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Articoli 15/06/2007

LA PATENTE COME BIGLIETTO PER LA LIBERTA’?
IL PROBLEMA DEI TEEN AGERS AL VOLANTE NEGLI U.S.A.: IL BABY-DRIVER RISCHIA UN INCIDENTE GRAVE 10 VOLTE IN PIÙ DI UN 30ENNE

Risultati positivi solo con il sistema di “guida graduale” che ha però molte limitazioni


da www.youngdriversinsurance.co.uk 

L’ampio dibattito scaturito dalla proposta della patente ai 16enni, ci ha indotto ad indagare come vanno le cose negli Stati Uniti, dove i giovanissimi possono guidare.
Lo facciamo con un articolo del nostro Gianfranco Cecchi, che fa emergere numerosi e significativi elementi di riflessione.
GB


Il sogno di ogni teenager è quello di sedersi al posto di guida di una autovettura e potersi muovere liberamente ed in maniera completamente autonoma: la patente di guida è vista come un lasciapassare per la completa libertà. Quel piccolo pezzo di carta plastificato, consente in un attimo di ottenere una grande indipendenza persino dai genitori, ai quali i giovani non si vedono più costretti a chiedere di accompagnarli nei loro spostamenti, ed una maggiore libertà psicologica derivante dall’autonomia nei movimenti.
Anche da parte di molti genitori il conseguimento della patente di guida del figlio è vissuto con entusiasmo in quanto li solleva dall’oneroso compito di “chauffeur”.
D’altro canto, contrapposto a quelli che sono gli aspetti positivi ed agli entusiasmi giovanili, si evidenzia un lato ricco di problemi derivanti dall’impatto dei giovani neopatentati con la cruda realtà della giungla della circolazione stradale. Le statistiche americane, elaborate dall’NHTSA (National Highway Trafic Safety Administration), una sorta di FBI della sicurezza stradale, offrono dei dati allarmanti. 
Il fenomeno dei teenager alla guida è già stato oggetto di studio negli USA nella seconda metà degli anni ’90[1]: nel solo 1996 ben 6.319 giovani di età compresa tra i 15 ed i 20 anni sono morti in incidenti stradali negli USA. Sebbene questa categoria di età facesse registrare solo il 7% della popolazione complessiva dei possessori di patente negli USA, gli stessi risultavano essere coinvolti per una percentuale doppia – ben 14% - negli incidenti stradali con esiti mortali.
Negli Stati Uniti, i sedicenni hanno una prospettiva di incorrere in un incidente stradale di ben dieci volte superiore rispetto ai conducenti della categoria di età 30-59 anni e di almeno tre volte superiore rispetto ai teenager “più anziani”.
Nonostante la comune convinzione secondo la quale i giovani rappresentino la principale risorsa della nazione, poco era stato fatto sino ad allora sulle strade per garantirne l’incolumità. Gli incidenti stradali, infatti, erano la principale causa di morte tra i giovani della classe di età 15-20 anni e dalle collisioni stradali derivano tuttora circa un terzo di tutti i decessi di questa fascia di età. Nel 1996 i teen-ager sono rimasti coinvolti in oltre due milioni di incidenti stradali, fortunatamente senza esito mortale.
Prendendo in considerazione i chilometri annualmente percorsi, si dimostrò che la possibilità che i teenager potessero rimanere coinvolti in incidenti stradali mortali era mediamente superiore di tre volte rispetto a tutte le altre categorie di età.
A seguito di detta indagine furono individuati tre fattori prevalenti che determinavano in maniera rilevante le elevate percentuali di mortalità tra i giovanissimi:

1. Inesperienza;

2. immaturità e basso senso del pericolo;

3. una più grande esposizione al rischio.

