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Notizie brevi 26/07/2007

Recapitavano false multe ai proprietari di veicoli effettivamente transitati sull’autostrada
Carta intestata della Polizia di stato e conto corrente fittizi - Falsi autovelox sulla Milano-Venezia

Duecento raggirati, quattro arresti

Foto Coraggio – archivio Asaps


MILANO
- Falsi autovelox sull’autostrada Milano-Venezia. Intercettavano ignari automobilisti, che si vedevano recapitare la contravvenzione a casa. Molti, evidentemente con la coscienza sporca, pagavano il bollettino, che andava a rimpinguare un conto corrente aperto dagli ideatori della truffa.

Il compartimento della Polizia Stradale di Milano ha identificato quattro persone, tutte italiane e pluripregiudicate, riunite in un gruppo criminale, le quali, dopo aver individuato e raccolto i numeri di targa relativi ad autoveicoli effettivamente in transito sulla A-4, risalivano ai proprietari. Quindi, dopo aver falsificato carta intestata a Uffici della Polizia Stradale, con tanto di sigillo della Repubblica Italiana, inviavano ai malcapitati falsi verbali, attraverso raccomandata. Allegato c’era il bollettino postale con cui pagare. E i soldi finivano su un conto corrente che il gruppo stesso aveva aperto sotto falso nome.

L’operazione "Falsi Autovelox" è cominciata quando è stato scoperto che in tutto il Nord Italia venivano recapitate false contravvenzioni per eccesso di velocità apparentemente rilevate con apparecchiature tipo autovelox. La truffa aveva già coinvolto 200 potenziali vittime.

Oltre a bloccare la gran parte delle truffe riguardanti i "falsi autovelox", sequestrando i conti correnti e le somme di denaro già depositate - che verranno restituite alle vittime del raggiro - l’intervento della polizia è valso a interrompere sul nascere una nuova iniziativa truffaldina fondata su carte di credito clonate tramite servizi di Pos virtuale, attivato su ditte costituite ad hoc. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati documenti falsi, sigilli dello Stato contraffatti, carte di credito illecite, diverso materiale informatico, computer portatili, numerose tessere telefoniche, e auto di provenienza illecita.

Da Repubblica.it

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Giovedì, 26 Luglio 2007
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