mediamente sempre più importanti le frenate alle velocità codice.
 
In tutti i casi ogni lettore può analizzare e scoprire le mille differenze fra un modello e l’altro (ne pubblichiamo circa 300), fra una marca e l’altra. Perché una cosa è certa: le auto non sono tutte uguali, soprattutto in fatto di sicurezza. E prima di vantarsi troppo per i risultati ottenuti nei crash test (4 o 5 stelle che siano), molti costruttori farebbero bene a lavorare sugli spazi di frenata delle proprie auto. Alcuni ne hanno un bisogno disperato...

Di Vincenzo Borgomeo
Da Repubblica.it/motori


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Venerdì, 27 Luglio 2007
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