INESPERIENZA: Tutti i giovani conducenti sono dei principianti con scarsissime conoscenze o comprensione della complessa attività che comporta la conduzione di un veicolo a motore. Come per ogni altra qualità, imparare a guidare bene comporta molta pratica e tempo. Una buona abilità tecnica, ottime capacità di giudizio ed una affermata esperienza, tutte queste sono le virtù necessarie per poter propriamente prendere le giuste decisioni in ogni circostanza, che permettono una guida sicura.

IMMATURITÀ E BASSO SENSO DEL PERICOLO: L’impulsività adolescenziale non è altro che un comportamento naturale, che però non favorisce la sicurezza alla guida, in quanto conduce ad una giudizio automobilistico molto scarso, tale da sfociare nei casi più estremi in comportamenti di elevata pericolosità quali l’elevata velocità, disattenzioni, abuso di sostanze alcoliche ed il mancato uso delle cinture di sicurezza. Molte volte è la stessa pressione esercitata dai coetanei (in qualità di accompagnatori) ad incoraggiare certe scelte rischiose. La presenza di più passeggeri under 20, aumentando le possibilità di distrazione e di incitamento a scelte avventate e comportamenti pericolosi, incrementa il rischio di restare coinvolti in un incidente stradale sia di giorno che di notte. Gli adolescenti solitamente tendono a sovrastimare le loro qualità fisiche e le loro abilità di guida, sottovalutando invece i pericoli della circolazione stradale. Numerosi scienziati ritengono che il cervello dei teenager è certamente in continua e costante costruzione e che i lobi frontali, dove si dice che risiedano le capacità decisionali e quelle previsionali, sono ancora nel pieno dello sviluppo durante questi anni di critico sviluppo ormonale. 

MAGGIOR ESPOSIZIONE AL RISCHIO: Solitamente i teenager si trovano a guidare di notte unitamente ad altri coetanei, fattori questi che incrementano il rischio di incappare in un incidente stradale. L’inesperienza unita alla immaturità non aiutano certo il giovane neopatentato ad affrontare e risolvere in maniera positiva le situazioni di guida più pericolose.
I conducenti giovanissimi evidenziavano delle caratteristiche proprie, completamente diverse da quelle dei conducenti appartenenti alle altre classi di età, ed i dati raccolti riguardanti le modalità dei sinistri che vedevano coinvolti dei conducenti under 20 erano particolari. Comparato con i dati relativi alle altre classi di età, a causa di errori direttamente derivati dalla violazione delle cosiddette norme comportamentali del codice della strada, che ineriscono quindi al loro comportamento alla guida, il numero dei teenager responsabili dell’incidente in cui hanno perso la vita è molto elevato:

· Una larga percentuale di sinistri mortali che hanno visto protagonisti dei teenager ricadeva nella casistica degli incidenti autonomi. In questo tipo di incidenti mortali, il veicolo solitamente fuoriusciva dall’ambito stradale ribaltandos, oppure finiva per urtare un oggetto situato al margine della strada, come un albero od un palo.

· In generale, una bassissima percentuale di teenager indossava le cinture di sicurezza.

· Una elevatissima proporzione di incidenti stradali è risultato essere stata causata dalla elevata velocità, o dalla velocità non commisurata alle condizioni della strada.

· Moltissimi incidenti stradali sono accaduti allorquando i passeggeri trasportati erano anche loro dei teen-ager. Due giovani su tre deceduti a causa di un sinistro stradale si trovavano in qualità di passeggero su di un veicolo condotto a sua volta da un teenager[2].

