Ora è praticamente ufficiale: con
la sentenza 6685/2007 la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione ha
deciso: se un minorenne trucca il motorino per ottenere una maggiore velocità
la responsabilità è sempre del genitore. E la cosa non mancherà di far
discutere perché il controllo tecnico di un motorino è davvero difficile: lo è
per le forze dell’ordine, figuriamoci per un genitore che, magari, è all’oscuro
di qualsiasi nozione motoristica.
Ma la decisione è presa: la Cassazione infatti ha appena ripristinato la
confisca di un ciclomotore, disposta dal Prefetto a carico del proprietario del
mezzo in qualità di esercente la potestà sul figlio minore che lo utilizzava in
violazione del Codice della Strada in quanto "sviluppante una velocità
superiore al limite consentito", e annullata dal Giudice di Pace di
Cittadella in quanto il padre non aveva potuto accorgersi delle modifiche
apportate dal figlio.
La Suprema Corte, accogliendo il ricorso del Prefetto di Padova, in relazione
alle modifiche delle caratteristiche tecniche di un ciclomotore, ha
sottolineato che "qualora il fatto sia commesso da minorenne, la
dimostrazione del genitore di non aver potuto impedire il fatto va fornita
attraverso la prova di aver esercitato la massima vigilanza sul minore e di
aver fatto il possibile per evitare che il medesimo circolasse su strada con un
veicolo capace di sviluppare una velocità superiore a quella consentita e di
aver controllato che il veicolo non venisse a tali fini modificato, tanto più
che il tipo di violazione in discorso non è inquadrabile in una condotta
episodica che può sfuggire al controllo di un genitore, ma comporta una
modifica stabile della meccanica del motoveicolo, che il genitore avrebbe
potuto e dovuto verificare, trattandosi di una operazione non inusuale e di
facile realizzazione".
da Repubblica.it/motori
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