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Alla luce dei risultati ottenuti si pensò quindi di proporre dei rimedi efficaci per controllare questi fattori di rischio e per ridurre drasticamente i decessi a causa di incidenti stradali tra i teenager, senza pregiudicare la loro libertà di movimento.
Durante gli anni ’90 numerosi Stati hanno adottato, ognuno con proprie particolarità, il sistema di licenza di guida graduale (GLS)[3]. Alcuni di questi Stati hanno approvato completamente il pacchetto di misure previste per il sistema, che prevedeva un passaggio progressivo del neopatentato – attraverso tre diverse e distinte fasi – ai privilegi derivanti dalla conduzione autonoma dei veicoli a motore.
Come? Intanto, attraverso una netta e precisa delimitazione delle fasi della giornata in cui ai neopatentati è consentito di guidare, prescrivendo inoltre la presenza di una figura idonea a rivestire il ruolo di “tutor” nella guida: seguendo questo protocollo operativo, il teenager acquisisce una maggiore esperienza e responsabilità in un contesto controllato e, quindi, meno esposto ai rischi.
In questo modo si riesce a raggiungere l’ulteriore obiettivo di consentire la guida in maniera autonoma soltanto quando il teenager avrà raggiunto una età più matura e solamente dopo che lo stesso avrà dimostrato in maniera costante un atteggiamento di guida prudente e responsabile.
Dunque, un percorso formativo ottimale, che è stato però recepito in maniera diversa nei 50 stati dell’unione.
L’acquisizione della licenza di guida in maniera graduale combina tra loro una serie di misure di provata efficacia nel coltivare la cultura della sicurezza stradale tra i giovani. Attualmente ben 44 Stati degli USA, oltre al Distretto della Columbia hanno adottato un programma che prevede il superamento di tutte e tre le fasi, anche se si riscontrano notevoli differenze tra i sistemi per quanto riguarda la rigidità delle restrizioni e dell’applicazione delle stesse[4].
Il cosiddetto sistema ottimale[5] prevede una età minima per accedere al percorso di addestramento alla guida di 16 anni; il predetto periodo di “scuola guida” dovrebbe avere una durata non inferiore ai 6 mesi, durante il quale i genitori – chiamati necessariamente in causa in qualità di figure garanti e per il ruolo di modello che rivestono per i propri figli – devono certificare un periodo di guida sotto la loro supervisione di almeno 30-50 ore; la fase intermedia dovrebbe durare sino ai 18 anni e dovrebbe includere alcune limitazioni sia per quanto riguarda l’interdizione alla guida in orari notturni (oltre le 21:00-22:00) sia per quel che concerne restrizioni del numero dei passeggeri ancora teenager che possono essere trasportati[6].
In Ontario, Canada e Nuova Zelanda – Stati nei quali la licenza graduale di guida è effettiva – i decessi ed i ferimenti da incidente stradale sono drasticamente diminuiti nella classe di età tra i 15 ed i 20 anni.
Nel Maryland, Stato in cui vige una restrizione per la guida nelle ore notturne per i teenager, ed in California, si sono registrate delle sensibili riduzioni tra i giovani sia per quel che riguarda il computo dei sinistri stradali mortali che nella contestazione delle sanzioni a seguito di violazioni del codice della strada.
Numerose sono le ricerche che hanno dimostrato gli effetti positivi dei programmi di licenza di guida graduale per quanto riguarda i dati della sinistrosità dei giovani neopatentati sia negli Stati Uniti che nelle altre nazioni che hanno adottato tali politiche di avviamento controllato alla guida. In quegli stati degli USA che negli ultimi dieci anni sono state adottate misure serie per l’applicazione del GLS, i benefici della sicurezza stradale sono evidenti. La maggior parte delle ricerche effettuate hanno evidenziato una riduzione del numero degli incidenti stradali che varia dal 10 al 30%. Uno studio realizzato dall’Amministrazione USA per la Sicurezza del Traffico sulle Autostrade (NHTSA) ha dimostrato come gli Stati con delle regole rigide sono riusciti a ridurre negli ultimi dieci anni del 18% il numero degli incidenti stradali mortali che vedono coinvolti i conducenti di 16 anni di età, raggiungendo addirittura risultati apicali del 21% in quegli Stati che hanno adottato le regole più radicali[7].
Purtroppo, però, i programmi di licenza di guida graduale non sono quella panacea che i genitori vorrebbero che fossero. I teen ager, specialmente quelli di sesso maschile, continuano a morire sulle strade con percentuali sempre preoccupanti e di gran lunga superiore a quelle dei conducenti adulti[8]. 
I vari pool di ricercatori (tra i quali ci sono sempre anche alcuni educatori) ravvisano in questo contesto, in maniera sempre maggiore, la necessità di coinvolgere le famiglie nel processo di inserimento dei teenager al mondo del traffico stradale, riappropriandosi di quelle prerogative (oramai quasi scomparse) di educazione e supervisione dei propri figli. I genitori, in quanto figure primarie di riferimento per i propri figli, dovrebbero ergersi quali modelli di corretto comportamento, stigmatizzando i comportamenti e le abitudini di guida irregolari e pericolosi, gettando le basi per una cultura della circolazione stradale, che trova le sue fondamenta stabili nel rispetto reciproco tra gli utenti della strada.
L’attenzione dei genitori dovrebbe concentrarsi in maniera particolare nel periodo propedeutico all’acquisto del veicolo a motore che i loro figli utilizzeranno per muoversi. La scelta dell’autovettura giusta per i propri figli dovrebbe essere la risultante di un attento percorso di ricerca e verifica e non lasciato al caso piuttosto che dettato da condizionamenti meramente estetici.
La sicurezza e l’affidabilità del veicolo dovrebbero essere i caratteri principali e necessari da prendere in considerazione. I genitori dovrebbero, quindi, indirizzare i propri figli alla scelta di quelle autovetture che presentano degli accessori di sicurezza avanzati e che hanno fatto registrare i risultati migliori nei crash-test, evitando di cedere alle pressioni dei teenager verso i modelli sportivi con elevate prestazioni, che , però, non presentano caratteristiche di sicurezza tali da farne uno strumento idoneo per questa categoria di conducenti[9].
* Operatore della Polizia Stradale


[1] Williams, A.F. 1996. “Magnitude and characteristics of the young driver crash problem in the United States. New to the Road: Reducing the Risk for Young Motorists”. Los Angeles, CA: University of California.

[2] “The Dark Side of Teen driving”, Holt, Rinehart and Winston.

[3] Attualmente ben 59 giurisdizioni hanno adottato il sistema della licenza di guida graduale (Distretto della Columbia, 47 Stati USA, 9 Province canadesi ed 1 territorio canadese). Anche la Nuova Zelanda e lo Stato di Victoria in Australia.

[4] Le tre fasi consistono in: il primo periodo di “scuola guida” durante il quale è consentito allo studente di guidare solamente unitamente ad un supervisore; una fase intermedia (che inizia con il superamento dell’esame teorico e pratico di guida) in cui il conducente, ottenuta la patente di guida, vede limitata la propria libertà di movimento in quelle situazioni considerate ad alto rischio; ed una fase finale cui il giovane neopatentato, superato un ammontare minimo di ore di guida, che è sopravvissuto per almeno 12 mesi senza restare coinvolto in un sinistro stradale, accede una volta superate con successo le precedenti due fasi, nella quale acquisisce finalmente la possibilità di godere in maniera piena di tutti quei privilegi consentiti dalla patente di guida. 

[5] A tal proposito si veda "Graduated Licensing: A Blueprint for North America" e “U.S. licensing systems for young drivers. Laws as of may 2007” a cura di “Insurance Institute for Highway Safety and Traffic Injury Research Foundation”.

[6] Status Report, Vol.40, No.9, Nov.19, 2005 - Insurance Institute for Highway Safety and Traffic Injury Research Foundation.

[7] Traffic Safety Facts – Laws, “Graduated Driver Licensing System”, January 2006 (NHTSA).

[8] “Teen Drivers – Graduated Licensing is cutting the Carnage, New Studies Find”, July 2006.

[9] “Cars for Teen Drivers. Find a suitable vehicle for your young motorists”, dicembre 2006.

© asaps.it

di Gianfranco Cecchi

16enni alla guida
Venerdì, 15 Giugno 2007
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